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venerdì 24 novembre 2023

MARTIRI VIETNAMITI


 

3 commenti:

  1. Antifona
    Non ci sia per noi altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo.
    La parola della croce, per noi salvati, è potenza di Dio. ( Gal 6,14; 1Cor 1,18)
    O Dio, origine e fonte di ogni paternità,
    che nel martirio hai reso fedeli alla croce del tuo Figlio
    fino all’effusione del sangue
    sant’Andrea [Dung-Lac] e i suoi compagni,
    per la loro intercessione concedi a noi
    di diffondere il tuo amore tra i fratelli
    per chiamarci ed essere tuoi figli.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Celebrarono la dedicazione dell’altare e offrirono olocausti con gioia.
    Dal primo libro dei Maccabèi
    1Mac 4,36-37.52-59

    In quei giorni, Giuda e i suoi fratelli dissero: «Ecco, sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo». Così si radunò tutto l’esercito e salirono al monte Sion.
    Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di Chisleu, nell’anno centoquarantotto, e offrirono il sacrificio secondo la legge sul nuovo altare degli olocausti che avevano costruito. Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l’avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe e cimbali. Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra, e adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio.
    Celebrarono la dedicazione dell’altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. Poi ornarono la facciata del tempio con corone d’oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le celle sacre, munendole di porte.
    Grandissima fu la gioia del popolo, perché era stata cancellata l’onta dei pagani.
    Giuda, i suoi fratelli e tutta l’assemblea d’Israele, poi, stabilirono che si celebrassero i giorni della dedicazione dell’altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal venticinque del mese di Chisleu, con gioia ed esultanza.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    1Cr 29,10-12
    R. Lodiamo il tuo nome glorioso, Signore.
    Benedetto sei tu, Signore,
    Dio d’Israele, nostro padre,
    ora e per sempre. R.

    Tua, Signore, è la grandezza, la potenza,
    lo splendore, la gloria e la maestà:
    perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. R.

    Tuo è il regno, Signore:
    ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
    Da te provengono la ricchezza e la gloria. R.

    Tu domini tutto;
    nella tua mano c’è forza e potenza,
    con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
    e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)

    Alleluia.

    Vangelo
    Avete fatto della casa di Dio un covo di ladri.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 19,45-48

    In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: "La mia casa sarà casa di preghiera". Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
    Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Questa azione decisa, compiuta in prossimità della Pasqua, suscitò grande impressione nella folla e l’ostilità delle autorità religiose e di quanti si sentirono minacciati nei loro interessi economici. Ma come dobbiamo interpretarla? Certamente non era un’azione violenta, tant’è vero che non provocò l’intervento dei tutori dell’ordine pubblico: della polizia. No! Ma fu intesa come un’azione tipica dei profeti, i quali spesso denunciavano, in nome di Dio, abusi ed eccessi. (…) L’atteggiamento di Gesù raccontato nell’odierna pagina evangelica, ci esorta a vivere la nostra vita non nella ricerca dei nostri vantaggi e interessi, ma per la gloria di Dio che è l’amore. (…). Queste parole ci aiutano a respingere il pericolo di fare anche della nostra anima, che è la dimora di Dio, un luogo di mercato, vivendo nella continua ricerca del nostro tornaconto invece che nell’amore generoso e solidale. Questo insegnamento di Gesù è sempre attuale, non soltanto per le comunità ecclesiali, ma anche per i singoli, per le comunità civili e per la società tutta. È comune, infatti, la tentazione di approfittare di attività buone, a volte doverose, per coltivare interessi privati, se non addirittura illeciti. E’ un pericolo grave, specialmente quando strumentalizza Dio stesso e il culto a Lui dovuto, oppure il servizio all’uomo, sua immagine. Perciò Gesù quella volta ha usato “le maniere forti”, per scuoterci da questo pericolo mortale. (Angelus, 4 marzo 2018)

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  3. GESU' E' L 'UNICO, VERO ED ETERNO TEMPIO DI DIO, DISTRUTTO SULLA CROCE E RIEDIFICATO IL TERZO GIORNO NELLA RESURREZIONE. SOLO IN LUI POSSIAMO RIVOLGERCI AL PADRE E SOLO ATTRAVERSO DI LUI, VIA , VERITA' E VITA, POSSIAMO GIUNGERE ALL 'ABBRACCIO DEFINTIVO DI DIO.
    IN LUI ANCHE NOI DIVENTIAMO "Abitazione di Dio per mezzo dello Spirito" (Ef 2,17-22)

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