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venerdì 23 dicembre 2022

NOVENA S. NATALE - BENEDICTUS


 

4 commenti:

  1. Antifona
    Ecco ormai la pienezza del tempo:
    Dio ha mandato suo Figlio nel mondo. (Cf. Gal 4,4)


    Affrettati, non tardare, Signore Gesù:
    la tua venuta dia conforto e speranza
    a coloro che confidano nella tua misericordia.
    Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre.

    Prima Lettura
    Il regno di Davide durerà in eterno.
    Dal secondo libro di Samuèle
    2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16

    Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all'intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va', fa' quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
    Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va', e di' al mio servo Davide: "Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
    Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
    La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre"».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 88 (89)
    R. Canterò per sempre l'amore del Signore.
    Canterò in eterno l'amore del Signore,
    di generazione in generazione
    farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
    perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
    nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». R.

    «Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
    ho giurato a Davide, mio servo.
    Stabilirò per sempre la tua discendenza,
    di generazione in generazione edificherò il tuo trono». R.

    «Egli mi invocherà: "Tu sei mio padre,
    mio Dio e roccia della mia salvezza".
    Gli conserverò sempre il mio amore,
    la mia alleanza gli sarà fedele». R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    O Astro che sorgi,
    splendore della luce eterna, sole di giustizia:
    vieni, illumina chi giace nelle tenebre
    e nell’ombra di morte.

    Alleluia.

    Vangelo
    Ci visiterà un sole che sorge dall'alto.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 1,67-79

    In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
    «Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
    perché ha visitato e redento il suo popolo,
    e ha suscitato per noi un Salvatore potente
    nella casa di Davide, suo servo,
    come aveva detto
    per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
    salvezza dai nostri nemici,
    e dalle mani di quanti ci odiano.
    Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
    e si è ricordato della sua santa alleanza,
    del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
    di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
    di servirlo senza timore, in santità e giustizia
    al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
    E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
    perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
    per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
    nella remissione dei suoi peccati.
    Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
    ci visiterà un sole che sorge dall'alto,
    per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
    e nell'ombra di morte,
    e dirigere i nostri passi
    sulla via della pace».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Di fronte all’annuncio della nascita di un figlio (cfr Lc 1,13), Zaccaria era rimasto incredulo, perché le leggi naturali non lo consentivano: erano vecchi, erano anziani; di conseguenza il Signore lo rese muto per tutto il tempo della gestazione (cfr. v. 20). E’ un segnale. Ma Dio non dipende dalle nostre logiche e dalle nostre limitate capacità umane. Bisogna imparare a fidarsi e a tacere di fronte al mistero di Dio e a contemplare in umiltà e silenzio la sua opera, che si rivela nella storia e che tante volte supera la nostra immaginazione. E ora che l’evento si compie, ora che Elisabetta e Zaccaria sperimentano che «nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37), grande è la loro gioia. (…) Domandiamoci, ognuno di noi, in un esame di coscienza: Come è la mia fede? E’ gioiosa? E’ aperta alle sorprese di Dio? Perché Dio è il Dio delle sorprese. (Angelus, 24 giugno 2018)

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  3. Parole del Santo Padre

    Gloria a Dio! A questo prima di tutto ci chiama il Natale: a dare gloria a Dio, perché è buono, è fedele, è misericordioso. Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che il nostro cuore si commuova: non abbiamo paura di questo. Lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite: le carezze di Dio ci danno pace e forza. Dio è grande nell’amore, a Lui la lode e la gloria nei secoli! Dio è pace: chiediamogli che ci aiuti a costruirla ogni giorno, nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nazioni, nel mondo intero. Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio. (MESSAGGIO URBI ET ORBI - 25 dicembre 2013)
    Di fronte all’annuncio della nascita di un figlio (cfr Lc 1,13), Zaccaria era rimasto incredulo, perché le leggi naturali non lo consentivano: erano vecchi, erano anziani; di conseguenza il Signore lo rese muto per tutto il tempo della gestazione (cfr. v. 20). E’ un segnale. Ma Dio non dipende dalle nostre logiche e dalle nostre limitate capacità umane. Bisogna imparare a fidarsi e a tacere di fronte al mistero di Dio e a contemplare in umiltà e silenzio la sua opera, che si rivela nella storia e che tante volte supera la nostra immaginazione. E ora che l’evento si compie, ora che Elisabetta e Zaccaria sperimentano che «nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37), grande è la loro gioia. (…) Domandiamoci, ognuno di noi, in un esame di coscienza: Come è la mia fede? E’ gioiosa? E’ aperta alle sorprese di Dio? Perché Dio è il Dio delle sorprese. (Angelus, 24 giugno 2018)

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  4. FAUSTI – Il Benedictus è, come il Magnificat, un centone di citazioni bibliche esplicite e implicite.
    Con questo inno Luca ribadisce per il lettore non giudeo la lezione già data nel Magnificat .
    Come leggere la storia con occhi di fede, secondo la promessa fatta ad Abramo (1,55,73).
    Lo Spirito apre la bocca di colui che era stato reso muto per la sua incredulità.
    Come la sua mutezza fu segno della mancanza di fede, così ora il suo canto è segno della fede che lo mette nel coro dei salvati. Zaccaria profetò. La profezia non consiste nel predire il futuro, ma nel dire la Parola di Dio, vedendo la realtà come Lui la vede.
    E' un canto di benedizione per il passato e di profezia per il futuro.
    Nella prima parte Zaccaria benedice non per suo figlio, ma per Colui davanti al quale egli cammina, ringrazia per il Messia, già donato.
    Nella seconda profetizza la funzione di suo figlio, che sarà precursore di Colui che sorgerà come il sole. E' un inno liturgico , che benedice Dio per il Suo dono promesso e ora realizzato.
    Indirettamente mostra il rapporto tra Nuovo e Antico Testamento, come parola di benedizione per il compimento e di profezia per la promessa.
    Ciò che finora è avvenuto – la nascita di suo figlio e il concepimento di Gesù – è visto nella loro reciproca relazione alla luce di tutta la storia della salvezza.
    Questi fatti , piccoli e inosservati da tutti, nascondono, per chi li sa leggere nello Spirito, la “Visita” di Dio che porta a compimento il Suo disegno d'Amore.
    Nella Liturgia è il canto che conclude le lodi del mattino.
    Preghiera del sole che sorge, dà inizio al nuovo giorno,il giorno senza fine, l'”oggi” della visita di Dio, che nella Sua Misericordia dona la salvezza , liberando dalle mani dei nemici, togliendo i peccati e illuminando le ombre della morte, per farci servire a Lui in santità e giustizia e camminare nella via della pace.
    Così Dio mantiene la Sua promessa.
    Hanno parte di spicco la fedeltà di Dio alla Sua promessa di salvezza e un invito a conoscerla meglio per aderirvi sempre più.

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