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lunedì 3 luglio 2023

BEATO PIER GIORGIO FRASSATI


 

5 commenti:

  1. PAROLE DEL SANTO PADRE
    È la paura. Quando viene nel mare un grande sconvolgimento, la barca era coperta dalle onde. ‘Salvaci, Signore, siamo perduti!’ Dicono loro. La paura! Anche quella è una tentazione del demonio: avere paura di andare avanti sulla strada del Signore. (Santa Marta, 2 luglio 2013)

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Oggi possiamo chiederci: quali sono i venti che si abbattono sulla mia vita, quali sono le onde che ostacolano la mia navigazione e mettono in pericolo la mia vita spirituale, la mia vita di famiglia, la mia vita psichica pure? Diciamo tutto questo a Gesù, raccontiamogli tutto. Egli lo desidera, vuole che ci aggrappiamo a Lui per trovare riparo contro le onde anomale della vita. Il Vangelo racconta che i discepoli si avvicinano a Gesù, lo svegliano e gli parlano (cfr v. 38). Ecco l’inizio della nostra fede: riconoscere che da soli non siamo in grado di stare a galla, che abbiamo bisogno di Gesù come i marinai delle stelle per trovare la rotta. La fede comincia dal credere che non bastiamo a noi stessi, dal sentirci bisognosi di Dio. Quando vinciamo la tentazione di rinchiuderci in noi stessi, quando superiamo la falsa religiosità che non vuole scomodare Dio, quando gridiamo a Lui, Egli può operare in noi meraviglie. È la forza mite e straordinaria della preghiera, che opera miracoli. Gesù, pregato dai discepoli, calma il vento e le onde. E pone loro una domanda, una domanda che riguarda anche noi: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?» (v. 40). I discepoli si erano fatti catturare dalla paura, perché erano rimasti a fissare le onde più che a guardare a Gesù (…) Anche per noi è così: quante volte restiamo a fissare i problemi anziché andare dal Signore e gettare in Lui i nostri affanni! (Angelus, 20 giugno 2021)

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  2. FAUSTI - “Perché siete paurosi, o voi di poca fede?” dice Gesù ai discepoli che l'avevano seguito nella traversata. Paura e fiducia sono due sentimenti opposti che si contendono il cuore dell'uomo. La prima lo blocca, la seconda lo fa camminare. Crescendo l'una, cala l'altra e viceversa. Sta a noi favorire la fiducia e tenere a bada la paura. Questa viene dalla coscienza del limite e conta su ciò che noi possiamo, quella viene dalla conoscenza che Dio ci è Padre e conta su ciò che Lui può.
    I discepoli lo hanno seguito, ma non sanno ancora che devono posare il capo anche sul mare in tempesta. Non è il padre che bisogna seppellire, ma le proprie paure. Diversamente non si giunge all'altra riva.
    La traversata di Gesù con i Suoi discepoli è immagine dell'esistenza umana. La barca è la comunità, dove Lui sta con noi.
    Deve passare difficoltà, burrasche e tempeste, prima o dopo tutti andiamo a fondo. E' l'unica certezza. Numerosi anticipi ce la richiamano, se per caso la dimenticassimo.
    Le situazioni limite, come evidenziano la pochezza, così stimolano la crescita della fede. Diversamente non si può vivere una vita libera dalla paura della morte , la cui vista ci pietrifica.
    Gesù è Colui al quale il vento e il mare obbediscono?.
    Lui ha “dormito” con noi e si è “risvegliato” per noi.
    Il Suo sonno è la fiducia di chi posa il capo in seno al Padre.
    Per questa Sua fede “ si risveglia” nella potenza di Dio, dominatore del mare.
    Anche noi possiamo avere fiducia in Lui : è il Signore che salva.
    Ma non “dalla “ morte- sarebbe un'illusione, perché sappiamo di essere mortali!- bensì “nella “ morte, offrendoci il risveglio a una vita nuova che va oltre la stessa morte.
    La Chiesa è la comunità di coloro che sono battezzati nella Sua morte, per aver parte alla Sua medesima vita.
    Lo seguono e sono con Lui nella stessa barca . sia che veglino, sia che dormano, vivono ormai sempre con il Signore.

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  3. PREGHIERA
    Signore Gesù,
    donaci il coraggio di volare in alto,
    di fuggire la tentazione della mediocrità e della banalità;
    rendici capaci, come Pier Giorgio,
    di aspirare alle cose più grandi
    con la sua tenacia e la sua costanza
    e di accogliere con gioia il tuo invito alla santità.
    Liberaci dalla paura di non riuscirci
    o dalla falsa modestia di non esservi chiamati.
    Concedici la grazia,
    che Ti domandiamo per l’intercessione di Pier Giorgio
    e la forza per proseguire con fedeltà
    sulla via che conduce “verso l’alto”.
    Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

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  4. LA FEDE
    E' un atto che si spinge fin nel nucleo della persona:paragonabile ad un si definitivo di un grande amore.
    E'per questo che la fede può e dev'essere definta anche grazia : come l'Amore,essa è in ultima istanza un dono, una grazia che capita all'uomo.
    Essa non è semplcemente un'opzione: essa si attesta come una risposta e perciò è in primo luogo debitrice nei confronti di ciò che viene a me dall'altra persona....
    Analogamente la Fede è un si a Dio in Gesù Cristo che mi guarda, dischiude il mio essere e mi concede di affidarmi a Lui definitivamente. La fede attinge ciò che di più personale e di più intimo esiste, e così rispondo alla persona di Gesù Cristo , che mi chiama per nome.
    Ma proprio perché la fede è un atto totalmente personale essa non ha niente di esclusivo e di strettamente riservato, ma introduce in una comunione
    La persona di Gesù Cristo mi si dà a riconoscere nelle Sue Parole e nelle Sue Azioni.
    (Benedetto xvi)

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