ANTIFONA Celebriamo con gioia la vittoria gloriosa della vergine e martire Maria Goretti che avendo reso testimonianza a Cristo dinanzi agli uomini, meritò di essere onorata da Cristo dinanzi al Padre che è nei cieli. O Dio, fonte d’innocenza e amante della purezza, che donasti alla fanciulla Maria Goretti, la grazia del martirio in tenera età, ti preghiamo: per sua intercessione, concedi a noi la costanza nell’obbedire ai tuoi comandamenti, come hai dato la corona alla vergine vittoriosa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. R. Amen
PRIMA LETTURA Dal libro del Siracide (Sir. 51. 6B – 12) La mia anima era vicina alla morte, la mia vita era alle porte degli inferi. Mi assalivano dovunque e nessuno mi aiutava, mi rivolsi per soccorso agli uomini, ma invano. Allora mi ricordai delle tue misericordie, Signore, e delle tue opere da sempre, perchè tu liberi quanti sperano in te, li salvi dalla mano dei nemici. Ed innalzai dalla terra la mia supplica; pregai per la liberazione dalla morte. Esclamai: “Signore, mio padre sei tu e campione della mia salvezza, non mi abbandonare nei giorni dell’angoscia, nel tempo dello sconforto e della desolazione. Io loderò sempre il tuo nome: canterò inni a te con riconoscenza”. La mia supplica fu esaudita; tu mi salvasti infatti dalla rovina e mi strappasti da una cattiva situazione. Per questo ti ringrazierò e ti loderò, benedirò il nome del Signore. Parola di Dio. R. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (30. 3cd-4; 6ab,7b, 8a; 17.21 ab r) Ritornello: Signore sei tu la mia difesa.
Sii per me la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva. Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi.
Ritornello: Signore sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti. Signore, Dio fedele. Ma io ho fede nel Signore, esulterò di gioia per la tua grazia.
Ritornello: Signore sei tu la mia difesa.
Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia. Tu mi nascondi al riparo del tuo volto, lontano dagli intrighi degli uomini.
Ritornello: Signore sei tu la mia difesa.
SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (I Cor 1.26-29; 2, 14)
Fratelli, Considerate la vostra chiamata: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. L’uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perchè se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. Parola di Dio. R. Rendiamo grazie a Dio.
ALLELUIA (Gc 1,12) R. Alleluia. Beato l’uomo che sopporta la tentazione, poiché una volta superata la prova riceverà la corona della vita. R. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 12,23 -25) In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “E giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna Parola del Signore. R. Lode a te, o Cristo.
FAUSTI – Gesù non risponde ai greci, ma ai discepoli, che dovranno continuare la Sua missione. Dopo l'unzione di Betania e l'ingresso regale in Gerusalemme , è giunta l'ora della glorificazione del Figlio dell'uomo, che è quella del seme che muore e porta molto frutto. Se negli altri Vangeli la Parola è il seme di Dio, in Giovanni Gesù stesso è il seme. Infatti è lui la Parola. Alla sua gloria è associato chiunque voglia seguirlo nel Suo stesso cammino. L'ora di cui si è parlato per la prima volta a Cana, è venuta. Tutto il giorno di Gesù culmina in quest'ora : è l'ora della glorificazione del Figlio e del Padre. In Giovanni la vita di Gesù è vista nella prospettiva di quest'ora : è illuminata dalla gloria del Dio Amore, che si manifesta sulla croce. Lì il Figlio dell'uomo è glorificato : rivela Dio come Dio, nella sua distanza infinita da ogni immagine che l'uomo si è fatta e si farà di Lui. Anche gli altri Vangeli hanno come punto di arrivo la rivelazione della Gloria del Crocifisso. Giovanni ha però una prospettiva rovesciata : contempla la vita di Gesù all'indietro, dal Suo compimento. Per questo il suo Vangelo è tutto una “trasfigurazione”, che legge ogni evento come “segno” della Gloria. Gesù prende un esempio dalla creazione per indicare il mistero della nuova creazione. Egli che è la Parola, Pane e Vita, si paragona al seme di frumento, che esplica la sua forza vitale proprio quando cade nella terra. Il destino del seme, che produce secondo la sua specie, è lo stesso del Figlio dell'uomo , come il seme cade nella terra , muore e porta molto frutto, così Gesù, innalzato dalla terra, attira a sé tutti gli uomini e comunica loro la sua vita di Figlio. Se non amasse i fratelli, perderebbe la sua identità di figlio. Lo stesso vale per ogni uomo, creato in Lui. L'egoismo è sterile , il seme che volesse conservarsi , resterebbe solo e perderebbe la sua qualità di seme : non comunicherebbe vita. Una vita che non si dona è morta. Un chicco che muore è fecondo : dando la vita, è principio di vita. I greci, che vogliono vedere Gesù sono la primizia di questa fecondità.
Il martirio e la canonizzazione Il 5 luglio 1902 mentre i Serenelli e i Goretti erano nei campi e Maria si trovava sola in casa, Alessandro la aggredì e tentò di violentarla. “No, Dio non vuole, andrai all’inferno!”, lo ammonì la bambina desiderosa di custodire la sua castità. Il giovane allora, accecato dalla rabbia, la colpì ripetutamente con un punteruolo, ferendola mortalmente. Il giorno successivo, prima di spirare, la piccola perdonò il carnefice confidando alla madre l’intimo desiderio che anche lui potesse raggiungerla in Paradiso. Condannato al carcere il ragazzo si convertì nel 1910 e, scontata la pena, nel 1928 chiese perdono ad Assunta Goretti, accostandosi con lei alla Comunione. Per voler di Pio XII Marietta fu proclamata santa il 24 giugno 1940. Nel 1950 alla canonizzazione, partecipata da una folla immensa, era presente anche la mamma ammalata. Il santuario della Madonna delle Grazie a Nettuno che custodisce le spoglie mortali della martire è oggi meta costante di pellegrinaggi.
ANTIFONA
RispondiEliminaCelebriamo con gioia la vittoria gloriosa della vergine e martire Maria Goretti che avendo reso testimonianza a Cristo dinanzi agli uomini, meritò di essere onorata da Cristo dinanzi al Padre che è nei cieli.
O Dio, fonte d’innocenza e amante della purezza, che donasti alla fanciulla Maria Goretti, la grazia del martirio in tenera età, ti preghiamo:
per sua intercessione, concedi a noi la costanza nell’obbedire ai tuoi comandamenti, come hai dato la corona alla vergine vittoriosa.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen
PRIMA LETTURA
Dal libro del Siracide (Sir. 51. 6B – 12)
La mia anima era vicina alla morte, la mia vita era alle porte degli inferi. Mi assalivano dovunque e nessuno mi aiutava, mi rivolsi per soccorso agli uomini, ma invano. Allora mi ricordai delle tue misericordie, Signore, e delle tue opere da sempre, perchè tu liberi quanti sperano in te, li salvi dalla mano dei nemici.
Ed innalzai dalla terra la mia supplica; pregai per la liberazione dalla morte. Esclamai: “Signore, mio padre sei tu e campione della mia salvezza, non mi abbandonare nei giorni dell’angoscia, nel tempo dello sconforto e della desolazione. Io loderò sempre il tuo nome: canterò inni a te con riconoscenza”. La mia supplica fu esaudita; tu mi salvasti infatti dalla rovina e mi strappasti da una cattiva situazione. Per questo ti ringrazierò e ti loderò, benedirò il nome del Signore.
Parola di Dio.
R. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
(30. 3cd-4; 6ab,7b, 8a; 17.21 ab r)
Ritornello: Signore sei tu la mia difesa.
Sii per me la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi.
Ritornello: Signore sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti. Signore, Dio fedele.
Ma io ho fede nel Signore, esulterò di gioia per la tua grazia.
Ritornello: Signore sei tu la mia difesa.
Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia.
Tu mi nascondi al riparo del tuo volto, lontano dagli intrighi degli uomini.
Ritornello: Signore sei tu la mia difesa.
SECONDA LETTURA
Dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (I Cor 1.26-29; 2, 14)
Fratelli,
Considerate la vostra chiamata: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. L’uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perchè se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito.
Parola di Dio.
R. Rendiamo grazie a Dio.
ALLELUIA (Gc 1,12)
R. Alleluia.
Beato l’uomo che sopporta la tentazione, poiché una volta superata la prova riceverà la corona della vita.
R. Alleluia.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 12,23 -25)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “E giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna
Parola del Signore.
R. Lode a te, o Cristo.
FAUSTI – Gesù non risponde ai greci, ma ai discepoli, che dovranno continuare la Sua missione.
RispondiEliminaDopo l'unzione di Betania e l'ingresso regale in Gerusalemme , è giunta l'ora della glorificazione del Figlio dell'uomo, che è quella del seme che muore e porta molto frutto.
Se negli altri Vangeli la Parola è il seme di Dio, in Giovanni Gesù stesso è il seme.
Infatti è lui la Parola.
Alla sua gloria è associato chiunque voglia seguirlo nel Suo stesso cammino.
L'ora di cui si è parlato per la prima volta a Cana, è venuta.
Tutto il giorno di Gesù culmina in quest'ora : è l'ora della glorificazione del Figlio e del Padre.
In Giovanni la vita di Gesù è vista nella prospettiva di quest'ora : è illuminata dalla gloria del Dio Amore, che si manifesta sulla croce.
Lì il Figlio dell'uomo è glorificato : rivela Dio come Dio, nella sua distanza infinita da ogni immagine che l'uomo si è fatta e si farà di Lui.
Anche gli altri Vangeli hanno come punto di arrivo la rivelazione della Gloria del Crocifisso. Giovanni ha però una prospettiva rovesciata : contempla la vita di Gesù all'indietro, dal Suo compimento. Per questo il suo Vangelo è tutto una “trasfigurazione”, che legge ogni evento come “segno” della Gloria.
Gesù prende un esempio dalla creazione per indicare il mistero della nuova creazione.
Egli che è la Parola, Pane e Vita, si paragona al seme di frumento, che esplica la sua forza vitale proprio quando cade nella terra. Il destino del seme, che produce secondo la sua specie, è lo stesso del Figlio dell'uomo , come il seme cade nella terra , muore e porta molto frutto, così Gesù, innalzato dalla terra, attira a sé tutti gli uomini e comunica loro la sua vita di Figlio.
Se non amasse i fratelli, perderebbe la sua identità di figlio.
Lo stesso vale per ogni uomo, creato in Lui. L'egoismo è sterile , il seme che volesse conservarsi , resterebbe solo e perderebbe la sua qualità di seme : non comunicherebbe vita.
Una vita che non si dona è morta. Un chicco che muore è fecondo : dando la vita, è principio di vita. I greci, che vogliono vedere Gesù sono la primizia di questa fecondità.
Il martirio e la canonizzazione
RispondiEliminaIl 5 luglio 1902 mentre i Serenelli e i Goretti erano nei campi e Maria si trovava sola in casa, Alessandro la aggredì e tentò di violentarla. “No, Dio non vuole, andrai all’inferno!”, lo ammonì la bambina desiderosa di custodire la sua castità. Il giovane allora, accecato dalla rabbia, la colpì ripetutamente con un punteruolo, ferendola mortalmente. Il giorno successivo, prima di spirare, la piccola perdonò il carnefice confidando alla madre l’intimo desiderio che anche lui potesse raggiungerla in Paradiso. Condannato al carcere il ragazzo si convertì nel 1910 e, scontata la pena, nel 1928 chiese perdono ad Assunta Goretti, accostandosi con lei alla Comunione. Per voler di Pio XII Marietta fu proclamata santa il 24 giugno 1940. Nel 1950 alla canonizzazione, partecipata da una folla immensa, era presente anche la mamma ammalata. Il santuario della Madonna delle Grazie a Nettuno che custodisce le spoglie mortali della martire è oggi meta costante di pellegrinaggi.