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martedì 17 settembre 2024

SAN ROBERTO BELLARMINO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA


 

5 commenti:


  1. Antifona

    In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
    il Signore lo ha colmato dello spirito
    di sapienza e d’intelligenza;
    gli ha fatto indossare una veste di gloria. ( Sir 15,5)

    La bocca del giusto medita sapienza
    e la sua lingua esprime verità;
    la legge del suo Dio è nel suo cuore. ( Sal 36,30-31)

    Colletta

    O Dio, che per difendere la fede della Chiesa
    hai donato al santo vescovo Roberto [Bellarmino]
    scienza e virtù mirabili,
    concedi al tuo popolo, per sua intercessione,
    di custodire con gioia l’integrità della stessa fede.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.

    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    1Cor 12,12-14.27-31a

    Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
    Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue.
    Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Desiderate invece intensamente i carismi più grandi.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 99 (100)

    R. Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

    Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
    servite il Signore nella gioia,
    presentatevi a lui con esultanza. R.

    Riconoscete che solo il Signore è Dio:
    egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
    suo popolo e gregge del suo pascolo. R.

    Varcate le sue porte con inni di grazie,
    i suoi atri con canti di lode,
    lodatelo, benedite il suo nome. R.

    Perché buono è il Signore,
    il suo amore è per sempre,
    la sua fedeltà di generazione in generazione. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Un grande profeta è sorto tra noi,
    Dio ha visitato il suo popolo. (Lc 7,16)

    Alleluia.

    Vangelo
    Ragazzo, dico a te, àlzati!

    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 7,11-17

    In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
    Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
    Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
    Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

    Parola del Signore.

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    Risposte

    1. Parole del Santo Padre

      Di fronte al ragazzo tornato in vita e restituito alla madre, «tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: “Un grande profeta è sorto tra noi” e “Dio ha visitato il suo popolo”. Quanto Gesù ha fatto non è dunque solo un’azione di salvezza destinata alla vedova e al suo figlio, o un gesto di bontà limitato a quella cittadina. Nel soccorso misericordioso di Gesù, Dio va incontro al suo popolo, in Lui appare e continuerà ad apparire all’umanità tutta la grazia di Dio. La misericordia, sia in Gesù sia in noi, è un cammino che parte dal cuore per arrivare alle mani. Cosa significa, questo? Gesù ti guarda, ti guarisce con la sua misericordia, ti dice: “Alzati!”, e il tuo cuore è nuovo. Cosa significa compiere un cammino dal cuore alle mani? Significa che con il cuore nuovo, con il cuore guarito da Gesù posso compiere le opere di misericordia mediante le mani, cercando di aiutare, di curare tanti che hanno bisogno. La misericordia è un cammino che parte dal cuore e arriva alle mani, cioè alle opere di misericordia. (Udienza generale, 10 agosto 2016)

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    2. BENEDETTO XVI
      "Fa' che viviamo di ogni Parola che esce dalla Tua Bocca!"...Nella Scrittura ci viene incontro la Parola Vivente di Dio. Questa è una sorgente che sempre ci offre nuovamente risposta e che sempre introduce nuovamente la Vita in questo mondo; solo a partire da Essa, noi ritroviamo continuamente la Via che ci conduce al nostro cuore, a noi stessi e a Dio, e così edifichiamo il mondo.(Oss. romano)

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  2. FAUSTI – Il centurione pagano, che crede nell'efficacia della parola del Signore anche in sua assenza, ci ha fatto vedere com'è la fede per noi che non abbiamo visto il Signore: sapere che Lui ci salva mediane la sua parola di promessa. Cristo infatti salva mediante la Parola tutti coloro che l'accolgono. Ora si mostra perché possiamo avere tale fede : sia perché Lui si commuove al nostro male e ci visita con la sua presenza, sia perché Lui è il Signore e la sua parola è efficace , capace di salvarci anche dalla morte.
    Egli è la misericordia che incontra la nostra miseria e realizza quanto detto da Zaccaria : la bontà misericordiosa del nostro Dio, che viene a visitarci dall'alto come sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte.
    Gesù ha appena proclamato il Regno promesso : la beatitudine ai poveri, affamati e piangenti, e comandato la misericordia. Ora sazia la fame del più povero tra tutti : un morto, l'estremamente povero, digiuno di vita. Ora usa grazia e misericordia verso il più piccolo tra tutti, l'estremamente piccolo, un bimbo morto, figlio unico di madre vedova!
    Gesù fa per primo quanto ha espresso come esigenza del Figlio di Dio : ama i nemici ,
    si prende a cuore i piccoli ,e accoglie i peccatori (Lc 7 ). E' un racconto kerigmatico, un invito del credente al non credente, perché partecipi alla lode di Dio in colui che, senza esserne per nulla pregato, è venuto a vincere la morte. Il racconto è esclusivo di Luca , che narra due resurrezioni nel Vangelo ( qui e la figlia di Giairo 8, 40-56) e due negli Atti ( 9, 36-42 e 20,7-12).
    C'è lo sfondo veterotestamentario della risurrezione operata da Elia (1Re 17,17-24) e da Eliseo (2Re 4,32-37).La risurrezione dai morti , che per Israele è un'attesa escatologica, è totalmente estranea alla mentalità pagana.
    Il desiderio di vincere la morte – costitutivo dell'uomo! - non può mai tradursi in speranza reale per l'uomo, perché è brutalmente spezzato dalla morte.
    La risurrezione è indeducibile da qualsiasi premessa, impossibile per qualsiasi pretesa e attesa umana : è deducibile solo dalla promessa di Dio, possibile solo come dono inatteso della sua potenza misericordiosa.
    Più che la potenza di Gesù , il racconto evidenzia la misericordia del Salvatore, Dio previene e visita senza richiesta, preghiera o fede, chi è totalmente perduto e non può più richiedere né pregare, né credere.
    Gesù è qui chiamato da Luca per la prima volta “Signore”. Ciò significa che questo episodio lo rivela pienamente : è Il Signore di misericordia, autore della vita, vincitore della morte.
    Il figlio della vedova è descritto in termini che alludono a Gesù stesso morto e risorto .
    È il “figlio unigenito”, “alla porta della città”, si “desta” e, al suo destarsi, si parla di “un grande profeta destato tra noi”. Questo scambio di figura, questa sovra-impressione, Gesù/figlio unico morto/destato sta a indicare la misericordia.
    Essa lo porterà a venire incontro alla nostra miseria, fino a identificarsi con noi e perdere sé per salvare noi.
    Il racconto vuole suscitare fede nella misericordia di Dio per i piccoli e per i piangenti, per ogni uomo , che è piccolo e piangente di fronte alla morte.
    Piccolo perché assolutamente indifeso , piangente perché irrimediabilmente offeso.
    Gesù viene a dare speranza là dove nessuno può averne.
    Perché l'uomo muore ; e, quando vive, vive nel dolore della morte altrui e nell'attesa della propria. Gesù vince colui che dà morte alla vita e restituisce la vita alla vita : la madre ritrova il figlio.

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  3. San Roberto Bellarmino, vescovo e dottore della Chiesa, della Compagnia di Gesù, che seppe brillantemente disputare nelle controversie teologiche del suo tempo con perizia e acume. Nominato cardinale, si dedicò con premura al ministero pastorale nella Chiesa di Capua e, infine, a Roma si adoperò molto in difesa della Sede Apostolica e della dottrina della fede. SANTO PROTETTORE DEI CATECHISTI, prega per noi!

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