Translate

martedì 27 settembre 2022

SAN VINCENZO DE' PAOLI


 

2 commenti:

  1. Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato
    con l’unzione, mi ha mandato ad annunciare ai poveri il lieto messaggio
    e a risanare chi ha il cuore affranto. (Cf. Lc 4,18)
    O Dio, che per il servizio ai poveri e la formazione
    dei tuoi ministri hai ricolmato di virtù apostoliche
    il santo presbitero Vincenzo [de’ Paoli],
    fa’ che, animati dal suo stesso spirito,
    amiamo ciò che egli ha amato
    e mettiamo in pratica i suoi insegnamenti.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Perché dare la luce a un infelice?
    Dal libro di Giobbe
    Gb 3,1-3.11-17.20-23

    Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. Prese a dire:
    «Perisca il giorno in cui nacqui
    e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”.
    Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
    e non spirai appena uscito dal grembo?
    Perché due ginocchia mi hanno accolto,
    e due mammelle mi allattarono?
    Così, ora giacerei e avrei pace,
    dormirei e troverei riposo
    con i re e i governanti della terra,
    che ricostruiscono per sé le rovine,
    e con i prìncipi, che posseggono oro
    e riempiono le case d’argento.
    Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
    o come i bambini che non hanno visto la luce.
    Là i malvagi cessano di agitarsi,
    e chi è sfinito trova riposo.
    Perché dare la luce a un infelice
    e la vita a chi ha amarezza nel cuore,
    a quelli che aspettano la morte e non viene,
    che la cercano più di un tesoro,
    che godono fino a esultare
    e gioiscono quando trovano una tomba,
    a un uomo, la cui via è nascosta
    e che Dio ha sbarrato da ogni parte?».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 87 (88)
    R. Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
    Signore, Dio della mia salvezza,
    davanti a te grido giorno e notte.
    Giunga fino a te la mia preghiera,
    tendi l’orecchio alla mia supplica. R.

    Io sono sazio di sventure,
    la mia vita è sull’orlo degli inferi.
    Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa,
    sono come un uomo ormai senza forze. R.

    Sono libero, ma tra i morti,
    come gli uccisi stesi nel sepolcro,
    dei quali non conservi più il ricordo,
    recisi dalla tua mano. R.

    Mi hai gettato nella fossa più profonda,
    negli abissi tenebrosi.
    Pesa su di me il tuo furore
    e mi opprimi con tutti i tuoi flutti. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
    e dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45)

    Alleluia.

    Vangelo
    Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 9,51-56

    Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
    Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
    Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

    Parola del Signore.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù, nel vivere la missione affidatagli dal Padre, sa bene che deve affrontare la fatica, il rifiuto, la persecuzione e la sconfitta. Un prezzo che, ieri come oggi, la profezia autentica è chiamata a pagare. Il duro rifiuto, però, non scoraggia Gesù, né arresta il cammino e la fecondità della sua azione profetica. Egli va avanti per la sua strada, confidando nell’amore del Padre. Anche oggi, il mondo ha bisogno di vedere nei discepoli del Signore dei profeti, cioè delle persone coraggiose e perseveranti nel rispondere alla vocazione cristiana. Persone che seguono la “spinta” dello Spirito Santo, che le manda ad annunciare speranza e salvezza ai poveri e agli esclusi; persone che seguono la logica della fede e non del miracolismo; persone dedicate al servizio di tutti, senza privilegi ed esclusioni. In poche parole: persone che si aprono ad accogliere in sé stesse la volontà del Padre e si impegnano a testimoniarla fedelmente agli altri. (ANGELUS, 3 febbraio 2019)

    RispondiElimina
  2. FAUSTI - D'ora in poi il Vangelo non è solo Parola da ascoltare, ma anche e soprattutto via da seguire per giungere alla contemplazione del Figlio uguale al Padre. Essa culmina nella contemplazione della Croce.
    Gesù è la tenda definitiva di Dio tra gli uomini, proprio nella solitudine del Suo cammino, è la Parola da ascoltare, proprio in quanto Figlio dell'uomo che si consegna; è la Bellezza da contemplare, proprio in quanto Volto indurito nella Misericordia.
    Ora Luca chiama noi, suoi lettori, a contemplarlo “a viso scoperto”, riflettendo come in uno specchio la Gloria del Signore Così “veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore” (2Cor 3,18).
    Egli cammina in mezzo a noi e ci apre il ritorno al Padre.
    Seguendolo, torniamo ad essere ciò che siamo :Suoi figli.
    Ma, come nessuno ha ascoltato la Parola del Padre, nessuno ora accoglie il Volto del Figlio. Non trova ospitalità, perchè è il più piccolo di tutti e l'escluso da tutti.
    Rifiutato dai lontani, i Samaritani, non è compreso dai vicini, i discepoli.
    E' escluso dagli esclusi e non accolto dai piccoli!
    Infatti è indurito nella Parola del Padre che è Amore e Tenerezza.
    Egli, icona visibile del Dio invisibile, si è fatto pellegrino sulle strade del mondo, per restituire ai fratelli il loro volto di figli.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.