Darò a voi dei pastori secondo il mio cuore, essi vi guideranno con sapienza e dottrina. Dabo vobis pastóres iuxta cor meum, et pascent vos sciéntia et doctrína.
O Dio, tu ha voluto che il santo vescovo Francesco di Sales si facesse tutto a tutti nella carità apostolica: concedi anche a noi di testimoniare sempre, nel servizio dei fratelli, la dolcezza del tuo amore. Per il nostro Signore... Deus, qui ad animárum salútem beátum Francíscum epíscopum ómnibus ómnia factum esse voluísti, concéde propítius, ut, eius exémplo, tuæ mansuetúdinem caritátis in fratrum servítio semper ostendámus. Per Dóminum.
Prima Lettura Ef 3,8-12 Mi è stato concesso di annunziare le imperscrutabili ricchezze di Cristo. Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, a me, che sono l'infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l'adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell'universo, perché sia manifestata ora nel cielo, per mezzo della Chiesa, ai Principati e alle Potestà la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, il quale ci dà il coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la fede in lui.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 88 Annunzierò ai fratelli l'amore del Signore. Canterò senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli, perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre» ; la tua fedeltà è fondata nei cieli.
Dice il Signore: «Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide mio servo: stabilirò per sempre la tua discendenza, ti darò un trono che duri nei secoli.
Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l'ho consacrato; la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza.
La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel mio nome si innalzerà la sua potenza. Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza».
Canto al Vangelo Gv 10,14 Alleluia, alleluia. Io sono il buon pastore, dice il Signore; conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Alleluia.
Vangelo Gv 10,11-16 Il buon pastore offre la vita per le pecore. Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore» .PAROLA DEL SIGNORE
PAROLE DEL SANTO PADRE Gesù ha formato una nuova famiglia, non più basata sui legami naturali, ma sulla fede in Lui, sul suo amore che ci accoglie e ci unisce tra noi, nello Spirito Santo. Tutti coloro che accolgono la parola di Gesù sono figli di Dio e fratelli tra di loro. Accogliere la parola di Gesù ci fa fratelli tra noi, ci rende la famiglia di Gesù. Sparlare degli altri, distruggere la fama degli altri, ci rende la famiglia del diavolo. Quella risposta di Gesù non è una mancanza di rispetto verso sua madre e i suoi familiari. Anzi, per Maria è il più grande riconoscimento, perché proprio lei è la perfetta discepola che ha obbedito in tutto alla volontà di Dio. Ci aiuti la Vergine Madre a vivere sempre in comunione con Gesù, riconoscendo l’opera dello Spirito Santo che agisce in Lui e nella Chiesa, rigenerando il mondo a vita nuova. (Angelus, 10 giugno 2018)
FAUSTI -Gesù diceva che il ladro / brigante non passa dalla porta , ora dice : Io-sono la porta , attraverso la quale le pecore possono uscire in libertà e raggiungere la vita. Lui stesso, Parola diventata carne, è la Porta tra terra e cielo. La porta è dove il muro della prigione è rotto. Chi è chiuso dentro può uscire ; se non vuol uscire, brilla comunque ai suoi occhi la luce del giorno. La salvezza non è entrare nel tempio come pecore da macello, ma uscire con lui per entrare in lui, il Figlio, che ci dà la vita e in abbondanza. Egli è infatti l'intelligenza amorosa del Padre , salva la nostra umanità , aprendola alla luce della sua verità. Lui stesso è infatti il pascolo del gregge, il vero Pane di Vita (6,33-35) che soddisfa ogni fame e sete Ora GESU' fa vedere il suo modo di essere Pastore : espone la sua vita a favore delle pecore. Più avanti dirà anche che dispone e depone per loro la sua vita. E' la bellezza dell'amore che si mostra in azione! Per il pastore le pecore sono sue : gli appartengono e ne ha cura come della propria vita. Il mercenario , invece, è preoccupato del suo salario : le pecore sono a servizio della sua vita, non lui della loro. Per questo non si es-pone : agisce per vile interesse . Nel momento del pericolo fugge da chi lo ha seguito Il lupo, nemico tradizionale del gregge, rappresenta le forze ostili del male. Gesù stesso ha mandato i suoi discepoli come agnelli in mezzo ai lupi. Davanti ai lupi, che hanno appena rinnovato la decisione di ucciderlo, ( 8, 59) Gesù non abbandona i suoi e non fugge. Difende le pecore perchè gli interessano, le ha a cuore perchè le ha nel cuore. Gesù dopo aver parlato del Pastore Bello in termini di coraggio, che gli fa esporre la propria vita, ora dice cosa “dispone” a favore delle sue pecore mette a loro disposizione la sua stessa vita, che è la conoscenza e l'amore del Padre. C'è una conoscenza,un'intimità, un amore reciproco tra Pastore e pecore. Chiama ciascuna per nome : “Ti ho chiamato per nome ; tu mi appartieni....sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima e io ti amo” (IS.43,1-4) Il rapporto di conoscenza e amore che c'è tra Gesù e ciascuno di noi è il medesimo che c'è tra il Padre e Lui : “ Come il Padre amò me, così io amai voi” (15,19). L'amore reciproco tra Padre e Figlio, il mistero che è la loro stessa vita, è il medesimo che circola tra noi e Lui. Egli dis-pone della propria vita a favore delle pecore . La mette a loro disposizione, la offre loro. Ci sono anche altre pecore che non sono di questo recinto. “Questo recinto” è quello del tempio, in cui sta Israele. Ci sono altri “recinti” religiosi o laici , che tengono schiavo l'uomo. Il Figlio ha fratelli non solo nel popolo di Dio, ma dovunque : tutto è stato fatto per mezzo di Lui, luce e vita di ogni uomo, che è figlio nel Figlio. Per questo il Padre ama il mondo (3,16) e il Figlio , salvatore (4,42) e luce del mondo (8,12), sarà innalzato non solo per radunare tutti i dispersi di Israele, ma per tutti i popoli. Gesù vuol condurre anche questi alla libertà. Il cristianesimo è di sua natura universale ( cattolico) : non esclude nessuno. Se si esclude qualcuno, si rinnega il Padre, che ama ciascuno, e il Figlio, che è come il Padre. Lo stesso concetto di “missione” non ha nulla a che fare con il proselitismo . È la spinta interiore del Figlio verso i fratelli. Gesù depone la sua vita volontariamente. Il suo non è un morire, ma un realizzare la propria esistenza come dono totale d'amore : più forte della morte è l'amore (Ct. 8, 6). Il suo deporre la vita ha come fine il riceverla di nuovo . Gesù, dando la sua vita, la riceve in pienezza : è uguale al Padre , perchè non solo si sa amato, ma ama i fratelli con il suo stesso amore. In Lui la vita diventa ciò che è : circolazione viva d'amore, dono ricevuto e dato. Per questo è il Figlio diletto, compimento perfetto dell'Amore del Padre.
S.FRANCESCO DI SALES nacque in Savoia nel 1567, studiò a Parigi e Padova. ordinato sacerdote, divenne zelante predicatore e fu scelto come Vescovo di Ginevra. Fondò l'ordine della Visitazione con S. Giovanna di Chantall. Richiamò tutti con dolcezza e rigore alla perfezione evangelica. Fu proclamato Dottore della Chiesa, la sua dottrina è nei suoi scritti :INTRODUZIONE ALLA VITA DEVOTA e TRATTATO DELL'AMOR DI DIO , è quindi riconosciuto come Patrono degli scrittori e della stampa cattolica .
Antifona Ger 3,15
RispondiEliminaDarò a voi dei pastori secondo il mio cuore,
essi vi guideranno con sapienza e dottrina.
Dabo vobis pastóres iuxta cor meum, et pascent vos sciéntia et doctrína.
O Dio, tu ha voluto che il santo vescovo Francesco di Sales si facesse tutto a tutti nella carità apostolica: concedi anche a noi di testimoniare sempre, nel servizio dei fratelli, la dolcezza del tuo amore. Per il nostro Signore...
Deus, qui ad animárum salútem beátum Francíscum epíscopum ómnibus ómnia factum esse voluísti, concéde propítius, ut, eius exémplo, tuæ mansuetúdinem caritátis in fratrum servítio semper ostendámus. Per Dóminum.
Prima Lettura Ef 3,8-12
Mi è stato concesso di annunziare le imperscrutabili ricchezze di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, a me, che sono l'infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l'adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell'universo, perché sia manifestata ora nel cielo, per mezzo della Chiesa, ai Principati e alle Potestà la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, il quale ci dà il coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la fede in lui.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 88
Annunzierò ai fratelli l'amore del Signore.
Canterò senza fine le grazie del Signore,
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
perché hai detto:
«La mia grazia rimane per sempre» ;
la tua fedeltà è fondata nei cieli.
Dice il Signore:
«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide mio servo:
stabilirò per sempre la tua discendenza,
ti darò un trono che duri nei secoli.
Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l'ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.
La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui
e nel mio nome si innalzerà la sua potenza.
Egli mi invocherà: Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».
Canto al Vangelo Gv 10,14
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore;
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.
Vangelo
Gv 10,11-16
Il buon pastore offre la vita per le pecore.
Dal vangelo
secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.
E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore» .PAROLA DEL SIGNORE
PAROLE DEL SANTO PADRE
RispondiEliminaGesù ha formato una nuova famiglia, non più basata sui legami naturali, ma sulla fede in Lui, sul suo amore che ci accoglie e ci unisce tra noi, nello Spirito Santo. Tutti coloro che accolgono la parola di Gesù sono figli di Dio e fratelli tra di loro. Accogliere la parola di Gesù ci fa fratelli tra noi, ci rende la famiglia di Gesù. Sparlare degli altri, distruggere la fama degli altri, ci rende la famiglia del diavolo. Quella risposta di Gesù non è una mancanza di rispetto verso sua madre e i suoi familiari. Anzi, per Maria è il più grande riconoscimento, perché proprio lei è la perfetta discepola che ha obbedito in tutto alla volontà di Dio. Ci aiuti la Vergine Madre a vivere sempre in comunione con Gesù, riconoscendo l’opera dello Spirito Santo che agisce in Lui e nella Chiesa, rigenerando il mondo a vita nuova. (Angelus, 10 giugno 2018)
FAUSTI -Gesù diceva che il ladro / brigante non passa dalla porta , ora dice : Io-sono la porta , attraverso la quale le pecore possono uscire in libertà e raggiungere la vita.
RispondiEliminaLui stesso, Parola diventata carne, è la Porta tra terra e cielo.
La porta è dove il muro della prigione è rotto. Chi è chiuso dentro può uscire ; se non vuol uscire,
brilla comunque ai suoi occhi la luce del giorno. La salvezza non è entrare nel tempio come pecore da macello, ma uscire con lui per entrare in lui, il Figlio, che ci dà la vita e in abbondanza.
Egli è infatti l'intelligenza amorosa del Padre , salva la nostra umanità , aprendola alla luce della sua verità.
Lui stesso è infatti il pascolo del gregge, il vero Pane di Vita (6,33-35) che soddisfa ogni fame e sete
Ora GESU' fa vedere il suo modo di essere Pastore : espone la sua vita a favore delle pecore. Più avanti dirà anche che dispone e depone per loro la sua vita.
E' la bellezza dell'amore che si mostra in azione!
Per il pastore le pecore sono sue : gli appartengono e ne ha cura come della propria vita. Il mercenario , invece, è preoccupato del suo salario : le pecore sono a servizio della sua vita, non lui della loro. Per questo non si es-pone : agisce per vile interesse . Nel momento del pericolo fugge da chi lo ha seguito
Il lupo, nemico tradizionale del gregge, rappresenta le forze ostili del male.
Gesù stesso ha mandato i suoi discepoli come agnelli in mezzo ai lupi.
Davanti ai lupi, che hanno appena rinnovato la decisione di ucciderlo, ( 8, 59) Gesù non abbandona i suoi e non fugge. Difende le pecore perchè gli interessano, le ha a cuore perchè le ha nel cuore.
Gesù dopo aver parlato del Pastore Bello in termini di coraggio, che gli fa esporre la propria vita, ora dice cosa “dispone” a favore delle sue pecore mette a loro disposizione la sua stessa vita, che è la conoscenza e l'amore del Padre. C'è una conoscenza,un'intimità, un amore reciproco tra Pastore e pecore. Chiama ciascuna per nome : “Ti ho chiamato per nome ; tu mi appartieni....sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima e io ti amo” (IS.43,1-4) Il rapporto di conoscenza e amore che c'è tra Gesù e ciascuno di noi è il medesimo che c'è tra il Padre e Lui : “ Come il Padre amò me, così io amai voi” (15,19). L'amore reciproco tra Padre e Figlio, il mistero che è la loro stessa vita,
è il medesimo che circola tra noi e Lui.
Egli dis-pone della propria vita a favore delle pecore . La mette a loro disposizione, la offre loro.
Ci sono anche altre pecore che non sono di questo recinto. “Questo recinto” è quello del tempio, in cui sta Israele. Ci sono altri “recinti” religiosi o laici , che tengono schiavo l'uomo.
Il Figlio ha fratelli non solo nel popolo di Dio, ma dovunque : tutto è stato fatto per mezzo di Lui, luce e vita di ogni uomo, che è figlio nel Figlio.
Per questo il Padre ama il mondo (3,16) e il Figlio , salvatore (4,42) e luce del mondo (8,12), sarà innalzato non solo per radunare tutti i dispersi di Israele, ma per tutti i popoli.
Gesù vuol condurre anche questi alla libertà.
Il cristianesimo è di sua natura universale ( cattolico) : non esclude nessuno. Se si esclude qualcuno, si rinnega il Padre, che ama ciascuno, e il Figlio, che è come il Padre.
Lo stesso concetto di “missione” non ha nulla a che fare con il proselitismo . È la spinta interiore del Figlio verso i fratelli. Gesù depone la sua vita volontariamente. Il suo non è un morire, ma un realizzare la propria esistenza come dono totale d'amore : più forte della morte è l'amore (Ct. 8, 6).
Il suo deporre la vita ha come fine il riceverla di nuovo .
Gesù, dando la sua vita, la riceve in pienezza : è uguale al Padre , perchè non solo si sa amato, ma ama i fratelli con il suo stesso amore.
In Lui la vita diventa ciò che è : circolazione viva d'amore, dono ricevuto e dato.
Per questo è il Figlio diletto, compimento perfetto dell'Amore del Padre.
S.FRANCESCO DI SALES nacque in Savoia nel 1567, studiò a Parigi e Padova. ordinato sacerdote, divenne zelante predicatore e fu scelto come Vescovo di Ginevra. Fondò l'ordine della Visitazione con S. Giovanna di Chantall. Richiamò tutti con dolcezza e rigore alla perfezione evangelica. Fu proclamato Dottore della Chiesa, la sua dottrina è nei suoi scritti :INTRODUZIONE ALLA VITA DEVOTA e TRATTATO DELL'AMOR DI DIO , è quindi riconosciuto come Patrono degli scrittori e della stampa cattolica .
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