Antifona In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca, il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza; gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Cf. Sir 15,5)
La bocca del giusto medita sapienza e la sua lingua esprime verità; la legge del suo Dio è nel suo cuore. (Sal 36,30-31) O Dio, che hai reso grande il santo vescovo Alberto nel ricercare l’armonia tra la sapienza umana e la fede divina, fa’ che, seguendo il suo insegnamento, attraverso i progressi delle scienze, possiamo crescere nella tua conoscenza e nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui. Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 3,1-6.14-22
Io Giovanni, udii il Signore che mi diceva: «All’angelo della Chiesa che è a Sardi scrivi: “Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto. Sii vigilante, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio. Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convèrtiti perché, se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te. Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni. Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”. All’angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi: “Così parla l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio. Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti. Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 14 (15) R. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono. Oppure: R. Ci accoglierai, Signore, nella gioia del tuo regno. Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua. R.
Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. R.
Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. (1Gv 4,10b) Alleluia.
Vangelo Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. Dal Vangelo secondo Luca Lc 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE Lo sguardo di Gesù va oltre i peccati e i pregiudizi; vede la persona con gli occhi di Dio, che non si ferma al male passato, ma intravede il bene futuro; Gesù non si rassegna alle chiusure, ma apre sempre, sempre apre nuovi spazi di vita; non si ferma alle apparenze, ma guarda il cuore. E qui ha guardato il cuore ferito di quest’uomo: ferito dal peccato della cupidigia, da tante cose brutte che aveva fatto questo Zaccheo. Guarda quel cuore ferito e va lì. (Angelus 30 ottobre 2016)
FAUSTI - L'incontro tra Gesù e Zaccheo realizza la salvezza, impossibile a tutti, ma non a Dio, presso il quale “Nulla è impossibile” (1, 37). Finalmente il desiderio dell'uomo di vedere il Figlio dell'uomo si incontra con il “dovere” di questi di dimorare e riposare presso di lui. Finalmente Dio e uomo trovano casa l'Uno nell'altro e possono cessare dalla loro fatica. E' il faccia a faccia con il Salvatore, al quale ciascuno è chiamato. Anticipato ora per uno, si estenderà poi a tutti, fino agli estremi confini della terra. In Zaccheo (=Dio ricorda) quel Dio che provvede anche ai piccoli del corvo che gridano a Lui (Sl 147,9) si ricorda di ogni uomo, per quanto piccolo e immondo, e lo rende puro, perché possa compiere il santo viaggio. Zaccheo, peccatore immondo, che Dio non può non ricordare e purificare, è il nome di ognuno di noi. Zaccheo non poteva salire su un terrazzo. Nessuno avrebbe accolto in casa un peccatore immondo. Non aveva altra scelta che un albero. Anche Gesù sale a Gerusalemme per essere elevato sulla croce, l'albero del Regno, che accoglie tutti. E' il legno della povertà, dell'umiliazione e dell'umiltà estrema, che porta il peccato del mondo. Adamo, la cui vocazione è di essere simile a Dio, sbagliò pianta e salì su quella della potenza. Zaccheo, guarito alla vista, sale su quella che gli permette di vedere l'impotenza di Colui che passa sotto di lì, perché deve dimorare e riposare presso ogni piccolo. Da quest'albero, vero albero di vita, Zaccheo conoscerà quel sommo bene . Il Figlio dell'uomo che passa e compie la Scrittura. Vedrà il suo Signore. Oltre la Sua venuta nella mangiatoia tra le bestie, e sul Calvario sulla croce, viene nella perdizione, luogo naturale della Sua Nascita. L'incontro di Gerico è il Natale dell'anima in Dio di Dio nell'anima. Da questo incontro di sguardi , scaturisce oggi la salvezza : il Salvatore nasce nel cuore dell'uomo per cui è morto. Zaccheo, l'insalvabile per eccellenza, trova il Figlio dell'uomo, venuto a cercare ciò che era perduto : “bisogna” che “oggi” e “in fretta” “dimori” “ nella tua casa”. L'insalvabile ha l'unica prerogativa richiesta per la salvezza : vede la propria miseria e “cerca di vedere” la Misericordia del Signore che passa. Questo è il principio di ogni illuminazione. Zaccheo – figura di Adamo che si è nascosto al Volto del suo Signore – è la Gerico inespugnabile. Gesù dapprima si accosta e gli guarisce l'occhio, malato da sempre d'invidia mortale. Può quindi vedere il Suo sguardo che seduce tutti. Aperta la finestra del suo cuore, per essa entra e prende possesso di lui. Come il cieco alzò gli occhi verso il suo Signore, così, Colui che si è fatto il più piccolo di tutti, alza gli occhi verso Zaccheo. Per quanto piccolo, sta sempre più in alto di lui, come anche tutti i discepoli. Infatti si è abbassato più di tutto, per poter servire tutti. Solo l'umile incontra Dio, perché Dio è Umile. L'amore fa considerare l'altro superiore a se stesso. (Fil 2,3). Noi tutti abbiamo una casa in cui accogliere Gesù. Dio è pura accoglienza , e altro non cerca che essere accolto. Il Padre nel Figlio accoglie tutti , e tutti quelli che accolgono il Figlio, sono con Lui accolti nel Padre. La sesta opera di Gesù – quella che ristabilisce l'uomo nella sua natura originaria – è aprirgli la mano chiusa e rattrappita, perché possa ricevere il Dono di Dio, Dio Stesso. Tutta la Bibbia narra la ricerca che Dio fa dell'uomo. Nel Suo Amore si spoglia di tutto, anche di Sé, e si abbassa ad ogni umiliazione pur di trovarlo. Ma può trovare solo chi già Lo cerca. E Lo cerca solo chi é già stato da Lui trovato e guarito nell'occhio, perché possa desiderarlo. Ora Gesù può entrare in Gerusalemme e compiere ciò per cui è venuto. Zaccheo ne è l'anticipo.
Dal Martirologio Sant’Alberto, detto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, che, entrato nell’Ordine dei Predicatori, insegnò a Parigi con la parola e con gli scritti filosofia e teologia. Maestro di san Tommaso d’Aquino, riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la scienza della natura. Ricevette suo malgrado la sede di Ratisbona, dove si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un anno preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore e a Colonia in Germania si addormentò piamente nel Signore.
Antifona In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca, il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza; gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Cf. Sir 15,5)
Oppure:
La bocca del giusto medita sapienza e la sua lingua esprime verità; la legge del suo Dio è nel suo cuore. (Cf. Sal 36,30-31)
Colletta O Dio, che hai reso grande il santo vescovo Alberto nel ricercare l’armonia tra la sapienza umana e la fede divina, fa’ che, seguendo il suo insegnamento, attraverso i progressi delle scienze, possiamo crescere nella tua conoscenza e nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli e saltellarono come agnelli esultanti. Dal libro della Sapienza Sap 18,14-16;19,6-9
Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo rapido corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio, portando, come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile e, fermatasi, riempì tutto di morte; toccava il cielo e aveva i piedi sulla terra. Tutto il creato fu modellato di nuovo nella propria natura come prima, obbedendo ai tuoi comandi, perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi. Si vide la nube coprire d’ombra l’accampamento, terra asciutta emergere dove prima c’era acqua: il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli e flutti violenti una pianura piena d’erba; coloro che la tua mano proteggeva passarono con tutto il popolo, contemplando meravigliosi prodigi. Furono condotti al pascolo come cavalli e saltellarono come agnelli esultanti, celebrando te, Signore, che li avevi liberati.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 104 (105)
R. Ricordate le meraviglie che il Signore ha compiuto.
A lui cantate, a lui inneggiate, meditate tutte le sue meraviglie. Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore. R.
Colpì ogni primogenito nella loro terra, la primizia di ogni loro vigore. Allora li fece uscire con argento e oro; nelle tribù nessuno vacillava. R.
Così si è ricordato della sua parola santa, data ad Abramo suo servo. Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza, i suoi eletti con canti di gioia. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. (Cf. 2Ts 2,14)
Alleluia.
Vangelo Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui. Dal Vangelo secondo Luca Lc 18,1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Antifona
RispondiEliminaIn mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
il Signore lo ha colmato dello spirito
di sapienza e d’intelligenza;
gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Cf. Sir 15,5)
La bocca del giusto medita sapienza
e la sua lingua esprime verità;
la legge del suo Dio è nel suo cuore. (Sal 36,30-31)
O Dio, che hai reso grande il santo vescovo Alberto
nel ricercare l’armonia tra la sapienza umana e la fede divina,
fa’ che, seguendo il suo insegnamento,
attraverso i progressi delle scienze,
possiamo crescere nella tua conoscenza e nel tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 3,1-6.14-22
Io Giovanni, udii il Signore che mi diceva:
«All’angelo della Chiesa che è a Sardi scrivi:
“Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto. Sii vigilante, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio. Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convèrtiti perché, se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te. Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni. Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.
All’angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi:
“Così parla l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio. Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti. Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 14 (15)
R. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono.
Oppure:
R. Ci accoglierai, Signore, nella gioia del tuo regno.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua. R.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore. R.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. R.
Acclamazione al Vangelo
RispondiEliminaAlleluia, alleluia.
Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio
come vittima di espiazione per i nostri peccati. (1Gv 4,10b)
Alleluia.
Vangelo
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Lo sguardo di Gesù va oltre i peccati e i pregiudizi; vede la persona con gli occhi di Dio, che non si ferma al male passato, ma intravede il bene futuro; Gesù non si rassegna alle chiusure, ma apre sempre, sempre apre nuovi spazi di vita; non si ferma alle apparenze, ma guarda il cuore. E qui ha guardato il cuore ferito di quest’uomo: ferito dal peccato della cupidigia, da tante cose brutte che aveva fatto questo Zaccheo. Guarda quel cuore ferito e va lì. (Angelus 30 ottobre 2016)
FAUSTI - L'incontro tra Gesù e Zaccheo realizza la salvezza, impossibile a tutti, ma non a Dio, presso il quale “Nulla è impossibile” (1, 37). Finalmente il desiderio dell'uomo di vedere il Figlio dell'uomo si incontra con il “dovere” di questi di dimorare e riposare presso di lui.
RispondiEliminaFinalmente Dio e uomo trovano casa l'Uno nell'altro e possono cessare dalla loro fatica.
E' il faccia a faccia con il Salvatore, al quale ciascuno è chiamato.
Anticipato ora per uno, si estenderà poi a tutti, fino agli estremi confini della terra.
In Zaccheo (=Dio ricorda) quel Dio che provvede anche ai piccoli del corvo che gridano a Lui
(Sl 147,9) si ricorda di ogni uomo, per quanto piccolo e immondo, e lo rende puro, perché possa compiere il santo viaggio.
Zaccheo, peccatore immondo, che Dio non può non ricordare e purificare, è il nome di ognuno di noi. Zaccheo non poteva salire su un terrazzo. Nessuno avrebbe accolto in casa un peccatore immondo. Non aveva altra scelta che un albero.
Anche Gesù sale a Gerusalemme per essere elevato sulla croce, l'albero del Regno, che accoglie tutti. E' il legno della povertà, dell'umiliazione e dell'umiltà estrema, che porta il peccato del mondo.
Adamo, la cui vocazione è di essere simile a Dio, sbagliò pianta e salì su quella della potenza. Zaccheo, guarito alla vista, sale su quella che gli permette di vedere l'impotenza di Colui che passa sotto di lì, perché deve dimorare e riposare presso ogni piccolo.
Da quest'albero, vero albero di vita, Zaccheo conoscerà quel sommo bene . Il Figlio dell'uomo che passa e compie la Scrittura. Vedrà il suo Signore. Oltre la Sua venuta nella mangiatoia tra le bestie, e sul Calvario sulla croce, viene nella perdizione, luogo naturale della Sua Nascita.
L'incontro di Gerico è il Natale dell'anima in Dio di Dio nell'anima.
Da questo incontro di sguardi , scaturisce oggi la salvezza : il Salvatore nasce nel cuore dell'uomo per cui è morto.
Zaccheo, l'insalvabile per eccellenza, trova il Figlio dell'uomo, venuto a cercare ciò che era perduto : “bisogna” che “oggi” e “in fretta” “dimori” “ nella tua casa”.
L'insalvabile ha l'unica prerogativa richiesta per la salvezza : vede la propria miseria e “cerca di vedere” la Misericordia del Signore che passa.
Questo è il principio di ogni illuminazione.
Zaccheo – figura di Adamo che si è nascosto al Volto del suo Signore – è la Gerico inespugnabile.
Gesù dapprima si accosta e gli guarisce l'occhio, malato da sempre d'invidia mortale.
Può quindi vedere il Suo sguardo che seduce tutti.
Aperta la finestra del suo cuore, per essa entra e prende possesso di lui.
Come il cieco alzò gli occhi verso il suo Signore, così, Colui che si è fatto il più piccolo di tutti, alza gli occhi verso Zaccheo. Per quanto piccolo, sta sempre più in alto di lui, come anche tutti i discepoli. Infatti si è abbassato più di tutto, per poter servire tutti.
Solo l'umile incontra Dio, perché Dio è Umile.
L'amore fa considerare l'altro superiore a se stesso. (Fil 2,3).
Noi tutti abbiamo una casa in cui accogliere Gesù.
Dio è pura accoglienza , e altro non cerca che essere accolto.
Il Padre nel Figlio accoglie tutti , e tutti quelli che accolgono il Figlio, sono con Lui accolti nel Padre. La sesta opera di Gesù – quella che ristabilisce l'uomo nella sua natura originaria – è aprirgli la mano chiusa e rattrappita, perché possa ricevere il Dono di Dio, Dio Stesso.
Tutta la Bibbia narra la ricerca che Dio fa dell'uomo.
Nel Suo Amore si spoglia di tutto, anche di Sé, e si abbassa ad ogni umiliazione pur di trovarlo. Ma può trovare solo chi già Lo cerca.
E Lo cerca solo chi é già stato da Lui trovato e guarito nell'occhio, perché possa desiderarlo.
Ora Gesù può entrare in Gerusalemme e compiere ciò per cui è venuto. Zaccheo ne è l'anticipo.
Dal Martirologio
RispondiEliminaSant’Alberto, detto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, che, entrato nell’Ordine dei Predicatori, insegnò a Parigi con la parola e con gli scritti filosofia e teologia. Maestro di san Tommaso d’Aquino, riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la scienza della natura. Ricevette suo malgrado la sede di Ratisbona, dove si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un anno preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore e a Colonia in Germania si addormentò piamente nel Signore.
Antifona
RispondiEliminaIn mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
il Signore lo ha colmato dello spirito
di sapienza e d’intelligenza;
gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Cf. Sir 15,5)
Oppure:
La bocca del giusto medita sapienza
e la sua lingua esprime verità;
la legge del suo Dio è nel suo cuore. (Cf. Sal 36,30-31)
Colletta
O Dio, che hai reso grande il santo vescovo Alberto
nel ricercare l’armonia tra la sapienza umana e la fede divina,
fa’ che, seguendo il suo insegnamento,
attraverso i progressi delle scienze,
possiamo crescere nella tua conoscenza e nel tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli e saltellarono come agnelli esultanti.
Dal libro della Sapienza
Sap 18,14-16;19,6-9
Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo rapido corso,
la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale,
guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,
portando, come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile
e, fermatasi, riempì tutto di morte;
toccava il cielo e aveva i piedi sulla terra.
Tutto il creato fu modellato di nuovo
nella propria natura come prima,
obbedendo ai tuoi comandi,
perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi.
Si vide la nube coprire d’ombra l’accampamento,
terra asciutta emergere dove prima c’era acqua:
il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli
e flutti violenti una pianura piena d’erba;
coloro che la tua mano proteggeva
passarono con tutto il popolo,
contemplando meravigliosi prodigi.
Furono condotti al pascolo come cavalli
e saltellarono come agnelli esultanti,
celebrando te, Signore, che li avevi liberati.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 104 (105)
R. Ricordate le meraviglie che il Signore ha compiuto.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore. R.
Colpì ogni primogenito nella loro terra,
la primizia di ogni loro vigore.
Allora li fece uscire con argento e oro;
nelle tribù nessuno vacillava. R.
Così si è ricordato della sua parola santa,
data ad Abramo suo servo.
Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo. (Cf. 2Ts 2,14)
Alleluia.
Vangelo
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore.