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venerdì 25 gennaio 2019

SANTI TIMOTEO E TITO


1 commento:

  1. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 10,1-9

    In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    La Parola di Dio deve essere annunciata con questa franchezza, con questa forza … con coraggio. La persona che non ha coraggio – coraggio spirituale, coraggio nel cuore, che non è innamorata di Gesù, e da lì viene il coraggio! – no, dirà, sì, qualcosa di interessante, qualcosa di morale, ma non c’è la Parola di Dio. Solo la Parola di Dio proclamata con questa franchezza, con questo coraggio, è capace di formare il popolo di Dio. La Parola di Dio va proclamata con preghiera, pure. Sempre. Senza preghiera, tu potrai fare una bella conferenza, ma non è la Parola di Dio. Soltanto da un cuore in preghiera può uscire la Parola di Dio. La preghiera, perché il Signore accompagni questo seminare la Parola, perché il Signore annaffi il seme perché germogli, la Parola. Il vero predicatore è quello che si sa debole, che sa che non può difendersi da se stesso. ‘Tu vai come un agnello in mezzo ai lupi’. E credo che sia Crisostomo che fa una riflessione molto profonda, quando dice: ‘Ma se tu non vai come agnello, ma vai come lupo tra i lupi, il Signore non ti protegge: difenditi da solo’. (Santa Marta, 14 febbraio 2017)

    FAUSTI - Il brano inizia con Gesù che invia e termina con Lui inviato . Manda i discepoli come il Padre ha mandato Lui. Sorgente della missione è sempre il Padre, nella Sua misericordia per tutti i Suoi figli. Il Figlio è il primo inviato perché Lo conosce. Dopo di Lui, sono da Lui e come Lui inviati quelli che l'hanno riconosciuto come fratello.
    Questo discorso ha un esordio . “la messe è molta” cioè tutta l'umanità, perché chi conosce il Cuore del Padre è sollecito di tutti i fratelli. Ha un'immagine iniziale che dà colore alla missione : “agnelli in mezzo ai lupi”, sotto il vessillo del Pastore che si è fatto Agnello immolato.
    Seguono quattro proibizioni che descrivono la missione in povertà e le precisazioni circa l'annuncio del regno : “entrate” “dite” “dimorate” “mangiate” “prendetevi cura” ,”dite”.
    Tale annuncio, urgente e necessario, avviene nella contraddizione e nel rifiuto.
    La missionarietà della Chiesa non è fanatismo o proselitismo, ma conoscenza dell'Amore del Padre per “tutti” e “singoli” i Suoi figli.

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