Antifona Il Signore lo ha scelto come sommo sacerdote, gli ha aperto i suoi tesori e lo ha ricolmato di ogni benedizione.
Colletta O Dio, che per difendere la fede cattolica e ristabilire ogni cosa in Cristo hai colmato di celeste sapienza e di apostolica fortezza il santo papa Pio X, fa’ che, seguendo il suo insegnamento e il suo esempio, giungiamo al premio eterno. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Chiunque uscirà per primo dalle porte di casa mia, io l’offrirò in olocausto. Dal libro dei Giudici Gdc 11,29-39a
In quei giorni, lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e Manasse, passò a Mispa di Gàlaad e da Mispa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti. Iefte fece voto al Signore e disse: «Se tu consegni nelle mie mani gli Ammoniti, chiunque uscirà per primo dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io lo offrirò in olocausto». Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore li consegnò nelle sue mani. Egli li sconfisse da Aroèr fin verso Minnit, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Cheramìm. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti. Poi Iefte tornò a Mispa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con tamburelli e danze. Era l’unica figlia: non aveva altri figli né altre figlie. Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: «Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi». Ella gli disse: «Padre mio, se hai dato la tua parola al Signore, fa’ di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici». Poi disse al padre: «Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne». Egli le rispose: «Va’!», e la lasciò andare per due mesi. Ella se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli compì su di lei il voto che aveva fatto.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 39 (40)
R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore e non si volge verso chi segue gli idoli né verso chi segue la menzogna. R.
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo. R.
Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo». R.
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. R.
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95),8ab)
Alleluia.
Vangelo Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 22,1-14
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Le Parole dei Papi La bontà di Dio non ha confini e non discrimina nessuno: per questo il banchetto dei doni del Signore è universale, per tutti. A tutti è data la possibilità di rispondere al suo invito, alla sua chiamata; nessuno ha il diritto di sentirsi privilegiato o di rivendicare un’esclusiva. Tutto questo ci induce a vincere l’abitudine di collocarci comodamente al centro, come facevano i capi dei sacerdoti e i farisei. Questo non si deve fare; noi dobbiamo aprirci alle periferie, riconoscendo che anche chi sta ai margini, addirittura colui che è rigettato e disprezzato dalla società è oggetto della generosità di Dio. Tutti siamo chiamati a non ridurre il Regno di Dio nei confini della “chiesetta” – la nostra “chiesetta piccoletta” – ma a dilatare la Chiesa alle dimensioni del Regno di Dio. Soltanto, c’è una condizione: indossare l’abito nuziale cioè testimoniare la carità concreta a Dio e al prossimo. (Papa Francesco – Angelus, 12 ottobre 2014)
FAUSTI - “Amico, come entrasti qui senza veste nuziale'”, chiede il re a uno che ha risposto all'invito a nozze, ma non ha l'abito nuziale. Coloro che partecipano alle nozze del Figlio sono i cristiani,che hanno accolto il Messia. Non basta però aver detto “sì” , non “chi dice : Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre. In mezzo a noi, come anche in noi, oltre al grano c'è sempre la zizzania. Il racconto, come uno specchio ci permette di vedere ciò che diversamente mai vedremmo :il nostro volto. E' un richiamo alla responsabilità . Far parte del popolo di Dio non era, non è e non sarà mai un talismano di salvezza. Al contrario la salvezza viene dal riconoscere che noi siamo uguali ai nostri padri. Non basta dire . “Abbiamo Abramo per padre”, dobbiamo fare frutti degni di conversione , sapendo che il Signore può fare del nostro cuore di pietra un cuore di figlio. A una condizione però :che riconosciamo di essere come il fratello che dice sì e non fa, per diventare come quello che sa dire no e poi si pente. Essere chiamati e aver risposto non significa essere automaticamente salvati. Tutti siamo chiamati . Eletto è chi sceglie liberamente di rispondere alla chiamata non a parole, ma con i fatti e nella verità. Questo rifiuto di una parte di Israele diventa occasione di salvezza per gli altri . L'invito é rivolto a tutti , finchè la sala del banchetto è piena . Questi commensali costituiscono la Chiesa, dove però, come ovunque, ci sono buoni e cattivi. La Chiesa si riconosce partecipe non solo della chiamata, ma anche del rifiuto d'Israele. E' costituita da coloro che sanno di rifiutare i profeti, e si riconoscono in chi ha ucciso il Figlio. Quell'Israele che si sa peccatore è la Chiesa stessa di Matteo, che così diventa luce delle nazioni, compiendo la promessa fatta ad Abramo. Gesù, il Figlio, in quanto pietra scartata è diventato testata d'angolo . È lo Sposo, dove uomo e Dio si congiungono nell'amore unico, e la creazione raggiunge il settimo giorno. Il re invita tutti i Suoi servi alle nozze del Figlio. Al rifiuto di una parte dei giudei, la Parola di salvezza passa ai pagani. La caduta dei giudei è causa dell'annuncio alle genti e della loro conversione. Alla fine, Israele stesso, mosso da santa gelosia, accoglierà Colui che gli fu promesso (Rom 11,25). Nel primo rifiuto ci fu data l'eredità del Figlio ; nel secondo fu aperta la fraternità a tutti. “Usciti quei servi per le vie, riunirono...”con la predicazione alle genti, in un solo popolo tutte le genti. Pure noi , che abbiamo accolto la chiamata,facciamo come i primi chiamati. La Chiesa non è ancora il Regno del Padre,dove i giusti splenderanno come il sole, : è il regno del Figlio dell'uomo, in cui ci sono scandali e iniquità. La Volontà del Padre è che la casa sia piena. E com'è piena, se manca anche solo un figlio? (Lc 15) Ci sarà anche un terzo rifiuto : quello cristiano, che, pur accettando l'invito, viene scacciato dal banchetto, perché senza veste nuziale. “Le nozze sono preparate , ma i chiamati non ne erano degni” Da quando il Figlio è stato ucciso fuori le mura, sono giunte le nozze dell'Agnello, all'uomo è stata data l'eredità di Dio, alla sposa è data una veste di lino puro. Ma non erano degni perché si ritenevano ricchi e sicuri, senza accorgersi di essere infelici, miserabili, poveri, ciechi e nudi. (Ap. 3,17). I discepoli sono inviati non agli incroci, ma al capolinea di ogni via, fino agli estremi confini della terra (At 1,8), perché ogni uomo sia immerso e battezzato nell'Amore del Padre e del Figlio. Tutti hanno la stessa vocazione (chiamata) di Israele, il primogenito, luce delle genti.
FAUSTI - Questa parabola vuol compiere in noi ciò che è accaduto al fico, perché scopriamo la nostra sterile nudità. La pietra di scandalo è caduta sui contemporanei di Gesù , ma anche noi che ne ascoltiamo l' annuncio, cadiamo su di essa. Ciò che hanno fatto gli ascoltatori di Gesù , è quanto continuiamo a fare noi, che ne ascoltiamo il racconto. La storia dei vignaioli omicidi è parabola di ogni storia: ciò che avvenne in quel tempo, avviene in ogni tempo. Essere chiamati e aver risposto non significa essere automaticamente salvati. Tutti siamo chiamati : “eletto” è chi sceglie liberamente di rispondere alla chiamata, non a parole, ma con i fatti e nella verità. La seconda parte ricorda a noi che , per far parte del popolo che accoglie la pietra scartata, bisogna che prima accettiamo di essere tra quelli che la rifiutano : siamo come quello senza la veste nuziale. Solo così possiamo essere tra quelli che, ascoltando Pietro che dice .”Quel Gesù che voi avete crocifisso è Cristo e Signore”, si sentono trafiggere il cuore e si convertono. Dobbiamo sperimentare che il Signore è venuto a salvare i peccatori , “dei quali il primo sono io”, come dice Paolo (1Tm 1,15). Allora conosciamo l'Amore del Figlio che è morto per noi, perché noi viviamo di Lui . Partecipiamo al banchetto con la veste nuziale.
Antifona
RispondiEliminaIl Signore lo ha scelto come sommo sacerdote,
gli ha aperto i suoi tesori
e lo ha ricolmato di ogni benedizione.
Colletta
O Dio, che per difendere la fede cattolica
e ristabilire ogni cosa in Cristo
hai colmato di celeste sapienza
e di apostolica fortezza il santo papa Pio X,
fa’ che, seguendo il suo insegnamento e il suo esempio,
giungiamo al premio eterno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Chiunque uscirà per primo dalle porte di casa mia, io l’offrirò in olocausto.
Dal libro dei Giudici
Gdc 11,29-39a
In quei giorni, lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e Manasse, passò a Mispa di Gàlaad e da Mispa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti.
Iefte fece voto al Signore e disse: «Se tu consegni nelle mie mani gli Ammoniti, chiunque uscirà per primo dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io lo offrirò in olocausto».
Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore li consegnò nelle sue mani. Egli li sconfisse da Aroèr fin verso Minnit, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Cheramìm. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti.
Poi Iefte tornò a Mispa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con tamburelli e danze. Era l’unica figlia: non aveva altri figli né altre figlie. Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: «Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi».
Ella gli disse: «Padre mio, se hai dato la tua parola al Signore, fa’ di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici». Poi disse al padre: «Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne».
Egli le rispose: «Va’!», e la lasciò andare per due mesi. Ella se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli compì su di lei il voto che aveva fatto.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 39 (40)
R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore
e non si volge verso chi segue gli idoli
né verso chi segue la menzogna. R.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo. R.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo». R.
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai. R.
Acclamazione al Vangelo
EliminaAlleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95),8ab)
Alleluia.
Vangelo
Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 22,1-14
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.
Le Parole dei Papi
RispondiEliminaLa bontà di Dio non ha confini e non discrimina nessuno: per questo il banchetto dei doni del Signore è universale, per tutti. A tutti è data la possibilità di rispondere al suo invito, alla sua chiamata; nessuno ha il diritto di sentirsi privilegiato o di rivendicare un’esclusiva. Tutto questo ci induce a vincere l’abitudine di collocarci comodamente al centro, come facevano i capi dei sacerdoti e i farisei. Questo non si deve fare; noi dobbiamo aprirci alle periferie, riconoscendo che anche chi sta ai margini, addirittura colui che è rigettato e disprezzato dalla società è oggetto della generosità di Dio. Tutti siamo chiamati a non ridurre il Regno di Dio nei confini della “chiesetta” – la nostra “chiesetta piccoletta” – ma a dilatare la Chiesa alle dimensioni del Regno di Dio. Soltanto, c’è una condizione: indossare l’abito nuziale cioè testimoniare la carità concreta a Dio e al prossimo. (Papa Francesco – Angelus, 12 ottobre 2014)
FAUSTI - “Amico, come entrasti qui senza veste nuziale'”, chiede il re a uno che ha risposto all'invito a nozze, ma non ha l'abito nuziale. Coloro che partecipano alle nozze del Figlio sono i cristiani,che hanno accolto il Messia. Non basta però aver detto “sì” , non “chi dice : Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre.
RispondiEliminaIn mezzo a noi, come anche in noi, oltre al grano c'è sempre la zizzania.
Il racconto, come uno specchio ci permette di vedere ciò che diversamente mai vedremmo :il nostro volto.
E' un richiamo alla responsabilità . Far parte del popolo di Dio non era, non è e non sarà mai un talismano di salvezza.
Al contrario la salvezza viene dal riconoscere che noi siamo uguali ai nostri padri.
Non basta dire .
“Abbiamo Abramo per padre”, dobbiamo fare frutti degni di conversione , sapendo che il Signore può fare del nostro cuore di pietra un cuore di figlio. A una condizione però :che riconosciamo di essere come il fratello che dice sì e non fa, per diventare come quello che sa dire no e poi si pente.
Essere chiamati e aver risposto non significa essere automaticamente salvati.
Tutti siamo chiamati . Eletto è chi sceglie liberamente di rispondere alla chiamata non a parole, ma con i fatti e nella verità.
Questo rifiuto di una parte di Israele diventa occasione di salvezza per gli altri .
L'invito é rivolto a tutti , finchè la sala del banchetto è piena . Questi commensali costituiscono la Chiesa, dove però, come ovunque, ci sono buoni e cattivi.
La Chiesa si riconosce partecipe non solo della chiamata, ma anche del rifiuto d'Israele.
E' costituita da coloro che sanno di rifiutare i profeti, e si riconoscono in chi ha ucciso il Figlio.
Quell'Israele che si sa peccatore è la Chiesa stessa di Matteo, che così diventa luce delle nazioni, compiendo la promessa fatta ad Abramo.
Gesù, il Figlio, in quanto pietra scartata è diventato testata d'angolo . È lo Sposo, dove uomo e Dio si congiungono nell'amore unico, e la creazione raggiunge il settimo giorno.
Il re invita tutti i Suoi servi alle nozze del Figlio.
Al rifiuto di una parte dei giudei, la Parola di salvezza passa ai pagani. La caduta dei giudei è causa dell'annuncio alle genti e della loro conversione. Alla fine, Israele stesso, mosso da santa gelosia, accoglierà Colui che gli fu promesso (Rom 11,25).
Nel primo rifiuto ci fu data l'eredità del Figlio ; nel secondo fu aperta la fraternità a tutti.
“Usciti quei servi per le vie, riunirono...”con la predicazione alle genti, in un solo popolo tutte le genti. Pure noi , che abbiamo accolto la chiamata,facciamo come i primi chiamati.
La Chiesa non è ancora il Regno del Padre,dove i giusti splenderanno come il sole, : è il regno del Figlio dell'uomo, in cui ci sono scandali e iniquità.
La Volontà del Padre è che la casa sia piena.
E com'è piena, se manca anche solo un figlio? (Lc 15)
Ci sarà anche un terzo rifiuto : quello cristiano, che, pur accettando l'invito, viene scacciato dal banchetto, perché senza veste nuziale.
“Le nozze sono preparate , ma i chiamati non ne erano degni” Da quando il Figlio è stato ucciso fuori le mura, sono giunte le nozze dell'Agnello, all'uomo è stata data l'eredità di Dio, alla sposa è data una veste di lino puro.
Ma non erano degni perché si ritenevano ricchi e sicuri, senza accorgersi di essere infelici, miserabili, poveri, ciechi e nudi.
(Ap. 3,17).
I discepoli sono inviati non agli incroci, ma al capolinea di ogni via, fino agli estremi confini della terra (At 1,8), perché ogni uomo sia immerso e battezzato nell'Amore del Padre e del Figlio.
Tutti hanno la stessa vocazione (chiamata) di Israele, il primogenito, luce delle genti.
FAUSTI - Questa parabola vuol compiere in noi ciò che è accaduto al fico, perché scopriamo la nostra sterile nudità. La pietra di scandalo è caduta sui contemporanei di Gesù , ma anche noi che ne ascoltiamo l' annuncio, cadiamo su di essa. Ciò che hanno fatto gli ascoltatori di Gesù , è quanto continuiamo a fare noi, che ne ascoltiamo il racconto. La storia dei vignaioli omicidi è parabola di ogni storia: ciò che avvenne in quel tempo, avviene in ogni tempo.
EliminaEssere chiamati e aver risposto non significa essere automaticamente salvati.
Tutti siamo chiamati : “eletto” è chi sceglie liberamente di rispondere alla chiamata, non a parole, ma con i fatti e nella verità.
La seconda parte ricorda a noi che , per far parte del popolo che accoglie la pietra scartata, bisogna che prima accettiamo di essere tra quelli che la rifiutano : siamo come quello senza la veste nuziale.
Solo così possiamo essere tra quelli che, ascoltando Pietro che dice .”Quel Gesù che voi avete crocifisso è Cristo e Signore”, si sentono trafiggere il cuore e si convertono.
Dobbiamo sperimentare che il Signore è venuto a salvare i peccatori , “dei quali il primo sono io”, come dice Paolo (1Tm 1,15). Allora conosciamo l'Amore del Figlio che è morto per noi, perché noi viviamo di Lui . Partecipiamo al banchetto con la veste nuziale.