Antifona Il Signore annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiducia. (Sal 84,9)
Colletta Ridesta, o Signore, la volontà dei tuoi fedeli, perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre più abbondante i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo. Dal libro del profeta Daniele Dn 7,2-14
Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare. La prima era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo. Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne». Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone un’altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d’uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere. Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d’una forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna. Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti. Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Continuai a guardare a causa delle parole arroganti che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare nel fuoco. Alle altre bestie fu tolto il potere e la durata della loro vita fu fissata fino a un termine stabilito. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dn 3,75-81 R. A lui la lode e la gloria nei secoli. Benedite, monti e colline, il Signore. Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore. R.
Benedite, sorgenti, il Signore. Benedite, mari e fiumi, il Signore. R.
Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore. Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore. R.
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. (Lc 21,28)
Alleluia.
Vangelo Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,29-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
PAROLE DEL SANTO PADRE Le parole del Signore non passano. Egli stabilisce una distinzione tra le cose penultime, che passano, e le cose ultime, che restano. È un messaggio per noi, per orientarci nelle nostre scelte importanti della vita, per orientarci su che cosa conviene investire la vita. Su ciò che è transitorio o sulle parole del Signore, che rimangono per sempre? Evidentemente su queste. Ma non è facile. Infatti, le cose che cadono sotto i nostri sensi e ci danno subito soddisfazione ci attirano, mentre le parole del Signore, pur belle, vanno oltre l’immediato e richiedono pazienza. Siamo tentati di aggrapparci a quello che vediamo e tocchiamo e ci sembra più sicuro. È umano, la tentazione è quella. Ma è un inganno, perché «il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». (Angelus, 14 novembre 2021)
PREGHIERA DELL'ABBANDONO DI CHARLES DE FOUCAULD Padre mio, mi abbandono a te, fa’ di me quello che vuoi. Qualsiasi cosa Tu faccia di me io ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto. Purché si compia la tua volontà in me, in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle tue mani, la do a Te, mio Dio, con tutto l'amore che ho nel cuore, perché ti amo, e perché ho bisogno di amore, di far dono di me di rimettermi nelle tue mani senza misura, con infinita fiducia, perché Tu sei mio Padre.
DIO SOLO Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. (Marco 8, 35) Chi cerca sé stesso si perde, chi cerca Dio si salva. Chi cerca il proprio bene, il proprio interesse, il proprio vantaggio spirituale o materiale si perde, chi cerca il bene, l’interesse, il vantaggio di Dio si salva. Infatti chi cerca il proprio interesse sia materiale che spirituale anziché quello di Dio, commette un’ingiustizia: l’uomo deve dedicare sé stesso solo a Dio, l’albero deve produrre i suoi frutti per il padrone, non ha il diritto di distoglierli e usarli per sé. È una follia amare se stessi più di Dio, amare un essere così inferiore più di quanto si ami la perfezione suprema, è una vera pazzia. Colui che ha sé stesso come ultimo orizzonte delle proprie azioni si perde. Colui che ha Dio come il suo tutto si salva. Infatti, giustizia vuole che ogni nostra azione sia compiuta per Dio: abbiamo ricevuto tutto da Dio, nostro creatore e nostro salvatore, e tutto dobbiamo rendergli. Anche la saggezza chiede questo, perché la saggezza consiste nell’amare infinitamente e unicamente la bellezza, la perfezione suprema, nel riferire tutto ad essa, nel vivere e respirare solo per essa. Noi possiamo, anzi dobbiamo cercare il nostro bene spirituale e, nella giusta misura, materiale, ma questo non deve avere noi stessi come ultimo orizzonte, ma Dio solo, perché è Dio che ce lo chiede, perché Egli ci ama, perché questo concorre alla Sua glorificazione.
Antifona
RispondiEliminaIl Signore annuncia la pace per il suo popolo,
per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiducia. (Sal 84,9)
Colletta
Ridesta, o Signore, la volontà dei tuoi fedeli,
perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo.
Dal libro del profeta Daniele
Dn 7,2-14
Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare. La prima era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo.
Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne».
Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone un’altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d’uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere.
Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d’una forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna.
Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti.
Io continuavo a guardare,
quand’ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorreva
e usciva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
Continuai a guardare a causa delle parole arroganti che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare nel fuoco. Alle altre bestie fu tolto il potere e la durata della loro vita fu fissata fino a un termine stabilito.
Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dn 3,75-81
R. A lui la lode e la gloria nei secoli.
Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore. R.
Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore. R.
Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore. R.
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina. (Lc 21,28)
Alleluia.
Vangelo
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,29-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
EliminaLe parole del Signore non passano. Egli stabilisce una distinzione tra le cose penultime, che passano, e le cose ultime, che restano. È un messaggio per noi, per orientarci nelle nostre scelte importanti della vita, per orientarci su che cosa conviene investire la vita. Su ciò che è transitorio o sulle parole del Signore, che rimangono per sempre? Evidentemente su queste. Ma non è facile. Infatti, le cose che cadono sotto i nostri sensi e ci danno subito soddisfazione ci attirano, mentre le parole del Signore, pur belle, vanno oltre l’immediato e richiedono pazienza. Siamo tentati di aggrapparci a quello che vediamo e tocchiamo e ci sembra più sicuro. È umano, la tentazione è quella. Ma è un inganno, perché «il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». (Angelus, 14 novembre 2021)
PREGHIERA DELL'ABBANDONO DI CHARLES DE FOUCAULD
RispondiEliminaPadre mio,
mi abbandono a te,
fa’ di me quello che vuoi.
Qualsiasi cosa Tu faccia di me
io ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto.
Purché si compia la tua volontà in me,
in tutte le tue creature.
Non desidero altro, mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle tue mani,
la do a Te, mio Dio,
con tutto l'amore che ho nel cuore,
perché ti amo,
e perché ho bisogno di amore,
di far dono di me
di rimettermi nelle tue mani senza misura,
con infinita fiducia,
perché Tu sei mio Padre.
MEDITAZIONE DI CHARLES DE FUOCAULD
RispondiEliminaDIO SOLO
Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. (Marco 8, 35)
Chi cerca sé stesso si perde, chi cerca Dio si salva. Chi cerca il proprio bene, il proprio interesse, il proprio vantaggio spirituale o materiale si perde, chi cerca il bene, l’interesse, il vantaggio di Dio si salva. Infatti chi cerca il proprio interesse sia materiale che spirituale anziché quello di Dio, commette un’ingiustizia: l’uomo deve dedicare sé stesso solo a Dio, l’albero deve produrre i suoi frutti per il padrone, non ha il diritto di distoglierli e usarli per sé. È una follia amare se stessi più di Dio, amare un essere così inferiore più di quanto si ami la perfezione suprema, è una vera pazzia. Colui che ha sé stesso come ultimo orizzonte delle proprie azioni si perde. Colui che ha Dio come il suo tutto si salva. Infatti, giustizia vuole che ogni nostra azione sia compiuta per Dio: abbiamo ricevuto tutto da Dio, nostro creatore e nostro salvatore, e tutto dobbiamo rendergli. Anche la saggezza chiede questo, perché la saggezza consiste nell’amare infinitamente e unicamente la bellezza, la perfezione suprema, nel riferire tutto ad essa, nel vivere e respirare solo per essa. Noi possiamo, anzi dobbiamo cercare il nostro bene spirituale e, nella giusta misura, materiale, ma questo non deve avere noi stessi come ultimo orizzonte, ma Dio solo, perché è Dio che ce lo chiede, perché Egli ci ama, perché questo concorre alla Sua glorificazione.