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lunedì 10 giugno 2024

SAN BARNABA APOSTOLO


 

6 commenti:

  1. Antifona
    Beato questo santo,
    uomo virtuoso, pieno di Spirito Santo e di fede:
    meritò di essere annoverato tra gli apostoli. (Cf. At 11,24)
    O Dio,
    che hai voluto riservare san Barnaba,
    pieno di fede e di Spirito Santo,
    per la conversione dei popoli pagani,
    fa’ che sia annunciato fedelmente con la parola e con le opere
    il Vangelo di Cristo che egli predicò con indomito coraggio.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo,


    Prima Lettura
    Era uomo virtuoso e pieno di Spirito Santo e di fede.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 11,21b-26; 13,1-3

    In quei giorni, [in Antiòchia], un gran numero credette e si convertì al Signore. Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia.
    Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
    Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.
    C'erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 97 (98)
    R. Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore.
    Cantate al Signore un canto nuovo,
    perché ha compiuto meraviglie.
    Gli ha dato vittoria la sua destra
    e il suo braccio santo. R.

    Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
    agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
    Egli si è ricordato del suo amore,
    della sua fedeltà alla casa di Israele. R.

    Tutti i confini della terra hanno veduto
    la vittoria del nostro Dio.
    Acclami il Signore tutta la terra,
    gridate, esultate, cantate inni! R.

    Cantate inni al Signore con la cetra,
    con la cetra e al suono di strumenti a corde;
    con le trombe e al suono del corno
    acclamate davanti al re, il Signore. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
    Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
    fino alla fine del mondo. (Mt 28,19a.20b)

    Alleluia.


    Vangelo
    Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 10,7-13

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
    «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
    Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
    In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
    Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il percorso del discepolo di Gesù è andare oltre per portare questa buona notizia. Ma c’è un altro percorso del discepolo di Gesù: il percorso interiore, il percorso dentro di sé, il percorso del discepolo che cerca il Signore tutti i giorni, nella preghiera, nella meditazione. Anche quel percorso il discepolo deve farlo perché se non cerca sempre Dio, il Vangelo che porta agli altri sarà un Vangelo debole, annacquato, senza forza”. Se un discepolo non cammina per servire non serve per camminare. Se la sua vita non è per il servizio, non serve per vivere, come cristiano. Ma il servizio! Agli altri: il servizio a Gesù nell’ammalato, nel carcerato, nell’affamato, nel nudo. Quello che Gesù ci ha detto che dobbiamo fare perché Lui è lì! Il servizio a Cristo negli altri. Omelia di Santa Marta – 11 giugno 2015

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  3. . FAUSTI – La missione è dinamica : un cammino per raggiungere i fratelli. La casa dell'Apostolo è la via. “proclamate!”Proclamano un messaggio di gioia : il Signore viene a salvare.
    Il Regno è presente in loro. L'annuncio ne fa prendere coscienza.
    “Curate gli infermi, risuscitate i morti...mondate i lebbrosi, scacciate i demoni” la cura del debole è il grande miracolo di chi, come Gesù, si fa servo dei fratelli. Farsi fratello è risuscitare il Figlio in sé e nell'altro. Sappiamo che siam passati dalla vita alla morte perchè amiamo i fratelli. L'amore è una vita nuova, libera dalla lebbra della morte e del peccato.
    Lo Spirito di verità scaccia quello di menzogna che ci divide dal Padre e tra di noi.
    “In dono prendeste, in dono date”.”Prendere” e “dare in dono” è la vita trinitaria.
    Il Padre e il Figlio tutto si danno e si ricevono reciprocamente, e il loro dono reciproco d'Amore è lo Spirito Santo.
    L'Apostolo, dando ciò che ha ricevuto, entra in seno alla Trinità.
    Gesù è il primo Apostolo.
    La Chiesa ha in lui le sue radici attraverso i primi Apostoli, e fruttifica nell'apostolato di figli inviati ai fratelli. L'itineranza e la mobilità, l'annuncio della Parola e il servizio ai poveri, la gratuità e la povertà sono le sue caratteristiche, così ben incarnate da Paolo l'Apostolo.. “Nè oro, né argento, né rame” il dono è vittoria sul possesso,che trova nel denaro il mediatore universale. L'assenza di danaro fa' sì che i rapporti siano di grazia e amore, invece che interesse e meretricio. L'apostolo, presentandosi povero, può ricevere il dono di essere accolto, e così donare a chi accoglie il grande tesoro : diventare come Dio che accoglie.
    Per l'apostolo è determinante la povertà : è libertà dal dio di questo mondo , segno della gratuità e possibilità di evangelizzare.
    “Nè bisaccia, né due tuniche, né sandali, né bastone”
    Se il danaro è la sicurezza del ricco, la bisaccia è la sicurezza del povero, che in essa ripone le sue provviste;la seconda tunica non è tua, è del fratello che non ce l'ha (Lc 3,11) :se vuoi andare in missione devi averla già data, diversamente puoi essere scambiato per un mercante di vestiti usati in cambio di anime! I sandali sono dell'uomo libero. Tu sei schiavo della Parola (Lc1,2), di cui sei debitore a tutti i fratelli.
    Il bastone, strumento primordiale, segno del potere di chi ha più mezzi, è anche scettro di dominio. Il bastone di Dio è la Croce, che Lo rende vicino a tutti e servo di tutti, nessuno escluso.
    “Se c'è una persona degna” L'annuncio è per tutti, ma passa attraverso la casa di qualcuno che si apre ad accoglierlo. L'apostolo dimora presso chi lo accoglie. Il farsi piccolo permette all'altro di non difendersi e di poterlo accogliere.Il saluto è “shalom”. La pace messianica del Regno entra nella casa di chi accoglie il fratello piccolo, che è lo stesso Re (Mt25, 40-45).
    Accoglierlo o meno è diventare o meno figlio di Dio.

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  4. NOTIZIE SU BARNABA
    La Bibbia menziona per la prima volta Barnaba tra coloro che dopo la morte di Gesù, a Gerusalemme, si riuniscono attorno agli apostoli. È una comunità di credenti che vivono fraternamente condividendo i loro beni. Ma la tradizione – riportata da Eusebio di Cesarea che attinge da Clemente Alessandrino – lo annovera anche fra i 72 discepoli inviati da Gesù in missione per annunciare il Regno di Dio, quindi già nella cerchia dei seguaci di Cristo. Circa le sue origini, dalla Sacra Scrittura sappiamo che, nato nell’isola di Cipro, era ebreo e si chiamava Giuseppe.
    Barnaba è fra i più autorevoli della prima comunità cristiana che si forma tanto che, pur non essendo dei Dodici, viene chiamato apostolo. È il primo ad accogliere Paolo appena convertitosi sulla via di Damasco e giunto a Gerusalemme per conoscere gli apostoli. Mentre in tanti diffidano di quel Saulo che aveva perseguitato i cristiani, lui lo accoglie e lo introduce nella comunità. Ritenuto “uomo virtuoso … pieno di Spirito Santo e di fede”, viene mandato ad Antiochia di Siria, da dove era giunta la notizia di numerose conversioni. Una volta costatato che davvero in tanti credevano, Barnaba se ne rallegra ed esorta tutti “a perseverare con cuore risoluto nel Signore”, quindi chiede aiuto a Paolo per essere supportato nel servizio alla nuova comunità di credenti. Ancora una volta, quindi, Barnaba interviene nella vita di Paolo sospingendolo verso la sua missione di Apostolo delle genti. I due restano ad Antiochia per un anno istruendo molti e proprio qui “per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani”.
    In una lunga missione con Paolo
    Dopo la predicazione ad Antiochia, Barnaba e Paolo partono per una nuova missione a Cipro. Con loro c’è anche Giovanni, detto Marco (l’evangelista), cugino di Barnaba. La tappa successiva è la Panfilia, ma qui Giovanni decide di fare ritorno a Gerusalemme. Barnaba e Paolo proseguono, invece, per Antiochia di Pisidia, Iconio, Listra, Derbe e tornano ancora ad Antiochia di Siria. Sostano, inoltre, a Perge e Attalia. Le conversioni sempre più numerose dei pagani, intanto, fanno sorgere dispute circa la necessità o meno della circoncisione, sicché, intorno al 49, Barnaba e Paolo tornano a Gerusalemme per discuterne con gli apostoli. Poco dopo i due si preparano a una nuova missione, ma Barnaba vuole aggregare ancora Giovanni, mentre Paolo è contrario: non si fida di quel giovane. Barnaba, invece, vede in lui un discepolo da recuperare. Non trovando un accordo, le loro strade si dividono: Barnaba s’imbarca per Cipro con il cugino, Paolo parte per l’Asia. “Anche tra Santi ci sono contrasti, discordie, controversie. E questo a me appare molto consolante, perché vediamo che i Santi non sono caduti dal cielo”, ha detto Benedetto XVI ricordando, nella catechesi dell’Udienza generale del 31 gennaio 2007, il legame tra Barnaba e Paolo. La santità non consiste nel non aver mai sbagliato, ma cresce nella capacità di ravvedersi e nella disponibilità a ricominciare, ma soprattutto nella capacità di perdonare. E infatti, in seguito, Paolo si ricrederà su Marco.

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  5. MARIA, DONNA DEL PRIMO PASSO - D. T. Bello
    Santa Maria, donna del primo passo, ministra dolcissima della grazia preveniente di Dio, "àlzati" ancora una volta in tutta fretta, e vieni ad aiutarci prima che sia troppo tardi. Abbiamo bisogno di te. Non attendere la nostra implorazione. Anticipa ogni nostro gemito di pietà. Prenditi il diritto di precedenza su tutte le nostre iniziative.

    Quando il peccato ci travolge, e ci paralizza la vita, non aspettare il nostro pentimento. Previeni il nostro grido d'aiuto. Corri subito accanto a noi e organizza la speranza attorno alle nostre disfatte. Se non ci brucerai sul tempo, saremo incapaci perfino di rimorso. Se non sarai tu a muoverti per prima, noi rimarremo nel fango. E se non sarai tu a scavarci nel cuore cisterne di nostalgia, non sentiremo più neppure il bisogno di Dio.

    Santa Maria, donna del primo passo, chi sa quante volte nella tua vita terrena avrai stupito la gente per aver sempre anticipato tutti gli altri agli appuntamenti del perdono. Chi sa con quale sollecitudine, dopo aver ricevuto un torto dall'inquilina di fronte, ti sei "alzata" per prima e hai bussato alla sua porta, e l'hai liberata dal disagio, e non hai disdegnato il suo abbraccio. Chi sa con quale tenerezza, nella notte del tradimento, ti sei" alzata" per raccogliere nel tuo mantello il pianto amaro di Pietro. Chi sa con quale batticuore sei uscita di casa per distogliere Giuda dalla strada del suicidio: peccato che non l'abbia trovato. Ma c'è da scommettere che, dopo la deposizione di Gesù, sei andata a deporre dall'albero anche lui, e gli avrai composte le membra nella pace della morte.

    Donaci, ti preghiamo, la forza di partire per primi ogni volta che c'è da dare il perdono. Rendici, come te, esperti del primo passo. Non farci rimandare a domani un incontro di pace che possiamo concludere oggi. Brucia le nostre indecisioni. Distoglici dalle nostre calcolate perplessità. Liberaci dalla tristezza del nostro estenuante attendismo. E aiutaci perché nessuno di noi faccia stare il fratello sulla brace, ripetendo con disprezzo: tocca a lui muoversi per primo!

    Santa Maria, donna del primo passo, esperta come nessun altro del metodo preventivo, abile nel precedere tutti sulla battuta, rapidissima a giocare d'anticipo nelle partite della salvezza, gioca d'anticipo anche sul cuore di Dio. Sicché, quando busseremo alla porta del Cielo, e compariremo davanti all'Eterno, previeni la sua sentenza.
    "Àlzati" per l'ultima volta dal tuo trono di gloria, e vieni incontro a noi. Prendici per mano, e coprici col tuo manto. Con un lampo di misericordia negli occhi, anticipa il suo verdetto di grazia. E saremo sicuri del perdono.

    Perché la felicità più grande di Dio è quella di ratificare ciò che hai deciso tu.

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