Tu ami tutte le creature, o Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento, e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. (Cf. Sap 11,24.23.26)
Si omette l'atto penitenziale, sostituito dal rito di imposizione delle ceneri.
Colletta
O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Laceratevi il cuore e non le vesti.
Dal libro del profeta Gioèle Gl 2,12-18
Così dice il Signore: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio. Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. Radunate il popolo, indite un'assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. Tra il vestibolo e l'altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti». Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov'è il loro Dio?». Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 50 (51)
R.Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. R.
Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto. R.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. R.
Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. R.
Seconda Lettura Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 2Cor 5,20-6,2
Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso». Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95),8ab)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6,1-6.16-18
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore.
BENEDIZIONE E IMPOSIZIONE DELLE CENERI
Dopo l’omelia, il sacerdote, stando in piedi, dice a mani giunte: Fratelli e sorelle, supplichiamo Dio nostro Padre perché con l’abbondanza della sua grazia benedica queste ceneri, che poniamo sul nostro capo in segno di penitenza.
Dopo un breve momento di preghiera silenziosa, prosegue con le braccia allargate:
O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, ascolta con paterna bontà le preghiere del tuo popolo e benedici questi tuoi figli che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R./ Amen.
Oppure:
O Dio, che non vuoi la morte dei peccatori ma la conversione, ascolta benigno la nostra preghiera e benedici queste ceneri, che stiamo per imporre sul nostro capo riconoscendo che noi siamo polvere e in polvere ritorneremo; l’esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata a immagine del tuo Figlio risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R./ Amen.
E, senza nulla dire, asperge le ceneri con l’acqua benedetta. I fedeli si presentano al sacerdote ed egli impone a ciascuno le ceneri, dicendo:
FAUSTI - “Attenti a non fare la vostra giustizia davanti agli uomini” La giustizia è la volontà di Dio. Essa si concretizza nell'elemosina, preghiera e digiuno, in un corretto rapporto con i fratelli, con il Padre, con le cose. Noi facciamo grande attenzione al contrario : agiamo solo se visti e approvati. Anche chi si nasconde, è per farsi notare. L'uomo è sempre “davanti agli occhi”, “di faccia” a qualcuno. A noi scegliere davanti a che occhi stare : se a quelli degli altri, o a quelli di Dio. L'uomo è immagine e somiglianza di Dio. La sua ricompensa presso il Padre è la propria verità di figlio. “Quando dunque fai l'elemosina” fare l'elemosina, dare del proprio a chi non ha, non è un'opera super-erogatoria di bontà, ma dovere di giustizia : chi è figlio, è anche fratello. Nessuno può dire di amare Dio che non vede, se non ama il fratello che vede (1Gv 4,20). Il Figlio ci riconoscerà davanti al Padre se noi L'avremo riconosciuto nei fratelli più piccoli. La solidarietà col povero, sia quello vicino ( l'emarginato, l'anziano, l'extracomunitario) sia quello lontano ( il sud del mondo), è da vedere in termini di giustizia. Chi dà a un povero, fà un prestito a Dio. “Non suonare la tromba davanti a te” il “far bella figura” non è il principio delle nostre azioni? “Come fanno gli ipocriti” la vita è una sceneggiata, dove ognuno litiga con l'altro per primeggiare. L'apparire tende a essere l'anima di tutto: esiste solo ciò che appare, e ciò che appare non esiste affatto! Si ha spesso l'impressione di una fiera delle vanità. I complessi di superiorità/inferiorità, le angosce e le prepotenze – su di sé o sugli altri – derivano dal non sentirsi accettati, per cui si fa di tutto per dare una buona immagine di sé, pur di essere accettati. “La tua elemosina sia segreta, e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti restituirà” Il segreto, la parte più intima che nessuno vede, è il tuo cuore, dove tu sempre sei davanti a Dio, e Dio è davanti a te. Lì il Suo vederti e amarti è il tuo essere te stesso, e il tuo vederti lì ti fa diventare ciò che sei. Nel segreto il Padre ti restituisce alla tua realtà di figlio. “Quando digiuni, profumati il capo”, dice Gesù. L'elemosina e la preghiera, scaturite dal cuore del Figlio davanti al Padre, compiono la “giustizia eccessiva” nei confronti dell'altro e dell'Altro. Il digiuno a sua volta la compie nei propri confronti : fa accettare se stessi come figli e il proprio limite come principio di vita. Digiunare è il contrario di mangiare, vivere. E' segno sia di lutto che di conversione. A Gesù chiederanno perché i Suoi discepoli non digiunano (9,14). Risponderà che è il tempo delle nozze, del banchetto messianico, della pienezza di vita che Dio ha promesso. Come in tutte le opere, Gesù guarda l'intenzione. Il cuore del Figlio è puro, e vede Dio, perché Lui solo cerca. L'ipocrita cerca la propria reputazione, e in tutto trova il proprio io. Il digiuno , come ogni opera buona, può essere esibizione davanti agli uomini, persino davanti a Dio : imbiancatura di un cuore orgoglioso, possessivo e padronale, pieno di morte. E' quanto dicevano i profeti, proponendo un altro digiuno , gradito a Dio : operare con giustizia e dividere i propri beni con i poveri (Is 58,1). Gesù ha digiunato nel deserto. Anche per Lui la fame è stata luogo di tentazione. La Chiesa occidentale ora ha attenuarto la pratica del digiuno. In una società ridotta a bocca che tutto divora, a tubo digerente che tutto assimila, il digiuno riacquista la sua attualità. E c'è anche un digiuno della mente e del cuore, dell'orecchio e dell'occhio,
RispondiEliminaAntifona
Tu ami tutte le creature, o Signore,
e nulla disprezzi di ciò che hai creato;
tu chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento,
e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. (Cf. Sap 11,24.23.26)
Si omette l'atto penitenziale, sostituito dal rito di imposizione delle ceneri.
Colletta
O Dio, nostro Padre,
concedi al popolo cristiano
di iniziare con questo digiuno
un cammino di vera conversione,
per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza
il combattimento contro lo spirito del male.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Laceratevi il cuore e non le vesti.
Dal libro del profeta Gioèle
Gl 2,12-18
Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all'ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un'assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l'altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov'è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 50 (51)
R.Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto. R.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode. R.
Seconda Lettura
Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2Cor 5,20-6,2
Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
RispondiEliminaLode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95),8ab)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,1-6.16-18
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore.
BENEDIZIONE E IMPOSIZIONE DELLE CENERI
Dopo l’omelia, il sacerdote, stando in piedi, dice a mani giunte:
Fratelli e sorelle, supplichiamo Dio nostro Padre
perché con l’abbondanza della sua grazia
benedica queste ceneri, che poniamo sul nostro capo
in segno di penitenza.
Dopo un breve momento di preghiera silenziosa, prosegue con le braccia allargate:
O Dio, che hai pietà di chi si pente
e doni la tua pace a chi si converte,
ascolta con paterna bontà
le preghiere del tuo popolo
e benedici questi tuoi figli
che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri,
perché, attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima,
giungano completamente rinnovati
a celebrare la Pasqua del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R./ Amen.
Oppure:
O Dio, che non vuoi la morte dei peccatori
ma la conversione,
ascolta benigno la nostra preghiera
e benedici queste ceneri,
che stiamo per imporre sul nostro capo
riconoscendo che noi siamo polvere
e in polvere ritorneremo;
l’esercizio della penitenza quaresimale
ci ottenga il perdono dei peccati
e una vita rinnovata a immagine del tuo Figlio risorto.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R./ Amen.
E, senza nulla dire, asperge le ceneri con l’acqua benedetta.
I fedeli si presentano al sacerdote ed egli impone a ciascuno le ceneri, dicendo:
Convertitevi e credete nel Vangelo.
FAUSTI - “Attenti a non fare la vostra giustizia davanti agli uomini” La giustizia è la volontà di Dio. Essa si concretizza nell'elemosina, preghiera e digiuno, in un corretto rapporto con i fratelli, con il Padre, con le cose. Noi facciamo grande attenzione al contrario : agiamo solo se visti e approvati. Anche chi si nasconde, è per farsi notare. L'uomo è sempre “davanti agli occhi”, “di faccia” a qualcuno.
RispondiEliminaA noi scegliere davanti a che occhi stare : se a quelli degli altri, o a quelli di Dio.
L'uomo è immagine e somiglianza di Dio. La sua ricompensa presso il Padre è la propria verità di figlio.
“Quando dunque fai l'elemosina” fare l'elemosina, dare del proprio a chi non ha, non è un'opera super-erogatoria di bontà, ma dovere di giustizia : chi è figlio, è anche fratello.
Nessuno può dire di amare Dio che non vede, se non ama il fratello che vede (1Gv 4,20).
Il Figlio ci riconoscerà davanti al Padre se noi L'avremo riconosciuto nei fratelli più piccoli.
La solidarietà col povero, sia quello vicino ( l'emarginato, l'anziano, l'extracomunitario) sia quello lontano ( il sud del mondo), è da vedere in termini di giustizia.
Chi dà a un povero, fà un prestito a Dio.
“Non suonare la tromba davanti a te” il “far bella figura” non è il principio delle nostre azioni?
“Come fanno gli ipocriti” la vita è una sceneggiata, dove ognuno litiga con l'altro per primeggiare.
L'apparire tende a essere l'anima di tutto: esiste solo ciò che appare, e ciò che appare non esiste affatto! Si ha spesso l'impressione di una fiera delle vanità.
I complessi di superiorità/inferiorità, le angosce e le prepotenze – su di sé o sugli altri – derivano dal non sentirsi accettati, per cui si fa di tutto per dare una buona immagine di sé, pur di essere accettati.
“La tua elemosina sia segreta, e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti restituirà” Il segreto, la parte più intima che nessuno vede, è il tuo cuore, dove tu sempre sei davanti a Dio, e Dio è davanti a te.
Lì il Suo vederti e amarti è il tuo essere te stesso, e il tuo vederti lì ti fa diventare ciò che sei.
Nel segreto il Padre ti restituisce alla tua realtà di figlio.
“Quando digiuni, profumati il capo”, dice Gesù. L'elemosina e la preghiera, scaturite dal cuore del Figlio davanti al Padre, compiono la “giustizia eccessiva” nei confronti dell'altro e dell'Altro. Il digiuno a sua volta la compie nei propri confronti : fa accettare se stessi come figli e il proprio limite come principio di vita.
Digiunare è il contrario di mangiare, vivere. E' segno sia di lutto che di conversione.
A Gesù chiederanno perché i Suoi discepoli non digiunano (9,14). Risponderà che è il tempo delle nozze, del banchetto messianico, della pienezza di vita che Dio ha promesso.
Come in tutte le opere, Gesù guarda l'intenzione. Il cuore del Figlio è puro, e vede Dio, perché Lui solo cerca.
L'ipocrita cerca la propria reputazione, e in tutto trova il proprio io.
Il digiuno , come ogni opera buona, può essere esibizione davanti agli uomini, persino davanti a Dio : imbiancatura di un cuore orgoglioso, possessivo e padronale, pieno di morte. E' quanto dicevano i profeti, proponendo un altro digiuno , gradito a Dio : operare con giustizia e dividere i propri beni con i poveri (Is 58,1).
Gesù ha digiunato nel deserto. Anche per Lui la fame è stata luogo di tentazione.
La Chiesa occidentale ora ha attenuarto la pratica del digiuno. In una società ridotta a bocca che tutto divora, a tubo digerente che tutto assimila, il digiuno riacquista la sua attualità.
E c'è anche un digiuno della mente e del cuore, dell'orecchio e dell'occhio,