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martedì 27 agosto 2024

SANT'AGOSTINO


6 commenti:

  1. FAUSTI - Si parla del Regno dei cieli nella sua prospettiva finale. Qui sulla terra il Regno è un cammino nel quale si trovano insieme grano e zizzania, pesci buoni e cattivi, spose sagge e stolte, chi incontra lo Sposo e chi no!
    Il numero delle dieci vergini rappresenta la totalità, la Comunità, la Chiesa, Sposa del Signore.
    Colui che è Amore ci ha fatti per amare come siamo amati. Lui è lo Sposo, la nostra altra parte, che si dona a noi se L'accogliamo.
    La fiaccola è il credente stesso. Acceso alla luce di Cristo si fa lui stesso luce del mondo ; risplende per le opere buone, testimoniando ai fratelli l'Amore del Padre.
    Noi siamo figli della luce, uniti a Cristo, Luce del mondo.
    Le vergini “uscirono” : la vita è tutta un'uscita, , un accadimento , un esodo, un cadere da una realtà “a” un'altra, un uscire da una condizione a un'altra.
    Cadere e uscire è traumatico e lacerante . è una rottura con il passato , necessaria per realizzare qualcosa di nuovo.
    Il fine della nostra vita è incontrare Colui agli occhi del quale siamo preziosi e degni di stima, perché ci ama di Amore Eterno (Ger 31,3).
    La Bibbia, dall'inizio alla fine, non parla che della “passione folle “ di Dio per l'uomo.
    Lui è lo Sposo, ogni uomo in lui trova la sua completezza.
     Saggezza è costruire sulla roccia, anziché sulla sabbia, ascoltando e facendo la Volontà di Dio. Alla nostra libertà è dato essere giusti o iniqui, buoni o cattivi, con o senza abito nuziale, servi fedeli e saggi o iniqui e stolti, servi buoni e fedeli o cattivi e paurosi, benedetti o maledetti.
    Stoltezza è non avere ciò che dà luce. Ciò che conferisce luce al nostro corpo, fino a trafigurarlo, è l'Amore del Padre effuso nei nostri cuori. Amare è passare dalle tenebre alla luce, “Dio che ha detto “Rifulga la luce dalle tenebre” rifulga nei nostri cuori per far splendere la conoscenza della Gloria divina che rifulge sul Volto di Cristo” (2Cor 4,6). Noi tutti siamo chiamati a riflettere a viso scoperto , come in uno specchio, la Gloria del Signore, per essere trasformati in quella medesima immagine di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito Santo.
    L'olio è Lo Spirito Santo, l'Amore di cui arde Dio stesso, che il Figlio ci comunica, perché amiamo i fratelli. Questo ci fa luminosi, ci rende figli della luce, icona del Padre.
    La saggezza consiste nel far provvista d'olio nel vaso prima dell'incontro con lo Sposo.
    Il vaso è la persona concreta, nel suo corpo d'argilla che passa, è in questo che si ama Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi. Ogni istante di tempo è come un “vasetto” : o è pieno d'amore
    o è un vuoto ripiegamento su se stessi. La nostra vita terrena ci procura quella riserva d'olio che arde in eterno . Ogni atto d'amore è divino!
    Il Signore tarda, sembra assente e lontano. E' però sempre presente sotto il Suo segno, per chi sa vegliare e discernere. Lui è sempre con noi e sempre ci visita . Ogni fratello è il Suo Volto di figlio.
    Ogni volta che accogliamo l'altro, accogliamo Lui.
    Assonnarsi, questo ripetuto abbassare il capo e rialzarlo è il cenno anticipato del Sì ultimo a Dio.
    Allora chiniamo definitivamente il capo e dormiamo, usciamo dalla vita terrena, saggi o stolti che siamo, incontro allo Sposo.
     “Ecco lo Sposo!” Nella notte apriamo gli occhi su Dio, il nostro Sposo!

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  2. “Guarda lo Sposo ed esci all'incontro con Lui!” : è il senso della vita.
    Se guardi a Lui come fine, tutto si fa mezzo per andargli incontro”!
    La morte è l'ultimo esodo per l'incontro con Lui! Allora saremo sempre con Lui, senza veli, faccia a faccia!. Ognuno si sveglierà col suo corpo, che sarà con o senza olio, secondo le azioni compiute in vita! Le vergini stolte chiedono l'olio alle sagge, si accorgono solo allora di esserne prive, la loro luce si spegne.
    L'olio non è l'Amore di Dio per noi, che c'è sempre; è la nostra risposta al Suo Amore.
    L'olio da acquistare in questa vita è lo Spirito Santo, lo Spirito del Figlio, che cresce nell'amore del fratello. Questo olio nessuno ce lo può dare . La nostra risposta d'amore non può essere delegata ad altri! E' solo nostra . È la nostra identità!
    I venditori dai quali possiamo comperare l'olio sono i poveri, amando i quali amiamo il Figlio e siamo accolti nel regno del Padre!  Chi ha amato e camminato verso di Lui, finalmente incontra l'Amore della sua vita.
    La morte chiude la porta del tempo utile per acquisire l'olio. La partita è finita ; il risultato dipende da ciò che si è fatto prima. E' importante capire il valore del presente; è sempre l'unico tempo disponibile , in cui possiamo perdere o guadagnare la vita. C'è il pericolo di passare la prima parte della vita a pensare a cosa si farà ; e la seconda a cosa non si è fatto.
    Qualunque cosa si sia fatta o non fatta, “questo” è comunque il tempo di convertirsi all'amore.
    E' questo l'Oggi di Dio. Affrettiamoci a entrare finché dura quest'oggi (Eb 3,13).
    Dura solo quanto la nostra vita ; questo non è detto per terrorizzare, ma per responsabilizzare.
    Bisogna convertirsi subito dalla stoltezza alla sapienza, dall'egoismo stupido, all'amore saggio.
    “Non chi dice Signore, Signore!” entra nel Regno, ma chi fa la Volontà del Padre Chi non L'ha riconosciuto davanti agli uomini, non è da Lui riconosciuto davanti al Padre.
    La Sua risposta ultima a noi, è quella che noi ora diamo a Lui!
    La nostra risposta è importante ; il Signore la rispetta, tanto da farla sua!
    “Vegliate, dunque!” è il senso di ciò che Gesù ha detto. Non sappiamo il giorno e l'ora della Sua venuta, ogni istante di vita è determinante per acquisire l'olio.

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  3. L’AMORE È TUTTO (S. AGOSTINO)

    Se tacete, tacete per amore. Se parlate, parlate per amore.
    Se correggete, correggete per amore.
    Se perdonate, perdonate per amore.
    Sia sempre in voi la radice dell’amore,
    perché solo da questa radice può scaturire l’amore.
    Amate, e fate ciò che volete.
    L’amore nelle avversità sopporta,
    nelle prosperità si modera,
    nelle sofferenze è forte,
    nelle opere buone è ilare,
    nelle tentazioni è sicuro,
    nell’ospitalità generoso,
    tra i veri fratelli lieto,
    tra i falsi paziente.
    E’ l’anima dei libri sacri,
    è virtù della profezia,
    è salvezza dei misteri,
    è forza della scienza,
    è frutto della fede,
    è ricchezza dei poveri,
    è vita di chi muore.

    L’amore è tutto.

    Sant’Agostino

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  4. BENEDETTO XVI : (Dogma e predicazione) "Per amore di Cristo Egli , S. Agostino, ha sacrificato tutta la sua cultura superiore e, per amore degli uomini egli è divenuto sempre più un uomo comune tra gente comune e servitore di tutti, ed è stato così veramente un Santo.
    La santità cristiana infatti non consiste in qualcosa di sovrumano o in un talento e in una dote superiore che altri non avrebbero. la santità cristiana è semplicemente l' obbedienza che si mette a disposizione là dove Dio ci chiama ".

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  5. Antifona

    In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
    il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza;
    gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Cf. Sir 15,5)

    Colletta

    Suscita sempre nella tua Chiesa, o Signore,
    lo spirito che animò il tuo vescovo Agostino,
    perché anche noi, assetati della vera sapienza,
    non ci stanchiamo di cercare te,
    fonte viva dell’eterno amore.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Chi non vuole lavorare, neppure mangi.

    Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
    2Ts 3,6-10.16-18

    Fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, vi raccomandiamo di tenervi lontani da ogni fratello che conduce una vita disordinata, non secondo l’insegnamento che vi è stato trasmesso da noi.
    Sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
    Il Signore della pace vi dia la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi.
    Il saluto è di mia mano, di Paolo. Questo è il segno autografo di ogni mia lettera; io scrivo così. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 127 (128)

    R. Beato chi teme il Signore.

    Beato chi teme il Signore
    e cammina nelle sue vie.
    Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
    sarai felice e avrai ogni bene. R.

    Ecco com’è benedetto
    l’uomo che teme il Signore.
    Ti benedica il Signore da Sion.
    Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
    tutti i giorni della tua vita! R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Chi osserva la parola di Gesù Cristo,
    in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. (1Gv 2,5)

    Alleluia.

    Vangelo
    Siete figli di chi uccise i profeti.

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 23,27-32

    In quel tempo Gesù parlò dicendo: ««Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
    Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

    Parola del Signore.

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  6. FESTA DI S. AGOSTINO

    Eterna verità e vera carità e cara eternità!

    Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo
    (Lib. 7, 10, 18; 10, 27; CSEL 33, 157-163. 255)
    Stimolato a rientrare in me stesso, sotto la tu guida, entrai nell'intimità del mio cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto (cfr. Sal 29, 11). Entrai e vidi con l'occhio dell'anima mia, qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza. Non era una luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi che era solo una luce più forte di quella comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa. Era un'altra luce, assai diversa da tutte le luci del mondo creato. Non stava al di sopra della mia intelligenza quasi come l'olio che galleggia sull'acqua, né come il cielo che si stende sopra la terra, ma una luce superiore. Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perché ero stato creato da essa. Chi conosce la verità conosce questa luce.
    O eterna verità e vera carità e cara eternità! Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte. Appena ti conobbi mi hai sollevato in alto perché vedessi quanto era da vedere e ciò che da solo non sarei mai stato in grado di vedere. Hai abbagliato la debolezza della mia vista, splendendo potentemente dentro di me. Tremai di amore e di terrore. Mi ritrovai lontano come in una terra straniera, dove mi parve di udire la tua voce dall'alto che diceva: «Io sono il cibo dei forti, cresci e mi avrai. Tu non trasformerai me in te, come il cibo del corpo, ma sarai tu ad essere trasformato in me».
    Cercavo il modo di procurarmi la forza sufficiente per godere di te, e non la trovavo, finché non ebbi abbracciato il «Mediatore fra Dio e gli uomini, l'Uomo Cristo Gesù» (1 Tm 2, 5), «che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli» (Rm 9, 5). Egli mi chiamò e disse: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6); e unì quel cibo, che io non ero capace di prendere, al mio essere, poiché «il Verbo si fece carne» (Gv 1, 14).
    Così la tua Sapienza, per mezzo della quale hai creato ogni cosa, si rendeva alimento della nostra debolezza da bambini.
    Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create. Eri con me ed io non ero con te. Mi tenevano lontano da te quelle creature, che, se non fossero in te, neppure esisterebbero. Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di me il tuo profumo ed io l'ho respirato, e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.

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