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domenica 7 agosto 2022

SAN DOMENICO


 

5 commenti:

  1. In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
    il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza;
    gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Cf. Sir 15,5)


    Guida e proteggi, o Signore, la tua Chiesa
    per i meriti e gli insegnamenti di san Domenico:
    egli, che fu insigne predicatore della tua verità,
    sia nostro intercessore davanti a te.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Così percepii in visione la gloria del Signore.
    Dal libro del profeta Ezechièle
    Ez 1,2-5.24-28c

    Era l’anno quinto della deportazione del re Ioiachìn, il cinque del mese: la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechièle, figlio di Buzì, nel paese dei Caldèi, lungo il fiume Chebar. Qui fu sopra di lui la mano del Signore.
    Io guardavo, ed ecco un vento tempestoso avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di metallo incandescente. Al centro, una figura composta di quattro esseri animati, di sembianza umana. Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell’Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d’un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali.
    Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve qualcosa come una pietra di zaffìro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. Da ciò che sembravano i suoi fianchi in su, mi apparve splendido come metallo incandescente e, dai suoi fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore simile a quello dell’arcobaleno fra le nubi in un giorno di pioggia. Così percepii in visione la gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 148
    R. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
    Lodate il Signore dai cieli,
    lodatelo nell’alto dei cieli.
    Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
    lodatelo, voi tutte, sue schiere. R.

    I re della terra e i popoli tutti,
    i governanti e i giudici della terra,
    i giovani e le ragazze,
    i vecchi insieme ai bambini
    lodino il nome del Signore. R.

    Perché solo il suo nome è sublime:
    la sua maestà sovrasta la terra e i cieli.
    Ha accresciuto la potenza del suo popolo.
    Egli è la lode per tutti i suoi fedeli,
    per i figli d’Israele, popolo a lui vicino. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
    per entrare in possesso della gloria
    del Signore nostro Gesù Cristo. (Cf. 2Ts 2,14)

    Alleluia.


    Vangelo
    Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 17,22-27

    In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
    Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
    Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
    E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    “State attenti a voi stessi!”; cioè state attenti a non scandalizzare». Infatti, ha spiegato il Papa, «lo scandalo è brutto perché ferisce la vulnerabilità del popolo di Dio, ferisce la debolezza del popolo di Dio, e tante volte queste ferite si portano per tutta la vita». Di più: lo scandalo, ha spiegato il Papa, «non solo ferisce» ma «è capace di uccidere: uccidere speranze, uccidere illusioni, uccidere famiglie, uccidere tanti cuori». […] «Gesù in questo è molto preciso» ha spiegato Francesco. E «a noi, a tutti» dà «questo avvertimento: “State attenti a voi stessi!”». Perché «c’è lo scandalo del popolo di Dio, dei cristiani, quando un cristiano, dicendosi cristiano, vive come pagano». […] Proprio «quello che Gesù diceva al popolo sui dottori della legge: “Fate quello che loro dicono, ma non fate quello che fanno”». Ecco «l’incoerenza». (Omelia Santa Marta, 13 novembre 2017)

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  3. FAUSTI - Trovandosi in Galilea, ( per Matteo luogo dell'azione di Gesù, della chiamata dei discepoli e dell'inizio della Chiesa) Gesù dice nella forma più breve l'annuncio della Passione- Resurrezione, che “sta per avvenire”. Comincia infatti subito dopo il cammino verso Gerusalemme, dove il Figlio dell'uomo è consegnato (da Giuda, dai capi, dal Padre) e si consegna Lui stesso nelle mani degli uomini . Tutti possono prendere il dono che Gesù fa di Sè.
    Mettersi nelle mani dell'altro è l'atto di fiducia e di amore più grande che uno possa fare.
    Questa consegna di Sé che Lui fa a noi è la nostra salvezza.
    Anche se noi Lo rifiutiamo e gli togliamo la Vita, Lui dà la Vita per noi.
    Il grande mistero di Dio è che Lui ha fede nell'uomo : si fida di lui e si affida a lui, fino a mettersi nelle sue mani, qualunque cosa ne faccia.
    Su di Lui ricade la nostra violenza ; e la Sua morte sarà martirio, testimonianza di un amore senza riserve. E il terzo giorno risusciterà : conferma divina che il dono della vita per amore è capace di dare la vita, vincendo la stessa morte . Essi non comprendono : capiranno solo dopo la Risurrezione, e la loro tristezza si tramuterà in gioia.
    - I cristiani per sé son liberi dal tributo al tempio, come dalle leggi giudaiche. Tuttavia, per non scandalizzare i fratelli giudei, limitano questa libertà.
    Allo stesso modo, Paolo, che si sente libero di mangiare la carne immolata agli idoli, per non scandalizzare i fratelli pagani, da poco convertiti, rinuncia a questa libertà, disposto a non mangiar carne in eterno.La libertà cristiana infatti non è né l'osservanza della legge , propria dei religiosi e degli stoici, né la sua trasgressione, propria dei libertini.
    E' la libertà di amare il fratello, pieno compimento della legge, è la legge di libertà, che ha come criterio ciò che giova all'altro.
    Il vero tributo al tempio, che dà l'accesso a Dio, Gesù l'ha pagato con la Sua libertà di Figlio, che dà la Vita per i fratelli.
    Pietro ha inteso che Gesù è il Figlio del Dio Vivente, e quindi non tenuto a pagare la tassa. Comunque pagherà , e il Suo tributo sarà quello di consegnarsi nelle mani dei fratelli, è quanto Pietro non ha capito. Come ha previsto il Suo futuro, Gesù legge con chiarezza anche il presente e “lo prevenne” in questa casa, simbolo della chiesa, in cui si svolgerà l'istruzione sulla vita comunitaria (cap 18), sulla libertà dei figli e su come trovare il tributo da pagare all'amore verso i fratelli, per non scandalizzarli.
    La libertà vera, infatti, è quella di edificare l'altro, non di farlo cadere.
    Il pagamento avviene in modo prodigioso, con una moneta pescata dal mare , allusione alla morte del Figlio dell'uomo, principio di libertà per ogni uomo.
    Questo è il tributo al tempio : fa dell'uomo il vero tempio di Dio.
    Chi ama sta attento a non scandalizzare i fratelli. Il massimo della libertà è sapervi rinunciare, se nuoce all'altro.
    La sovranità non è della libertà, ma dell'amore , solo questo è libero e rende liberi.
    E' vero che la libertà fa liberi (Gv 8,32), ma la verità ha come misura la carità (Ef 4,15).
    Non basta sapere, bisogna anche “sapere come sapere”. La scienza da sola gonfia : è la carità che edifica. (1 Cor 8,2).
    L'amore sa limitare i propri diritti, perchè ha un solo e preciso dovere : lo stesso del Figlio dell'uomo che “deve” consegnarsi nelle mani dei fratelli. I
    l debito dell'amore è dono di sé all'altro.
    Nella chiesa di Matteo è importante non scandalizzare i Giudei, come in ogni società è doveroso rispettarne gli ordinamenti. Nella chiesa di Corinto Paolo starà attento a non scandalizzare i fratelli più deboli che vengono dal paganesimo. In casi più complessi, come ad Antiochia, dove convivono cristiani di diversa provenienza, sarà importante per non cadere nell'ipocrisia e non tradire comunque la “verità del vangelo”.
    Il mare è l'abisso che minaccia i discepoli, immagine della morte in cui si immerge il Figlio dell'uomo.
    Il Suo consegnarsi nelle mani dei fratelli sarà la sorgente del nostro essere figli.

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  4. -->In modo prodigioso Pietro trova nella bocca del pesce quell'unica moneta con cui il Signore paga il tributo per Sé e per lui.La Comunità trova sempre in Cristo morto e risorto, raffigurato nel pesce che vive nell'abisso ,la sorgente della propria libertà di amare.
    Il capitolo seguente mostrerà la comunità che è il nuovo tempio, al cui centro sta il bambino/servo , che è il Signore Gesù. Essa vivrà la libertà dei figli pagando al Padre il vero tributo, che è l'amore fraterno, pieno compimento della legge.

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  5. S. DOMENICO «Storia dell`Ordine dei Predicatori» (Libellus de Principiis O.P:; Acta canoniz. sancti Dominici)

    Si dimostrava dappertutto uomo secondo il Vangelo, nelle parole e nelle opere. Durante il giorno nessuno era più socievole, nessuno più affabile con i fratelli e con gli altri. Di notte nessuno era più assiduo e più impegnato nel vegliare e pregare.
    Era assai parco di parole e, se apriva la bocca, era o per parlare con Dio nella preghiera o per parlare di Dio. Questa era la norma che seguiva e questa pure raccomandava ai fratelli.
    La grazia che più insistentemente chiedeva a Dio era quella di una carità ardente, che lo spingesse a operare efficacemente alla salvezza degli uomini. Riteneva infatti di poter arrivare a essere membro perfetto del corpo di Cristo solo qualora si fosse dedicato totalmente e con tutte le forze a conquistare anime. Voleva imitare in ciò il Salvatore, offertosi tutto per la nostra salvezza.
    A questo fine, ispirato da Dio, fondò l'Ordine dei Frati Predicatori, attuando un progetto provvidenziale da lungo accarezzato.
    Esortava spesso i fratelli, a voce e per lettera, a studiare sempre l'Antico e il Nuovo Testamento. Portava continuamente con sé il vangelo di Matteo e le lettere di san Paolo. O parlava con Dio, o parlava di Dio

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