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mercoledì 7 agosto 2024

SAN DOMENICO


 

4 commenti:


  1. Antifona

    In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
    il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza;
    gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Cf. Sir 15,5)

    Colletta

    Guida e proteggi, o Signore, la tua Chiesa
    per i meriti e gli insegnamenti di san Domenico:
    egli, che fu insigne predicatore della tua verità,
    sia nostro intercessore davanti a te.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Concluderò un'alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.

    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 31,31-34

    «Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore -, nei quali con la casa d'Israele e con la casa di Giuda concluderò un'alleanza nuova. Non sarà come l'alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d'Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore.
    Questa sarà l'alleanza che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni - oracolo del Signore -: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l'un l'altro, dicendo: "Conoscete il Signore", perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande - oracolo del Signore -, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 50 (51)

    R. Crea in me, o Dio, un cuore puro.

    Crea in me, o Dio, un cuore puro,
    rinnova in me uno spirito saldo.
    Non scacciarmi dalla tua presenza
    e non privarmi del tuo santo spirito. R.

    Rendimi la gioia della tua salvezza,
    sostienimi con uno spirito generoso.
    Insegnerò ai ribelli le tue vie
    e i peccatori a te ritorneranno. R.

    Tu non gradisci il sacrificio;
    se offro olocausti, tu non li accetti.
    Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
    un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R.


    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
    e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. (Mt 16,18)

    Alleluia.

    Vangelo
    Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 16,13-23

    In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
    Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
    E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
    Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
    Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

    Parola del Signore.

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  2. Parole del Santo Padre

    Chi sono io per voi, adesso? Gesù non vuole essere un protagonista della storia, ma vuole essere protagonista del tuo oggi, del mio oggi; non un profeta lontano: Gesù vuole essere il Dio vicino! Cristo, fratelli e sorelle, non è un ricordo del passato, ma il Dio del presente. Se fosse solo un personaggio storico, imitarlo oggi sarebbe impossibile: ci troveremmo davanti al grande fossato del tempo e soprattutto di fronte al suo modello, che è come una montagna altissima e irraggiungibile; vogliosi di scalarla, ma privi della capacità e dei mezzi necessari. Invece Gesù è vivo: ricordiamo questo, Gesù è vivo, Gesù vive nella Chiesa, vive nel mondo, Gesù ci accompagna, Gesù è al nostro fianco, ci offre la sua Parola, ci offre la sua grazia, che illuminano e ristorano nel cammino. Egli, guida esperta e saggia, è felice di accompagnarci nei sentieri più difficili e nelle scalate più impervie. […] Sulla strada della vita non siamo soli, perché Cristo è con noi, Cristo ci aiuta a camminare, come ha fatto con Pietro e con gli altri discepoli. Proprio Pietro, nel Vangelo di oggi, lo comprende e per grazia riconosce in Gesù «il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (v. 16): “Tu sei il Cristo, Tu sei il Figlio del Dio vivente”, dice Pietro; non è un personaggio del passato, ma il Cristo, cioè il Messia, l’atteso; non un eroe defunto, ma il Figlio di Dio vivente, fatto uomo e venuto a condividere le gioie e le fatiche del nostro cammino. (Angelus, 27 agosto 2023)

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  3. FAUSTI “Interrogava i Suoi Discepoli” Fin qui erano gli altri a interrogarsi su di Lui. Ora è Lui che interroga . La fede inizia dove noi smettiamo di mettere in questione il Signore , e accettiamo di essere messi in questione da Lui. A ogni nostra domanda su di Lui corrisponde una nostra risposta su di Lui, che Lo riduce a misura delle nostre domande.
    La Sua domanda a noi invece ci apre al Suo Mistero.
    La fede è responsabilità, abilità-a-rispondere al Signore che ci interpella. Lui è e resta sempre per noi un mistero, su cui non abbiamo né risposte, né immagini : l'unica risposta siamo noi che diventiamo a Sua immagine. Lasciarsi interrogare da Lui e rispondergli secondo lo Spirito è l'arte e l'avventura di essere uomo. Dio è l'eterna domanda , l'uomo ne è la risposta, nella misura in cui ne ascolta la Parola e la incarna nella propria vita.
    C'è un si dice, un parlare generico e irresponsabile, che non corrisponde mai a verità. In esso ciò che è già noto, o si presume tale, diventa misura di tutto. Le nostre convinzioni ci velano la realtà del Figlio dell'uomo e dell'uomo stesso, che è sempre più grande di quanto possiamo già sapere. Giovanni Battista ed Elia sono le figure religiose più eminenti del passato, con una sorte di azione e di passione per la Parola, Hanno in comune il non essere state capite in vita e l'essere già morte.“Ma voi, chi dite che Io sia? “ IO-Sono chiede con umiltà ai discepoli : “Chi sono Io?” per introdurli nel Suo Mistero. Non è una crisi di identità Sua : è in gioco l'identità loro.
    Gesù rivolge loro la domanda con trepida attesa : essere riconosciuto è il desiderio dell'Amore che si rivela. La risposta personale a questa Sua domanda costituisce il discepolo.
    Il cristianesimo non è un'ideologia,una dottrina, una morale ma il mio rapporto con Gesù, il “Mio” Signore che amo come Lui mi ama.
    Ai discepoli si chiede prima cosa dicono gli uomini e poi cosa dicono loro, per suggerire che la loro risposta non deve essere come quella degli altri. Né la carne né il sangue, ma solo il Padre può rivelare chi è il Figlio..
    Siamo alla svolta decisiva del Vangelo : finalmente Pietro e quelli con lui Lo riconoscono come Messia e Figlio di Dio.
    Avvinti a Lui, d'ora in poi potranno ricevere il dono di quella conoscenza di Lui che può essere fatta solo a chi Lo ama.Pietro per primo risponde alla domanda . Lo riconosce come il Cristo e il Figlio del Dio vivente ; è il Salvatore atteso che compie ogni promessa del cielo e desiderio della terra, è l'inatteso Figlio di Dio, che in ogni promessa si compromette, dono oltre ogni desiderio. Gesù è venuto a portarci il dono del Padre, il Padre come dono, in modo che siam tutti figli e fratelli.
    “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente” Quella di Pietro è la professione di fede cristiana : Gesù è il Cristo, l'unico Cristo, è il Figlio, il Figlio Unigenito del Padre della vita.
    Vedere nella Carne di Gesù il Cristo, Figlio di Dio, è il centro della rivelazione, è entrare nella conoscenza del mistero del rapporto Padre/Figlio, rivelato ai piccoli.
    Da questa risposta Pietro è generato uomo nuovo, partecipe del segreto di Dio.
    Con ulteriore sorpresa dovrà capire in seguito che il Cristo non è quello che lui pensa, ma un Cristo che lui non si aspetta, scoprirà anche che il Figlio di Dio è un Figlio che lui neanche sospetta, e che il Dio Vivente è “Altro” da quello che lui immagina.
    Beato te, Simone” Quella di Pietro è la Beatitudine suprema : accogliendo il Figlio, entra nel Regno del Padre. Lui è il primo che riceve la rivelazione di ciò che è nascosto ai sapienti e agli intelligenti. Pietro vede quanto occhio umano mai vide : ciò che Dio ha preparato per coloro che Lo amano nella Carne del Figlio. Il cristianesimo è conoscere a amare la persona di Gesù.
    Credere al Suo messaggio non è apprezzare o adottare la Sua dottrina : è conoscere e amare Lui come Figlio di Dio, che si è fatto mio fratello per darmi il Suo stesso rapporto col Padre.
    E' il Signore che mi ha amato e ha dato Se stesso per me (Gal 2,20).-

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  4. --> Si discute tra gli esperti il senso originale del testo, cosa intendesse Matteo e cosa intendesse Gesù. Certamente è importante saperlo, perchè ciò che è stato “allora” è qualcosa di unico che vale per sempre , anche “ora” è normativo per la Comunità che cerca di camminare ora come lui ha camminato allora . Occorre vedere la produzione di “senso” che il testo ha originato nella vita dei discepoli, ai quali il Signore ha promesso di essere sempre vicino, fino alla fine del mondo (Mt 28,20). In situazioni nuove e inedite, lo stesso testo produce sensi nuovi e inediti.
    Il Figlio dell'uomo non è il Cristo che pensa Pietro, ma quello che si rivelerà subito dopo, e che Pietro non vorrà accettare.
    La Parola di Dio vive e opera nella storia per la potenza dello Spirito. E' l'inizio dell'istruzione ai discepoli non più in parabole, ma mediante la Parola della Croce. Ora che hanno riposto in Lui la loro speranza e il loro affetto, può mostrarsi loro così com'é. Il Figlio dell'uomo ha un solo dovere , lo stesso di Dio, che è tutto e solo Amore : deve patire molto, l'amore è passione, fa patire, sentire come proprio il bene e il male dell'amato, deve essere con lui nella buona e nella cattiva sorte.
    Gli anziani, i sommi sacerdoti e gli scribi sono i ricchi, i potenti e i sapienti che puntano la propria esistenza sulla brama di avere, di potere, di apparire. Sono le tre maschere del male, sul quale si struttura l'ordinamento del mondo.Rappresentano l'aspirazione di ciascuno di noi , che riteniamo bene ciò che in realtà è egoismo e morte.
    Gesù deve entrare in questo male in cui ci troviamo , per salvarci e mostrarci il vero volto dell'uomo che è lo stesso di Dio.
    Gesù comincia a rivelarsi apertamente, e Pietro a ribellarsi duramente.
    “Rimproverare “ in greco è la stessa parola che Gesù fa con i demoni, ed è quanto Pietro fa con Gesù.
    Chi evita questo scontro , non capirà mai il pensiero di Dio.Lo scontro può essere evitato in buona o in malafede, per dabbenaggine o per astuzia, per inavvertenza e cecità.
    Pietro prende Gesù in disparte per rimproverarlo, gli vuole bene e non vuole umiliarlo davanti agli altri !.Si sente comunque in dovere , per il suo affetto, di riprenderlo.
    Che ne è del Cristo e del Dio vivente, se è un perdente? E'bestemmiare (ciò che Pietro pensa essere ) la Gloria!
    Per lui Dio è la realizzazione suprema delle aspirazioni dell'uomo : il sommamente ricco, onnipotente e glorioso. Se Dio fosse la proiezione dei nostri desideri, sarebbe il sommo male, più che il sommo bene! La falsa immagine che abbiamo di Lui corrisponde al falso ideale che abbiamo dell'uomo, Sua immagine. E proprio per questo facciamo il male, con cecità ostinata.
    Gesù si gira e gli mostra il Suo volto.
    In Lui c 'è affetto per l'amico, ma durezza contro il nemico che si cela in lui.
    Gesù non lo respinge lontano, lo rimette nella sua posizione giusta “dietro di Lui”.
    La salvezza non è che Lui segua noi – cosa che ha già fatto, a costo della Sua Vita!- ma che noi seguiamo Lui , fin al dono della vita.
    Pietro presenta in buona fede le stesse tentazioni di satana , che Gesù ha già incontrato nel deserto, qui è più difficile riconoscerle!
    A fin di bene, Pietro si fa pietra d'inciampo, che vuol far cadere il Figlio dell'uomo!
    Dice il Signore :”I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie”
    (Is 55,8). Lui è Santo, diverso da noi : è Amore.
    Noi, anche quando Lo riconosciamo, proiettiamo sempre su di Lui i nostri desideri, per noi sono più sicuri di qualunque verità.la nostra conoscenza secondo lo Spirito è mescolata a tanta carne!
    Ce ne libera solo quell'incontro costante col Vangelo, che ha l'onestà di farsi scontro con Gesù.
    Pietro è pietra in quanto non solo riconosce Gesù, ma anche in quanto si misura drammaticamente con Lui, riconoscendosi pietra d'inciampo.
    La fede non è un pacchetto di certezze a buon mercato. E' un'acquisizione progressiva in un faticoso misurarsi con la Parola della Croce.
    Quelle certezze che non si sanno mettere in discussione ci allontanano dalla verità.

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