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martedì 8 gennaio 2019

Moltiplicazione dei pani - Mc 6, 34-44


2 commenti:

  1. 8 - GENNAIO PRIMA LETTURA
    Dio è amore.
    Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 4,7-10
    Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 71)
    R: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
    O Dio, affida al re il tuo diritto,
    al figlio di re la tua giustizia;
    egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
    e i tuoi poveri secondo il diritto. R.
    Le montagne portino pace al popolo
    e le colline giustizia.
    Ai poveri del popolo renda giustizia,
    salvi i figli del misero. R.
    Nei suoi giorni fiorisca il giusto
    e abbondi la pace,
    finché non si spenga la luna.
    E dòmini da mare a mare,
    dal fiume sino ai confini della terra. R.

    CANTO AL VANGELO (cf. Lc 4,18)
    Alleluia, alleluia.
    Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
    a proclamare ai prigionieri la liberazione.
    Alleluia.

    VANGELO
    Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
    + Dal Vangelo secondo Marco 6,34-44
    In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull'erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
    Parola del Signore.

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  2. FAUSTI - “Alzati gli occhi al cielo,benedisse e spezzò i pani e li dava” Sono le Parole del memoriale Eucaristico, punto d'arrivo di ogni missione, in cui riceviamo quel Pane che è il Figlio che ci fa figli. Qui Marco vuol portare a superare la sordità e la cecità, per riconoscere il Signore nell'Eucaristia. Questo brano inizia dichiarando la sorgente del dono del Signore.
    La compassione o misericordia, non è un attributo di Dio, è Dio stesso, nel più profondo del Suo abisso di Amore gratuito, che verrà alla luce sulla croce.
    Questa compassione è lì'origine del Pane, la Sua Vita data per i peccatori.
    Il primo pane che dà è la Sua Parola, Infatti “ Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio” (Dt 8,3). Il cibo materiale, presto o tardi, verrà meno, come la stessa vita.
    Ma la Sua Parola e la Sua fedeltà dura in eterno.
    “Voi stessi date loro da mangiare” E' un imperativo. Ora la Parola deve farsi Pane. I discepoli son chiamati a dare, come ha fatto Gesù, passando dall'economia del possesso a quella del dono.
    Quella produce fame e morte, questa genera sazietà e vita.
    I discepoli restano nel loro orizzonte. Non capiscono la proposta di Gesù e pensano di dover comperare pane. Hanno buona volontà. Ma il punto è un altro.
    Questo pane esiste senza comperarlo. Ce l'ha dato Gesù . È Lui stesso e la Sua capacità di donare. I discepoli non sanno però di averlo e non ne conoscono ancora il potere. Solo dandolo ce l'hanno ,
    e più ne danno più ne hanno. Ma se lo tengono, ne sono privi.
    Lui sa che c'è e ordina di andare a vedere.A noi, anche quando lo vediamo, sembra poca cosa.
    Ma cinque più due fa sette, numero perfetto.
    La nostra povertà, il poco che abbiamo, passando per le mani del Signore, diventa nella condivisione abbondanza per tutti. Quando si passa dall'economia del possesso a quella del dono,questo mondo da deserto diventa terra promessa.
    Si torna all'Eden, il giardino dei figli.
    Le persone si sdraiano, cadendo sull'erba verde quasi petali colorati; ogni gruppo è paragonato a un'aiuola fiorita.
    E Gesù prende dalla terra il Pane e dall'abisso il pesce. Ma tiene il Suo occhio al cielo, rivolto al Padre, benedicendo Colui che dà ogni bene, e donando a Sua volta .
    I discepoli offrono il Pane che sgorga da Gesù.
    Ogni nostro amore e condivisione verso gli altri ha in Lui la propria sorgente.
    “Mangiarono tutti” Tutti vivono di questo Pane. Pane di benedizione, dono del Padre ai figli, condiviso dai fratelli.
    Solo l'amore è pane che sazia.
    Oggi abbiamo sovrabbondanza di pane che non fa che aumentare la fame.

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