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lunedì 19 dicembre 2022

NOVENA DEL SANTO NATALE - ANNUNCIAZIONE DELL' ANGELO A MARIA Lc 1,26-38


 

2 commenti:

  1. Antifona
    Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse:
    tutta la terra sarà piena della gloria del Signore
    e ogni uomo vedrà la salvezza di Dio. ( Is 11,1; 40,5; Lc 3,6)
    Tu hai voluto, o Padre,
    che all’annuncio dell’angelo
    la Vergine immacolata concepisse il tuo Verbo eterno,
    e avvolta dalla luce dello Spirito Santo
    divenisse tempio della nuova alleanza:
    fa’ che aderiamo umilmente al tuo volere,
    come la Vergine si affidò alla tua parola.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 7,10-14

    In quei giorni, il Signore parlò ad Àcaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto».
    Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
    Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 23 (24)
    R. Ecco, viene il Signore, re della gloria.
    Del Signore è la terra e quanto contiene:
    il mondo, con i suoi abitanti.
    È lui che l'ha fondato sui mari
    e sui fiumi l'ha stabilito. R.

    Chi potrà salire il monte del Signore?
    Chi potrà stare nel suo luogo santo?
    Chi ha mani innocenti e cuore puro,
    chi non si rivolge agli idoli. R.

    Egli otterrà benedizione dal Signore,
    giustizia da Dio sua salvezza.
    Ecco la generazione che lo cerca,
    che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    O Chiave di Davide, che apri le porte del Regno dei cieli:
    vieni, e libera l’uomo prigioniero che giace nelle tenebre.

    Alleluia.

    Vangelo
    Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 1,26-38

    Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
    A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
    Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
    Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

    Parola del Signore.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    “Rallegrati”, dice alla Madonna. In un borgo sperduto della Galilea, nel cuore di una giovane donna ignota al mondo, Dio accende la scintilla della felicità per il mondo intero. E oggi lo stesso annuncio è rivolto alla Chiesa, chiamata ad accogliere il Vangelo perché diventi carne, vita concreta. Dice alla Chiesa, a tutti noi: “Rallegrati, piccola comunità cristiana, povera e umile ma bella ai miei occhi perché desideri ardentemente il mio Regno, hai fame e sete di giustizia, tessi con pazienza trame di pace, non insegui i potenti di turno ma rimani fedelmente accanto ai poveri. E così non hai paura di nulla ma il tuo cuore è nella gioia”. (Angelus, 16 dicembre 2018)

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  2. FAUSTI – La vita cristiana porta nel suo cuore e ha come principio e come fine l'Incarnazione del Verbo. Tutta centrata su questo mistero, è una continua attualizzazione “oggi” del “sì” che ha attratto Dio nel mondo. Maria è figura di ogni credente e della Chiesa intera. Ciò che è avvenuto a Lei deve accadere a ciascuno e a tutti. Il sì dell'uomo che accoglie e genera il Verbo, da cui tutto ha principio, è il fine stesso della creazione. Dio ha finalmente trovato la casa di cui il tempio è figura.
    E' l'incontro che Lui ha cercato da tutta l'eternità, il momento in vista del quale iniziò il tempo, coronamento del Suo sogno d'Amore , premio del Suo lavoro, ricompensa alla Sua fatica.
    Finalmente, dalle profondità della Sua creazione che si è allontanata da Lui, s'innalza un “sì” capace di attirarlo. E Lui viene, si unisce e si compromette per sempre. Quale fu la gioia di Dio di poter dire a Maria: “Gioisci”. Lo Sposo finalmente, dopo tanti drammi, trova la Sposa del Suo cuore.
    Finalmente ha termine la Sua sofferenza . È abbracciato da chi ama. La Sua offerta trova mani che l'accolgono e le grandi braccia del mondo comprendono, concepiscono e stringono ciò senza cui l'uomo non è uomo. L'Amore è amato, ha trovato una casa dove abitare e la casa dell'uomo non è più deserta. L'Angelo è la presenza di Dio nella Sua Parola annunciata.
    La nostra fede nella Sua Parola accoglie Lui stesso e ci unisce a Lui :
    è il Natale di Dio sulla terra e dell'uomo nei cieli.
    La Parola si fa carne in noi , senza lasciarci più, e l'Angelo può andare ad annunciarla ad altri, fino a
    quando il mistero compiutosi in Maria sarà compiuto tra tutti gli uomini.
    La salvezza di ogni uomo è diventare come Maria : dire Sì alla proposta d'Amore di Dio, dare carne nel suo corpo al Suo Verbo eterno, generare nel mondo il Figlio.
    All'Amore di Dio che lo cercava, nella disobbedienza e nella fuga, Adamo aveva risposto :”Mi sono nascosto!” (Gen 3,10). Ora, in Maria, l'umanità stessa risponde . “Eccomi” a Colui che da sempre ha detto “eccomi, eccomi” a chi non Lo cercava (Is 65,1).
    Dio esulta di gioia incontenibile.
    Amore da sempre respinto, ora si sente accolto.
    Amore da sempre non amato, ora si sente amato. Da millenni, anzi, dall'eternità, aveva atteso questo momento in cui la Sua creatura gli facesse grazia di dire :”Eccomi”, in modo da poterla riempire di Se stesso.
    Dio è Avvento : necessariamente viene all'uomo, perchè è Amore amante.
    L'uomo attesa : necessariamente tende a Lui, perché è bisogno di essere amato.
    Per questo , quando l'uomo Lo attende e dice . “Eccomi”, Dio non può non venire. Così si unisce a lui in un'unica carne : è l'oggi della Salvezza.
    Il mio sì ad ogni Parola ascoltata me la fa accogliere : un pezzo della storia del Verbo, che ha preso dimora in mezzo a noi, diventa carne della mia carne.
    Questo racconto, come è partito da Maria ed è giunto fino a noi, parte da noi per farsi carne in tutti i fratelli fino agli estremi confini della terra. E' la Missione della Chiesa.

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