Antifona Farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele, che agirà secondo i desideri del mio cuore. (Cf. 1Sam 2,35) O Dio, che hai sostenuto il vescovo sant’Antonio Maria Claret con doni straordinari di carità e di pazienza nell’evangelizzazione dei popoli, concedi a noi, per sua intercessione, di cercare sempre il tuo regno e di lavorare alacremente per guadagnare a Cristo i fratelli. Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura Camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato. Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 4,32-5,8
Fratelli, siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 1 R. Facciamoci imitatori di Dio, quali figli carissimi.
R. Beato chi cammina nella legge del Signore. Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte. R.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene. R.
Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde. Il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità; consacraci nella verità. (Cf. Gv 17,17b.a)
Alleluia.
Vangelo Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato? Dal Vangelo secondo Luca Lc 13,10-17
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
PAROLE DEL SANTO PADRE Cos’è l’ipocrisia? Quando noi diciamo: state attento che quello è un ipocrita: cosa vogliamo dire? Cosa è l’ipocrisia? Si può dire che è paura per la verità. L’ipocrita ha paura per la verità. Si preferisce fingere piuttosto che essere sé stessi. È come truccarsi l’anima, come truccarsi negli atteggiamenti, come truccarsi nel modo di procedere: non è la verità. “Ho paura di procedere come io sono e mi trucco con questi atteggiamenti”. E la finzione impedisce il coraggio di dire apertamente la verità e così ci si sottrae facilmente all’obbligo di dirla sempre, dovunque e nonostante tutto. La finzione ti porta a questo: alle mezze verità. E le mezze verità sono una finzione: perché la verità è verità o non è verità. (Udienza generale, 25 agosto 2021)
FAUSTI – Questo miracolo ci fa vedere cosa avviene in quest'anno che la pazienza di Dio ancora ci accorda per convertirci . L'annuncio della Sua salvezza già donata in Gesù, perché ci volgiamo ad essa e l'accogliamo. Il sabato, giorno del riposo di Dio, è ormai all'opera in questo mondo. Il Padre, offrendo Suo Figlio, è tutto incurvato sull'uomo, e ogni uomo incurvato si può raddrizzare e rifletterne la gloria, quella del Figlio. Tutta la storia è già, “oggettivamente” salvata. Anche se con la piccolezza del seme e il nascondimento del lievito il Regno lavora e trasforma il mondo. L'annuncio porta a riconoscere e accogliere liberamente tale salvezza. Il sabato, inaugurato nella sinagoga di Nazareth si compie nell'oggi in cui l'uomo recupera la stazione eretta davanti a Dio. Capire la storia significa leggere in essa la salvezza da Lui operata in Gesù. Chi la vede così, , guarisce, gioisce e glorifica come la donna e la folla. Chi la vede con altri occhi, resta ripiegato su di sé, si adira e si vergogna, come il capo della sinagoga e gli altri oppositori. Questa donna, a differenza dell'emorroissa, non cerca di toccare Gesù. E' invece cercata e toccata da Lui, venuto a cercare i figli di Abramo perduti. S. Gregorio paragona questa donna al fico sterile : è figura dell'uomo che, non volendo produrre il frutto dell'obbedienza, perse il suo stato di rettitudine. I diciott'anni di malattia, significano il male dell'uomo, creato al sesto giorno, nei tre momenti della storia : prima, durante e dopo la Legge, (6 x 3=18). Questa situazione dura fin quando ascolta la Parola del Signore che lo dichiara libero!. L'uomo, chiuso e rattrappito in sé, sta finalmente diritto innanzi a Colui di cui è immagine e somiglianza : è libero, perché brilla su di lui la salvezza del suo volto, il Suo Dio (Sl 42,12). Il miracolo, considerato già avvenuto nel passato, è semplicemente dichiarato. L'annuncio ne fa prendere coscienza e permette all'uomo ancora curvato di raddrizzarsi. Purché accolga l'annuncio con fede!
Grazie, Gesù! Solo Tu hai Parole di Tenerezza e di Vita per chi è assetato e disperso! Lode a te!
SANT'ANTONIO MARIA CLARET, VESCOVO, FONDATORE DELLA CONGREGAZIONE DEI FIGLI DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Antonio nasce a Sallent, piccolo paese vicino Barcellona, nel 1807, in una famiglia numerosa. Viene educato in maniera profondamente cristiana e si distingue immediatamente per la devozione alla Vergine e all’Eucaristia, ma come in tutte le famiglie numerose, deve dare una mano: così s’impegna nell’attività di tessitore assieme al padre. Lui, però, sa che il suo posto è altrove. Nominato arcivescovo di Santiago de Cuba – che allora era sotto la corona spagnola – vi arriva nel 1851, trovando una diocesi ormai allo sbando a causa della prolungata assenza di una guida: clero scarso e impreparato, seminario in rovina, chiese trascurate. Immediatamente si rimbocca le maniche: celebra un sinodo diocesano, istituisce l’obbligo degli esercizi spirituali per i sacerdoti, richiama i religiosi espulsi dal Paese e soprattutto percorre in lungo e in largo il suo territorio, visitandolo fin negli angoli più reconditi. Ritorna a Madrid, richiamatovi dalla regina, poi a Parigi e a Roma, per il Concilio Vat. 1, infine in monastero a Narbona. Nel rito di canonizzazione celebrato da Pio XII l’8 maggio 1950, così lo ricorderà il Papa: “Modesto all’apparenza, ma capacissimo di imporre rispetto ai grandi della terra… e tra tante meraviglie, quale luce soave che tutto illumina, la sua devozione alla Madre di Dio”.
Questa è una preghiera per ricevere grazie per l’intercessione di Sant’Antonio Maria Claret:
Signore, che hai fatto di S. Antonio Maria Claret, nostro Padre, uno zelante apostolo della gloria di Dio e della salvezza degli uomini, concedici la stessa carità ardente che infiammava il suo cuore affinché continuiamo con intensità ed efficacia la sua opera apostolica. Fa che i suoi figli si moltiplichino per dilatare il Regno del Signore, e che nel momento della nostra morte meritiamo di essere riconosciuti "servi fedeli" di Cristo e del Vangelo. Amen.
Antifona
RispondiEliminaFarò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele,
che agirà secondo i desideri del mio cuore. (Cf. 1Sam 2,35)
O Dio,
che hai sostenuto il vescovo sant’Antonio Maria Claret
con doni straordinari di carità e di pazienza
nell’evangelizzazione dei popoli,
concedi a noi, per sua intercessione,
di cercare sempre il tuo regno e di lavorare alacremente
per guadagnare a Cristo i fratelli.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura
Camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 4,32-5,8
Fratelli, siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio.
Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 1
R. Facciamoci imitatori di Dio, quali figli carissimi.
R. Beato chi cammina nella legge del Signore.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte. R.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene. R.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità. (Cf. Gv 17,17b.a)
Alleluia.
Vangelo
Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,10-17
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
RispondiEliminaCos’è l’ipocrisia? Quando noi diciamo: state attento che quello è un ipocrita: cosa vogliamo dire? Cosa è l’ipocrisia? Si può dire che è paura per la verità. L’ipocrita ha paura per la verità. Si preferisce fingere piuttosto che essere sé stessi. È come truccarsi l’anima, come truccarsi negli atteggiamenti, come truccarsi nel modo di procedere: non è la verità. “Ho paura di procedere come io sono e mi trucco con questi atteggiamenti”. E la finzione impedisce il coraggio di dire apertamente la verità e così ci si sottrae facilmente all’obbligo di dirla sempre, dovunque e nonostante tutto. La finzione ti porta a questo: alle mezze verità. E le mezze verità sono una finzione: perché la verità è verità o non è verità. (Udienza generale, 25 agosto 2021)
FAUSTI – Questo miracolo ci fa vedere cosa avviene in quest'anno che la pazienza di Dio ancora ci accorda per convertirci . L'annuncio della Sua salvezza già donata in Gesù, perché ci volgiamo ad essa e l'accogliamo. Il sabato, giorno del riposo di Dio, è ormai all'opera in questo mondo.
RispondiEliminaIl Padre, offrendo Suo Figlio, è tutto incurvato sull'uomo, e ogni uomo incurvato si può raddrizzare e rifletterne la gloria, quella del Figlio.
Tutta la storia è già, “oggettivamente” salvata. Anche se con la piccolezza del seme e il nascondimento del lievito il Regno lavora e trasforma il mondo.
L'annuncio porta a riconoscere e accogliere liberamente tale salvezza.
Il sabato, inaugurato nella sinagoga di Nazareth si compie nell'oggi in cui l'uomo recupera la stazione eretta davanti a Dio.
Capire la storia significa leggere in essa la salvezza da Lui operata in Gesù.
Chi la vede così, , guarisce, gioisce e glorifica come la donna e la folla.
Chi la vede con altri occhi, resta ripiegato su di sé, si adira e si vergogna, come il capo della sinagoga e gli altri oppositori.
Questa donna, a differenza dell'emorroissa, non cerca di toccare Gesù.
E' invece cercata e toccata da Lui, venuto a cercare i figli di Abramo perduti.
S. Gregorio paragona questa donna al fico sterile : è figura dell'uomo che, non volendo produrre il frutto dell'obbedienza, perse il suo stato di rettitudine.
I diciott'anni di malattia, significano il male dell'uomo, creato al sesto giorno, nei tre momenti della storia : prima, durante e dopo la Legge, (6 x 3=18).
Questa situazione dura fin quando ascolta la Parola del Signore che lo dichiara libero!.
L'uomo, chiuso e rattrappito in sé, sta finalmente diritto innanzi a Colui di cui è immagine e somiglianza : è libero, perché brilla su di lui la salvezza del suo volto, il Suo Dio (Sl 42,12).
Il miracolo, considerato già avvenuto nel passato, è semplicemente dichiarato.
L'annuncio ne fa prendere coscienza e permette all'uomo ancora curvato di raddrizzarsi.
Purché accolga l'annuncio con fede!
Grazie, Gesù! Solo Tu hai Parole di Tenerezza e di Vita per chi è assetato e disperso! Lode a te!
SANT'ANTONIO MARIA CLARET, VESCOVO, FONDATORE DELLA CONGREGAZIONE DEI FIGLI DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
RispondiEliminaAntonio nasce a Sallent, piccolo paese vicino Barcellona, nel 1807, in una famiglia numerosa. Viene educato in maniera profondamente cristiana e si distingue immediatamente per la devozione alla Vergine e all’Eucaristia, ma come in tutte le famiglie numerose, deve dare una mano: così s’impegna nell’attività di tessitore assieme al padre. Lui, però, sa che il suo posto è altrove. Nominato arcivescovo di Santiago de Cuba – che allora era sotto la corona spagnola – vi arriva nel 1851, trovando una diocesi ormai allo sbando a causa della prolungata assenza di una guida: clero scarso e impreparato, seminario in rovina, chiese trascurate. Immediatamente si rimbocca le maniche: celebra un sinodo diocesano, istituisce l’obbligo degli esercizi spirituali per i sacerdoti, richiama i religiosi espulsi dal Paese e soprattutto percorre in lungo e in largo il suo territorio, visitandolo fin negli angoli più reconditi.
Ritorna a Madrid, richiamatovi dalla regina, poi a Parigi e a Roma, per il Concilio Vat. 1, infine in monastero a Narbona. Nel rito di canonizzazione celebrato da Pio XII l’8 maggio 1950, così lo ricorderà il Papa: “Modesto all’apparenza, ma capacissimo di imporre rispetto ai grandi della terra… e tra tante meraviglie, quale luce soave che tutto illumina, la sua devozione alla Madre di Dio”.
Questa è una preghiera per ricevere grazie per l’intercessione di Sant’Antonio Maria Claret:
Signore,
che hai fatto di S. Antonio Maria Claret, nostro Padre,
uno zelante apostolo della gloria di Dio e della salvezza degli uomini,
concedici la stessa carità ardente che infiammava il suo cuore
affinché continuiamo con intensità ed efficacia
la sua opera apostolica.
Fa che i suoi figli si moltiplichino
per dilatare il Regno del Signore,
e che nel momento della nostra morte
meritiamo di essere riconosciuti "servi fedeli" di Cristo e del Vangelo.
Amen.