Antifona Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. (Sal 41,2-3)
Colletta O Dio, che per mezzo del tuo Spirito hai suscitato santa Teresa [di Gesù] per mostrare alla Chiesa una via nuova nella ricerca della perfezione, concedi a noi di nutrirci sempre della sua dottrina e di essere infiammati da un vivo desiderio di santità. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere, al Giudeo prima come al Greco. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 2,1-11
Chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l’altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità. Tu che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? O disprezzi la ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, che renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che, perseverando nelle opere di bene, cercano gloria, onore, incorruttibilità; ira e sdegno contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all’ingiustizia. Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco; gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco: Dio infatti non fa preferenza di persone.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 61 (62)
R. Secondo le sue opere, Signore, tu ripaghi ogni uomo.
Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia salvezza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai potrò vacillare. R.
Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia speranza. In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio. R.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore: nostro rifugio è Dio. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)
Alleluia.
Vangelo Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge. Dal Vangelo secondo Luca Lc 11,42-46
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Le Parole dei Papi Nel brano odierno, Egli rimprovera gli scribi e i farisei, che avevano nella comunità un ruolo di maestri, perché la loro condotta era apertamente in contrasto con l’insegnamento che proponevano agli altri con rigore. Gesù sottolinea che costoro «dicono e non fanno» (Mt 23,3); anzi, «legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito» (Mt 23,4). La buona dottrina va accolta, ma rischia di essere smentita da una condotta incoerente. Per questo Gesù dice: «Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere» (Mt 23,3). L’atteggiamento di Gesù è esattamente l’opposto: Egli pratica per primo il comandamento dell’amore, che insegna a tutti, e può dire che esso è un peso leggero e soave proprio perché ci aiuta a portarlo insieme con Lui. (Papa Benedetto XVI – Angelus, 30 ottobre 2011)
Il mondo ha bisogno di uomini e donne non chiusi, ma ricolmi di Spirito Santo. La chiusura allo Spirito Santo è non soltanto mancanza di libertà, ma anche peccato. Ci sono tanti modi di chiudersi allo Spirito Santo: nell’egoismo del proprio vantaggio, nel legalismo rigido, nella mancanza di memoria per ciò che Gesù ha insegnato, nel vivere la vita cristiana non come servizio ma come interesse personale, e così via (…) Il mondo ha bisogno dei frutti, dei doni dello Spirito Santo. (PAPA Francesco Omelia Pentecoste 24 maggio 2015)
– Considerate, o Eterno Padre, che tanti flagelli, strapazzi e penosissime sofferenze non sono cose da dimenticarsi. Ed è dunque possibile, Creator mio, che un cuore tanto affettuoso come il vostro, sopporti che si faccia così poco conto, come ai nostri giorni, di ciò che vostro Figlio ha effettuato con tanto amore, unicamente per contentarvi e per obbedire ai vostri comandi, quando gli ingiungeste di amarci fino a lasciarsi nel SS. Sacramento, che ora gli eretici oltraggiano, distruggendo i suoi tabernacoli e demolendo le sue chiese? Forse che vostro Figlio deve fare qualche altra cosa per contentarvi? Non ha Egli già fatto tutto? Non è forse bastato che durante la sua vita gli mancasse perfino ove posare la testa, continuamente sommerso nelle tribolazioni? Bisogna proprio che oggi venga privato anche delle sue chiese, ove convoca i suoi amici, di cui conosce la debolezza, e sa che in mezzo alle loro prove hanno bisogno di essere fortificati con quel cibo che loro dispensa? Non ha forse già soddisfatto abbastanza per il peccato di Adamo? Possibile che ogni qual volta noi torniamo ad offendervi, la debba sempre pagare questo innocentissimo Agnello? Non lo permettete più, o mio sovrano Signore! Si plachi ormai la vostra divina Maestà! Nonché considerare i nostri peccati, ricordatevi che a redimerci fu il vostro Figlio sacratissimo. Ricordate i suoi meriti, i meriti della sua gloriosissima Madre, quelli di tanti santi e di tanti martiri che sono morti per Voi! 9 – Oh, vergogna!... Come mai, Signore, ho io l'ardire di farvi questa preghiera in nome delle mie sorelle? Che cattiva mediatrice avete in me, o figliuole! Come posso presentare le vostre domande e ottenere che siano esaudite, se innanzi alla mia temerità il sovrano Giudice ha tutte le ragioni per sdegnarsi di più? Però, o Signore, non dovete dimenticarvi che siete Dio di misericordia: abbiate, dunque, pietà di questa indegna peccatrice, di questo miserabile verme che si lascia andare a tanta audacia! Guardate ai miei desideri, alle lacrime che accompagnano la mia preghiera, e dimenticandovi dei miei peccati, vi supplico per quello che siete, o mio Dio, ad aver pietà delle molte anime che si perdono e a proteggere la vostra Chiesa. Non permettete più, o Signore, che fra i cristiani allignino tanti mali, e dissipate le tenebre che ci avvolgono!
FAUSTI – L'elemosina in Israele è dovere di giustizia – siamo in un'economia di sussistenza – perché siamo tutti fratelli. Essa salva dalla morte che è nel cuore dell'uomo e purifica da ogni peccato, perché ci rende misericordiosi come il Padre (6,36). Pagare le decime è offrire una parte dei prodotti ai fratelli per indicare che tutto viene dal Padre. La legislazione di Israele codifica questa economia del dono, con le prescrizioni sulle decime, sui poveri e sull'anno sabbatico. Il fariseo, almeno all'esterno, riconosce il dono di Dio anche nelle cose minime. In realtà, all'interno, egli rapina addirittura la gloria di Dio ed è cattivo con i fratelli. La norma del giudizio è la misericordia : il giusto giudizio consiste nel non giudicare, non condannare e nel dare. Chi ama compie tutta la Legge, anche quella sulle decime, proprio perché riconosce che tutto è dono della Misericordia di Dio e dà tutto ciò che ha. Esattamente il contrario di quanto fa il fariseo. Invece di amare Dio e il prossimo, il fariseo ama se stesso con tutto il cuore , con tutto l'animo, si mette al centro di tutto, facendo dell'io il suo dio. I farisei sono come sepolcri non segnalati. Paradossalmente segnalati da quella luce di cui si ammantano nella pretesa di sembrare giusti . La loro bontà è imbiancatura di sepolcro, la loro vita è oscurità di morte. Sono detentori del potere culturale , definiscono e programmano quanto gli altri devono fare per essere salvi. Aggravano il giogo della Legge attaccandovi a rimorchio un carro di prescrizioni supplementari . È il carico pesante di chi ha la pretesa di salvarsi. Il giogo di Gesù invece è dolce e il Suo carico leggero (Mt 11,30). La Sua Misericordia ci alleggerisce sempre più, svuotandoci di ogni rapina e iniquità.
Antifona
RispondiEliminaCome la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. (Sal 41,2-3)
Colletta
O Dio, che per mezzo del tuo Spirito hai suscitato
santa Teresa [di Gesù] per mostrare alla Chiesa
una via nuova nella ricerca della perfezione,
concedi a noi di nutrirci sempre della sua dottrina
e di essere infiammati da un vivo desiderio di santità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere, al Giudeo prima come al Greco.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 2,1-11
Chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l’altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità.
Tu che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? O disprezzi la ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione?
Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, che renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che, perseverando nelle opere di bene, cercano gloria, onore, incorruttibilità; ira e sdegno contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all’ingiustizia.
Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco; gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco: Dio infatti non fa preferenza di persone.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 61 (62)
R. Secondo le sue opere, Signore, tu ripaghi ogni uomo.
Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare. R.
Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio. R.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore:
nostro rifugio è Dio. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)
Alleluia.
Vangelo
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,42-46
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Parola del Signore.
Le Parole dei Papi
RispondiEliminaNel brano odierno, Egli rimprovera gli scribi e i farisei, che avevano nella comunità un ruolo di maestri, perché la loro condotta era apertamente in contrasto con l’insegnamento che proponevano agli altri con rigore. Gesù sottolinea che costoro «dicono e non fanno» (Mt 23,3); anzi, «legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito» (Mt 23,4). La buona dottrina va accolta, ma rischia di essere smentita da una condotta incoerente. Per questo Gesù dice: «Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere» (Mt 23,3). L’atteggiamento di Gesù è esattamente l’opposto: Egli pratica per primo il comandamento dell’amore, che insegna a tutti, e può dire che esso è un peso leggero e soave proprio perché ci aiuta a portarlo insieme con Lui. (Papa Benedetto XVI – Angelus, 30 ottobre 2011)
Il mondo ha bisogno di uomini e donne non chiusi, ma ricolmi di Spirito Santo. La chiusura allo Spirito Santo è non soltanto mancanza di libertà, ma anche peccato. Ci sono tanti modi di chiudersi allo Spirito Santo: nell’egoismo del proprio vantaggio, nel legalismo rigido, nella mancanza di memoria per ciò che Gesù ha insegnato, nel vivere la vita cristiana non come servizio ma come interesse personale, e così via (…) Il mondo ha bisogno dei frutti, dei doni dello Spirito Santo. (PAPA Francesco Omelia Pentecoste 24 maggio 2015)
EliminaCAMMINO DI PERFEZIONE di S.TERESA (cap.3)
Elimina– Considerate, o Eterno Padre, che tanti flagelli, strapazzi e
penosissime sofferenze non sono cose da dimenticarsi. Ed è dunque
possibile, Creator mio, che un cuore tanto affettuoso come il vostro,
sopporti che si faccia così poco conto, come ai nostri giorni, di ciò che
vostro Figlio ha effettuato con tanto amore, unicamente per contentarvi e
per obbedire ai vostri comandi, quando gli ingiungeste di amarci fino a
lasciarsi nel SS. Sacramento, che ora gli eretici oltraggiano, distruggendo i
suoi tabernacoli e demolendo le sue chiese? Forse che vostro Figlio deve
fare qualche altra cosa per contentarvi? Non ha Egli già fatto tutto? Non è
forse bastato che durante la sua vita gli mancasse perfino ove posare la
testa, continuamente sommerso nelle tribolazioni? Bisogna proprio che
oggi venga privato anche delle sue chiese, ove convoca i suoi amici, di cui
conosce la debolezza, e sa che in mezzo alle loro prove hanno bisogno di
essere fortificati con quel cibo che loro dispensa? Non ha forse già
soddisfatto abbastanza per il peccato di Adamo? Possibile che ogni qual
volta noi torniamo ad offendervi, la debba sempre pagare questo
innocentissimo Agnello? Non lo permettete più, o mio sovrano Signore! Si
plachi ormai la vostra divina Maestà! Nonché considerare i nostri peccati,
ricordatevi che a redimerci fu il vostro Figlio sacratissimo. Ricordate i suoi
meriti, i meriti della sua gloriosissima Madre, quelli di tanti santi e di tanti
martiri che sono morti per Voi!
9 – Oh, vergogna!... Come mai, Signore, ho io l'ardire di farvi questa
preghiera in nome delle mie sorelle? Che cattiva mediatrice avete in me, o
figliuole! Come posso presentare le vostre domande e ottenere che siano
esaudite, se innanzi alla mia temerità il sovrano Giudice ha tutte le ragioni
per sdegnarsi di più? Però, o Signore, non dovete dimenticarvi che siete
Dio di misericordia: abbiate, dunque, pietà di questa indegna peccatrice, di
questo miserabile verme che si lascia andare a tanta audacia! Guardate ai
miei desideri, alle lacrime che accompagnano la mia preghiera, e
dimenticandovi dei miei peccati, vi supplico per quello che siete, o mio
Dio, ad aver pietà delle molte anime che si perdono e a proteggere la vostra
Chiesa. Non permettete più, o Signore, che fra i cristiani allignino tanti
mali, e dissipate le tenebre che ci avvolgono!
FAUSTI – L'elemosina in Israele è dovere di giustizia – siamo in un'economia di sussistenza – perché siamo tutti fratelli. Essa salva dalla morte che è nel cuore dell'uomo e purifica da ogni peccato, perché ci rende misericordiosi come il Padre (6,36).
RispondiEliminaPagare le decime è offrire una parte dei prodotti ai fratelli per indicare che tutto viene dal Padre.
La legislazione di Israele codifica questa economia del dono, con le prescrizioni sulle decime, sui poveri e sull'anno sabbatico.
Il fariseo, almeno all'esterno, riconosce il dono di Dio anche nelle cose minime.
In realtà, all'interno, egli rapina addirittura la gloria di Dio ed è cattivo con i fratelli.
La norma del giudizio è la misericordia : il giusto giudizio consiste nel non giudicare, non condannare e nel dare.
Chi ama compie tutta la Legge, anche quella sulle decime, proprio perché riconosce che tutto è dono della Misericordia di Dio e dà tutto ciò che ha.
Esattamente il contrario di quanto fa il fariseo.
Invece di amare Dio e il prossimo, il fariseo ama se stesso con tutto il cuore , con tutto l'animo, si mette al centro di tutto, facendo dell'io il suo dio.
I farisei sono come sepolcri non segnalati.
Paradossalmente segnalati da quella luce di cui si ammantano nella pretesa di sembrare giusti .
La loro bontà è imbiancatura di sepolcro, la loro vita è oscurità di morte.
Sono detentori del potere culturale , definiscono e programmano quanto gli altri devono fare per essere salvi. Aggravano il giogo della Legge attaccandovi a rimorchio un carro di prescrizioni supplementari . È il carico pesante di chi ha la pretesa di salvarsi.
Il giogo di Gesù invece è dolce e il Suo carico leggero (Mt 11,30).
La Sua Misericordia ci alleggerisce sempre più, svuotandoci di ogni rapina e iniquità.