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lunedì 5 agosto 2024

MARIA SANTISSIMA DELLA NEVE - DEDICAZIONE DELLA BASILICA DI S. MARIA MAGGIORE


 

4 commenti:

  1. Prima Lettura Is 66,10-14c
    Io farò scorrere verso di lei, come un fiume, la prosperità.

    Dal libro del profeta Isaia
    Rallegratevi con Gerusalemme,
    esultate per essa quanti la amate.
    Sfavillate di gioia con essa
    voi tutti che avete partecipato al suo lutto.
    Così succhierete al suo petto
    e vi sazierete delle sue consolazioni;
    succhierete, deliziandovi, all'abbondanza del suo seno.
    Poiché così dice il Signore:
    «Ecco io farò scorrere verso di essa,
    come un fiume, la prosperità;
    come un torrente in piena la ricchezza dei popoli;
    i suoi bimbi saranno portati in braccio,
    sulle ginocchia saranno accarezzati.
    Come una madre consola un figlio così io vi consolerò;
    in Gerusalemme sarete consolati.
    Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
    le vostre ossa saran rigogliose come erba fresca.
    La mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi».

    Salmo Responsoriale Gdt 13,18-20
    Benedetta sei tu, Maria, fra tutte le donne.

    Benedetta sei tu, figlia,
    davanti al Dio Altissimo
    più di tutte le donne,
    e benedetto il Signore Dio,
    che ha creato il cielo e la terra.

    Il coraggio che ti ha sostenuta
    non cadrà dal cuore degli uomini:
    essi ricorderanno per sempre
    la potenza di Dio.

    Il Signore dà esito felice alla tua opera,
    a tua perenne esaltazione.
    Con prontezza hai esposto la vita
    per sollevare il tuo popolo
    dall'umiliazione e dall’abbattimento.

    Canto al Vangelo Lc 1,45
    Alleluia, alleluia.
    Beata sei tu, o Vergine Maria, perché hai creduto:
    si è adempiuta in te la parola del Signore.
    Alleluia.






    Vangelo

    Lc 1,41b-55
    Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente: ha innalzato gli umili.

    Dal vangelo secondo Luca
    In quei giorni, Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse:

    «L'anima mia magnifica il Signore
    e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
    perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
    D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
    Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
    e Santo è il suo nome:
    di generazione in generazione la sua misericordia
    si stende su quelli che lo temono.
    Ha spiegato la potenza del suo braccio,
    ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
    ha rovesciato i potenti dai troni,
    ha innalzato gli umili;
    ha ricolmato di beni gli affamati,
    ha rimandato a mani vuote i ricchi.
    Ha soccorso Isræle, suo servo,
    ricordandosi della sua misericordia,
    come aveva promesso ai nostri padri,
    ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Che cosa ci consiglia la nostra Madre? Oggi nel Vangelo la prima cosa che dice è: «L’anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46). Noi, abituati a sentire queste parole, forse non facciamo più caso al loro significato. Magnificare letteralmente significa “fare grande”, ingrandire. Maria “ingrandisce il Signore”: non i problemi, che pure non le mancavano in quel momento. Da qui scaturisce il Magnificat, da qui nasce la gioia: non dall’assenza dei problemi, che prima o poi arrivano, ma la gioia nasce dalla presenza di Dio che ci aiuta, che è vicino a noi. Perché Dio è grande. E soprattutto, Dio guarda ai piccoli. Noi siamo la sua debolezza di amore: Dio guarda e ama i piccoli. (Angelus, 15 agosto 2020)

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  3. FAUSTI – Mediante Maria, fattasi obbedienza alla Parola, Dio visita il Suo popolo e il Suo popolo Lo riconosce. Questo riconoscimento è il termine del Suo piano, fine della Sua fatica, compimento della storia della salvezza; l'incontro tra Israele e Chiesa, tra il popolo di Dio e il suo Messia.
    Il mistero della Visitazione è l'anticipo di questo avvenimento escatologico, in cui sarà usata Misericordia a tutti coloro che erano rinchiusi nella disobbedienza.
    E' la gioia finale dell'incontro, tanto ostacolato e tanto sospirato, tra Sposo e sposa, di cui parla il Cantico. La visita del Signore è il senso della storia personale e universale. Ma chi sa discernerla?
    Elisabetta è gravida di due millenni di attesa, Maria dell'Eterno atteso.
    Il loro incontro è l'abbraccio tra l'Antico e il Nuovo Testamento, tra la promessa e il compimento.
    Due donne si salutano. Nella loro reciproca accoglienza è riconosciuto Colui che è Accoglienza.
    L'incontro avviene per iniziativa di Colei che è beata poiché ha creduto nell'adempimento della Parola del Signore : Maria va da Elisabetta, segno che ha dato Colui al quale “nulla è impossibile” (1,36).
    Il N. Testamento va a riconoscere nell'Antico il dono pre-contenuto come promessa dell'impossibile. Solo in questa visita e frequentazione dell'A. T. il N. Testamento capisce la realtà di cui è compimento.
    Al di fuori della promessa dell'A. T. è impossibile riconoscere il dono di Dio che è venuto a visitarci.
    Solo il Battista è in grado di indicarlo!
    Legge e promessa sono come le mani che, attraverso Israele, Dio ha creato perché l'umanità possa tenderle verso di Lui e accoglierlo.
    Un dono che non trova mani per riceverlo e sostenerlo, cade e si perde.
    Maria, visitando Elisabetta, riconosce la verità di ciò che capita in Lei ; la Chiesa, ricorrendo all'A. Testamento, comprende ciò che ha concepito.
    E in Maria e nella Chiesa Israele vede la Visita che il Signore ci ha fatto.
    E' un grande mistero questo riconoscimento : segna il passaggio dalla promessa al compimento, dono della piena conoscenza del Signore.
    IL MAGNIFICAT , con il quale la Chiesa conclude ogni giorno i Vespri, è il canto di coloro che hanno sperimentato “oggi” la salvezza. E' un cantico di lode, sul tipo di quello di Anna (1Sam 2) , che vede la realizzazione della promessa. Esprime la beatitudine di chi ha riconosciuto l'azione di Dio in suo favore , prorompe dal cuore di chi ha accolto il suo Signore.
    E' un inno personale e insieme universale e cosmico.
    Maria è la bocca della figlia di Sion, di tutta l'umanità e dell'intera creazione che vede compiersi la promessa di Dio, più grande di ogni fama (Sl 138,2).
    E' il Canto nuovo che prorompe dall'uomo nuovo.
    L'azione di Dio culmina nel canto dell'uomo. Perché canta chi ama e l'amore riposa solo quando è amato.
    Il termine di tutta la storia sarà un canto di gioia senza fine.
    Questo canto, anticipato da Maria, è il frutto maturo dell' ascolto di fede, in cui si svela compiutamente il senso della creazione e della storia.
    Il Magnificat è un compendio di storia di salvezza , che descrive l'azione di Dio – esatto contrappunto di quella umana – attraverso un centone di citazioni e allusioni bibliche.
    La prima parte è il rendimento di grazie di Maria per cià che Dio ha compiuto in Lei.
    La seconda parte estende a tutti gli uomini l'azione che Dio in Lei ha compiuto, descritta con sette affermazioni.
    Il Canto di Maria, occasionato dalla beatitudine proclamata da Elisabetta, ha la stessa melodia delle Beatitudini (Lc 6, 20-26).

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  4. Il 5 agosto di ogni anno viene rievocato, attraverso una solenne Celebrazione, il "Miracolo della Nevicata": di fronte agli occhi commossi dei partecipanti una cascata di petali bianchi discende dal soffitto ammantando l'ipogeo e creando quasi un'unione ideale tra l'assemblea e la Madre di Dio.

    Il Santo Padre Giovanni Paolo II fin dall'inizio del suo pontificato ha voluto che una lampada ardesse giorno e notte sotto l'icona della Salus, a testimonianza della sua grande devozione per la Madonna. Lo stesso Papa, l'8 dicembre del 2001, ha inaugurato un'altra perla preziosa della Basilica: il Museo, luogo dove la modernità delle strutture e l'antichità dei capolavori esposti offrono al visitatore un "panorama" unico.

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