Translate

mercoledì 25 settembre 2024

SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO, MARTIRI


 

3 commenti:


  1. Antifona

    Esultano in cielo le anime dei santi,
    che hanno seguito le orme di Cristo;
    per suo amore hanno effuso il proprio sangue,
    ora con Cristo gioiscono per sempre.

    Oppure:

    Hanno effuso per il Signore il loro sangue:
    hanno amato Cristo nella vita,
    lo hanno imitato nella morte;
    per questo hanno meritato la corona trionfale.



    Ti glorifichi la Chiesa, Signore,
    nel santo ricordo dei martiri Cosma e Damiano;
    tu che hai dato loro la corona della gloria,
    nella tua provvidenza
    concedi a noi il conforto della loro protezione.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Non c’è niente di nuovo sotto il sole.

    Dal libro del Qoèlet
    Qo 1,2-11

    Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
    vanità delle vanità: tutto è vanità.
    Quale guadagno viene all’uomo
    per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
    Una generazione se ne va e un’altra arriva,
    ma la terra resta sempre la stessa.
    Il sole sorge, il sole tramonta
    e si affretta a tornare là dove rinasce.
    Il vento va verso sud e piega verso nord.
    Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
    Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
    eppure il mare non è mai pieno:
    al luogo dove i fiumi scorrono,
    continuano a scorrere.
    Tutte le parole si esauriscono
    e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
    Non si sazia l’occhio di guardare
    né l’orecchio è mai sazio di udire.
    Quel che è stato sarà
    e quel che si è fatto si rifarà;
    non c’è niente di nuovo sotto il sole.
    C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
    «Ecco, questa è una novità»?
    Proprio questa è già avvenuta
    nei secoli che ci hanno preceduto.
    Nessun ricordo resta degli antichi,
    ma neppure di coloro che saranno
    si conserverà memoria
    presso quelli che verranno in seguito.

    Parola di Dio.



    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 89 (90)

    R. Signore, tu sei stato per noi un rifugio
    di generazione in generazione.

    Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
    quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
    Mille anni, ai tuoi occhi,
    sono come il giorno di ieri che è passato,
    come un turno di veglia nella notte. R.

    Tu li sommergi:
    sono come un sogno al mattino,
    come l’erba che germoglia;
    al mattino fiorisce e germoglia,
    alla sera è falciata e secca. R.

    Insegnaci a contare i nostri giorni
    e acquisteremo un cuore saggio.
    Ritorna, Signore: fino a quando?
    Abbi pietà dei tuoi servi! R.

    Saziaci al mattino con il tuo amore:
    esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
    Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
    rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
    l’opera delle nostre mani rendi salda. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
    Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Gv 14,6)

    Alleluia.

    Vangelo
    Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?

    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 9,7-9

    In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
    Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

    Parola del Signore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Chi cerca Dio lo trova lì, nei piccoli, nei bisognosi: bisognosi non solo di beni, ma di cura e di conforto, come i malati, gli umiliati, i prigionieri, gli immigrati, i carcerati. Lì c’è Lui: nei piccoli. Ecco perché Gesù si indigna: ogni affronto fatto a un piccolo, a un povero, a un bambino, a un indifeso, è fatto a Lui. (Angelus, 3 ottobre 2021)

      Elimina
  2. FAUSTI - Si conclude il discorso sull'ascolto della Parola di Misericordia, mostrandone il frutto . Ci rende madre e fratelli di Gesù, generatori e consanguinei di Colui che è la Parola, il Figlio Unigenito del Padre.
    Entriamo nel numero dei discepoli, che conoscono i misteri (v 10), siamo terreno fertile (v 15). Diventiamo “madre” in quanto,accogliendo la Parola come Maria ,lo Spirito ce La fa concepire; fratelli, in quanto, facendo la Parola, siamo come Lui, ascoltatore e Figlio del Padre.
    L'ascolto operativo ci fa entrare in seno alla Trinità e partecipare con Gesù al mistero del Suo rapporto col Padre.
    L'appartenenza alla famiglia di Gesù non si fonda su privilegi di sangue riservati a pochi : è aperta a tutti, perché fondata sull'accoglienza della Parola.
    Maria è prototipo del vero discepolo e della Chiesa.
    Essa è beata perché crede (1,45) e la Sua vera maternità consiste nell'essere “ascoltatrice e fattrice della Parola”.
    Essa rappresenta il passaggio pasquale che Luca propone al lettore già battezzato : già appartiene a Cristo – è uno dei suoi per sempre!- e, come Maria, desidera avvicinarsi a Lui per “vederlo”.
    L'importante non è essere tra coloro che mangiano e bevono al Suo cospetto, bensì passare come Lei da una parentela fisica a una fondata sull'ascolto e la pratica della Parola.
    “Anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non Lo conosciamo più così”, bensì secondo lo Spirito (2 Cor 5,16), che ci fa compiere la Volontà del Padre, diventando figli Suoi, fratelli del Figlio.
    Davvero, come disse Paolo citando un poeta greco : di Dio “stirpe noi siamo”.
    La Sua esistenza nel mondo è affidata a noi, fino a che Lui sarà tutto in tutti (1Cor 15,28).
    Per tre volte si nominano “madre e fratelli”, indicati come i “suoi” dal cronista : chiaramente questa maternità/ fraternità è fondata sull'ascolto fecondo della Parola.
    La Parola di Dio è il seme (v 11) che genera , come ogni altro seme, secondo la propria specie.
    I cristiani , infatti, sono “rigenerati da un seme non corruttibile, ma immortale, cioè dalla Parola di Dio Viva ed Eterna” (1 Pt 1,23).


    SS:COSMA E DAMIANO _ Non si conosce né la data, né il motivo del loro martirio, ma i primi riferimenti riferiscono di Cirro, in Siria, il cui Vescovo Teodoreto di Cirro ( +458), li chiama "atleti illustri e martiri generosi".
    Una Basilica costruita in quel luogo fu il centro da cui si diffuse per tutto il mondo il loro culto. Essi erano due gemelli che professavano la professione di medici senza ricevere compensi e professavano apertamente la loro fede, con la carità che li distingueva, per cui furono perseguitati , arrestati, torturati e decapitati.
    La loro chiesa principale, a Costantinopoli era sede in cui i malati passavano la notte, e dormendo, in sogno, ricevevano le cure dei Santi che li curavano con unguenti o medicamenti . Avvenivano qui grandi miracoli che furono paragonati alla potenza della guarigione nella piscina di Betsaida, a Gerusalemme che avveniva una volta all'anno. Cosma e Damiano sono i patroni, con S. Luca e S. Pantaleone, dei medici , e sono invocati protettori degli ospedali, dei farmacisti, dei chirurghi, dentisti e contro malattie varie , anche dei bambini.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.