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venerdì 14 ottobre 2022

SAN CALLISTO PAPA


 

4 commenti:


  1. Questo è un vero martire;
    per il nome di Cristo ha versato il proprio sangue,
    non ha temuto le minacce dei giudici:
    così è giunto nel regno dei cieli.

    Tutto considero una perdita
    a motivo della conoscenza di Cristo
    e della comunione alle sue sofferenze,
    per rendermi conforme alla sua morte. (Cf. Fil 3,8.10)
    O Dio, tu hai suscitato il santo papa Callisto
    per il servizio della Chiesa
    e per la pietà verso i fedeli defunti:
    rafforzaci con la sua testimonianza di fede
    perché, liberati dalla schiavitù della corruzione,
    raggiungiamo l’eredità incorruttibile.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo, siamo stati fatti eredi; e anche voi avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
    Ef 1,11-14

    Fratelli,
    in Cristo siamo stati fatti anche eredi,
    predestinati – secondo il progetto di colui
    che tutto opera secondo la sua volontà -
    a essere lode della sua gloria,
    noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
    In lui anche voi,
    dopo avere ascoltato la parola della verità,
    il Vangelo della vostra salvezza,
    e avere in esso creduto,
    avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo
    che era stato promesso,
    il quale è caparra della nostra eredità,
    in attesa della completa redenzione
    di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 32 (33)
    R. Beato il popolo scelto dal Signore.
    Esultate, o giusti, nel Signore;
    per gli uomini retti è bella la lode.
    Lodate il Signore con la cetra,
    con l’arpa a dieci corde a lui cantate. R.

    Retta è la parola del Signore
    e fedele ogni sua opera.
    Egli ama la giustizia e il diritto;
    dell’amore del Signore è piena la terra. R.

    Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
    il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
    Il Signore guarda dal cielo:
    egli vede tutti gli uomini. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Su di noi sia il tuo amore, Signore,
    come da te noi speriamo. (Sal 32 (33), 22)

    Alleluia.

    Vangelo
    Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 12,1-7

    In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
    «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
    Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
    Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    «Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure, nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati». E poi «l’esortazione finale: “Non abbiate paura! Valete più di molti passeri!”». Davanti a tutte queste paure che ci mettono di qua e di là e che ci mette il virus dell’ipocrisia farisaica, Gesù ci dice: C’è un Padre, c’è un Padre che vi ama e che ha cura di voi. (Santa Marta, 16 ottobre 2015)

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  3. FAUSTI - Siamo nel cammino di Gesù verso Gerusalemme, ciò che è capitato a Lui in quel tempo, capiterà alla Chiesa in seguito. Si tratta di fatti precisi, di insidie, di trappole dei suoi nemici, per “queste cose” passa il Suo cammino. L'ostilità e le difficoltà non bloccano la missione.
    Il discorso è principalmente rivolto ai discepoli , come alle miriadi chiamate ad ascoltare il Signore che dice loro come vivere in questo tempo. I discepoli son chiamati a discernere tra tenebre e luce e capire che gli “ahimè” rivolti ai farisei valgono innanzitutto per loro.
    Alla radice dei mali sta l'ipocrisia, che è il protagonismo. Sopra il volto dei figli di Dio , c'è questa maschera che impedisce di riconoscersi Sue creature e dire “Abbà”.
    E' chiamata lievito, perché principio di corruzione e un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta.
    Gesù è venuto a togliere all'uomo i veli della menzogna e a restituirlo alla sua verità di figlio, infinitamente amato dalla Misericordia del Padre.
    Bando a ogni parlare doppio, per uscire vincenti in ogni rapporto di forza. Il discepolo deve essere impregnato della parola di verità fin nell'intimo del suo cuore, senza dissonanza tra ciò che è nel profondo e ciò che vuole apparire all'esterno, in una perfetta coerenza tra ciò che è e ciò che dice.
    Chi non nasconde ciò che è, ha già vinto in radice l'ipocrisia.
    Gesù ha reso i Suoi discepoli pari a Sé, perché ha rivelato loro come diventare figli dell'Altissimo.
    Il motivo per cui non bisogna aver paura della morte è perché ci chiama amici Colui che è morto e Risorto per noi.
    La paura della morte è sempre cattiva consigliera : mentre suggerisce di cercare ogni briciola di vita, fa cadere nell'egoismo che distrugge in radice.
    La paura dell'inferno non deve portare ad aver paura di Dio, ma del male che ce ne allontana.
    Il timore deriva dalla coscienza della nostra piccolezza e del nostro poco valore.
    Ma Dio è Amore, e l'Amore si prende cura di ogni piccolezza : possiamo aver fiducia in Lui in proporzione della nostra insignificanza.

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  4. Dopo alterne burrascose vicende la comunità cristiana, alla morte di Zefirino, lo elesse papa nel 217.
    Tale elezione non piacque alla frangia più “rigida” della Comunità, tanto che si radunò attorno a un altro sacerdote, Ippolito, aprendo in questo modo uno scisma nella Chiesa. Callisto era ritenuto eretico su vari punti della dottrina,.. Ciò che muoveva le scelte di Callisto era il vangelo della misericordia...
    Fu fatto prigioniero, gettato in un pozzo e lapidato il 14 ottobre 222 nei pressi di Trastevere. I cristiani prelevarono il corpo e lo seppellirono sulla via Aurelia, non potendo rischiare di portarlo nella Cripta dei Papi, da lui fatta costruire nelle Catacombe. Pare che sia stato Gregorio III (731-41) a trasferire il corpo di Callisto nella basilica di Santa Maria in Trastevere.

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