Antifona Annunciate di giorno in giorno la salvezza del Signore, in mezzo alle genti narrate la sua gloria. (Sal 95,2-3)
Gloria.
Rafforza in noi, o Padre, la fede che spinse il santo apostolo Bartolomeo ad aderire con animo sincero a Cristo tuo Figlio, e per sua intercessione fa’ che la tua Chiesa sia per tutti i popoli sacramento di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Sopra i basamenti sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 21,9b-14
Uno dei sette angeli mi parlò e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 144 (145) R. I tuoi santi, Signore, dicono la gloria del tuo regno. Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza. R.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese e la splendida gloria del tuo regno. Il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie e buono in tutte le sue opere. Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele! (Gv 1,49b)
Alleluia.
Vangelo Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità. Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 1,45-51
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzareth». Natanaèle gli disse: «Da Nàzareth può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
PAROLE DEL SANTO PADRE Il segno concreto che abbiamo davvero incontrato Gesù è la gioia che proviamo nel comunicarlo anche agli altri. Leggendo il Vangelo vediamo che questa è stata l’esperienza dei primi discepoli: Incontrare Gesù equivale a incontrarsi con il suo amore. Questo amore ci trasforma e ci rende capaci di trasmettere ad altri la forza che ci dona. In qualche modo potremmo dire che dal giorno del Battesimo viene dato a ciascuno di noi un nuovo nome in aggiunta a quello che già danno mamma e papà, e questo nome è “Cristoforo”: tutti siamo “Cristofori”. Cosa significa? “Portatori di Cristo”. E’ il nome del nostro atteggiamento, un atteggiamento di portatori della gioia di Cristo, della misericordia di Cristo. Ogni cristiano è un “Cristoforo”, cioè un portatore di Cristo! (Udienza Giubilare, 30 gennaio 2016)
FAUSTI - Come sempre, anche per Natanaele la vocazione è segnata dall'incontro con chi ha già incontrato il Signore. Natanaele non appare nella lista dei dodici. Può essere identificato con Bartolomeo. A nome degli altri tre , Filippo comunica la sua scoperta : ha visto Gesù di Nazaret , Colui del quale la Scrittura parla . Per uno che studia la Scrittura , non è così facile riconoscere che Colui del quale essa parla è l'uomo Gesù , per giunta di Nazaret (7,27). Come può il Messia essere così ordinario e comune, uguale ad ogni carne? Gesù guarda dentro Natanaele . Lo vede e lo conosce , senza che nessuno gli abbia parlato di lui. Gesù fa di Natanaele l'elogio del giusto, che cammina secondo la Parola del Signore. La menzogna è una parola ingannevole per intrappolare l'altro e impadronirsi di lui. La Scrittura ci vuol liberare dalle parole dolose che distruggono ciò che la Parola ha creato. "Mentre eri sotto il fico, ti ho visto" Nella tradizione del giudaismo il fico, albero della conoscenza della felicità e della sventura, può simboleggiare lo studio della legge, con il suo dolce frutto. Gesù lo ha visto mentre si applicava con impegno allo studio della Scrittura, che l'ha preparato all'incontro con Colui del quale essa parla. Natanaele, come è riconosciuto da Gesù, Lo riconosce. Probabilmente per Natanaele "Figlio di Dio" e "Re d'Israele" significano Messia. Per noi invece è già l'anticipo del mistero profondo del Figlio. In Mosè e nei profeti è nascosto ben più di quanto Natanaele ha intravisto : la carne di Gesù fa vedere la Gloria del Figlio unigenito. Gesù è il Figlio dell'uomo sul quale si apre il cielo (is 63,19), come nel Battesimo (Mc 1,10) ; su di Lui scende e dimora lo Spirito. E' un richiamo alla visione di Giacobbe che vede angeli salire e scendere su di Lui a Betel (Gen 28,12) e scopre che questo luogo è tremendo : è la porta del cielo. L'alleanza con Dio , che Giacobbe avvertiva minacciata, è ristabilita e donata pienamente nel Figlio dell'uomo : Lui sarà il Nuovo Tempio, la Porta tra Dio e l'uomo, comunione tra i due. Egli infatti , la Parola diventata carne, è la dimora di Dio tra gli uomini e di ogni uomo in Dio. Con Lui, vera scala di Giacobbe, è definitivamente aperto il cielo . Dio comunica con l'uomo e l'uomo con Dio.
Antifona
RispondiEliminaAnnunciate di giorno in giorno la salvezza del Signore,
in mezzo alle genti narrate la sua gloria. (Sal 95,2-3)
Gloria.
Rafforza in noi, o Padre,
la fede che spinse il santo apostolo Bartolomeo
ad aderire con animo sincero a Cristo tuo Figlio,
e per sua intercessione fa’ che la tua Chiesa
sia per tutti i popoli sacramento di salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Sopra i basamenti sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 21,9b-14
Uno dei sette angeli mi parlò e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello».
L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 144 (145)
R. I tuoi santi, Signore, dicono la gloria del tuo regno.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Rabbì, tu sei il Figlio di Dio,
tu sei il re d'Israele! (Gv 1,49b)
Alleluia.
Vangelo
Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,45-51
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzareth». Natanaèle gli disse: «Da Nàzareth può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
RispondiEliminaIl segno concreto che abbiamo davvero incontrato Gesù è la gioia che proviamo nel comunicarlo anche agli altri. Leggendo il Vangelo vediamo che questa è stata l’esperienza dei primi discepoli: Incontrare Gesù equivale a incontrarsi con il suo amore. Questo amore ci trasforma e ci rende capaci di trasmettere ad altri la forza che ci dona. In qualche modo potremmo dire che dal giorno del Battesimo viene dato a ciascuno di noi un nuovo nome in aggiunta a quello che già danno mamma e papà, e questo nome è “Cristoforo”: tutti siamo “Cristofori”. Cosa significa? “Portatori di Cristo”. E’ il nome del nostro atteggiamento, un atteggiamento di portatori della gioia di Cristo, della misericordia di Cristo. Ogni cristiano è un “Cristoforo”, cioè un portatore di Cristo! (Udienza Giubilare, 30 gennaio 2016)
FAUSTI - Come sempre, anche per Natanaele la vocazione è segnata dall'incontro con chi ha già incontrato il Signore. Natanaele non appare nella lista dei dodici. Può essere identificato con Bartolomeo.
A nome degli altri tre , Filippo comunica la sua scoperta : ha visto Gesù di Nazaret , Colui del quale la Scrittura parla .
Per uno che studia la Scrittura , non è così facile riconoscere che Colui del quale essa parla è l'uomo Gesù , per giunta di Nazaret (7,27).
Come può il Messia essere così ordinario e comune, uguale ad ogni carne?
Gesù guarda dentro Natanaele . Lo vede e lo conosce , senza che nessuno gli abbia parlato di lui. Gesù fa di Natanaele l'elogio del giusto, che cammina secondo la Parola del Signore.
La menzogna è una parola ingannevole per intrappolare l'altro e impadronirsi di lui.
La Scrittura ci vuol liberare dalle parole dolose che distruggono ciò che la Parola ha creato.
"Mentre eri sotto il fico, ti ho visto" Nella tradizione del giudaismo il fico, albero della conoscenza della felicità e della sventura, può simboleggiare lo studio della legge, con il suo dolce frutto. Gesù lo ha visto mentre si applicava con impegno allo studio della Scrittura, che l'ha preparato all'incontro con Colui del quale essa parla.
Natanaele, come è riconosciuto da Gesù, Lo riconosce.
Probabilmente per Natanaele "Figlio di Dio" e "Re d'Israele" significano Messia.
Per noi invece è già l'anticipo del mistero profondo del Figlio.
In Mosè e nei profeti è nascosto ben più di quanto Natanaele ha intravisto : la carne di Gesù fa vedere la Gloria del Figlio unigenito.
Gesù è il Figlio dell'uomo sul quale si apre il cielo (is 63,19), come nel Battesimo (Mc 1,10) ; su di Lui scende e dimora lo Spirito. E' un richiamo alla visione di Giacobbe che vede angeli salire e scendere su di Lui a Betel (Gen 28,12) e scopre che questo luogo è tremendo : è la porta del cielo.
L'alleanza con Dio , che Giacobbe avvertiva minacciata, è ristabilita e donata pienamente nel Figlio dell'uomo : Lui sarà il Nuovo Tempio, la Porta tra Dio e l'uomo, comunione tra i due.
Egli infatti , la Parola diventata carne, è la dimora di Dio tra gli uomini e di ogni uomo in Dio.
Con Lui, vera scala di Giacobbe, è definitivamente aperto il cielo .
Dio comunica con l'uomo e l'uomo con Dio.