A te, Vergine di Lourdes, al Tuo Cuore di Madre che consola, ci rivolgiamo in preghiera. Tu, Salute degli Infermi, soccorrici e intercedi per noi. Madre della Chiesa, guida e sostieni gli operatori sanitari e pastorali, i sacerdoti, le anime consacrate e tutti coloro che assistono i malati. Madre dell’Amore, facci discepoli del Tuo Figlio, il Buon Samaritano, affinché tutta la nostra vita diventi in Lui servizio d’amore e sacrificio di salvezza.
Antifona Beata sei tu, o Vergine Maria, che hai portato in grembo il creatore dell’universo; hai generato colui che ti ha creato, e rimani Vergine in eterno.
Colletta O Dio, Padre misericordioso, soccorri la nostra debolezza, e per intercessione di Maria, Madre immacolata del tuo Figlio, fa’ che risorgiamo dal peccato alla vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo. Dal libro della Gènesi Gn 3,9-24
Il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà». All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato: "Non devi mangiarne", maledetto il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba dei campi. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!». L'uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi. Il Signore Dio fece all'uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì. Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre!». Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all'albero della vita.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 89 (90) R. Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, o Dio. R.
Tu fai ritornare l'uomo in polvere, quando dici: «Ritornate, figli dell'uomo». Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. R.
Tu li sommergi: sono come un sogno al mattino, come l'erba che germoglia; al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca. R.
Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! R.
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4b)
Alleluia.
Vangelo Mangiarono a sazietà. Dal Vangelo secondo Marco Mc 8,1-10
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Parola del Signore. PAROLE DEL SANTO PADRE Compassione – quello che sente Gesù – non è semplicemente sentire pietà; è di più! Significa con-patire, cioè immedesimarsi nella sofferenza altrui, al punto di prenderla su di sé. Così è Gesù: soffre insieme a noi, soffre con noi, soffre per noi. E il segno di questa compassione sono le numerose guarigioni da lui operate … Non è una magia, è un “segno”: un segno che invita ad avere fede in Dio, Padre provvidente, il quale non ci fa mancare il “nostro pane quotidiano”, se noi sappiamo condividerlo come fratelli … il prodigio dei pani preannuncia l’Eucaristia. Lo si vede nel gesto di Gesù che «recitò la benedizione» prima di spezzare i pani e distribuirli alla gente … Nell’Eucaristia Gesù non dona un pane, ma il pane di vita eterna, dona Sé stesso, offrendosi al Padre per amore nostro. Ma noi dobbiamo andare all’Eucaristia con quei sentimenti di Gesù, cioè la compassione e quella volontà di condividere. (Angelus 3 agosto 2014)
---> La folla è colpita dal prodigio della moltiplicazione dei pani; ma il dono che Gesù offre è pienezza di vita per l’uomo affamato. Gesù sazia non solo la fame materiale, ma quella più profonda, la fame di senso della vita, la fame di Dio. (Angelus, domenica 26 luglio 2015)
FAUSTI - “Ho compassione” dice Gesù della folla che non aveva da mangiare. E per vedere se i Suoi hanno capito il Pane,chiede loro :”Quanti pani avete?” . Tutto il capitolo 8 è una ripetizione perché i discepoli capiscano la compassione del Signore, capace di saziare la fame di ogni uomo. Ancora una volta, sempre - ancora una volta!- Egli dona il pane e rinnova la Sua Misericordia. La sorgente getta continuamente acqua nuova, perché chiunque ha sete possa dissetarsi. Non si stanca di noi, non si scoraggia della nostra durezza di cuore. Insiste nel Suo Dono,una, due, infinite volte! Tutta la storia è il tempo della pazienza di Dio. Il Suo Amore piu` ostinato di ogni nostra resistenza, si ripropone continuamente in offerta, esponendosi ad ogni possibile rifiuto. L`Eucaristia è il grande mistero di un Dio che ci salva, morendo per noi peccatori. Poca meraviglia che ci risulti incomprensibile. Ma il tornare quotidiano a questa memoria, il riportarla ogni giorno al nostro cuore,è la medicina per la nostra sordità e cecità. Questo testo che può sembrare un doppione della prima condivisione, non è un di piu`. Infatti la ripetizione è molto importante per noi che , vivendo nel tempo, siamo sempre in divenire : cresciamo sedimentando lentamente nel cuore ciò che viene giorno dopo giorno, senza che nessun frammento vada perduto. L`illuminazione viene dall`ascolto prolungato, ed è progressiva, a tappe, come la guarigione del sordomuto e del cieco. Per questo continuiamo a celebrare l`Eucaristia e Lui continuamente ci si dona. Questo racconto è piu` stilizzato del primo. Evidenzia maggiormente la compassione di Gesù - espressa da Lui stesso – e l`incomprensione dei discepoli. Separando la distribuzione dei pani da quella dei pesci, mette in maggior risalto l`aspetto eucaristico. Inoltre i pani sono sette e sette le ceste avanzate. Numero perfetto che corrisponde ai sette diaconi della Chiesa degli Ellenisti. Le persone che vengono da lontano sono un`allusione ai pagani. Rispetto alla prima, in questa seconda condivisione il numero dei pani è maggiore e quello degli sfamati minore. Il cibo è piu` abbondante, ma minore il numero delle persone. Quattromila è quattro (come i punti dell` orizzonte) e mille (moltitudine) : è una moltitudine che abbraccia la totalità della terra, i cui abitanti sono tutti figli di Dio, invitati alla mensa del Padre. Gesù li serve e poi li fa camminare. E Lui stesso continua il Suo cammino,alla ricerca di ogni fratello lontano e affamato. Egli va e viene continuamente dalla sponda del lago dove moltiplica il pane a quella opposta. Viene verso tutti, per invitare tutti ad andare nel deserto con Lui, dove li sazia.
Solo da quattro anni Pio IX aveva additato alla Chiesa il segno luminoso della potenza salvatrice accordata dal Padre al Redentore: Maria, sua Madre, ripiena di Spirito Santo, totalmente preservata dal peccato, è Immacolata. L’11 febbraio 1858, Maria si manifestò come « l’Immacolata » a Bernardetta Soubirous nella grotta di Massabielle negli alti Pirenei, per ben 18 volte fino al 16 luglio.
Il perenne «miracolo» di Lourdes è l’Eucaristia. Al di là del « fenomeno » religioso rimangono gli effetti del messaggio fondamentale del Vangelo, richiamato con forza da Maria: la «conversione», e del grande gesto di Cristo: dare il proprio corpo e il proprio sangue» per la salvezza degli uomini. L’accettazione gioiosa della sofferenza insieme con Cristo da parte degli ammalati, la dedizione ammirevole di tanti giovani ai poveri e ai sofferenti, il «clima» ininterrotto di intensa preghiera, a Lourdes, non sono comprensibili se non alla luce della Messa che nella «cittadella di Maria» è al primo posto, sempre. E Cristo nell’Eucaristia passa benedicente fra i malati, annunciatore e realizzatore di una salvezza più profonda.
La Madonna che è apparsa ad una autentica mistica slovacca aper scongiurarla a Lei serve che tutti i Suoi figli recitino il S. Rosario completo (almeno le tre Corone, cioè Misteri Gaudiosi-Dolorosi-Gloriosi) aggiungendo, se possibile, il Rosario della Fiamma d'Amore con le relative invocazioni.
La Madonna dice che, se si farà questo, il disastro si può ancora fermare per la potenza formidabile del S Rosario
CORONCINA ALLA FIAMMA D'AMORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Si usa una comune corona del Rosario.
All'inizio, fare il segno della Croce cinque volte, in onore delle Sante Piaghe di Gesù.
Sui grani grossi della corona: Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, prega per noi che confidiamo in Te!
Sui grani piccoli della corona: Madre, salvaci con la Fiamma d'Amore del Tuo Cuore Immacolato.
Alla fine: Per tre volte: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo ora e per sempre. Amen.
Preghiera Finale: Irradia, o Maria, su tutta l'umanità la luce di Grazia della Tua Fiamma d'Amore ora e nell'ora della nostra morte. Amen.🙏
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Questa Coroncina (o Rosario) è stato insegnato nelle apparizioni di Eisemberg, a Elisabeth Kindelmann, vedova, madre di 6 figli, morta in Ungheria nel 1985. Ella, dal 1956, ebbe molte apparizioni della Madre di Dio e di Nostro Signore Gesù Cristo, che promisero che tutti quelli che avrebbero diffuso la Fiamma d'Amore del Cuore Immacolato di Maria SS. nel mondo, avrebbero ricevuto un sigillo nel cuore.
Coloro che portano impresso questo sigillo, saranno salvi ed entreranno nei Nuovi cieli e Nuova Terra.
"Io vi do un mezzo: metto una torcia di fuoco nelle vostre mani; questa è la Mia Fiamma d'Amore. Con la Fiamma piena di grazia che vi trasmetto dal Mio Cuore, passando da cuore a cuore, li incendierete tutti e lo splendore di questa Fiamma, acceca satana.
Ho ottenuto questa accensione del Fuoco d'Amore dal Padre Celeste, per merito delle piaghe del Mio Figlio Santo" (13 aprile 1962).
"Il fuoco sarà spento con il fuoco. Il fuoco dell'odio con il fuoco dell'Amore..." (6 dicembre 1964).
"La Fiamma d'Amore, che desidero spandere su di voi, con tutta la sua forza, diffonde non soltanto il suo splendore, ma anche il suo calore.
La Mia Fiamma d'Amore è così grande che non trova posto dentro di Me e con forza impetuosa irrompe verso di voi.
Il mio amore straripante fa distruggere l'infettivo odio infernale del mondo affinché si salvi dalla dannazione eterna, il numero più grande possibile di anime..."
"Desidero che tutto il mondo, come conosce il mio nome, così conosca anche la Fiamma d'Amore del Mio Cuore che farà miracoli nella profondità dei cuori..." (19 ottobre 1962).
A te, Vergine di Lourdes,
RispondiEliminaal Tuo Cuore di Madre che consola,
ci rivolgiamo in preghiera.
Tu, Salute degli Infermi,
soccorrici e intercedi per noi.
Madre della Chiesa, guida e sostieni
gli operatori sanitari e pastorali,
i sacerdoti, le anime consacrate
e tutti coloro che assistono i malati.
Madre dell’Amore,
facci discepoli del Tuo Figlio,
il Buon Samaritano,
affinché tutta la nostra vita
diventi in Lui
servizio d’amore e sacrificio di salvezza.
Antifona
RispondiEliminaBeata sei tu, o Vergine Maria,
che hai portato in grembo il creatore dell’universo;
hai generato colui che ti ha creato,
e rimani Vergine in eterno.
Colletta
O Dio, Padre misericordioso, soccorri la nostra debolezza,
e per intercessione di Maria,
Madre immacolata del tuo Figlio,
fa’ che risorgiamo dal peccato alla vita nuova.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo.
Dal libro della Gènesi
Gn 3,9-24
Il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
Alla donna disse:
«Moltiplicherò i tuoi dolori
e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ed egli ti dominerà».
All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie
e hai mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato: "Non devi mangiarne",
maledetto il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l'erba dei campi.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane,
finché non ritornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere ritornerai!».
L'uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Il Signore Dio fece all'uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì.
Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre!».
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all'albero della vita.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 89 (90)
R. Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio. R.
Tu fai ritornare l'uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell'uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte. R.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l'erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca. R.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! R.
Acclamazione al Vangelo
RispondiEliminaAlleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4b)
Alleluia.
Vangelo
Mangiarono a sazietà.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,1-10
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Compassione – quello che sente Gesù – non è semplicemente sentire pietà; è di più! Significa con-patire, cioè immedesimarsi nella sofferenza altrui, al punto di prenderla su di sé. Così è Gesù: soffre insieme a noi, soffre con noi, soffre per noi. E il segno di questa compassione sono le numerose guarigioni da lui operate … Non è una magia, è un “segno”: un segno che invita ad avere fede in Dio, Padre provvidente, il quale non ci fa mancare il “nostro pane quotidiano”, se noi sappiamo condividerlo come fratelli … il prodigio dei pani preannuncia l’Eucaristia. Lo si vede nel gesto di Gesù che «recitò la benedizione» prima di spezzare i pani e distribuirli alla gente … Nell’Eucaristia Gesù non dona un pane, ma il pane di vita eterna, dona Sé stesso, offrendosi al Padre per amore nostro. Ma noi dobbiamo andare all’Eucaristia con quei sentimenti di Gesù, cioè la compassione e quella volontà di condividere. (Angelus 3 agosto 2014)
---> La folla è colpita dal prodigio della moltiplicazione dei pani; ma il dono che Gesù offre è pienezza di vita per l’uomo affamato. Gesù sazia non solo la fame materiale, ma quella più profonda, la fame di senso della vita, la fame di Dio. (Angelus, domenica 26 luglio 2015)
RispondiEliminaFAUSTI - “Ho compassione” dice Gesù della folla che non aveva da mangiare. E per vedere se i Suoi hanno capito il Pane,chiede loro :”Quanti pani avete?” .
Tutto il capitolo 8 è una ripetizione perché i discepoli capiscano la compassione del Signore, capace di saziare la fame di ogni uomo.
Ancora una volta, sempre - ancora una volta!- Egli dona il pane e rinnova la Sua Misericordia.
La sorgente getta continuamente acqua nuova, perché chiunque ha sete possa dissetarsi.
Non si stanca di noi, non si scoraggia della nostra durezza di cuore.
Insiste nel Suo Dono,una, due, infinite volte!
Tutta la storia è il tempo della pazienza di Dio.
Il Suo Amore piu` ostinato di ogni nostra resistenza, si ripropone continuamente in offerta, esponendosi ad ogni possibile rifiuto.
L`Eucaristia è il grande mistero di un Dio che ci salva, morendo per noi peccatori.
Poca meraviglia che ci risulti incomprensibile. Ma il tornare quotidiano a questa memoria, il riportarla ogni giorno al nostro cuore,è la medicina per la nostra sordità e cecità.
Questo testo che può sembrare un doppione della prima condivisione, non è un di piu`.
Infatti la ripetizione è molto importante per noi che , vivendo nel tempo, siamo sempre in divenire :
cresciamo sedimentando lentamente nel cuore ciò che viene giorno dopo giorno, senza che nessun frammento vada perduto. L`illuminazione viene dall`ascolto prolungato, ed è progressiva, a tappe, come la guarigione del sordomuto e del cieco.
Per questo continuiamo a celebrare l`Eucaristia e Lui continuamente ci si dona.
Questo racconto è piu` stilizzato del primo. Evidenzia maggiormente la compassione di Gesù - espressa da Lui stesso – e l`incomprensione dei discepoli.
Separando la distribuzione dei pani da quella dei pesci, mette in maggior risalto l`aspetto eucaristico. Inoltre i pani sono sette e sette le ceste avanzate. Numero perfetto che corrisponde ai sette diaconi della Chiesa degli Ellenisti. Le persone che vengono da lontano sono un`allusione ai pagani.
Rispetto alla prima, in questa seconda condivisione il numero dei pani è maggiore e quello degli sfamati minore. Il cibo è piu` abbondante, ma minore il numero delle persone.
Quattromila è quattro (come i punti dell` orizzonte) e mille (moltitudine) : è una moltitudine che abbraccia la totalità della terra, i cui abitanti sono tutti figli di Dio, invitati alla mensa del Padre.
Gesù li serve e poi li fa camminare. E Lui stesso continua il Suo cammino,alla ricerca di ogni fratello lontano e affamato. Egli va e viene continuamente dalla sponda del lago dove moltiplica il pane a quella opposta. Viene verso tutti, per invitare tutti ad andare nel deserto con Lui, dove li sazia.
Solo da quattro anni Pio IX aveva additato alla Chiesa il segno luminoso della potenza salvatrice accordata dal Padre al Redentore: Maria, sua Madre, ripiena di Spirito Santo, totalmente preservata dal peccato, è Immacolata. L’11 febbraio 1858, Maria si manifestò come « l’Immacolata » a Bernardetta Soubirous nella grotta di Massabielle negli alti Pirenei, per ben 18 volte fino al 16 luglio.
RispondiEliminaIl perenne «miracolo» di Lourdes è l’Eucaristia. Al di là del « fenomeno » religioso rimangono gli effetti del messaggio fondamentale del Vangelo, richiamato con forza da Maria: la «conversione», e del grande gesto di Cristo: dare il proprio corpo e il proprio sangue» per la salvezza degli uomini. L’accettazione gioiosa della sofferenza insieme con Cristo da parte degli ammalati, la dedizione ammirevole di tanti giovani ai poveri e ai sofferenti, il «clima» ininterrotto di intensa preghiera, a Lourdes, non sono comprensibili se non alla luce della Messa che nella «cittadella di Maria» è al primo posto, sempre. E Cristo nell’Eucaristia passa benedicente fra i malati, annunciatore e realizzatore di una salvezza più profonda.
La Madonna che è apparsa ad una autentica mistica slovacca aper scongiurarla a Lei serve che tutti i Suoi figli recitino il S. Rosario completo (almeno le tre Corone, cioè Misteri Gaudiosi-Dolorosi-Gloriosi) aggiungendo, se possibile, il Rosario della Fiamma d'Amore con le relative invocazioni.
RispondiEliminaLa Madonna dice che, se si farà questo, il disastro si può ancora fermare per la potenza formidabile del S Rosario
CORONCINA ALLA FIAMMA D'AMORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Si usa una comune corona del Rosario.
All'inizio, fare il segno della Croce cinque volte, in onore delle Sante Piaghe di Gesù.
Sui grani grossi della corona:
Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, prega per noi che confidiamo in Te!
Sui grani piccoli della corona:
Madre, salvaci con la Fiamma d'Amore del Tuo Cuore Immacolato.
Alla fine:
Per tre volte:
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo ora e per sempre. Amen.
Preghiera Finale:
Irradia, o Maria, su tutta l'umanità la luce di Grazia della Tua Fiamma d'Amore ora e nell'ora della nostra morte.
Amen.🙏
<<<<<<<<<>>>>>>>>
Questa Coroncina (o Rosario) è stato insegnato nelle apparizioni di Eisemberg, a Elisabeth Kindelmann, vedova, madre di 6 figli, morta in Ungheria nel 1985. Ella, dal 1956, ebbe molte apparizioni della Madre di Dio e di Nostro Signore Gesù Cristo, che promisero che tutti quelli che avrebbero diffuso la Fiamma d'Amore del Cuore Immacolato di Maria SS. nel mondo, avrebbero ricevuto un sigillo nel cuore.
Coloro che portano impresso questo sigillo, saranno salvi ed entreranno nei Nuovi cieli e Nuova Terra.
"Io vi do un mezzo: metto una torcia di fuoco nelle vostre mani; questa è la Mia Fiamma d'Amore.
Con la Fiamma piena di grazia che vi trasmetto dal Mio Cuore, passando da cuore a cuore, li incendierete tutti e lo splendore di questa Fiamma, acceca satana.
Ho ottenuto questa accensione del Fuoco d'Amore dal Padre Celeste, per merito delle piaghe del Mio Figlio Santo"
(13 aprile 1962).
"Il fuoco sarà spento con il fuoco. Il fuoco dell'odio con il fuoco dell'Amore..." (6 dicembre 1964).
"La Fiamma d'Amore, che desidero spandere su di voi, con tutta la sua forza, diffonde non soltanto il suo splendore, ma anche il suo calore.
La Mia Fiamma d'Amore è così grande che non trova posto dentro di Me e con forza impetuosa irrompe verso di voi.
Il mio amore straripante fa distruggere l'infettivo odio infernale del mondo affinché si salvi dalla dannazione eterna,
il numero più grande possibile di anime..."
"Desidero che tutto il mondo, come conosce il mio nome, così conosca anche la Fiamma d'Amore del Mio Cuore che farà miracoli nella profondità dei cuori..." (19 ottobre 1962).