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lunedì 22 dicembre 2025

NOVENA DI NATALE - CANTERO' PER SEMPRE L ' AMORE DEL SIGNORE !


 

3 commenti:

  1. Antifona
    Ecco ormai la pienezza del tempo:
    Dio ha mandato suo Figlio nel mondo. (Cf. Gal 4,4)

    Colletta
    Affrettati, non tardare, Signore Gesù:
    la tua venuta dia conforto e speranza
    a coloro che confidano nella tua misericordia.
    Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre.

    Prima Lettura
    Il regno di Davide durerà in eterno.
    Dal secondo libro di Samuèle
    2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16

    Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all'intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va', fa' quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
    Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va', e di' al mio servo Davide: "Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
    Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
    La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre"».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 88 (89)

    R. Canterò per sempre l'amore del Signore.

    Canterò in eterno l'amore del Signore,
    di generazione in generazione
    farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
    perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
    nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». R.

    «Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
    ho giurato a Davide, mio servo.
    Stabilirò per sempre la tua discendenza,
    di generazione in generazione edificherò il tuo trono». R.

    «Egli mi invocherà: "Tu sei mio padre,
    mio Dio e roccia della mia salvezza".
    Gli conserverò sempre il mio amore,
    la mia alleanza gli sarà fedele». R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    O Astro che sorgi,
    splendore della luce eterna, sole di giustizia:
    vieni, illumina chi giace nelle tenebre
    e nell’ombra di morte.

    Alleluia.

    Vangelo
    Ci visiterà un sole che sorge dall'alto.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 1,67-79

    In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
    «Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
    perché ha visitato e redento il suo popolo,
    e ha suscitato per noi un Salvatore potente
    nella casa di Davide, suo servo,
    come aveva detto
    per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
    salvezza dai nostri nemici,
    e dalle mani di quanti ci odiano.
    Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
    e si è ricordato della sua santa alleanza,
    del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
    di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
    di servirlo senza timore, in santità e giustizia
    al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
    E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
    perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
    per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
    nella remissione dei suoi peccati.
    Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
    ci visiterà un sole che sorge dall'alto,
    per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
    e nell'ombra di morte,
    e dirigere i nostri passi
    sulla via della pace».

    Parola del Signore.

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    Risposte
    1. S. FAUSTI – Il Benedictus è, come il Magnificat, un centone di citazioni bibliche esplicite e implicite.
      Con questo inno Luca ribadisce per il lettore non giudeo la lezione già data nel Magnificat .
      Come leggere la storia con occhi di fede, secondo la promessa fatta ad Abramo (1,55,73).
      Lo Spirito apre la bocca di colui che era stato reso muto per la sua incredulità.
      Come la sua mutezza fu segno della mancanza di fede, così ora il suo canto è segno della fede che lo mette nel coro dei salvati. Zaccaria profetò. La profezia non consiste nel predire il futuro, ma nel dire la Parola di Dio, vedendo la realtà come Lui la vede.
      E' un canto di benedizione per il passato e di profezia per il futuro.
      Nella prima parte Zaccaria benedice non per suo figlio, ma per Colui davanti al quale egli cammina, ringrazia per il Messia, già donato.
      Nella seconda profetizza la funzione di suo figlio, che sarà precursore di Colui che sorgerà come il sole. E' un inno liturgico , che benedice Dio per il Suo dono promesso e ora realizzato.
      Indirettamente mostra il rapporto tra Nuovo e Antico Testamento, come parola di benedizione per il compimento e di profezia per la promessa.
      Ciò che finora è avvenuto – la nascita di suo figlio e il concepimento di Gesù – è visto nella loro reciproca relazione alla luce di tutta la storia della salvezza.
      Questi fatti , piccoli e inosservati da tutti, nascondono, per chi li sa leggere nello Spirito, la “Visita” di Dio che porta a compimento il Suo disegno d'Amore.
      Nella Liturgia è il canto che conclude le lodi del mattino.
      Preghiera del sole che sorge, dà inizio al nuovo giorno,il giorno senza fine, l'”oggi” della visita di Dio, che nella Sua Misericordia dona la salvezza , liberando dalle mani dei nemici, togliendo i peccati e illuminando le ombre della morte, per farci servire a Lui in santità e giustizia e camminare nella via della pace.
      Così Dio mantiene la Sua promessa.
      Hanno parte di spicco la fedeltà di Dio alla Sua promessa di salvezza e un invito a conoscerla meglio per aderirvi sempre più.

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  2. FAUSTI – Il centro del racconto è il nome da dare al bimbo, frutto della promessa fatta a Zaccaria.
    Il nome indica la persona, il suo unico e irripetibile valore.
    Uno esiste se e come è chiamato dagli altri : è una relazione di cui il nome è espressione.
    Il vero nome dell'uomo è dato solo da Dio. Uno è se stesso nella sua relazione con Lui : fatto da Lui e per Lui,è chiamato da Lui con un nome ineffabile di amore, che lo fa esistere come è, a Sua immagine e somiglianza. Davanti a Lui ha il proprio volto.
    Il venire alla luce è sempre il compimento di un disegno d'amore.
    Di questo Luca vuol rendere cosciente il cristiano che viene dal paganesimo e concepisce la vita sospesa nel nulla eterno.
    Il Signore mi ha disegnato con amore “ sul palmo della Sua mano” (Is 49,16), fin “dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome” (Is 49,1), prima di ogni altro “Sei Tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre” (Sal 139,13).
    Per questo il figlio non porterà il nome del padre nella carne (Zaccaria) ma “ si chiamerà Giovanni (= dono di Dio)”, di chi lo ha fatto in nome della Sua Parola di promessa.
    Il nome del figlio viene direttamente da Dio, perchè ogni persona è dono, grazia e amore Suo.
    Al di là di quello proprio di ognuno, c'è un nome comune, quasi cognome di tutta la famiglia umana . Esso è duplice , ce n'è uno falso . È il nostro essere figli del serpente, disgraziati figli dell'ira (Ef 2,3), generati dalla parola di menzogna cui abbiamo prestato ascolto (G v 8,43).
    In Giovanni invece ci viene presentato il nostro vero cognome:”dono, grazia, amore di Dio”.
    Il Suo Amore che mi fa grazia di tutto è la mia verità e natura di uomo: sono Suo dono d'Amore.
    Il primo dono di Dio a me sono io stesso ; l'ultimo è Lui in persona, che nel Suo Amore diventa me stesso più di quanto non lo sia io..
    Sia la madre che il padre sono solo progenitori : fanno le veci di Dio, che è insieme Padre e Madre, necessario principio di vita e sorgente di libertà.
    Il padre resta muto fin quando non sarà dato il nome vero. Se a Zaccaria parlano con segni, significa che non solo è muto,ma anche sordo.E' muto proprio perchè è stato sordo alla Parola di Dio, non ha creduto alla sua promessa. Anche se muto, Zaccaria può tuttavia scrivere il vero nome su una tavoletta, obbedendo alla Parola di Dio che l'Angelo gli aveva comunicato.
    E' vero che non c'è nessuno della parentela che porta il nome Giovanni.
    Davanti a questo nome inatteso “si stupirono tutti”. Quale meraviglia per tutti scoprire la propria identità! Ora la bocca di Zaccaria può aprirsi come si aprì il cielo al Battesimo di Cristo (3,21).
    Si scioglie la sua lingua inceppata nell'incredulità.
    Ora può “bene-dire” Colui che dà ogni bene!
    Il silenzio diventa canto di lode! (Benedictus!).

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