Antifona L’Atteso verrà e non tarderà; non ci sarà più timore sulla nostra terra: egli è il nostro Salvatore. ( Eb 10,37)
O Dio che, con il parto della santa Vergine, hai rivelato al mondo lo splendore della tua gloria, fa’ che veneriamo con fede viva e celebriamo con fervente amore il grande mistero dell’incarnazione. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura La nascita di Sansone è annunciata dall'angelo. Dal libro dei Giudici Gdc 13,2-7.24-25a
In quei giorni, c'era un uomo di Sorèa, della tribù dei Danìti, chiamato Manòach; sua moglie era sterile e non aveva avuto figli. L'angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. Ora guàrdati dal bere vino o bevanda inebriante e non mangiare nulla d'impuro. Poiché, ecco, tu concepirai e partorirai un figlio sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio fin dal seno materno; egli comincerà a salvare Israele dalle mani dei Filistei». La donna andò a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l'aspetto di un angelo di Dio, un aspetto maestoso. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, ma mi ha detto: "Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d'impuro, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte"». E la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. Lo spirito del Signore cominciò ad agire su di lui.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 70 (71)
R. Canterò senza fine la tua gloria, Signore.
Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.
Verrò a cantare le imprese del Signore Dio: farò memoria della tua giustizia, di te solo. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.
O Radice di Iesse, che t’innalzi come segno per i popoli: vieni a liberarci, non tardare.
Alleluia.
Vangelo La nascita di Giovanni Battista è annunciata dall'angelo. Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,5-25
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l'offerta dell'incenso. Fuori, tutta l'assemblea del popolo stava pregando nell'ora dell'incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». Zaccarìa disse all'angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
PAROLE DEL SANTO PADRE Dalla sterilità, il Signore è capace di ricominciare una nuova discendenza, una nuova vita. Questo è il messaggio di oggi: quando l’umanità è esaurita, non può andare più, viene la grazia e viene il Figlio, e viene la Salvezza. E quella Creazione esaurita lascia posto alla nuova creazione. Questo mi fa pensare alla nostra madre Chiesa, anche a tante sterilità che ha la nostra madre Chiesa, quando per il peso della speranza nei Comandamenti, quel pelagianesimo che tutti noi portiamo nelle ossa, diventa sterile. Si crede capace di partorire e non può. La Chiesa è madre, e diventa madre soltanto quando si apre alla novità di Dio, alla forza dello Spirito. Quando dice a sé stessa: ‘Io faccio tutto, ma, ho finito, non posso andare in più!’, viene lo Spirito. Oggi è anche un giorno per pregare per la nostra madre Chiesa, per tante sterilità nel popolo di Dio, sterilità di egoismi, di potere. Quando la Chiesa crede di potere tutto, di impadronirsi delle coscienze della gente, di andare sulla strada dei farisei, dei sadducei, sulla strada dell’ipocrisia, è una Chiesa sterile. Bisogna pregare che questo Natale faccia la nostra Chiesa aperta al dono di Dio, che si lasci sorprendere dallo Spirito Santo e sia una Chiesa che faccia figli, una Chiesa madre. Madre. (Omelia da Santa Marta, 19 dicembre 2014)
Dio non dipende dalle nostre logiche e dalle nostre limitate capacità umane. Bisogna imparare a fidarsi e a tacere di fronte al mistero di Dio e a contemplare in umiltà e silenzio la sua opera, che si rivela nella storia e che tante volte supera la nostra immaginazione. (Angelus 24 giugno 2018) È evidente il contrasto tra Maria, che ha avuto fede, e Zaccaria, il marito di Elisabetta, il quale aveva dubitato, e non aveva creduto alla promessa dell’angelo e per questo rimane muto fino alla nascita di Giovanni. È un contrasto (…) Maria, infatti, è beata perché ha creduto: l’incontro con Dio è frutto della fede. Zaccaria invece, che ha dubitato e non ha creduto, è rimasto sordo e muto. Per crescere nella fede durante il lungo silenzio. (Angelus, 23 dicembre 2018)
FAUSTI – Luca si rivolge a dei convertiti dal paganesimo. Essi ignorano la storia della salvezza. Perciò, prima di parlare di Gesù, che ne è il frutto maturo, parla delle Sue radici: la promessa fatta ad Israele. Gesù è il compimento della promessa , di cui Dio ha fatto depositario Israele a favore di tutti i popoli. Per tutti la salvezza non viene da altri alberi se non da quello che Lui si è piantato e coltivato in Palestina. In quest'albero è inserito ogni credente, di tutti i tempi e di tutti luoghi. Luca, attraverso queste figure emblematiche dell'A. Testamento – padre e madre vecchi,un figlio impossibile, ma donato – introduce il lettore a comprendere le caratteristiche fondamentali dell 'azione di Dio nel mondo, come le ha rivelate ad Israele. E' una miniatura sapiente, un racconto policromo centrato sul Tempio, che fa da sintesi catechetica per comprendere che è Dio che compie la Sua promessa, proprio quando l'uomo la ritiene impossibile. Come per Israele, così anche per il cristiano che vuol cogliere l'azione di Dio e del suo Cristo. L'uomo è un sacerdote. Si sottolinea la sua appartenenza al popolo della promessa , per indicare che Dio mantiene quanto ha detto. Il suo nome “Zaccaria” significa “Dio si è ricordato”. Il suo nome dichiara il motivo per cui Dio interviene : si ricorda della Sua Promessa , del Suo Amore e della Sua Misericordia. Zaccaria e Elisabetta erano giusti davanti a Dio, ma non avevano figli. Sotto queste figure c'è il dramma di Giobbe, il dramma di ogni speranza umana : essere giusti è doveroso, ma non dà felicità e vita. E' la sterilità dell'uomo, incapace di produrre la propria salvezza. Il popolo, dopo tanti secoli dalla promessa, non è riuscito a produrre il Salvatore.. l'uomo è condotto da Dio a conoscere l'impossibile di cui ha bisogno. Solo il dono di Dio è salvezza. E l'uomo è condotto a riconoscere quel Dio che gli dona proprio l'impossibile, cioè Se Stesso ! Nel Tempio, vita, festa e legge, l'uomo riconosce Dio come centro della salvezza e se stesso come uomo limitato e mortale , riconcilia la tensione tra desiderio infinito e realtà finita, mediante la lode e la benedizione. L'uomo si scopre fine di tutto, che in lui torna alla fonte della vita, diventa liturgo della creazione , nel canto di gioia di chi sa che tutto è per lui e lui per Dio. Tutto ciò che c'è è dono d'amore per lui, nella benedizione e nella lode tutto recupera senso. La lode di Dio attraverso tutto il creato è il fine dell'uomo, per essa l'uomo gioisce della gioia stessa di Dio attraverso tutte le Sue creature. Non si dice , se non qui e indirettamente, che Zaccaria abbia pregato. Certamente agli occhi di Dio la sua situazione è già preghiera . Il bisogno del figlio è sentito come richiesta dal cuore del Padre. La promessa di Dio è dare futuro a chi non ne ha, dare senso a chi ne è privo. La storia della salvezza germina in piena fecondità proprio in chi è sterile. Questi è in grado di recepire il dono come dono : l'impossibile rivela che l'azione è di Dio. E' Lui che agisce, solo Lui! Fine della Sua azione è la gioia dell'uomo. La gioia è il profumo di Dio, segno della Sua presenza. Giovanni sarà grande al cospetto di Dio, non è il Messia, egli cammina al cospetto del Signore e precede il Suo Volto, come l'ultimo profeta che ne parla. In lui la profezia di Israele giunge alla sua conclusione . L'ultima stella annuncia gli albori del giorno del Signore. Ma l'incredulità non blocca la forza della promessa. Zaccaria, memoria muta, è figura dell'uomo chiuso, di Israele dal cuore non convertito e del silenzio profetico che ha preceduto il Cristo. Il popolo attende una spiegazione da Zaccaria, che non può darla, perchè non ha creduto. All'uscita dal Tempio, non può pronunciare la consueta benedizione sul popolo. Con questa benedizione mancata, si apre il Vangelo. Si concluderà con tre benedizioni nel Tempio, quando la promessa sarà compiuta (24, 50-53).
Antifona
RispondiEliminaL’Atteso verrà e non tarderà;
non ci sarà più timore sulla nostra terra:
egli è il nostro Salvatore. ( Eb 10,37)
O Dio che, con il parto della santa Vergine,
hai rivelato al mondo lo splendore della tua gloria,
fa’ che veneriamo con fede viva
e celebriamo con fervente amore
il grande mistero dell’incarnazione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
La nascita di Sansone è annunciata dall'angelo.
Dal libro dei Giudici
Gdc 13,2-7.24-25a
In quei giorni, c'era un uomo di Sorèa, della tribù dei Danìti, chiamato Manòach; sua moglie era sterile e non aveva avuto figli.
L'angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. Ora guàrdati dal bere vino o bevanda inebriante e non mangiare nulla d'impuro. Poiché, ecco, tu concepirai e partorirai un figlio sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio fin dal seno materno; egli comincerà a salvare Israele dalle mani dei Filistei».
La donna andò a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l'aspetto di un angelo di Dio, un aspetto maestoso. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, ma mi ha detto: "Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d'impuro, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte"».
E la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. Lo spirito del Signore cominciò ad agire su di lui.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 70 (71)
R. Canterò senza fine la tua gloria, Signore.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.
Verrò a cantare le imprese del Signore Dio:
farò memoria della tua giustizia, di te solo.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.
Acclamazione al Vangelo
EliminaAlleluia, alleluia.
O Radice di Iesse,
che t’innalzi come segno per i popoli:
vieni a liberarci, non tardare.
Alleluia.
Vangelo
La nascita di Giovanni Battista è annunciata dall'angelo.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,5-25
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l'offerta dell'incenso.
Fuori, tutta l'assemblea del popolo stava pregando nell'ora dell'incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all'angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
RispondiEliminaDalla sterilità, il Signore è capace di ricominciare una nuova discendenza, una nuova vita. Questo è il messaggio di oggi: quando l’umanità è esaurita, non può andare più, viene la grazia e viene il Figlio, e viene la Salvezza. E quella Creazione esaurita lascia posto alla nuova creazione. Questo mi fa pensare alla nostra madre Chiesa, anche a tante sterilità che ha la nostra madre Chiesa, quando per il peso della speranza nei Comandamenti, quel pelagianesimo che tutti noi portiamo nelle ossa, diventa sterile. Si crede capace di partorire e non può. La Chiesa è madre, e diventa madre soltanto quando si apre alla novità di Dio, alla forza dello Spirito. Quando dice a sé stessa: ‘Io faccio tutto, ma, ho finito, non posso andare in più!’, viene lo Spirito. Oggi è anche un giorno per pregare per la nostra madre Chiesa, per tante sterilità nel popolo di Dio, sterilità di egoismi, di potere. Quando la Chiesa crede di potere tutto, di impadronirsi delle coscienze della gente, di andare sulla strada dei farisei, dei sadducei, sulla strada dell’ipocrisia, è una Chiesa sterile. Bisogna pregare che questo Natale faccia la nostra Chiesa aperta al dono di Dio, che si lasci sorprendere dallo Spirito Santo e sia una Chiesa che faccia figli, una Chiesa madre. Madre. (Omelia da Santa Marta, 19 dicembre 2014)
Dio non dipende dalle nostre logiche e dalle nostre limitate capacità umane. Bisogna imparare a fidarsi e a tacere di fronte al mistero di Dio e a contemplare in umiltà e silenzio la sua opera, che si rivela nella storia e che tante volte supera la nostra immaginazione. (Angelus 24 giugno 2018)
È evidente il contrasto tra Maria, che ha avuto fede, e Zaccaria, il marito di Elisabetta, il quale aveva dubitato, e non aveva creduto alla promessa dell’angelo e per questo rimane muto fino alla nascita di Giovanni. È un contrasto (…) Maria, infatti, è beata perché ha creduto: l’incontro con Dio è frutto della fede. Zaccaria invece, che ha dubitato e non ha creduto, è rimasto sordo e muto. Per crescere nella fede durante il lungo silenzio. (Angelus, 23 dicembre 2018)
FAUSTI – Luca si rivolge a dei convertiti dal paganesimo. Essi ignorano la storia della salvezza.
RispondiEliminaPerciò, prima di parlare di Gesù, che ne è il frutto maturo, parla delle Sue radici: la promessa fatta ad Israele.
Gesù è il compimento della promessa , di cui Dio ha fatto depositario Israele a favore di tutti i popoli. Per tutti la salvezza non viene da altri alberi se non da quello che Lui si è piantato e coltivato in Palestina. In quest'albero è inserito ogni credente, di tutti i tempi e di tutti luoghi.
Luca, attraverso queste figure emblematiche dell'A. Testamento – padre e madre vecchi,un figlio impossibile, ma donato – introduce il lettore a comprendere le caratteristiche fondamentali
dell 'azione di Dio nel mondo, come le ha rivelate ad Israele.
E' una miniatura sapiente, un racconto policromo centrato sul Tempio, che fa da sintesi catechetica per comprendere che è Dio che compie la Sua promessa, proprio quando l'uomo la ritiene impossibile. Come per Israele, così anche per il cristiano che vuol cogliere l'azione di Dio e del suo Cristo.
L'uomo è un sacerdote. Si sottolinea la sua appartenenza al popolo della promessa , per indicare che Dio mantiene quanto ha detto.
Il suo nome “Zaccaria” significa “Dio si è ricordato”. Il suo nome dichiara il motivo per cui Dio interviene : si ricorda della Sua Promessa , del Suo Amore e della Sua Misericordia.
Zaccaria e Elisabetta erano giusti davanti a Dio, ma non avevano figli.
Sotto queste figure c'è il dramma di Giobbe, il dramma di ogni speranza umana : essere giusti è doveroso, ma non dà felicità e vita.
E' la sterilità dell'uomo, incapace di produrre la propria salvezza. Il popolo, dopo tanti secoli dalla promessa, non è riuscito a produrre il Salvatore.. l'uomo è condotto da Dio a conoscere l'impossibile di cui ha bisogno.
Solo il dono di Dio è salvezza. E l'uomo è condotto a riconoscere quel Dio che gli dona proprio l'impossibile, cioè Se Stesso !
Nel Tempio, vita, festa e legge, l'uomo riconosce Dio come centro della salvezza e se stesso come uomo limitato e mortale , riconcilia la tensione tra desiderio infinito e realtà finita, mediante la lode e la benedizione. L'uomo si scopre fine di tutto, che in lui torna alla fonte della vita, diventa liturgo della creazione , nel canto di gioia di chi sa che tutto è per lui e lui per Dio.
Tutto ciò che c'è è dono d'amore per lui, nella benedizione e nella lode tutto recupera senso.
La lode di Dio attraverso tutto il creato è il fine dell'uomo, per essa l'uomo gioisce della gioia stessa di Dio attraverso tutte le Sue creature.
Non si dice , se non qui e indirettamente, che Zaccaria abbia pregato. Certamente agli occhi di Dio la sua situazione è già preghiera . Il bisogno del figlio è sentito come richiesta dal cuore del Padre.
La promessa di Dio è dare futuro a chi non ne ha, dare senso a chi ne è privo.
La storia della salvezza germina in piena fecondità proprio in chi è sterile.
Questi è in grado di recepire il dono come dono : l'impossibile rivela che l'azione è di Dio.
E' Lui che agisce, solo Lui!
Fine della Sua azione è la gioia dell'uomo. La gioia è il profumo di Dio, segno della Sua presenza.
Giovanni sarà grande al cospetto di Dio, non è il Messia, egli cammina al cospetto del Signore e precede il Suo Volto, come l'ultimo profeta che ne parla.
In lui la profezia di Israele giunge alla sua conclusione . L'ultima stella annuncia gli albori del giorno del Signore.
Ma l'incredulità non blocca la forza della promessa.
Zaccaria, memoria muta, è figura dell'uomo chiuso, di Israele dal cuore non convertito e del silenzio profetico che ha preceduto il Cristo.
Il popolo attende una spiegazione da Zaccaria, che non può darla, perchè non ha creduto.
All'uscita dal Tempio, non può pronunciare la consueta benedizione sul popolo.
Con questa benedizione mancata, si apre il Vangelo.
Si concluderà con tre benedizioni nel Tempio, quando la promessa sarà compiuta (24, 50-53).