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venerdì 17 novembre 2023

SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA


 

3 commenti:

  1. Antifona
    «Venite, benedetti del Padre mio», dice il Signore:
    «ero malato e mi avete visitato.
    In verità io vi dico:
    tutto ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli
    più piccoli, l’avete fatto a me». (Cf. Mt 25,34.36.40)

    Oppure:

    Egli dona largamente ai poveri,
    la sua giustizia rimane per sempre,
    la sua potenza s’innalza nella gloria. (Cf. Sal 111,9)

    Colletta
    O Dio, che a santa Elisabetta hai dato la grazia
    di riconoscere e onorare Cristo nei poveri,
    concedi a noi, per sua intercessione,
    di servire con instancabile carità
    coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?
    Dal libro della Sapienza
    Sap 13,1-9

    Davvero vani per natura tutti gli uomini
    che vivevano nell’ignoranza di Dio,
    e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
    né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.
    Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce,
    la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo
    essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
    Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
    pensino quanto è superiore il loro sovrano,
    perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
    Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia,
    pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
    Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
    per analogia si contempla il loro autore.
    Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
    perché essi facilmente s’ingannano
    cercando Dio e volendolo trovare.
    Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura
    e si lasciano prendere dall’apparenza
    perché le cose viste sono belle.
    Neppure costoro però sono scusabili,
    perché, se sono riusciti a conoscere tanto
    da poter esplorare il mondo,
    come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 18 (19)
    R. I cieli narrano la gloria di Dio.
    I cieli narrano la gloria di Dio,
    l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
    Il giorno al giorno ne affida il racconto
    e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.

    Senza linguaggio, senza parole,
    senza che si oda la loro voce,
    per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
    e ai confini del mondo il loro messaggio. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Risollevatevi e alzate il capo,
    perché la vostra liberazione è vicina. (Lc 21,28)

    Alleluia.

    Vangelo
    Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 17,26-37

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
    Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
    In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
    Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
    Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
    Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

    Parola del Signore.

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Dobbiamo essere svegli, attenti, vigilanti. Gesù ci avverte: c’è il pericolo di non accorgerci della sua venuta ed essere impreparati alla sua visita. Ho ricordato altre volte quanto diceva Sant’Agostino: «Temo il Signore che passa» (Serm. 88,14.13), cioè temo che Lui passi e io non lo riconosca! Infatti, di quelle persone del tempo di Noè, Gesù dice che mangiavano e bevevano «e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti» (v. 39). Facciamo attenzione a questo: non si accorsero di nulla! Erano presi dalle loro cose e non si resero conto che stava per venire il diluvio. Infatti Gesù dice che, quando Lui verrà, «due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato» (v. 40). In che senso? Qual è la differenza? Semplicemente che uno è stato vigilante, aspettava, capace di scorgere la presenza di Dio nella vita quotidiana; l’altro, invece, era distratto, ha “tirato a campare” e non si è accorto di nulla.

      Proviamo a chiederci: sono consapevole di ciò che vivo, sono attento, sono sveglio? Cerco di riconoscere la presenza di Dio nelle situazioni quotidiane, oppure sono distratto e un po’ travolto dalle cose? Se non ci accorgiamo oggi della sua venuta, saremo impreparati anche quando verrà alla fine dei tempi. Perciò, fratelli e sorelle, restiamo vigilanti! Aspettando che il Signore venga, aspettando che il Signore ci avvicini, perché Lui c’è, ma aspettando attenti. (Angelus, 27 novembre 2022)

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  2. Memoria di santa Elisabetta di Ungheria, che, ancora fanciulla, fu data in sposa a Ludovico, conte di Turingia, al quale diede tre figli; rimasta vedova, dopo aver sostenuto con fortezza d’animo gravi tribolazioni, dedita già da tempo alla meditazione delle realtà celesti, si ritirò a Marburg in Germania in un ospedale da lei fondato, abbracciando la povertà e adoperandosi nella cura degli infermi e dei poveri fino all’ultimo respiro esalato all’età di venticinque anni.

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