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giovedì 1 febbraio 2024

PRESENTAZIONE DI GESU' BAMBINO AL TEMPIO




 

6 commenti:

  1. Fratelli e sorelle, sono trascorsi quaranta giorni dalla gioiosa celebrazione del Natale del Signore. Oggi ricorre il giorno nel quale Gesù fu presentato al tempio da Maria e Giuseppe. Con quel rito egli si assoggettava alle prescrizioni della legge, ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede.
    Guidati dallo Spirito Santo, vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna. Illuminati dallo stesso Spirito, riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza. Anche noi, qui riuniti dallo Spirito Santo, andiamo nella casa di Dio incontro a Cristo. Lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane, nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua gloria.

    5. Dopo la monizione il sacerdote benedice le candele
    dicendo, a braccia allargate:

    Preghiamo.
    O Dio, fonte e principio di ogni luce,
    che oggi hai manifestato al giusto Simeone
    il Cristo, luce per rivelarti alle genti,
    ti supplichiamo di benedire questi ceri
    e di ascoltare le preghiere del tuo popolo
    che viene incontro a te con questi segni luminosi e
    con inni di lode;
    guidalo sulla via del bene,
    perché giunga alla luce che non ha fine.
    Per Cristo nostro Signore.
    R/. Amen.
    Preghiamo.
    O Dio, vera luce, che crei e diffondi la luce eterna,
    riempi i cuori dei fedeli del fulgore della luce perenne,
    perché quanti nel tuo santo tempio sono illuminati
    dalla fiamma di questi ceri
    giungano felicemente allo splendore della tua gloria.
    Per Cristo nostro Signore.
    R/. Amen.

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    1. Antifona
      O Dio, accogliamo il tuo amore nel tuo tempio.
      Come il tuo nome, o Dio,
      così la tua lode si estende sino ai confini della terra;
      è piena di giustizia la tua destra. ( Sal 47,10-11)

      Dio onnipotente ed eterno,
      guarda i tuoi fedeli riuniti
      nella festa della Presentazione al tempio
      del tuo unico Figlio fatto uomo,
      e concedi anche a noi di essere presentati a te
      purificati nello spirito.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.


      Prima Lettura
      Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate.
      Dal libro del profeta Malachìa
      Ml 3,1-4

      Così dice il Signore Dio:
      «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
      Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
      Siederà per fondere e purificare l'argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'offerta secondo giustizia.
      Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale
      Dal Sal 23 (24)

      R. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.

      Alzate, o porte, la vostra fronte,
      alzatevi, soglie antiche,
      ed entri il re della gloria. R.

      Chi è questo re della gloria?
      Il Signore forte e valoroso,
      il Signore valoroso in battaglia. R.

      Alzate, o porte, la vostra fronte,
      alzatevi, soglie antiche,
      ed entri il re della gloria. R.

      Chi è mai questo re della gloria?
      Il Signore degli eserciti è il re della gloria. R.

      Seconda Lettura
      Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.
      Se la festa ricorre in domenica, oppure in alternativa alla Prima Lettura

      Dalla lettera agli Ebrei
      Eb 2,14-18

      Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
      Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
      Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e aver sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

      Parola di Dio.

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    2. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Maria e Giuseppe si incamminano verso Gerusalemme; da parte sua, Simeone, mosso dallo Spirito, si reca al tempio, mentre Anna serve Dio giorno e notte senza sosta. In questo modo i quattro protagonisti del brano evangelico ci mostrano che la vita cristiana richiede dinamismo e richiede disponibilità a camminare, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo. (…) Il mondo ha bisogno di cristiani che si lasciano smuovere, che non si stancano di camminare per le strade della vita, per recare a tutti la consolante parola di Gesù. (Angelus del 2 febbraio 2020)

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  2. FAUSTI – Nessuno ha mai visto Dio. Nessuno L'ha mai conosciuto né tanto meno nominato.
    E' il Nome innominabile , origine di ogni nome! “Dimmi il Tuo Nome” domanda Giacobbe (Gen 32,30) ; “Mostrami la Tua Gloria” chiede Mosé (Es 33,18) , “Mostrami il Tuo Volto” supplicano innumerevoli Salmi.
    Vedere il Volto di Dio è la salvezza dell'uomo, che ritrova il suo volto.
    Dire il Nome di Dio è ritrovare il Nome che sostanzia ogni nome , è trovare quel “Tu” che fa esistere ogni “io”. Il desiderio di tutte le religioni è dare un Volto e un Nome a Dio.
    Quello che è il più grande desiderio dell'uomo trova ora soddisfazione . Che sorpresa dare il Nome a Colui che dal nulla ha chiamato tutte le cose e le ha fatte esistere!
    Il Nome di Dio per l'uomo non può essere che “Gesù” cioè “Dio salva”, sia perché nominare Dio è la salvezza dell'uomo, sia perché l'uomo è perduto e può conoscere Dio solo come Colui che lo salva. Quel Dio che ci faceva paura , perché Santissimo, può essere nominato in ogni luogo di perdizione e di disperazione, perché é Salvatore. Dio è per noi perduti e lontani da Lui , perché si chiama Gesù, Dio-con-noi e Salvatore.
    Luca lascia intravvedere la dolcezza del poter chiamare Dio per nome, la soavità, la potenza e la luminosità di questo Nome, Gesù.
    Il Signore visita il Suo Tempio. Ma viene con la debolezza di un Bambino e non per giudicare l'inosservanza della legge, bensì per sottoporsi Egli stesso come l'uomo all'obbedienza al Padre cui abbiamo disobbedito. Viene a pagare il nostro debito, offrendosi a Colui che tutto ha offerto.
    E' datore di Vita. Presentarlo a Lui significa riconoscere da Lui il dono della Vita e in Lui la Vita stessa come dono, per potervi attingere in abbondanza.
    Simeone, che significa “Dio ha ascoltato” , è l'uomo che “ascolta la Parola di Dio” ed è giusto e pio.
    A lui lo Spirito promette che vedrà il Messia del Signore, la consolazione di Israele, (Is 40,1) , l'adempimento della Parola di Dio. Come su tutti i profeti, lo Spirito era su di lui.
    Diretto da questo Spirito viene ad incontrarlo. Può finalmente abbracciarlo.
    Le braccia di Simeone sono le braccia secche e bimillenarie di Israele che ricevono il fiore della Vita. La sua voce è un grido di gioia , soffocato da un'attesa lunghissima, che finalmente esplode : un grido pacato e incontenibile, il dilagare di un fiume che rompe l'argine, il fiato di tutta l'umanità, trattenuto nella paura mortale, che ora si rilassa.
    L'uomo, tenuto schiavo in vita per paura della morte – in una vita insufficiente e angosciata – ora è sazio di vita. Può ritirarsi soddisfatto dal banchetto.
    Gli occhi di Simeone non vedono più le tenebre davanti a sé, ma l'aurora della vita, “la salvezza “ di Dio.Questa è la Gloria di Israele , che santifica il Nome di Dio e riverbera sul proprio volto la Gloria del Suo Volto.
    La salvezza è preparata da Dio “in faccia a tutti i popoli” . Non è solo per Israele.
    E' una luce per tutte le genti che siedono nelle tenebre e nell'ombra di morte.
    Gesù è comprensibile ancora oggi a noi solo a partire dall'Antico Testamento.
    Simeone è anche in grado, mosso dallo Spirito, di predirne a Maria il destino.
    Il Bimbo sarà insieme causa di caduta e di risurrezione per le moltitudini di Israele.
    Porta infatti una salvezza inaccettabile per tutti. Per questo tutti gli sono contro, si scandalizzano di Lui e cadono. I discepoli per primi. Ma Lui è Salvatore di tutti coloro che sono caduti.
    E' qui adombrato il mistero della Morte e Resurrezione del Signore.
    Questa è la Parola che come spada a doppio taglio attraverserà il cuore di ogni discepolo e di tutta la Chiesa , di cui Maria è figura. Questo mistero vivrà di continuo nella storia del discepolo che ripercorre il Suo stesso cammino dalla Croce alla Gloria.

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  3. RONCHI - Portarono il Bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.
    Una giovanissima coppia e un neonato che portano la povera offerta dei poveri: due tortore, e la più preziosa offerta del mondo: un bambino.
    Vengono nella casa del Signore e sulla soglia è il Signore che viene loro incontro attraverso due creature intrise di vita e di Spirito, due anziani, Simeone e Anna, occhi stanchi per la vecchiaia e giovani per il desiderio: la vecchiaia del mondo accoglie fra le sue braccia l'eterna giovinezza di Dio.
    E la liturgia che si compie, in quel cortile aperto a tutti, è naturale e semplice, naturale e perciò divina: Simeone prende in braccio Gesù e benedice Dio. Compie un gesto sacerdotale, una autentica liturgia, possibile a tutti. Un anziano, diventato onda di speranza, una laica sotto l'ala dello Spirito benedicono Dio e il figlio di Dio: la benedizione non è un ufficio d'élites, ma esubero di gioia che ciascuno può offrire a Dio (R. Virgili).
    Anche Maria e Giuseppe sono benedetti, tutta la famiglia viene avvolta da un velo di luce per la benedizione e la profezia di quella coppia di anziani laici, profeti e sacerdoti a un tempo: la benedizione e la profezia non sono riservate ad una categoria sacra, abitano nel cortile aperto a tutti.
    Lo Spirito aveva rivelato a Simeone che non avrebbe visto la morte senza aver prima veduto il Messia. Parole che sono per me e per te: io non morirò senza aver visto l'offensiva di Dio, l'offensiva della luce già in atto dovunque, l'offensiva mite e possente del lievito e del granello di senape.
    Poi Simeone dice tre parole immense su Gesù:
    egli è qui come caduta, risurrezione, come segno di contraddizione.
    Gesù come caduta.
    Caduta dei nostri piccoli o grandi idoli, rovina del nostro mondo di maschere e bugie, della vita insufficiente e malata. Venuto a rovinare tutto ciò che rovina l'uomo, a portare spada e fuoco per tagliare e bruciare ciò che è contro l'umano. Egli è qui per la risurrezione:
    è la forza che ti fa rialzare quando credi che per te è finita, che ti fa partire anche se hai il vuoto dentro e il nero davanti agli occhi. È qui e assicura che vivere è l'infinita pazienza di ricominciare.
    Cristo contraddizione:
    del nostro illusorio equilibrio tra il dare e l'avere; che contraddice tutta la mia mediocrità, tutte le mie idee sbagliate su Dio. Caduta, risurrezione contraddizione.
    Tre parole che danno respiro e movimento alla vita, con dentro il luminoso potere di far vedere che tutte le cose sono ormai abitate da un oltre.
    La figura di Anna chiude il grande affresco. Una donna profeta!
    Un'altra, oltre ad Elisabetta e Maria, capaci di incantarsi davanti a un neonato
    perché sentono Dio come futuro.

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  4. PREGHIERA
    O Maria, tu oggi sei salita umilmente al Tempio,

    portando il tuo Divin Figlio e lo hai offerto al Padre

    per la salvezza di tutti gli uomini.

    Oggi lo Spirito Santo ha rivelato al mondo che Cristo

    è la Gloria di Israele e la Luce delle genti.

    Ti preghiamo, o Vergine santa, presenta anche noi,

    che pure siamo tuoi figli, al Signore e fa' che, rinnovati nello spirito,

    possiamo camminare nella luce di Cristo

    finché Lo incontreremo Glorioso nella vita eterna.

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