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lunedì 10 febbraio 2020

BEATA VERGINE MARIA DI LOURDES


4 commenti:

  1. Rallegratevi con Gerusalemme,
    esultate per essa quanti la amate. Sfavillate di gioia con essa voi
    tutti che avete partecipato al suo
    lutto. Così succhierete al suo
    petto e vi sazierete delle sue
    consolazioni; succhierete, deliziandovi, all'abbondanza del suo
    seno. Poiché cosi dice il Signore:
    «Ecco io farò scorrere verso di
    essa, come un fiume, la prosperità; come un torrente in piena la ricchezza dei popoli; i suoi
    bimbi saranno portati in braccio,
    sulle ginocchia saranno accarezzati. Come una madre consòla
    un figlio così io vi consolerò; in
    Gerusalemme sarete consolati.
    Voi lo vedrete e gioirà il vostro
    cuore, le vostre ossa saran rigogliose come erba fresca. La
    mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi ».
    1. Benedetta sei tu, figlia,
    davanti al Dio Altissimo,
    più di tutte le donne,
    e benedetto il Signore Dio,
    che ha creato il cielo e la terra.
    2. Il coraggio che ti ha sostenuta
    non cadrà dal cuore degli uomini:
    essi ricorderanno per sempre
    la potenza del Signore. C.
    3. Il Signore dia esito felice alla tua opera,
    a tua perenne esaltazione.
    Con prontezza tuhai esposto la vita
    per sollevare il tuo popolo
    dall'umiliazione e dall'abbattimento.
    2 LETTURA lettera di
    S. Giacomo Ap.5,13-16
    Carissimi, chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia
    salmeggi. Chi è malato, chiami a
    sé i presbìteri della Chiesa e
    preghino sudi lui, dopo averlo
    unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con
    fede salverà il malato: il Signore
    lo rialzerà e se ha commesso
    peccati, gli saranno perdonati.
    Confessate perciò i vostri peccati
    gli uni agli altri e pregate gli uni
    per gli altri per essere guariti.
    Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza.
    Ave, o Maria, piena di grazia,
    il Signore è con te. Alleluia.

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  2. DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI
    2, 1-11
    Le nozze di Cana
    [1]Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. [2]Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. [3]Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». [4]E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». [5]La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

    [6]Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. [7]E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. [8]Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. [9]E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo [10]e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». [11]Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

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  3. FAUSTI - Questo racconto ci fa vedere “dove dimora “ il Signore e la Sua Gloria .
    Nella gioia e nell'amore, non nel recinto del tempio, ridotto a supermercato del religioso.
    Questa scena iniziale , come quella del Battesimo nei sinottici, vuole subito farci comprendere che Dio è scandalosamente diverso da quello che noi pensiamo.
    Il primo “segno” del Figlio di Dio consiste nell'aggiungere più di 600 litri di vino a un banchetto ! Cosa avrebbe detto il Battista, l'asceta del deserto ? Con tutti i problemi di fame che ci sono nel mondo, alcolismo a parte, non poteva fare qualcosa di più utile e meno inutile?
    Inoltre, perché dare vino e gioia , invece di predicare astinenza e impegno?
    Il terzo giorno è nei Vangeli quello della Resurrezione, dell'intervento definitivo di Dio.
    Le nozze sono l'immagine più bella dell'Alleanza tra Dio e il Suo popolo, in un Amore più forte di ogni infedeltà e della stessa morte.
    Cana richiama qanàh (acquistare), allusione al popolo che Dio si è acquistato.
    La Madre “era lì” , come le sei idrie di pietra, fatte per contenere quell'acqua che diventerà vino bello. Non si dice il suo nome . è chiamata madre dal narratore e “donna” da Gesù. “Madre” indica la relazione col Figlio, al quale dà la vita , “donna” (sposa) la relazione con lo Sposo, dal cui Amore corrisposto viene la vita del Figlio. Se l'olio e il pane sono necessari per vivere, il vino, che rallegra il cuore dell'uomo (Sl 104,15) , è quel superfluo necessario per vivere felicemente. E' immagine dell'amore tra sposo e sposa, tra Creatore e creatura, in cui si compie la creazione e l'uomo passa dal sesto al settimo giorno, a Dio stesso, che è l'ebrezza d'amore. Senza questo vino, l'uomo perde la propria identità,la somiglianza con Dio. Questo vino bello è quel di più che fa sì che l'uomo sia tale. E' l'amore.
    L'amore non serve a nulla, ma tutto serve all'amore, che è la vita stessa di Dio e nostra.
    “Non hanno più vino” è quanto la madre dice a Gesù.
    La semplice constatazione è insieme richiesta e attesa. Nelle nozze tra Dio e l'uomo il vino è mancato sin dall'inizio, con Adamo. E ancora dopo, ancora prima che Mosè scendesse dal monte con le tavole dell'Alleanza, il popolo già l'aveva rotta con l'adorazione dl vitello d'oro (Es 32).
    Amare lo Sposo è il grande comando che , secondo i profeti, non è mai stata la virtù della sposa.
    Maria, con il Battista e quelli che lo ascoltano, rappresenta l'Israele che sospira l'alleanza nuova, il cuore nuovo (Ez 36,22-32) e le benedizioni promesse (Ger 33,14-26).“Erano lì sei idrie di pietra” i dettagli non sono superflui. Sono rispettivamente un richiamo alla creazione dell'uomo, compiuta al sesto giorno, alla legge scritta su tavole di pietra e ai riti che essa prescrive. Anche le idrie sono lì, come la Madre di Gesù.“Ogni uomo serve prima il vino bello” Questo avviene nel mondo . Tutto all'inizio è bello, ebbro di vita e di amore. Poi tutto invecchia e decade . Il vino si fa sempre più scadente, viene a mancare e la festa è finita.
    Fortunato chi è sufficientemente stordito da non accorgersene più che tanto !
    “Tu invece hai custodito il vino bello fino a questo momento” La creazione non è un decadimento del sesto giorno : è un cammino verso la festa del settimo.
    Il dono di nozze non è solo il primo, bensì il principio dei segni. Tutti gli altri scaturiscono come un ruscello da questa fonte : Gesù ristabilisce l'alleanza e finalmente l'uomo ottiene, grazie a Lui, il “vino bello”.

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  4. MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI – D. TONINO BELLO
    Maria, pur consapevole del suo sovrumano destino, non ha mai voluto vivere nei quartieri alti.
    Non si è mai costruita piedistalli di gloria. E ha sempre rifiutato le nicchie che potessero impedirle
    la gioia di vivere a piano terra con la gente comune.
    Si è però, riservata una specola altissima, questo sì, da cui contemplare non solo
    il senso ultimo della sua vicenda umana, ma anche le traiettorie lunghe della tenerezza di Dio.
    Ci sono due punti strategici, nella vita di Maria, che ci danno la conferma di come lei fosse inquilina
    abituale di quel piano superiore che lo Spirito Santo l'aveva chiamata ad abitare : l'altura del Magnificat e l'altare del Golgota.
    Da quell'altura ella spinge lo sguardo fino agli estremi confini del tempo.
    E cogliendo il distendersi della misericordia di Dio di generazione in generazione,
    ci offre la più organica lettura che si conosca nella storia della salvezza.
    Da quell'altare Ella spinge lo sguardo fino agli estremi confini dello spazio.
    E, stringendo il mondo in un unico abbraccio, ci offre la più sicura garanzia che gli angoli sfiorati
    dai suoi occhi materni saranno raggiunti anche dallo Spirito, sgorgato dal fianco di Cristo.

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