S. FAUSTI – Giuseppe, come il suo omonimo venduto dai fratelli, è “sognatore” : nella profondità del suo cuore puro, vede Dio. Uno, anche se non lo sa, realizza sempre i suoi sogni. Ma sono quelli di un cuore puro o impuro? I sogni di Dio alla fine si compiono sempre, anche se a noi sembrano impossibili. (Sal. 126,1) L'angelo dice la Parola che ci “risveglia” alla vita con il sogno di Dio. La risposta è lui stesso , che esegue alla lettera (1,21-24). Le dà corpo offrendole il suo corpo. Questo è l'amore con i fatti e nella verità (1Gv 3,18), il culto gradito a Dio. Maria è nominata all'inizio come la sposa di Giuseppe (1,18) ; poi si parla del “bambino e sua madre”, anteponendo sempre il bambino. Ma sia Lui che la madre sono affidati alle mani di Giuseppe, prototipo dei credenti. Erode è figura del faraone all'interno di Israele, della Chiesa e di ciascuno di noi. Nella nostra paganità, come c'è la ricerca dei magi per adorare il Signore, così c'è la ricerca di Erode, che, come il faraone, ucciderà i figli. Gesù, miracolosamente salvato come Mosè, entra in Egitto per compiere il nuovo Esodo. Vivrà in Egitto da forestiero, solidale con la solitudine di tutti gli oppressi, suoi fratelli. Erode, come il faraone, finisce ; il Figlio, come Israele, ne vede la fine. Dio dall'alto ride dei potenti e delle loro trame. Erode, come il faraone, uccide i figli d'Israele. I bambini di Betlemme rappresentano il sangue di tutti i giusti, da Abele a Zaccaria, dal primo all'ultimo innocente di ogni shoà. Prefigurano il sangue del Servo, il Figlio che salverà i fratelli. Il destino dei giusti – e dei peccatori – è lo stesso dell'unico Giusto che si è fatto per noi peccato.
PRIMA LETTURA Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato. Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 1,5 - 2,2 Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 123) R: Chi dona la sua vita risorge nel Signore. Se il Signore non fosse stato per noi, quando eravamo assaliti, allora ci avrebbero inghiottiti vivi, quando divampò contro di noi la loro collera. R. Allora le acque ci avrebbero travolti, un torrente ci avrebbe sommersi; allora ci avrebbero sommersi acque impetuose. R. Siamo stati liberati come un passero dal laccio dei cacciatori. Il nostro aiuto è nel nome del Signore: egli ha fatto cielo e terra. R.
CANTO AL VANGELO Alleluia, alleluia. Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama la candida schiera dei martiri. Alleluia.
VANGELO Erode mandò ad uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme. + Dal Vangelo secondo Matteo 2,13-18 I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più». Parola del Signore.
S. FAUSTI – Giuseppe, come il suo omonimo venduto dai fratelli, è “sognatore” : nella profondità del suo cuore puro, vede Dio. Uno, anche se non lo sa, realizza sempre i suoi sogni. Ma sono quelli di un cuore puro o impuro? I sogni di Dio alla fine si compiono sempre, anche se a noi sembrano impossibili. (Sal. 126,1) L'angelo dice la Parola che ci “risveglia” alla vita con il sogno di Dio. La risposta è lui stesso , che esegue alla lettera (1,21-24). Le dà corpo offrendole il suo corpo. Questo è l'amore con i fatti e nella verità (1Gv 3,18), il culto gradito a Dio. Maria è nominata all'inizio come la sposa di Giuseppe (1,18) ; poi si parla del “bambino e sua madre”, anteponendo sempre il bambino. Ma sia Lui che la madre sono affidati alle mani di Giuseppe, prototipo dei credenti. Erode è figura del faraone all'interno di Israele, della Chiesa e di ciascuno di noi. Nella nostra paganità, come c'è la ricerca dei magi per adorare il Signore, così c'è la ricerca di Erode, che, come il faraone, ucciderà i figli. Gesù, miracolosamente salvato come Mosè, entra in Egitto per compiere il nuovo Esodo. Vivrà in Egitto da forestiero, solidale con la solitudine di tutti gli oppressi, suoi fratelli. Erode, come il faraone, finisce ; il Figlio, come Israele, ne vede la fine. Dio dall'alto ride dei potenti e delle loro trame. Erode, come il faraone, uccide i figli d'Israele. I bambini di Betlemme rappresentano il sangue di tutti i giusti, da Abele a Zaccaria, dal primo all'ultimo innocente di ogni shoà. Prefigurano il sangue del Servo, il Figlio che salverà i fratelli. Il destino dei giusti – e dei peccatori – è lo stesso dell'unico Giusto che si è fatto per noi peccato.
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Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 1,5 - 2,2
Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 123)
R: Chi dona la sua vita risorge nel Signore.
Se il Signore non fosse stato per noi,
quando eravamo assaliti,
allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
quando divampò contro di noi la loro collera. R.
Allora le acque ci avrebbero travolti,
un torrente ci avrebbe sommersi;
allora ci avrebbero sommersi
acque impetuose. R.
Siamo stati liberati come un passero
dal laccio dei cacciatori.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama la candida schiera dei martiri.
Alleluia.
VANGELO
Erode mandò ad uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 2,13-18
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
Parola del Signore.