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domenica 17 ottobre 2021

SAN LUCA EVANGELISTA


 

5 commenti:

  1. Prima Lettura
    Solo Luca è con me.
    Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Timòteo
    2Tm 4,10-17b

    Figlio mio, Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me.
    Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a Èfeso. Venendo, portami il mantello, che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo, e i libri, soprattutto le pergamene.
    Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà secondo le sue opere. Anche tu guàrdati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione.
    Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Da Sal 144 (145)
    R. I tuoi santi, Signore, dicano la gloria del tuo regno.
    Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
    e ti benedicano i tuoi fedeli.
    Dicano la gloria del tuo regno
    e parlino della tua potenza. R.

    Per far conoscere agli uomini le tue imprese
    e la splendida gloria del tuo regno.
    Il tuo regno è un regno eterno,
    il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.

    Giusto è il Signore in tutte le sue vie
    e buono in tutte le sue opere.
    Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
    a quanti lo invocano con sincerità. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Io ho scelto voi, dice il Signore,
    perché andiate e portiate frutto
    e il vostro frutto rimanga. (Cf. Gv 15,16)

    Alleluia.

    Vangelo
    La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 10,1-9

    In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
    Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
    In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
    Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

    Parola del Signore.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Nell’inviare i settantadue discepoli, Gesù dà loro istruzioni precise, che esprimono le caratteristiche della missione. Questi imperativi mostrano che la missione si basa sulla preghiera; che è itinerante: non è ferma, è itinerante; che richiede distacco e povertà; che porta pace e guarigione, segni della vicinanza del Regno di Dio; che non è proselitismo ma annuncio e testimonianza. (Angelus, 7 luglio 2019)

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  2. FAUSTI - Sorgente della Missione è sempre il Padre , nella Sua Misericordia per tutti i Suoi figli. Il Figlio è il primo inviato perché Lo conosce.
    Dopo di Lui, sono da Lui e come Lui inviati quelli che L'hanno riconosciuto come fratello.
    La missione non ha nulla a che fare con il proselitismo.
    Nasce dall'Amore del Padre per tutti i Suoi figli e termina nell'amore dei figli per il Padre e tra di loro. Essa si allarga in un orizzonte sempre più vasto, fino ad abbracciare gli estremi confini della terra : è il cerchio delle braccia del Padre , che si apre a stringere tutti i figli senza perderne alcuno, perché non ha figli da sprecare.
    La missione è dimensione essenziale della Chiesa : uno realizza la sua natura di figlio nella misura in cui va verso tutti i fratelli con l'amore del Padre.
    Le condizioni della missione dei 72 , come quella dei Dodici, sono le medesime di Gesù.
    La differenza sta nel fatto che Lui è il Figlio che ha lasciato il Padre ed è venuto a cercare i fratelli. Invece i Dodici sono chiamati e i settantadue designati a collaborare alla Sua opera.
    La responsabilità del fratello, per il quale il Signore è morto, è l'origine della missione.
    ”L'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti” (2 Cor 5,14).
    Solo nella missione verso i fratelli, io stesso divento figlio.
    La missione non è affare di qualcuno, ma compito di ciascuno.
    L'immagine della messe richiama la venuta decisiva per il giudizio di salvezza.
    Ogni uomo è infatti da sempre messe , frumento maturo per diventare Corpo del Signore, unendosi a Lui nel Suo cammino verso il Padre.
    La messe, se non è raccolta, marcisce.
    L'uomo, se non sperimenta l'amore del fratello, non diventa figlio : invece di pane di vita, diventa lievito di morte.
    E' interessante notare che l'invio dei 72 è insieme la semina della Parola e la mietitura.
    Infatti l'accoglienza dell'annuncio, che è la semina, è già salvezza, cioè mietitura.
    “La messe è molta” cioè tutta l'umanità, perché chi conosce il cuore del Padre è sollecito di tutti i fratelli. Ha un'immagine iniziale che dà significato alla missione : “agnelli in mezzo ai lupi”, sotto il vessillo del Pastore che si è fatto Agnello Immolato..

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  3. VANGELO DI LUCA : 1,1 Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, 2 come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, 3 così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, 4 in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto...

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  4. S. LUCA Atti degli Apostoli
    1,1 Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi 2 fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
    3 Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.
    4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'adempimento della promessa del Padre, "quella - disse - che voi avete udito da me: 5 Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo".
    6 Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: "Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?".
    7 Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, 8 ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra".
    9 Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi.
    10 Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand'ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro 11 e dissero: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo"...

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