Beato l’uomo che medita la legge del Signore giorno e notte: darà frutto a suo tempo. O Dio, che hai dato al santo presbitero Girolamo un amore soave e vivo per la Sacra Scrittura, fa’ che il tuo popolo si nutra sempre più largamente della tua Parola e trovi in essa la fonte della vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima lettura Zc 2,5-9.14-15 Io vengo ad abitare in mezzo a te.
Dal libro del profeta Zaccarìa
Alzai gli occhi, ed ecco un uomo con una fune in mano per misurare. Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli: «Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza». Allora l’angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo, che gli disse: «Corri, va’ a parlare a quel giovane e digli: “Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso – oracolo del Signore – le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa”. Rallégrati, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te. Oracolo del Signore. Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo, ed egli dimorerà in mezzo a te». Parola di Dio
Salmo responsoriale
(Ger 31) Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.
Ascoltate, genti, la parola del Signore, annunciatela alle isole più lontane e dite: «Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come un pastore il suo gregge».
Perché il Signore ha riscattato Giacobbe, lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui. Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion, andranno insieme verso i beni del Signore.
La vergine allora gioirà danzando e insieme i giovani e i vecchi. «Cambierò il loro lutto in gioia, li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».
Canto al Vangelo (2Tm 1,10) Alleluia, alleluia. Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. Alleluia.
Vangelo Lc 9,43-45 Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento. + Dal Vangelo secondo Luca
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
PAROLE DEL SANTO PADRE Forse noi pensiamo, ognuno di noi può pensare: "E a me, a me cosa accadrà? Come sarà la mia Croce?". Non sappiamo. Non sappiamo, ma ci sarà! Dobbiamo chiedere la grazia di non fuggire dalla Croce quando verrà: con paura, eh! Quello è vero! Quello ci fa paura. Ma la sequela di Gesù finisce là. Mi vengono in mente le ultime parole che Gesù ha detto a Pietro, in quella incoronazione pontificia nel Tiberiade: "Mi ami? Pasci! Mi ami? Pasci!"… Ma le ultime parole erano quelle: "Ti porteranno dove tu non vuoi andare!". La promessa della Croce. (Omelia da Santa Marta, 28 settembre 2013)
Penso a tanta crudeltà, a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia e nessuno in guerra può dire: “No, io non sono pazzo”. La pazzia della guerra. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti! Pensiamo a questa realtà e diciamoci l’un l’altro: la guerra è una pazzia. E coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi sono dei delinquenti che ammazzano l’umanità. (Udienza generale, 24 agosto 2022)
FAUSTI – Ora Gesù ribadisce quello che è il centro della fede, che i discepoli non devono dimenticare. Solo così possono vincere il male e riportare al piano la Gloria del Monte Tabor. Pur essendo il secondo annuncio esplicito della Morte di Gesù, i discepoli non comprendono ciò che dice. Anzi, hanno una reazione di chiusura, dura e cosciente . Non capiscono, non vogliono capire e si guardano bene dal chiedere, in modo da continuare a non capire. E' un'incomprensione non solo inevitabile, ma anche voluta. Si chiudono nella sordità e nel mutismo. Questa incomprensione non muta il piano di Dio. Anzi, lo realizza! Infatti ci fa sentire della stessa stoffa del peccato del mondo e identifica noi discepoli con gli anziani , sommi sacerdoti e scribi, con tutti gli uomini increduli e perversi nelle cui mani il Figlio dell'uomo si consegna. Davanti alla nostra incredulità, Gesù ripropone la Parola della fede. Davanti alla nostra infedeltà. Egli rinnova la Sua Fedeltà. Davanti alla nostra sordità, egli rinnova la Sua Parola. C'è una corrispondenza biunivoca tra il nostro peccato, sordità al Suo Amore, e la Sua Parola, dichiarazione totale di Amore. Qui comincia l'esorcismo del discepolo, che continuerà nel Vangelo : la Parola, seminata nell'orecchio, a suo tempo, darà il suo frutto!.
S. GIROLAMO (345-420) Nacque in famiglia benestante e credente, vicino ad Aquileia, ebbe una robusta fede cristiana e fu inviato a Roma a terminare gli studi. Dall'illirico, la sua lingua nativa, passò al latino e al greco, conoscendone i migliori autori. Dopo numerosi viaggi, entrò nella vita monastica e proseguì da Aquileia ad Antiochia, Con molti stenti e malattie visse nel deserto, dove, tra esperienze mistiche e lotte spirituali, iniziò lo studio dell'ebraico, attraverso la conoscenza di un giudeo fattosi monaco. Con sforzo e santo impegno giunse quindi all'altezza di poter svolgere la sua attività di studioso e traduttore della Bibbia. Fu anche ordinato sacerdote, ma non volle svolgere questo incarico ad Antiochia e raggiunse Costantinopoli, dove potè continuare lo studio dei Testi Sacri sotto la guida di S . Gregorio Nazianzeno. Si recò a Roma, dove partecipò ad un concilio per testimoniare sulle divisioni della Chiesa ad Antiochia e vi rimase come segretario del Papa Damaso. Qui completò i suoi studi e scrisse vari commentari della Bibbia , edizione riveduta dei Salmi e dei Vangeli, e stese la traduzione in latino , ottenendo la determinante e fondamentale edizione latina della “Vulgata”. Decise poi, per trovare pace e quiete di raggiungere con amici la Terra Santa, Da Gerusalemme giunsero a Betlemme, dove fondarono un monastero ed egli si sistemò in una grotta vicino al luogo in cui nacque Gesù, per potersi dedicare totalmente alla Parola dell'Antico Testamento e , scrisse commentari delle lettere di Paolo, insegnando ai pellegrini e discutendo sui contenuti dei testi sacri con illustri conoscitori suoi contemporanei, tra cui Rufino e S. Agostino. Morì a Betlemme, dove fu sepolto nela Chiesa della Natività.
Beato l’uomo che medita la legge del Signore giorno e notte:
RispondiEliminadarà frutto a suo tempo.
O Dio, che hai dato al santo presbitero Girolamo
un amore soave e vivo per la Sacra Scrittura,
fa’ che il tuo popolo si nutra sempre più largamente
della tua Parola e trovi in essa la fonte della vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Prima lettura Zc 2,5-9.14-15
Io vengo ad abitare in mezzo a te.
Dal libro del profeta Zaccarìa
Alzai gli occhi, ed ecco un uomo con una fune in mano per misurare. Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli: «Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza».
Allora l’angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo, che gli disse: «Corri, va’ a parlare a quel giovane e digli: “Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso – oracolo del Signore – le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa”.
Rallégrati, esulta, figlia di Sion,
perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te.
Oracolo del Signore.
Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore
e diverranno suo popolo,
ed egli dimorerà in mezzo a te».
Parola di Dio
Salmo responsoriale
(Ger 31) Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.
Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciatela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».
Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.
La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».
Canto al Vangelo (2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
Vangelo Lc 9,43-45
Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Parola del Signore
RispondiEliminaPAROLE DEL SANTO PADRE
Forse noi pensiamo, ognuno di noi può pensare: "E a me, a me cosa accadrà? Come sarà la mia Croce?". Non sappiamo. Non sappiamo, ma ci sarà! Dobbiamo chiedere la grazia di non fuggire dalla Croce quando verrà: con paura, eh! Quello è vero! Quello ci fa paura. Ma la sequela di Gesù finisce là. Mi vengono in mente le ultime parole che Gesù ha detto a Pietro, in quella incoronazione pontificia nel Tiberiade: "Mi ami? Pasci! Mi ami? Pasci!"… Ma le ultime parole erano quelle: "Ti porteranno dove tu non vuoi andare!". La promessa della Croce. (Omelia da Santa Marta, 28 settembre 2013)
Penso a tanta crudeltà, a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia e nessuno in guerra può dire: “No, io non sono pazzo”. La pazzia della guerra. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti! Pensiamo a questa realtà e diciamoci l’un l’altro: la guerra è una pazzia. E coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi sono dei delinquenti che ammazzano l’umanità. (Udienza generale, 24 agosto 2022)
FAUSTI – Ora Gesù ribadisce quello che è il centro della fede, che i discepoli non devono dimenticare. Solo così possono vincere il male e riportare al piano la Gloria del Monte Tabor.
Pur essendo il secondo annuncio esplicito della Morte di Gesù, i discepoli non comprendono ciò che dice. Anzi, hanno una reazione di chiusura, dura e cosciente .
Non capiscono, non vogliono capire e si guardano bene dal chiedere, in modo da continuare a non capire. E' un'incomprensione non solo inevitabile, ma anche voluta.
Si chiudono nella sordità e nel mutismo.
Questa incomprensione non muta il piano di Dio. Anzi, lo realizza!
Infatti ci fa sentire della stessa stoffa del peccato del mondo e identifica noi discepoli con gli anziani , sommi sacerdoti e scribi, con tutti gli uomini increduli e perversi nelle cui mani il Figlio dell'uomo si consegna.
Davanti alla nostra incredulità, Gesù ripropone la Parola della fede.
Davanti alla nostra infedeltà. Egli rinnova la Sua Fedeltà.
Davanti alla nostra sordità, egli rinnova la Sua Parola.
C'è una corrispondenza biunivoca tra il nostro peccato,
sordità al Suo Amore, e la Sua Parola,
dichiarazione totale di Amore.
Qui comincia l'esorcismo del discepolo, che continuerà nel Vangelo :
la Parola, seminata nell'orecchio, a suo tempo, darà il suo frutto!.
S. GIROLAMO (345-420)
EliminaNacque in famiglia benestante e credente, vicino ad Aquileia, ebbe una robusta fede cristiana e fu inviato a Roma a terminare gli studi. Dall'illirico, la sua lingua nativa, passò al latino e al greco, conoscendone i migliori autori.
Dopo numerosi viaggi, entrò nella vita monastica e proseguì da Aquileia ad Antiochia,
Con molti stenti e malattie visse nel deserto, dove, tra esperienze mistiche e lotte spirituali, iniziò lo studio dell'ebraico, attraverso la conoscenza di un giudeo fattosi monaco.
Con sforzo e santo impegno giunse quindi all'altezza di poter svolgere la sua attività di studioso e traduttore della Bibbia.
Fu anche ordinato sacerdote, ma non volle svolgere questo incarico ad Antiochia e raggiunse Costantinopoli, dove potè continuare lo studio dei Testi Sacri sotto la guida di S . Gregorio Nazianzeno. Si recò a Roma, dove partecipò ad un concilio per testimoniare sulle divisioni della Chiesa ad Antiochia e vi rimase come segretario del Papa Damaso.
Qui completò i suoi studi e scrisse vari commentari della Bibbia , edizione riveduta dei Salmi e dei Vangeli, e stese la traduzione in latino , ottenendo la determinante e fondamentale edizione latina della “Vulgata”.
Decise poi, per trovare pace e quiete di raggiungere con amici la Terra Santa, Da Gerusalemme giunsero a Betlemme, dove fondarono un monastero ed egli si sistemò in una grotta vicino al luogo in cui nacque Gesù, per potersi dedicare totalmente alla Parola dell'Antico Testamento e , scrisse commentari delle lettere di Paolo, insegnando ai pellegrini e discutendo sui contenuti dei testi sacri con illustri conoscitori suoi contemporanei, tra cui Rufino e S. Agostino.
Morì a Betlemme, dove fu sepolto nela Chiesa della Natività.