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venerdì 10 ottobre 2025

SAN GIOVANNI XXIII PAPA


 

4 commenti:

  1. Antifona
    Il Signore lo ha scelto come sommo sacerdote,
    gli ha aperto i suoi tesori
    e lo ha ricolmato di ogni benedizione.

    Oppure:

    Ecco il sommo sacerdote che nella sua vita piacque a Dio.
    Il Signore lo ha reso grande
    in mezzo al suo popolo. (Cf. Sir 50,1; 44,16.22)

    Colletta
    Dio onnipotente ed eterno,
    che in san Giovanni XXIII, papa,
    hai fatto risplendere in tutto il mondo
    l’immagine viva di Cristo, buon pastore,
    concedi a noi, per sua intercessione,
    di effondere con gioia la pienezza della carità cristiana.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Date mano alla falce, perché la messe è matura.
    Dal libro del profeta Gioèle
    Gl 4,12-21

    Così dice il Signore:
    Si affrettino e salgano le nazioni
    alla valle di Giòsafat,
    poiché lì sederò per giudicare
    tutte le nazioni dei dintorni.
    Date mano alla falce,
    perché la messe è matura;
    venite, pigiate,
    perché il torchio è pieno
    e i tini traboccano,
    poiché grande è la loro malvagità!

    Folle immense
    nella valle della Decisione,
    poiché il giorno del Signore è vicino
    nella valle della Decisione.
    Il sole e la luna si oscurano
    e le stelle cessano di brillare.
    Il Signore ruggirà da Sion,
    e da Gerusalemme farà udire la sua voce;
    tremeranno i cieli e la terra.
    Ma il Signore è un rifugio per il suo popolo,
    una fortezza per gli Israeliti.

    Allora voi saprete che io sono il Signore, vostro Dio,
    che abito in Sion, mio monte santo,
    e luogo santo sarà Gerusalemme;
    per essa non passeranno più gli stranieri.

    In quel giorno
    le montagne stilleranno vino nuovo
    e latte scorrerà per le colline;
    in tutti i ruscelli di Giuda
    scorreranno le acque.
    Una fonte zampillerà dalla casa del Signore
    e irrigherà la valle di Sittìm.

    L’Egitto diventerà una desolazione
    ed Edom un arido deserto,
    per la violenza contro i figli di Giuda,
    per il sangue innocente sparso nel loro paese,
    mentre Giuda sarà sempre abitata
    e Gerusalemme di generazione in generazione.
    Non lascerò impunito il loro sangue,
    e il Signore dimorerà in Sion.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 96 (97)

    R. Gioite, giusti, nel Signore.

    Il Signore regna: esulti la terra,
    gioiscano le isole tutte.
    Nubi e tenebre lo avvolgono,
    giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.

    I monti fondono come cera davanti al Signore,
    davanti al Signore di tutta la terra.
    Annunciano i cieli la sua giustizia,
    e tutti i popoli vedono la sua gloria. R.

    Una luce è spuntata per il giusto,
    una gioia per i retti di cuore.
    Gioite, giusti, nel Signore,
    della sua santità celebrate il ricordo. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
    e la osservano. (Lc 11,28)

    Alleluia.

    Vangelo
    Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 11,27-28

    In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
    Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

    Parola del Signore.

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  2. Le Parole dei Papi
    “Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!” (Lc 11, 27). Così ha gridato “una donna di mezzo alla folla”, desiderando manifestare la sua ammirazione per tutto ciò che Gesù faceva e insegnava. Nelle parole della donna l’ammirazione per il Figlio si trasferisce sulla Madre. La donna è consapevole, in modo particolare, che essere uomo, essere “figlio dell’uomo” (come Gesù soleva dire di se stesso), vuol dire essere nato da donna, essere nato da una madre. […] Questa “donna di mezzo alla folla” forse non sa che, pronunciando quelle parole, dà perfino compimento all’annunzio profetico di Maria, nel “Magnificat”: “D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1, 48). La “donna di mezzo alla folla”, il cui grido è stato fissato nel Vangelo di Luca, appartiene alla prima generazione di coloro che hanno chiamato “beata” la Madre del Redentore. […] È significativo che a questo grido di “una donna di mezzo alla folla”, Gesù risponda: “Beati, piuttosto, coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11, 28). Ha voluto forse distrarre così l’attenzione dalla sua Madre terrena? Apparentemente forse sì. Ma, nella sostanza, il Figlio di Maria ha spiegato nella sua risposta ancor più chiaramente perché lei è beata. Perché è beata la sua umana maternità. Infatti la frase su “coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano”, si riferisce per eccellenza a lei, a Maria. La sua stessa maternità non è forse proprio il frutto del suo “ascoltare” la parola di Dio? Non è il frutto del suo perfetto “acconsentire” ad essa?
    (San Giovanni Paolo II – Omelia nella Santa Messa per gli Universitari di Roma, 16 dicembre 1987)
    Che grazia quando un cristiano diventa veramente un “cristo-foro”, vale a dire “portatore di Gesù” nel mondo! Soprattutto per coloro che stanno attraversando situazioni di lutto, di disperazione, di tenebre e di odio. E questo lo si capisce da tanti piccoli particolari: dalla luce che un cristiano custodisce negli occhi, dal sottofondo di serenità che non viene intaccato nemmeno nei giorni più complicati, dalla voglia di ricominciare a voler bene anche quando si sono sperimentate molte delusioni. In futuro, quando si scriverà la storia dei nostri giorni, che si dirà di noi? Che siamo stati capaci di speranza, oppure che abbiamo messo la nostra luce sotto il moggio? Se saremo fedeli al nostro Battesimo, diffonderemo la luce della speranza, il Battesimo è l’inizio della speranza, quella speranza di Dio e potremo trasmettere alle generazioni future ragioni di vita. (PAPA Francesco UDIENZA GENERALE, 2 agosto 2017)

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  3. ENCICLICA : PACEM IN TERRIS S. GIOVANNI XXIII
    Nell'enciclica, il Pontefice si rivolge a «tutti gli uomini di buona volontà», credenti e non credenti, perché la Chiesa deve guardare ad un mondo senza confini e senza "blocchi", e non appartiene né all'Occidente né all'Oriente. «Cerchino, tutte le nazioni, tutte le comunità politiche, il dialogo, il negoziato». Bisogna ricercare ciò che unisce, tralasciando ciò che divide. La Pacem in Terris non è un «messaggio utopistico, culturalmente neutro», è un messaggio di speranza per combattere la paura dell'avvenire ed è un inestimabile patrimonio etico - culturale, che permette di guardare con occhi rinnovati alla Chiesa e alla sua missione pastorale e di scorgere «l'evoluzione verso una nuova, migliore umanità».

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    Risposte
    1. Principe della pace, Gesù Risorto,
      guarda benigno all'umanità intera.
      Essa da Te solo aspetta l'aiuto e il conforto alle sue ferite.

      Come nei giorni del Tuo passaggio terreno,
      Tu sempre prediligi i piccoli, gli umili, i doloranti;
      sempre vai a cercare i peccatori.
      Fa' che tutti Ti invochino e Ti trovino,
      per avere in Te la via, la verità, la vita.

      Conservaci la Tua pace,
      o Agnello immolato per la nostra salvezza:
      Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
      dona a noi la pace!

      Allontana dal cuore degli uomini
      ciò che può mettere in pericolo la pace,
      e confermali nella verità, nella giustizia, nell’amore dei fratelli.

      Illumina i reggitori dei popoli, affinché,
      accanto alle giuste sollecitudini per il benessere dei loro fratelli,
      garantiscano e difendano il grande tesoro della pace;

      accendi le volontà di tutti a superare le barriere che dividono,
      a rinsaldare i vincoli della mutua carità,
      a essere pronti a comprendere,
      a compatire, a perdonare,
      affinché nel Tuo Nome le genti si uniscano,
      e trionfi nei cuori, nelle famiglie, nel mondo la pace,
      la Tua pace.

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