Questi è Giovanni, che nella cena posò il capo sul petto del Signore, apostolo beato che conobbe i segreti del cielo e diffuse nel mondo intero le parole della vita.
In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca, il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza; gli ha fatto indossare una veste di gloria. ( Sir 15,5)
Gloria O Dio, che per mezzo del santo apostolo Giovanni ci hai dischiuso le misteriose profondità del tuo Verbo, donaci intelligenza e sapienza per comprendere l’insegnamento che egli ha fatto mirabilmente risuonare ai nostri orecchi. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi. Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 1,1-4
Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 96 (97) R. Gioite, giusti, nel Signore. Il Signore regna: esulti la terra, gioiscano le isole tutte. Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.
I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. Annunciano i cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria. R.
Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore. Gioite, giusti, nel Signore, della sua santità celebrate il ricordo. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia.
Vangelo L'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 20,2-8
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Le Parole dei Papi Nel brano del Vangelo che abbiamo ascoltato (cfr Gv 20,1-8), Giovanni ci racconta quella mattina inimmaginabile che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità. Figuriamocela, quella mattina: alle prime luci dell’alba del giorno dopo il sabato, attorno alla tomba di Gesù tutti si mettono a correre. Maria di Magdala corre ad avvisare i discepoli; Pietro e Giovanni corrono verso il sepolcro... Tutti corrono, tutti sentono l’urgenza di muoversi: non c’è tempo da perdere, bisogna affrettarsi... (…) I discepoli di Gesù corrono perché hanno ricevuto la notizia che il corpo di Gesù è sparito dalla tomba. I cuori di Maria di Magdala, di Simon Pietro, di Giovanni sono pieni d’amore e battono all’impazzata dopo il distacco che sembrava definitivo. Forse si riaccende in loro la speranza di rivedere il volto del Signore! Come in quel primo giorno quando aveva promesso: «Venite e vedrete» (Gv 1,39). Chi corre più forte è Giovanni, certamente perché è più giovane, ma anche perché non ha smesso di sperare dopo aver visto coi suoi occhi Gesù morire in croce; e anche perché è stato vicino a Maria, e per questo è stato “contagiato” dalla sua fede. Quando noi sentiamo che la fede viene meno o è tiepida, andiamo da Lei, Maria, e Lei ci insegnerà, ci capirà, ci farà sentire la fede. (Papa Francesco - Veglia di preghiera con i giovani italiani, 11 agosto 2018)
FAUSTI - Ciò che Maria vede è segno dell'inconcepibile. Questa pietra levata , leva all'uomo l'unica certezza. Maria non può capire. Corre ad annnciare la scomparsa di Gesù. Pensa che L'abbiano rubato. Non ha ancora capito che l'amore vince la morte. “Viene presso Simon Pietro e l'altro discepolo”. Pietro , che ha rinnegato , è nominato per primo. E' posto come primo dei discepoli perchè ha sperimentato ciò che ci fa discepoli : la fedeltà del Signore alla nostra infedeltà. L'”altro discepolo” non è semplicemente l'alro tra due, ma l'altro, il diverso. Infatti ha appoggiato il capo nel grembo e sul petto di Gesù (13,23-25) , che poi ha visto trafitto. Normalmente Giovanni è chiamato “il discepolo che Gesù amava” .Pietro e il dicepolo corrono insieme. Ma questi è più veloce. Arriva primo al sepolcro, come giunge per primo a credere e a vedere il Risorto . Infatti il cuore mette ali ai piedi e alla mente. L'amico, che ama come è amato, precede colui che è primo dei discepoli : il primato è sempre dell'amore , Il discepolo non entra; attende Pietro, come segno di stima per lui. Guarda però dentro e vede i lini stesi Il sudario è il velo della morte, la coltre che copre tutti i popoli. (Is 25,7). Esso era avvolto anche intorno al viso di Lazzaro (11,44). Per Gesù invece si dice che era sulla Sua testa , come il lembo del mantello di uno che dorma. Ora che si è svegliato, se lo è tolto. Non è però con i lini stesi, ma messo a parte, avvolto in un luogo determinato. Il “luogo” per eccellenza per gli ebrei è il santuario . Di esso Gesù aveva detto : “Sciogliete questo santuario e in tre giorni lo farò risorgere”. Il velo della morte avvolge ora il vecchio santuario.Dio non è più lì. La Gloria dimora nel Corpo di Gesù , nuovo santuario, dove Dio toglie ogni velo al Volto Suo e nostro. Vide e credette” I lini stesi, con il sudario a parte, sono i segni che il Signore non è lì e non è stato rubato. Vedendo questo, il discepolo amato crede in Gesù, Signore della vita, pur senza averlo visto L'amore “vede” i segni e “crede in Gesù Risorto , senza averlo visto. I segni compiuti agli occhi dei discepoli sono ora anche sotto i nostri occhi nel racconto che li ripresenta. Data l'identità tra Gesù e la Parola, accogliendo questa accogliamo Lui . Il fine per cui il Vangelo è scritto è la fede, che è conoscere , amare e seguire Gesù , attraverso l'ascolto della Parola. Gesù è l'Unigenito di Dio, che ci ha raccontato il Padre (1,18). In Lui, nostro fratello, conosciamo chi siamo noi e chi è Dio , uniti a Lui, il Figlio, diventiamo come Lui. La Vita è essere in Lui, il Figlio, vita di quanto esiste. Avere vita è quel desiderio profondo che muove ogni pensare ed agire dell'uomo. Se il fine del Vangelo è la fede in Gesù, apertura del cielo sulla terra (1,51) , il fine della fede è la Vita piena, partecipazione alla Vita di Dio.
Dai «Trattati sulla prima Lettera di Giovanni» di sant’Agostino, vescovo (Tratt. 1, 1. 3; PL 35, 1978. 1980)
La Vita si è manifestata nella carne
Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi e ciò che le nostre mani hanno toccato del Verbo della vita (cfr. 1 Gv 1, 1). Chi è che tocca con le mani il Verbo, se non perché il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi? (cfr. Gv 1, 14). Il Verbo che si è fatto carne, per poter essere toccato con mano, cominciò ad essere carne dalla Vergine Maria; ma non cominciò allora ad essere Verbo, perché è detto: «Ciò che era fin da principio». Vedete se la lettera di Giovanni non conferma il suo vangelo, dove ora avete udito: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio» (Gv 1, 1). Forse qualcuno prende l’espressione «Verbo della vita» come se fosse riferita a Cristo, ma non al corpo di Cristo toccato con mano. Ma fate attenzione a quel che si aggiunge: «La vita si è fatta visibile» (1 Gv 1, 2). È Cristo dunque il Verbo della vita. E come si è fatta visibile? Esisteva fin dal principio, ma non si era ancora manifestata agli uomini; si era manifestata agli angeli ed era come loro cibo. Ma cosa dice la Scrittura? «L’uomo mangiò il pane degli angeli» (Sal 77, 25). Dunque la vita stessa si è resa visibile nella carne; si è manifestata perché la cosa che può essere visibile solo al cuore diventasse visibile anche agli occhi e risanasse i cuori. Solo con il cuore infatti può essere visto il Verbo, la carne invece anche con gli occhi del corpo. Si verificava dunque anche la condizione per vedere il Verbo: il Verbo si è fatto carne, perché la potessimo vedere e fosse risanato in noi ciò che ci rende possibile vedere il Verbo. Disse: «Noi rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile» (1 Gv 1, 2), ossia, si è resa visibile fra di noi; o meglio, si è manifestata a noi. «Quello dunque che abbiamo veduto e udito, lo annunziamo anche a voi» (1 Gv 1, 3). Comprenda bene il vostro amore: «Quello che abbiamo veduto e udito, lo annunziamo anche a voi». Essi videro il Signore stesso presente nella carne e ascoltarono le parole dalla bocca del Signore e lo annunziarono a noi. Anche noi perciò abbiamo udito, ma non abbiamo visto. Siamo dunque meno fortunati di coloro che hanno visto e udito? E come mai allora aggiunge: «Perché anche voi siate in comunione con noi»? (1 Gv 1, 3). Essi hanno visto, noi no, eppure siamo in comunione, perché abbiamo una fede comune. La nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia perfetta (cfr. 1 Gv. 1, 3-4). Afferma la pienezza della gioia nella stessa comunione, nello stesso amore, nella stessa unità.
FAUSTI - “Levarono il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove Lo posero”. E' il grido di Maria Maddalena, che cerca e non trova l'Amato del suo cuore. Morto per mano dei nemici, sepolto da mani amiche , ora è assente dal sepolcro. Siamo al primo giorno dopo il sabato. Figlio dell'uomo e Figlio di Dio,che, con sangue e acqua, ha comunicato ai fratelli la propria vita. Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo hanno risposto con amore al Suo amore : hanno preparato la grande festa mettendolo nel sepolcro. Qui, nel settimo giorno, il Signore riposò dalla Sua fatica, compiendo il Sabato e la Pasqua. Ora siamo al primo giorno della settimana, che è diventato il giorno del Signore, la domenica. La grande sorpresa del mattino della nuova Pasqua , è il sepolcro vuoto. Come mai il Signore non è dove è stato posto , dove ognuno è o sarà posto per sempre? Il sepolcro è il luogo di convegno universale. Là gli uomini sono riuniti, tutti ugualmente sconfitti, preda della morte. L'unica differenza, per altro momentanea, è tra i già e i non ancora morti. Ciò che Maria vede è segno dell'inconcepibile. Maria non può capire. Corre ad annnciare la scomparsa di Gesù. Pensa che L'abbiano rubato. Non ha ancora capito che l'amore vince la morte. “Viene presso Simon Pietro e l'altro discepolo”. Pietro , che ha rinnegato , è nominato per primo. E' posto come primo dei discepoli perchè ha sperimentato ciò che ci fa discepoli . La fedeltà del Signore alla nostra infedeltà. L'”altro discepolo” non è semplicemente l'altro tra due, ma l'altro, il diverso. Infatti ha appoggiato il capo nel grembo e sul petto di Gesù , che poi ha visto trafitto. Dopo l'annuncio di Maria, Pietro e l'altro discepolo escono per andare al sepolcro. Pietro e l'altro corrono insieme. Ma questi è più veloce. Arriva prima al sepolcro, come giunge per primo a credere e a vedere il Risorto . Infatti il cuore mette ali ai piedi e alla mente. L'amico, che ama come è amato, precede colui che è primo dei discepoli : il primato è sempre dell'amore ! Inoltre vedono i lini stesi e il sudario a parte, avvolto in un luogo. Il “luogo” per eccellenza per gli ebrei è il santuario Dio non è più lì. La Gloria dimora nel Corpo di Gesù , nuovo santuario, dove Dio toglie ogni velo al Volto Suo e nostro. Vedendo questo, il discepolo amato crede in Gesù, Signore della vita, pur senza averlo visto. Egli è il prototipo di quelli che, dopo di lui, crederanno in Gesù senza vederlo. , attraverso i segni raccontati dall'evangelista stesso Questo discepolo “altro” vede con il cuore . In Maria, infine, seguita dagli altri due discepoli e da Tommaso, è riferita l'esperienza fondante riservata a coloro che ci trasmettono l'annuncio della risurrezione : essi vedono e toccano il Risorto. Infine veniamo noi , che crediamo nella loro testimonianza. . Ogni evento, unico e irripetibile, è visto solo da chi è vicino nel tempo e nello spazio. Tuttavia, la parola di chi lo testimonia lo rende presente anche a chi l'ascolta. L'uomo è colui che sa leggere la realtà . Ogni evento è un segno , che è significativo solo per chi lo intende. La fede non è cieca : è intelligenza che coglie il significato dei fatti e si rende conto del perchè siano così e non diversamente. Credere non è creduloneria , ma lettura più ragionevole della realtà. I primi discepoli, contemporanei a Gesù, credono in Lui non solo perchè Lo hanno visto Risorto, ma anche perchè hanno sperimentato cosa significa per loro che Lui sia Risorto. Noi, che veniamo dopo, crediamo sulla loro Parola . Accogliendo la loro testimonianza, vediamo con i loro occhi. Rimane sempre un velo sul volto di chi legge la Scrittura, che viene eliminato dalla conversione a Cristo Signore. E questa è donata a chi ha contemplato il Suo Amore e Lo ama! Credere non è creduloneria , ma lettura più ragionevole della realtà.
-->I primi discepoli, contemporanei a Gesù, credono in Lui non solo perchè Lo hanno visto Risorto, ma anche perchè hanno sperimentato cosa significa per loro che Lui sia Risorto. Noi, che veniamo dopo, crediamo sulla loro Parola . Accogliendo la loro testimonianza, vediamo con i loro occhi. Rimane sempre un velo sul volto di chi legge la Scrittura, che viene eliminato dalla conversione a Cristo Signore. E questa è donata a chi ha contemplato il Suo Amore e Lo ama! Qualunque autore scrive con l'intento di comunicare a lettore la propria esperienza. S. Giovanni vuole portarlo a riconoscersi nei vari personaggi del vangelo, per identificarsi alla fine con lui, il discepolo che ha conosciuto e creduto all'Amore del Signore. Origene dice : “occorre avere l'ardire di affermare che primizia di tutte le Scritture sono i Vangeli, ma che primizia dei Vangeli è quello secondo Giovanni, il cui senso nessuno può cogliere che non abbia poggiato il capo sul petto di Gesù. Il Vangelo di Giovanni è considerato il “Vangelo spirituale”. Suo simbolo è l'aquila. Il suo modo di procedere è infatti un planare . Si eleva, senza battito d'ali, con giri sempre più stretti e più alti, in una corrente ascensionale, allargando l'orizzonte in un tempo e uno spazio senza fine, che pervade ogni spazio e ogni tempo. Il futuro è già presente e il presente è già futuro. Il “dove” si estende nel presente, nel passato e nel futuro. Senza mai perdere proporzioni e distanze, messe a fuoco con lo sguardo penetrante dell'aquila...
FESTA
RispondiEliminaQuesti è Giovanni,
che nella cena posò il capo sul petto del Signore,
apostolo beato che conobbe i segreti del cielo
e diffuse nel mondo intero le parole della vita.
In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza;
gli ha fatto indossare una veste di gloria. ( Sir 15,5)
Gloria
O Dio, che per mezzo del santo apostolo Giovanni
ci hai dischiuso le misteriose profondità del tuo Verbo,
donaci intelligenza e sapienza
per comprendere l’insegnamento
che egli ha fatto mirabilmente risuonare ai nostri orecchi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 1,1-4
Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 96 (97)
R. Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. R.
Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia.
Vangelo
L'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,2-8
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Parola del Signore.
Le Parole dei Papi
RispondiEliminaNel brano del Vangelo che abbiamo ascoltato (cfr Gv 20,1-8), Giovanni ci racconta quella mattina inimmaginabile che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità. Figuriamocela, quella mattina: alle prime luci dell’alba del giorno dopo il sabato, attorno alla tomba di Gesù tutti si mettono a correre. Maria di Magdala corre ad avvisare i discepoli; Pietro e Giovanni corrono verso il sepolcro... Tutti corrono, tutti sentono l’urgenza di muoversi: non c’è tempo da perdere, bisogna affrettarsi... (…) I discepoli di Gesù corrono perché hanno ricevuto la notizia che il corpo di Gesù è sparito dalla tomba. I cuori di Maria di Magdala, di Simon Pietro, di Giovanni sono pieni d’amore e battono all’impazzata dopo il distacco che sembrava definitivo. Forse si riaccende in loro la speranza di rivedere il volto del Signore! Come in quel primo giorno quando aveva promesso: «Venite e vedrete» (Gv 1,39). Chi corre più forte è Giovanni, certamente perché è più giovane, ma anche perché non ha smesso di sperare dopo aver visto coi suoi occhi Gesù morire in croce; e anche perché è stato vicino a Maria, e per questo è stato “contagiato” dalla sua fede. Quando noi sentiamo che la fede viene meno o è tiepida, andiamo da Lei, Maria, e Lei ci insegnerà, ci capirà, ci farà sentire la fede.
(Papa Francesco - Veglia di preghiera con i giovani italiani, 11 agosto 2018)
FAUSTI - Ciò che Maria vede è segno dell'inconcepibile. Questa pietra levata , leva all'uomo l'unica certezza. Maria non può capire. Corre ad annnciare la scomparsa di Gesù. Pensa che L'abbiano rubato.
RispondiEliminaNon ha ancora capito che l'amore vince la morte.
“Viene presso Simon Pietro e l'altro discepolo”.
Pietro , che ha rinnegato , è nominato per primo. E' posto come primo dei discepoli perchè ha sperimentato ciò che ci fa discepoli : la fedeltà del Signore alla nostra infedeltà.
L'”altro discepolo” non è semplicemente l'alro tra due, ma l'altro, il diverso.
Infatti ha appoggiato il capo nel grembo e sul petto di Gesù (13,23-25) , che poi ha visto trafitto.
Normalmente Giovanni è chiamato “il discepolo che Gesù amava”
.Pietro e il dicepolo corrono insieme. Ma questi è più veloce. Arriva primo al sepolcro, come giunge per primo a credere e a vedere il Risorto .
Infatti il cuore mette ali ai piedi e alla mente. L'amico, che ama come è amato, precede colui che è primo dei discepoli : il primato è sempre dell'amore ,
Il discepolo non entra; attende Pietro, come segno di stima per lui.
Guarda però dentro e vede i lini stesi
Il sudario è il velo della morte, la coltre che copre tutti i popoli. (Is 25,7). Esso era avvolto anche intorno al viso di Lazzaro (11,44). Per Gesù invece si dice che era sulla Sua testa , come il lembo del mantello di uno che dorma.
Ora che si è svegliato, se lo è tolto. Non è però con i lini stesi, ma messo a parte, avvolto in un luogo determinato.
Il “luogo” per eccellenza per gli ebrei è il santuario . Di esso Gesù aveva detto : “Sciogliete questo santuario e in tre giorni lo farò risorgere”.
Il velo della morte avvolge ora il vecchio santuario.Dio non è più lì.
La Gloria dimora nel Corpo di Gesù , nuovo santuario, dove Dio toglie ogni velo al Volto Suo e nostro.
Vide e credette” I lini stesi, con il sudario a parte, sono i segni che il Signore non è lì e non è stato rubato. Vedendo questo, il discepolo amato crede in Gesù, Signore della vita, pur senza averlo visto
L'amore “vede” i segni e “crede in Gesù Risorto , senza averlo visto.
I segni compiuti agli occhi dei discepoli sono ora anche sotto i nostri occhi nel racconto che li ripresenta.
Data l'identità tra Gesù e la Parola, accogliendo questa accogliamo Lui .
Il fine per cui il Vangelo è scritto è la fede, che è conoscere , amare e seguire Gesù , attraverso l'ascolto della Parola.
Gesù è l'Unigenito di Dio, che ci ha raccontato il Padre (1,18).
In Lui, nostro fratello, conosciamo chi siamo noi e chi è Dio , uniti a Lui, il Figlio, diventiamo come Lui.
La Vita è essere in Lui, il Figlio, vita di quanto esiste.
Avere vita è quel desiderio profondo che muove ogni pensare ed agire dell'uomo.
Se il fine del Vangelo è la fede in Gesù, apertura del cielo sulla terra (1,51) , il fine della fede è la Vita piena, partecipazione alla Vita di Dio.
Dai «Trattati sulla prima Lettera di Giovanni» di sant’Agostino, vescovo
RispondiElimina(Tratt. 1, 1. 3; PL 35, 1978. 1980)
La Vita si è manifestata nella carne
Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi e ciò che le nostre mani hanno toccato del Verbo della vita (cfr. 1 Gv 1, 1). Chi è che tocca con le mani il Verbo, se non perché il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi? (cfr. Gv 1, 14).
Il Verbo che si è fatto carne, per poter essere toccato con mano, cominciò ad essere carne dalla Vergine Maria; ma non cominciò allora ad essere Verbo, perché è detto: «Ciò che era fin da principio». Vedete se la lettera di Giovanni non conferma il suo vangelo, dove ora avete udito: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio» (Gv 1, 1).
Forse qualcuno prende l’espressione «Verbo della vita» come se fosse riferita a Cristo, ma non al corpo di Cristo toccato con mano. Ma fate attenzione a quel che si aggiunge: «La vita si è fatta visibile» (1 Gv 1, 2). È Cristo dunque il Verbo della vita.
E come si è fatta visibile? Esisteva fin dal principio, ma non si era ancora manifestata agli uomini; si era manifestata agli angeli ed era come loro cibo. Ma cosa dice la Scrittura? «L’uomo mangiò il pane degli angeli» (Sal 77, 25).
Dunque la vita stessa si è resa visibile nella carne; si è manifestata perché la cosa che può essere visibile solo al cuore diventasse visibile anche agli occhi e risanasse i cuori. Solo con il cuore infatti può essere visto il Verbo, la carne invece anche con gli occhi del corpo. Si verificava dunque anche la condizione per vedere il Verbo: il Verbo si è fatto carne, perché la potessimo vedere e fosse risanato in noi ciò che ci rende possibile vedere il Verbo.
Disse: «Noi rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile» (1 Gv 1, 2), ossia, si è resa visibile fra di noi; o meglio, si è manifestata a noi.
«Quello dunque che abbiamo veduto e udito, lo annunziamo anche a voi» (1 Gv 1, 3). Comprenda bene il vostro amore: «Quello che abbiamo veduto e udito, lo annunziamo anche a voi». Essi videro il Signore stesso presente nella carne e ascoltarono le parole dalla bocca del Signore e lo annunziarono a noi. Anche noi perciò abbiamo udito, ma non abbiamo visto.
Siamo dunque meno fortunati di coloro che hanno visto e udito? E come mai allora aggiunge: «Perché anche voi siate in comunione con noi»? (1 Gv 1, 3). Essi hanno visto, noi no, eppure siamo in comunione, perché abbiamo una fede comune.
La nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia perfetta (cfr. 1 Gv. 1, 3-4). Afferma la pienezza della gioia nella stessa comunione, nello stesso amore, nella stessa unità.
FAUSTI - “Levarono il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove Lo posero”. E' il grido di Maria Maddalena, che cerca e non trova l'Amato del suo cuore. Morto per mano dei nemici, sepolto da mani amiche , ora è assente dal sepolcro. Siamo al primo giorno dopo il sabato.
RispondiEliminaFiglio dell'uomo e Figlio di Dio,che, con sangue e acqua, ha comunicato ai fratelli la propria vita.
Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo hanno risposto con amore al Suo amore : hanno preparato la grande festa mettendolo nel sepolcro. Qui, nel settimo giorno, il Signore riposò dalla Sua fatica, compiendo il Sabato e la Pasqua. Ora siamo al primo giorno della settimana, che è diventato il giorno del Signore, la domenica.
La grande sorpresa del mattino della nuova Pasqua , è il sepolcro vuoto.
Come mai il Signore non è dove è stato posto , dove ognuno è o sarà posto per sempre?
Il sepolcro è il luogo di convegno universale. Là gli uomini sono riuniti, tutti ugualmente sconfitti, preda della morte. L'unica differenza, per altro momentanea, è tra i già e i non ancora morti.
Ciò che Maria vede è segno dell'inconcepibile.
Maria non può capire.
Corre ad annnciare la scomparsa di Gesù.
Pensa che L'abbiano rubato.
Non ha ancora capito che l'amore vince la morte.
“Viene presso Simon Pietro e l'altro discepolo”.
Pietro , che ha rinnegato , è nominato per primo. E' posto come primo dei discepoli perchè ha sperimentato ciò che ci fa discepoli . La fedeltà del Signore alla nostra infedeltà.
L'”altro discepolo” non è semplicemente l'altro tra due, ma l'altro, il diverso.
Infatti ha appoggiato il capo nel grembo e sul petto di Gesù , che poi ha visto trafitto.
Dopo l'annuncio di Maria, Pietro e l'altro discepolo escono per andare al sepolcro. Pietro e l'altro corrono insieme. Ma questi è più veloce. Arriva prima al sepolcro, come giunge per primo a credere e a vedere il Risorto . Infatti il cuore mette ali ai piedi e alla mente.
L'amico, che ama come è amato, precede colui che è primo dei discepoli : il primato è sempre dell'amore !
Inoltre vedono i lini stesi e il sudario a parte, avvolto in un luogo.
Il “luogo” per eccellenza per gli ebrei è il santuario Dio non è più lì.
La Gloria dimora nel Corpo di Gesù , nuovo santuario, dove Dio toglie ogni velo al Volto Suo e nostro.
Vedendo questo, il discepolo amato crede in Gesù, Signore della vita, pur senza averlo visto. Egli è il prototipo di quelli che, dopo di lui, crederanno in Gesù senza vederlo. , attraverso i segni raccontati dall'evangelista stesso
Questo discepolo “altro” vede con il cuore .
In Maria, infine, seguita dagli altri due discepoli e da Tommaso, è riferita l'esperienza fondante riservata a coloro che ci trasmettono l'annuncio della risurrezione : essi vedono e toccano il Risorto.
Infine veniamo noi , che crediamo nella loro testimonianza. .
Ogni evento, unico e irripetibile, è visto solo da chi è vicino nel tempo e nello spazio.
Tuttavia, la parola di chi lo testimonia lo rende presente anche a chi l'ascolta.
L'uomo è colui che sa leggere la realtà . Ogni evento è un segno , che è significativo solo per chi lo intende.
La fede non è cieca : è intelligenza che coglie il significato dei fatti e si rende conto del perchè siano così e non diversamente. Credere non è creduloneria , ma lettura più ragionevole della realtà.
I primi discepoli, contemporanei a Gesù, credono in Lui non solo perchè Lo hanno visto Risorto, ma anche perchè hanno sperimentato cosa significa per loro che Lui sia Risorto.
Noi, che veniamo dopo, crediamo sulla loro Parola .
Accogliendo la loro testimonianza, vediamo con i loro occhi.
Rimane sempre un velo sul volto di chi legge la Scrittura, che viene eliminato dalla conversione a Cristo Signore.
E questa è donata a chi ha contemplato il Suo Amore e Lo ama!
Credere non è creduloneria , ma lettura più ragionevole della realtà.
-->I primi discepoli, contemporanei a Gesù, credono in Lui non solo perchè Lo hanno visto Risorto, ma anche perchè hanno sperimentato cosa significa per loro che Lui sia Risorto.
EliminaNoi, che veniamo dopo, crediamo sulla loro Parola .
Accogliendo la loro testimonianza, vediamo con i loro occhi.
Rimane sempre un velo sul volto di chi legge la Scrittura, che viene eliminato dalla conversione a Cristo Signore.
E questa è donata a chi ha contemplato il Suo Amore e Lo ama!
Qualunque autore scrive con l'intento di comunicare a lettore la propria esperienza.
S. Giovanni vuole portarlo a riconoscersi nei vari personaggi del vangelo, per identificarsi alla fine con lui, il discepolo che ha conosciuto e creduto all'Amore del Signore.
Origene dice : “occorre avere l'ardire di affermare che primizia di tutte le Scritture sono i Vangeli, ma che primizia dei Vangeli è quello secondo Giovanni, il cui senso nessuno può cogliere che non abbia poggiato il capo sul petto di Gesù.
Il Vangelo di Giovanni è considerato il “Vangelo spirituale”. Suo simbolo è l'aquila.
Il suo modo di procedere è infatti un planare .
Si eleva, senza battito d'ali, con giri sempre più stretti e più alti, in una corrente ascensionale, allargando l'orizzonte in un tempo e uno spazio senza fine, che pervade ogni spazio e ogni tempo.
Il futuro è già presente e il presente è già futuro. Il “dove” si estende nel presente, nel passato e nel futuro. Senza mai perdere proporzioni e distanze, messe a fuoco con lo sguardo penetrante dell'aquila...