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mercoledì 28 agosto 2024

MARTIRIO DI S. GIOVANNI BATTISTA


3 commenti:

  1. Davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti
    e non dovrò vergognarmi, Signore.
    La mia delizia sarà nei tuoi comandi, che io amo. (Sal 118,46-47)
    O Dio, che a Cristo tuo Figlio hai dato come precursore,
    nella nascita e nella morte, san Giovanni Battista,
    concedi anche a noi di lottare con coraggio
    per la testimonianza della tua parola,
    come egli morì martire per la verità e la giustizia.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Àlzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò.
    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 1,17-19

    In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore:
    «Tu, stringi la veste ai fianchi,
    àlzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò;
    non spaventarti di fronte a loro,
    altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
    Ed ecco, oggi io faccio di te
    come una città fortificata,
    una colonna di ferro
    e un muro di bronzo
    contro tutto il paese,
    contro i re di Giuda e i suoi capi,
    contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
    Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
    perché io sono con te per salvarti».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 70 (71)
    R. La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
    In te, Signore, mi sono rifugiato,
    mai sarò deluso.
    Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
    tendi a me il tuo orecchio e salvami. R.

    Sii tu la mia roccia,
    una dimora sempre accessibile;
    hai deciso di darmi salvezza:
    davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
    Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.

    Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
    la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
    Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
    dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.

    La mia bocca racconterà la tua giustizia,
    ogni giorno la tua salvezza.
    Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
    e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Beati i perseguitati per la giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,10)

    Alleluia.

    Vangelo
    «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
    Dal Vangelo secondo Marco
    Mc 6,17-29

    In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
    Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
    E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    E così Giovanni finisce la sua vita sotto l’autorità di un re mediocre, ubriaco e corrotto, per il capriccio di una ballerina e per l’odio vendicativo di un’adultera. Così finisce il Grande, l’uomo più grande nato da donna”. E questa non è una cosa del passato: oggi succede questo. I nostri martiri, che finiscono la loro vita sotto l’autorità corrotta di gente che odia Gesù Cristo. ( Santa Marta, 6 febbraio 2015)

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  3. FAUSTI - “Levarono la sua spoglia e lo deposero in un sepolcro” : con queste parole termina la storia di Giovanni, presagio di quella del Signore. Il racconto fu occasionato dalla domanda su chi è Gesù.
    L'invio in missione ha suscitato in giro il problema della Sua identità.
    E' il tema centrale di Marco, che troverà una prima risposta alla fine del racconto dei pani.
    Infatti Egli è riconoscibile solo nel Pane : memoriale della Sua Morte e Resurrezione.
    Questo brano ci dice innanzitutto perchè non Lo si riconosce.
    Erode non può intendere la Parola, perché ha spento la Voce che la proclama.
    L'uccisione del Battista è la consumazione del peccato.
    Ultimo dei profeti, egli denuncia l'adulterio del popolo – impersonato dal suo re - che non ama il Signore, suo Sposo.
    Chi, invece di convertirsi alla Parola, preferisce farne tacere la Voce, si toglie la possibilità stessa di conversione. Chi non pratica la giustizia e non è disposto a cambiar vita, non può cercare il Signore e pretendere di trovarlo. Gli rimane una fame e sete di Verità inappagate.
    E' terribile il silenzio di Dio (Am 8,11). E Dio tace , solo perchè non vuole e non può condannare.
    Ma il Suo Silenzio è l'annuncio più forte del nostro peccato e della Sua misericordia.
    Inoltre questo brano indica il destino del testimone. In greco testimone di dice “martire”. Il termine significa “uno che si ricorda”- si ricorda della sua missione anche a costo della vita.
    La sorte di Giovanni prelude quella di Gesù e di quanti saranno inviati. Può sembrare poco confortante. Ma l'uomo deve comunque morire. La differenza tra morte e martirio sta nel fatto che la prima è la fine, il secondo il fine di una vita. Il martire infatti testimonia fin dentro e oltre la morte l'amore che sta al principio della sua vita.
    Infine il banchetto di Erode nel suo palazzo fa da contrappunto a quello imbandito da Cristo nel deserto. Il primo ricorda una nascita , festeggiata con la morte,il secondo prefigura il memoriale della morte del Signore, festeggiato come dono della Vita.
    La storia mondana non è altro che una variazione, monotona fino alla nausea, di queste vicende velenose.
    Il pasto del Signore , invece,ha la semplice fragranza del Pane, che riempie la sera fresca di un deserto che fiorisce- amore che si dona e germina in condivisione e fraternità.
    Nella missione si compie la Comunione piena con Gesù : con Lui si partecipa alla stessa compassione per il male del mondo, e in Lui e come Lui si diventa pane di Vita per gli altri.
    L'Apostolo perfetto è il martire che giunge all'identità col suo Signore.
    Il discepolo, inviato a testimoniare in povertà, avrà la stessa sorte del Battista, vivendo così il mistero fecondo del seme che sparge.
    Però prima deve riconoscersi rispecchiato in Erode e nei vari personaggi di contorno, che raffigurano le varie sfaccettature del male che abita nel suo cuore, causa dell'uccisione del Giusto.
    E' il primo annuncio della Morte e Resurrezione di Gesù, scritto non a parole, ma con il Sangue del testimone.

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