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venerdì 21 giugno 2024

SAN LUIGI GONZAGA


 

5 commenti:


  1. Antifona

    Chi ha mani innocenti e cuore puro salirà il monte del Signore
    e starà nel suo luogo santo. (Cf. Sal 23,4.3)
    Colletta

    O Dio, fonte di ogni dono del cielo,
    che in san Luigi [Gonzaga] hai unito in modo mirabile
    l’innocenza della vita e la penitenza,
    per i suoi meriti e la sua intercessione
    fa’ che, se non l’abbiamo imitato nell’innocenza,
    lo seguiamo sulla via della penitenza evangelica.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Unsero Ioas e acclamarono: «Viva il re!».

    Dal secondo libro dei Re
    2Re 11,1-4.9-18.20

    In quei giorni, Atalìa, madre di Acazìa, visto che era morto suo figlio, si accinse a sterminare tutta la discendenza regale. Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazìa, prese Ioas, figlio di Acazìa, sottraendolo ai figli del re destinati alla morte, e lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalìa ed egli non fu messo a morte. Rimase nascosto presso di lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalìa regnava sul paese.
    Il settimo anno Ioiadà mandò a chiamare i comandanti delle centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire presso di sé nel tempio del Signore. Egli concluse con loro un’alleanza, facendoli giurare nel tempio del Signore; quindi mostrò loro il figlio del re. I comandanti delle centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il sabato e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiadà. Il sacerdote consegnò ai comandanti di centinaia lance e scudi, già appartenenti al re Davide, che erano nel tempio del Signore. Le guardie, ognuno con l’arma in pugno, si disposero dall’angolo destro del tempio fino all’angolo sinistro, lungo l’altare e l’edificio, in modo da circondare il re. Allora Ioiadà fece uscire il figlio del re e gli consegnò il diadema e il mandato; lo proclamarono re e lo unsero. Gli astanti batterono le mani e acclamarono: «Viva il re!».
    Quando sentì il clamore delle guardie e del popolo, Atalìa si presentò al popolo nel tempio del Signore. Guardò, ed ecco che il re stava presso la colonna secondo l’usanza, i comandanti e i trombettieri erano presso il re, mentre tutto il popolo della terra era in festa e suonava le trombe. Atalìa si stracciò le vesti e gridò: «Congiura, congiura!». Il sacerdote Ioiadà ordinò ai comandanti delle centinaia, preposti all’esercito: «Conducetela fuori in mezzo alle file e chiunque la segue venga ucciso di spada». Il sacerdote infatti aveva detto: «Non sia uccisa nel tempio del Signore». Le misero addosso le mani ed essa raggiunse la reggia attraverso l’ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.
    Ioiadà concluse un’alleanza fra il Signore, il re e il popolo, affinché fosse il popolo del Signore, e così pure fra il re e il popolo. Tutto il popolo della terra entrò nel tempio di Baal e lo demolì, ne fece a pezzi completamente gli altari e le immagini e ammazzò Mattàn, sacerdote di Baal, davanti agli altari. Il sacerdote Ioiadà mise sorveglianti al tempio del Signore.
    Tutto il popolo della terra era in festa e la città rimase tranquilla: Atalìa era stata uccisa con la spada nella reggia.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 131 (132)

    R. Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
    Oppure:
    R. Il Signore è fedele al suo patto.

    Il Signore ha giurato a Davide,
    promessa da cui non torna indietro:
    «Il frutto delle tue viscere
    io metterò sul tuo trono! R.

    Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
    e i precetti che insegnerò loro,
    anche i loro figli per sempre
    siederanno sul tuo trono». R.

    Sì, il Signore ha scelto Sion,
    l’ha voluta per sua residenza:
    «Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
    qui risiederò, perché l’ho voluto. R.

    Là farò germogliare una potenza per Davide,
    preparerò una lampada per il mio consacrato.
    Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
    mentre su di lui fiorirà la sua corona». R.

    Acclamazione al Vangelo

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    1. Alleluia, alleluia.

      Beati i poveri in spirito,
      perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)

      Alleluia.

      Vangelo
      Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 6,19-23

      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
      «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
      La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

      Parola del Signore.

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    2. Parole del Santo Padre

      In questo mondo, in questo momento, ci si sono tante guerre per avidità di potere, di ricchezze. Si può pensare alla guerra nel nostro cuore: “Tenetevi lontano da ogni cupidigia!” così dice il Signore. Perché la cupidigia va avanti, va avanti, va avanti: è uno scalino, apre la porta, poi viene la vanità — credersi importanti, credersi potenti — e, alla fine, l’orgoglio. E da lì tutti i vizi, tutti: sono scalini, ma il primo è la cupidigia, la voglia di accumulare ricchezze. […] Amministrare la ricchezza è uno spogliarsi continuamente del proprio interesse e non pensare che queste ricchezze ci daranno salvezza. Accumulare, sì, va bene. Tesori, sì, va bene: ma quelli che hanno prezzo – diciamo così – nella ‘borsa del Cielo’. Lì, accumulare lì!”. (Santa Marta, 19 giugno 2015)
      Gesù dice: «Dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,21). Dov’è il nostro tesoro, il tesoro della nostra società? Nei figli o nelle finanze? Che cosa ci attrae, la famiglia o il fatturato? Ci dev’essere il coraggio di scegliere che cosa viene prima, perché lì si legherà il cuore. Il coraggio di scegliere la vita è creativo, perché non accumula o moltiplica quello che già esiste, ma si apre alla novità, alle sorprese: ogni vita umana è la vera novità, che non conosce un prima e un dopo nella storia. Noi tutti abbiamo ricevuto questo dono irripetibile e i talenti che abbiamo servono a tramandare, di generazione in generazione, il primo dono di Dio, il dono della vita. (Apertura degli Stati generali della natalità, 14 maggio 2021)





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  2. FAUSTI - “Non tesorizzate per voi tesori sulla terra” Chi fa delle cose il suo dio, le stacca dalla loro sorgente, che è Dio, e dal loro fine, che è la condivisione fraterna.
    La brama di possedere è ateismo pratico, origine di tutti i mali (!Tim6,10), vera idolatria.
    Nega il valore di ogni realtà : il dono.
    Tesorizzare è in contraddizione con la richiesta “dacci oggi il nostro pane quotidiano”.
    Il pane non è più il dono del Padre, ma sostituto del Padre.Ciò che serve per vivere, muore, per apparire, scompare. Ciò che è accumulato è furto al Padre e ai fratelli ; presto o tardi, verrà sottratto a chi l'ha rubato. O il dono resta tale e si fa principio di dono, o diventa furto e principio di furto.
    Accumulare tesori non solo non garantisce la vita animale, ma fa anche perdere la vita di figlio e di fratello.
    “Per voi tesori nel cielo” Accumula tesori eterni colui che riceve ringraziando e usa condividendo.
    In questo modo i beni del mondo alimentano non solo la vita materiale che perisce, ma anche quella spirituale : sono strumenti per entrare in comunione col Padre e con i fratelli.
    La dimora eterna, il vero tesoro, si gioca qui nel tempo, con l'uso corretto dei beni, dei quali bisogna essere non stolti possidenti, ma amministratori sapienti.
    Il danaro e l'oro stesso, in cui si ripone la fiducia, si offuscano, se non prima, almeno quando si chiuderanno gli occhi.
    L'amore del Padre e per i fratelli invece accende nell'uomo la gloria eterna di Dio.
    Non quello che ha, ma quello che dà, lo rende figlio, splendore del Padre.
    Il dono resti sempre tale, e chi ne è derubato, non lo richieda indietro. Così diventa figlio del Padre, che tutto dona e perdona.In questo modo il suo tesoro non sarà mai rubato .
    Resterà sempre dono, anche per chi lo fa oggetto di furto.
    “Dove è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore” Una persona abita più dove è col cuore che con il corpo. Se ami le cose che periscono, sei nella perdizione.
    Se ami Dio che è vita, dimori in Dio e nella vita.

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    1. --->L'occhio non è semplicemente la finestra attraverso cui entra ciò che è fuori. E' anche la lucerna : la luce che è nel cuore esce da esso e si proietta sulla realtà.
      Il modo di guardare, valutare, pensare, sentire, camminare e fare dipende dall'occhio e dal cuore, che rende luminosa o oscura non solo la persona, ma anche la realtà che la circonda.
      C'è un occhio malato e cattivo – il malocchio - che diffonde tenebra. Chi diffonde tenebra invece di luce, quanto buio deve avere nel cuore! La luce , principio della creazione e della vita, esce dalla bocca di Dio che dice . “Sia la luce” e la luce fu (Gen1,3).
      L'occhio non è semplicemente la finestra attraverso cui entra ciò che è fuori. E' anche la lucerna : la luce che è nel cuore esce da esso e si proietta sulla realtà.
      Il modo di guardare, valutare, pensare, sentire, camminare e fare dipende dall'occhio e dal cuore, che rende luminosa o oscura non solo la persona, ma anche la realtà che la circonda.
      C'è un occhio malato e cattivo – il malocchio - che diffonde tenebra. Chi diffonde tenebra invece di luce, quanto buio deve avere nel cuore! La luce , principio della creazione e della vita, esce dalla bocca di Dio che dice . “Sia la luce” e la luce fu (Gen1,3).
      La tenebra è la bocca del nulla , che tutto mangia e seppellisce nella morte.
      “Nessuno può servire due padroni” Noi ostinatamente cerchiamo di mettere insieme Dio e l'idolo, zoppicando da due parti (1Re 18,21). Dio tollera di essere ignorato, ma non di essere secondo : non sarebbe Dio! Qualunque idolo gli metti davanti, cade e si frantuma,come Dagon dinanzi all'arca (1Sam 5,2). Bisogna decidere se seguire Dio o gli idoli.
      Se il tuo fine è Dio, diventi come Lui ; se è l'idolo, diventi come l'idolo, che ha volto oscuro, bocca muta, occhio spento, orecchio sordo,naso insensibile, mano chiusa, piede paralizzato, gola serrata e senza suono.
      Invece di essere figlio del Dio vivente , diventa una statua morta e fredda.
      Sulla fronte porteremo il numero 666, il marchio della bestia, o il nome del Signore? (Ap 22,4).
      Attenti al pericolo di servire l'idolo, senza accorgersene, per 24 h al giorno e 7 giorni alla settimana durante tutta la vita , con il culto diretto nel lavoro per produrlo e quello indiretto nel riposo per consumarlo e riprodurlo!

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