Antifona Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. (Gal 2,19-20)
Dio onnipotente ed eterno, che nella testimonianza dei santi martiri edifichi il corpo mistico della tua Chiesa, fa’ che la gloriosa passione, che meritò a sant’Ignazio una corona immortale, doni a noi protezione perenne. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Gli uomini, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 1,16-25
Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà». Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 18 (19) R. I cieli narrano la gloria di Dio. I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.
Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace; discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. (Eb 4,12)
Alleluia.
Vangelo Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro. Dal Vangelo secondo Luca Lc 11,37-41
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
PAROLE DEL SANTO PADRE C’è una cosa che è vera, quando il Signore benedice una persona con le ricchezze: lo fa amministratore di quelle ricchezze per il bene comune e per il bene di tutto, non per il proprio bene. E non è facile diventare un onesto amministratore, perché sempre c’è la tentazione della cupidigia, del diventare importante. Il mondo ti insegna questo e ci porta per questa strada. Pensare agli altri, pensare che quello che io ho è al servizio degli altri e che nessuna cosa che ho la potrò portare con me. Ma se io uso quello che il Signore mi ha dato per il bene comune, come amministratore, questo mi santifica, mi farà santo”. (Santa Marta 19 giugno 2015) L’ipocrisia è il linguaggio del diavolo, è il linguaggio del male che entra nel nostro cuore e viene seminato dal diavolo. A Gesù piace smascherare l'ipocrisia., Il linguaggio ipocrita, non dirò che sia normale, ma è comune, è di tutti i giorni. L’apparire di un modo e l’essere in un altro. Nella lotta per il potere, per esempio, le invidie, le gelosie ti fanno apparire un modo di essere e da dentro c’è il veleno per uccidere perché sempre l’ipocrisia uccide, sempre, prima o poi uccide. Noi dobbiamo imparare ad accusarci: “Io ho fatto questo, io la penso così, cattivamente… Io ho invidia, io vorrei distruggere quello…”, quello che è dentro, nostro, e dircelo, davanti a Dio. Questo è un esercizio spirituale che non è comune, non è abituale, ma cerchiamo di farlo: accusare noi stessi, vederci nel peccato, nelle ipocrisie, nella malvagità che c’è nel nostro cuore. Perché il diavolo semina malvagità e dire al Signore: “Ma guarda Signore, come sono!”, e dirlo con umiltà. (Santa Marta, 15 ottobre 2019)
FAUSTI - Mosè mette in guardia il popolo, ammonendolo di non dire mai “è mio” ciò che gli sarà dato nella terra promessa (Dt 8,7-20). Chi vuol possedere è in realtà posseduto da ciò che possiede. Non è più libero, ma schiavo. Come per Adamo lo stare nel giardino è legato all'obbedienza a Dio, così per Israele lo stare nella terra promessa è legato in concreto al non impadronirsi del dono. Il destino dell'uomo dipende dall'uso corretto delle creature : o sono mezzi per amare Dio e il prossimo, che significa ringraziare e condividere, o diventano fine e surrogato di Dio, che significa possederle e accumularle. Il possesso è contrario al ringraziare , ed è contro Dio ; l'accumulo è contrario alla condivisione ed è contro gli uomini. Dio ha ordinato di non possedere e di non accumulare, bensì di ringraziare del dono e condividere. L'obbedienza a questa Sua Parola introduce nel riposo (= terra promessa) dove si mangia (=vive) , si beve(=ama) e si gioisce , perché nel soddisfare i bisogni primari si soddisfa anche l'essenziale : l'amore del Padre e dei fratelli !. Dall'uso delle cose materiali deriva la realizzazione o il fallimento dell'uomo. Questa coscienza è spesso falsata in noi perché, idolatrando le cose , non le poniamo in discussione, e pensiamo che la salvezza si giochi su altri fronti, più “spirituali”. Il mio limite mi porta a conoscermi in verità e a demistificare ogni ipocrisia. O mi accetto da Dio e per Dio come Sua creatura , o sono disperato! Nessuna cosa che ho copre la mia nudità e sazia il mio bisogno di vita. La coscienza della morte mi mostra il mio essere profondo : la mia solitudine assoluta davanti a Lui, che può essere colmata solo da Lui, mio riposo, mio cibo, mia bevanda e mia gioia! ...Uno può osservare tutti i precetti e trascurare il comando dell'amore. Luca ci tiene molto a smascherare il fariseo che si annida nel credente , perchè non decada dalla grazia del Battesimo. Vuol convertire il fratello maggiore verso il minore, il giusto verso il peccatore, (c.15) perchè diventi misericordioso come il Padre. Si rivolge infatti a Teofilo, perchè non dimentichi, anzi, si consolidi nella dottrina del Salvatore. Se invece di predicare o dettare leggi, siamo luminosi e testimoniamo l misericordia del Salvatore, tutti, vedendo la Luce, possono convertirsi alla Bellezza del Dio Amore. E chi ama ha adempiuto la legge. L'amore, infatti, non fa male a nessuno : pieno compimento della legge è l'amore.
Da lettera ai Romani - S. Ignazio di Antiochia ...Imitare la passione del Cristo
VI,1. Nulla mi gioverebbero le lusinghe del mondo e tutti i regni di questo secolo. È bello per me morire in Gesù Cristo più che regnare sino ai confini della terra. Cerco quello che è morto per noi; voglio quello che è risorto per noi. Il mio rinascere è vicino. 2. Perdonatevi fratelli. Non impedite che io viva, non vogliate che io muoia. Non abbandonate al mondo né seducete con la materia chi vuol essere di Dio. Lasciate che riceva la luce pura; là giunto sarò uomo. 3. Lasciate che io sia imitatore della passione del mio Dio. Se qualcuno l'ha in sé, comprenda quanto desidero e mi compatisca conoscendo ciò che mi opprime.
L'amore crocifisso
VII,1. Il principe di questo mondo vuole rovinare e distruggere il mio proposito verso Dio. Nessuno di voi qui presenti lo assecondi. Siate piuttosto per me, cioè di Dio. Non parlate di Gesù Cristo, mentre desiderate il mondo. Non ci sia in voi gelosia. 2. Anche se vicino a voi vi supplico non ubbiditemi. Obbedite a quanto vi scrivo. Vivendo vi scrivo che bramo di morire. La mia passione umana è stata crocifissa, e non è in me un fuoco materiale. Un'acqua viva mi parla dentro e mi dice: qui al Padre. 3. Non mi attirano il nutrimento della corruzione e i piaceri di questa vita. Voglio il pane di Dio che è la carne di Gesù Cristo, della stirpe di David e come bevanda il suo sangue che è l'amore incorruttibile. Scrivo secondo la mente di Dio
VIII,1. Non voglio più vivere secondo gli uomini. Questo sarà se voi lo volete. Vogliatelo perché anche voi potreste essere voluti da Lui. Ve lo chiedo con poche parole. 2. Credetemi, Gesù Cristo vi farà vedere che io parlo sinceramente; egli è la bocca infallibile con la quale il Padre ha veramente parlato. 3. Chiedete per me che lo raggiunga. Non ho scritto secondo la carne, ma secondo la mente di Dio. Se soffro mi avete amato, se sono ricusato, mi avete odiato.
Antifona
RispondiEliminaSono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me.
Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato
e ha consegnato se stesso per me. (Gal 2,19-20)
Dio onnipotente ed eterno,
che nella testimonianza dei santi martiri
edifichi il corpo mistico della tua Chiesa,
fa’ che la gloriosa passione,
che meritò a sant’Ignazio una corona immortale,
doni a noi protezione perenne.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Gli uomini, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 1,16-25
Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà».
Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute.
Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 18 (19)
R. I cieli narrano la gloria di Dio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. (Eb 4,12)
Alleluia.
Vangelo
Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,37-41
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
EliminaC’è una cosa che è vera, quando il Signore benedice una persona con le ricchezze: lo fa amministratore di quelle ricchezze per il bene comune e per il bene di tutto, non per il proprio bene. E non è facile diventare un onesto amministratore, perché sempre c’è la tentazione della cupidigia, del diventare importante. Il mondo ti insegna questo e ci porta per questa strada. Pensare agli altri, pensare che quello che io ho è al servizio degli altri e che nessuna cosa che ho la potrò portare con me. Ma se io uso quello che il Signore mi ha dato per il bene comune, come amministratore, questo mi santifica, mi farà santo”. (Santa Marta 19 giugno 2015)
L’ipocrisia è il linguaggio del diavolo, è il linguaggio del male che entra nel nostro cuore e viene seminato dal diavolo. A Gesù piace smascherare l'ipocrisia., Il linguaggio ipocrita, non dirò che sia normale, ma è comune, è di tutti i giorni. L’apparire di un modo e l’essere in un altro. Nella lotta per il potere, per esempio, le invidie, le gelosie ti fanno apparire un modo di essere e da dentro c’è il veleno per uccidere perché sempre l’ipocrisia uccide, sempre, prima o poi uccide.
Noi dobbiamo imparare ad accusarci: “Io ho fatto questo, io la penso così, cattivamente… Io ho invidia, io vorrei distruggere quello…”, quello che è dentro, nostro, e dircelo, davanti a Dio. Questo è un esercizio spirituale che non è comune, non è abituale, ma cerchiamo di farlo: accusare noi stessi, vederci nel peccato, nelle ipocrisie, nella malvagità che c’è nel nostro cuore. Perché il diavolo semina malvagità e dire al Signore: “Ma guarda Signore, come sono!”, e dirlo con umiltà. (Santa Marta, 15 ottobre 2019)
FAUSTI - Mosè mette in guardia il popolo, ammonendolo di non dire mai “è mio” ciò che gli sarà dato nella terra promessa (Dt 8,7-20).
RispondiEliminaChi vuol possedere è in realtà posseduto da ciò che possiede.
Non è più libero, ma schiavo.
Come per Adamo lo stare nel giardino è legato all'obbedienza a Dio, così per Israele lo stare nella terra promessa è legato in concreto al non impadronirsi del dono.
Il destino dell'uomo dipende dall'uso corretto delle creature : o sono mezzi per amare Dio e il prossimo, che significa ringraziare e condividere, o diventano fine e surrogato di Dio, che significa possederle e accumularle.
Il possesso è contrario al ringraziare , ed è contro Dio ; l'accumulo è contrario alla condivisione ed è contro gli uomini.
Dio ha ordinato di non possedere e di non accumulare, bensì di ringraziare del dono e condividere. L'obbedienza a questa Sua Parola introduce nel riposo (= terra promessa) dove si mangia (=vive) , si beve(=ama) e si gioisce , perché nel soddisfare i bisogni primari si soddisfa anche l'essenziale : l'amore del Padre e dei fratelli !.
Dall'uso delle cose materiali deriva la realizzazione o il fallimento dell'uomo.
Questa coscienza è spesso falsata in noi perché, idolatrando le cose , non le poniamo in discussione, e pensiamo che la salvezza si giochi su altri fronti, più “spirituali”. Il mio limite mi porta a conoscermi in verità e a demistificare ogni ipocrisia. O mi accetto da Dio e per Dio come Sua creatura , o sono disperato!
Nessuna cosa che ho copre la mia nudità e sazia il mio bisogno di vita.
La coscienza della morte mi mostra il mio essere profondo : la mia solitudine assoluta davanti a Lui, che può essere colmata solo da Lui, mio riposo, mio cibo, mia bevanda e mia gioia!
...Uno può osservare tutti i precetti e trascurare il comando dell'amore.
Luca ci tiene molto a smascherare il fariseo che si annida nel credente , perchè non decada dalla grazia del Battesimo. Vuol convertire il fratello maggiore verso il minore, il giusto verso il peccatore, (c.15) perchè diventi misericordioso come il Padre.
Si rivolge infatti a Teofilo, perchè non dimentichi, anzi, si consolidi nella dottrina del Salvatore.
Se invece di predicare o dettare leggi, siamo luminosi e testimoniamo l misericordia del Salvatore, tutti, vedendo la Luce, possono convertirsi alla Bellezza del Dio Amore.
E chi ama ha adempiuto la legge.
L'amore, infatti, non fa male a nessuno : pieno compimento della legge è l'amore.
Da lettera ai Romani - S. Ignazio di Antiochia
RispondiElimina...Imitare la passione del Cristo
VI,1. Nulla mi gioverebbero le lusinghe del mondo e tutti i regni di questo secolo. È bello per me morire in Gesù Cristo più che regnare sino ai confini della terra. Cerco quello che è morto per noi; voglio quello che è risorto per noi. Il mio rinascere è vicino. 2. Perdonatevi fratelli. Non impedite che io viva, non vogliate che io muoia. Non abbandonate al mondo né seducete con la materia chi vuol essere di Dio. Lasciate che riceva la luce pura; là giunto sarò uomo. 3. Lasciate che io sia imitatore della passione del mio Dio. Se qualcuno l'ha in sé, comprenda quanto desidero e mi compatisca conoscendo ciò che mi opprime.
L'amore crocifisso
VII,1. Il principe di questo mondo vuole rovinare e distruggere il mio proposito verso Dio. Nessuno di voi qui presenti lo assecondi. Siate piuttosto per me, cioè di Dio. Non parlate di Gesù Cristo, mentre desiderate il mondo. Non ci sia in voi gelosia. 2. Anche se vicino a voi vi supplico non ubbiditemi. Obbedite a quanto vi scrivo. Vivendo vi scrivo che bramo di morire. La mia passione umana è stata crocifissa, e non è in me un fuoco materiale. Un'acqua viva mi parla dentro e mi dice: qui al Padre. 3. Non mi attirano il nutrimento della corruzione e i piaceri di questa vita. Voglio il pane di Dio che è la carne di Gesù Cristo, della stirpe di David e come bevanda il suo sangue che è l'amore incorruttibile. Scrivo secondo la mente di Dio
VIII,1. Non voglio più vivere secondo gli uomini. Questo sarà se voi lo volete. Vogliatelo perché anche voi potreste essere voluti da Lui. Ve lo chiedo con poche parole. 2. Credetemi, Gesù Cristo vi farà vedere che io parlo sinceramente; egli è la bocca infallibile con la quale il Padre ha veramente parlato. 3. Chiedete per me che lo raggiunga. Non ho scritto secondo la carne, ma secondo la mente di Dio. Se soffro mi avete amato, se sono ricusato, mi avete odiato.