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lunedì 25 luglio 2022

SANTI ANNA E GIOACHINO


3 commenti:


  1. Antifona
    Innalziamo lodi a Gioacchino e Anna
    nella loro discendenza:
    Dio fece posare sul loro capo
    la benedizione di tutti gli uomini. (Cf. Sir 44,31.23)

    Colletta
    O Signore, Dio dei nostri padri,
    che ai santi Gioacchino e Anna
    hai dato la grazia di generare
    la Madre del tuo Figlio fatto uomo,
    per le loro preghiere concedi anche a noi
    la salvezza promessa al tuo popolo.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Ricordati, Signore! Non rompere la tua alleanza con noi.
    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 14,17b-22

    Il Signore ha detto:
    «I miei occhi grondano lacrime
    notte e giorno, senza cessare,
    perché da grande calamità
    è stata colpita la vergine,
    figlia del mio popolo,
    da una ferita mortale.
    Se esco in aperta campagna,
    ecco le vittime della spada;
    se entro nella città,
    ecco chi muore di fame.
    Anche il profeta e il sacerdote
    si aggirano per la regione senza comprendere».
    Hai forse rigettato completamente Giuda,
    oppure ti sei disgustato di Sion?
    Perché ci hai colpiti, senza più rimedio per noi?
    Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene,
    il tempo della guarigione, ed ecco il terrore!
    Riconosciamo, Signore, la nostra infedeltà,
    la colpa dei nostri padri:
    abbiamo peccato contro di te.
    Ma per il tuo nome non respingerci,
    non disonorare il trono della tua gloria.
    Ricòrdati! Non rompere la tua alleanza con noi.
    Fra gli idoli vani delle nazioni c’è qualcuno che può far piovere?
    Forse che i cieli da sé mandano rovesci?
    Non sei piuttosto tu, Signore, nostro Dio?
    In te noi speriamo,
    perché tu hai fatto tutto questo.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 78 (79)
    R. Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.
    Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
    presto ci venga incontro la tua misericordia,
    perché siamo così poveri! R.

    Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
    per la gloria del tuo nome;
    liberaci e perdona i nostri peccati
    a motivo del tuo nome. R.

    Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
    con la grandezza del tuo braccio
    salva i condannati a morte. R.

    E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
    ti renderemo grazie per sempre;
    di generazione in generazione narreremo la tua lode. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Il seme è la parola di Dio,
    il seminatore è Cristo:
    chiunque trova lui, ha la vita eterna.

    Alleluia.


    Vangelo
    Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 13,36-43

    In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
    Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Io ricordo che da bambino, quando andavo al catechismo ci insegnavano quattro cose: morte, giudizio, inferno o gloria. Dopo il giudizio c’è questa possibilità. ‘Ma, Padre, questo è per spaventarci…’. – ‘No, è la verità! Perché se tu non curi il cuore, perché il Signore sia con te e tu vivi allontanato dal Signore sempre, forse c’è il pericolo, il pericolo di continuare così allontanato per l’eternità dal Signore’. E’ bruttissimo questo! (Santa Marta, 22 novembre 2016)


    FAUSTI - “Così sarà al compimento del mondo” , dice Gesù .
    Brilleranno due fuochi : quello delle zizzanie che bruciano come immondizie , e quello dei giusti che splenderanno come il sole.
    Il compimento del mondo è paragonato alla mietitura , il tempo in cui il seme diventa pane e gioia.
    Sarà quando Dio avrà compiuto nel mondo l'opera Sua, il Suo Capolavoro : il Volto del Figlio.
    Solo allora, non prima, ci sarà il giudizio.
    Già ora ha mandato gli Apostoli a seminare la Parola , in base al cui ascolto siamo giudicati.
    Il tempo, vita che abbiamo a nostra disposizione , è finito : ha un inizio, uno svolgimento e un termine. Alla fine resterà solo l'Amore, che mai ha fine. Il fuoco di Dio renderà allora manifesta l'opera di ciascuno . La paglia del nostro egoismo sarà bruciata e ciò che è prezioso resisterà.
    Il sole è simbolo di Dio.
    Chi ascolta la Parola diventa come il Padre (5,48) riluce della Sua Gloria , come il Figlio trasfigurato. Ciò che in noi non sarà filiale e fraterno scomparirà.
    Allora ci copriremo di rossore bruciante per tutto ciò di cui ora spesso ci vantiamo.
    A chi ascolta sarà dato conoscere i misteri del Regno ; e chi più ha, più gli sarà dato

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  3. ​Dai «Discorsi» di san Giovanni Damasceno, vescovo
    (Disc. 6, per la Natività della B. V. Maria )

    Li conoscerete dai loro frutti
    Poiché doveva avvenire che la Vergine Madre di Dio nascesse da Anna, la natura non osò precedere il germe della grazia; ma rimase senza il proprio frutto perché la grazia producesse il suo. Doveva nascere infatti quella primogenita dalla quale sarebbe nato il primogenito di ogni creatura «nel quale tutte le cose sussistono» (Col 1, 17). O felice coppia, Gioacchino ed Anna! A voi è debitrice ogni creatura, perché per voi la creatura ha offerto al Creatore il dono più gradito, ossia quella casta madre, che sola era degna del creatore.
    Rallégrati Anna, «sterile che non hai partorito, prorompi in grida di giubilo e di gioia, tu che non hai provato i dolori» (Is 54, 1).
    Esulta, o Gioacchino, poiché dalla tua figlia è nato per noi un bimbo, ci è stato dato un figlio, e il suo nome sarà Angelo di grande consiglio, di salvezza per tutto il mondo, Dio forte (cfr. Is 9, 6).
    Questo bambino è Dio.
    O Gioacchino ed Anna, coppia beata, veramente senza macchia! Dal frutto del vostro seno voi siete conosciuti, come una volta disse il Signore: «Li conoscerete dai loro frutti» (Mt 7, 16). Voi informaste la condotta della vostra vita in modo gradito a Dio e degno di colei che da voi nacque. Infatti nella vostra casta e santa convivenza avete dato la vita a quella perla di verginità che fu vergine prima del parto, nel parto e dopo il parto. Quella, dico, che sola doveva conservare sempre la verginità e della mente e dell’anima e del corpo.
    O Gioacchino ed Anna, coppia castissima! Voi, conservando la castità prescritta dalla legge naturale, avete conseguito, per divina virtù, ciò che supera la natura: avete donato al mondo la madre di Dio che non conobbe uomo. Voi, conducendo una vita pia e santa nella condizione umana, avete dato alla luce una figlia più grande degli angeli ed ora regina degli angeli stessi.
    O vergine bellissima e dolcissima! O figlia di Adamo e Madre di Dio. Beato il seno, che ti ha dato la vita! Beate le braccia che ti strinsero e le labbra che ti impressero casti baci, quelle dei tuoi soli genitori, cosicché tu conservassi in tutto la verginità! «Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia» (Sal 97, 4). Alzate la vostra voce, gridate, non temete.

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