Antifona Beata sei tu, o Vergine Maria, che hai portato in grembo il creatore dell’universo; hai generato colui che ti ha creato, e rimani Vergine in eterno.
Colletta Ci assista, o Padre, la materna intercessione della gloriosa Vergine Maria, perché sorretti dalla sua protezione possiamo giungere felicemente al santo monte, che è Cristo Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura L’angelo del Signore apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Dal libro dell’Èsodo Es 3,1-6.9-12
In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio. Il Signore disse: «Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 102 (103)
R. Misericordioso e pietoso è il Signore. Oppure: R. Benedetto il Signore, salvezza del suo popolo.
Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. R.
Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi. Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d’Israele. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cf. Mt 11,25)
Alleluia.
Vangelo Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 11,25-27
In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
PAROLE DEI PAPI L’azione dello Spirito Santo è la fonte della più profonda gioia interiore. Gesù stesso sperimentò questa particolare “esultanza nello Spirito Santo” quando pronunciò le parole: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto” (Lc 10, 21; cf. Mt 11, 25-26). Nel testo di Luca e Matteo seguono le parole di Gesù sulla conoscenza del Padre da parte del Figlio e del Figlio da parte del Padre: conoscenza che viene comunicata dal Figlio proprio a quei “piccoli”. È dunque lo Spirito Santo che anche ai discepoli di Gesù dà non solo la potenza della vittoria sul male, sugli “spiriti maligni” (Lc 10, 17), ma anche la gioia soprannaturale della scoperta di Dio e della vita in lui mediante il suo Figlio. La rivelazione dello Spirito Santo mediante la potenza dell’azione che riempie tutta la missione di Cristo accompagnerà anche gli apostoli e i discepoli nell’opera che svolgeranno per divino mandato. Lo annuncia loro Gesù stesso: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni . . . fino agli estremi confini della terra” (At 1, 8). Anche quando sulla via di questa testimonianza incontreranno persecuzioni, carcerazioni, interrogatori in tribunali, Gesù assicura: “Vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (Mt 10, 19-20). A parlare sono le persone; una forza impersonale può muovere, spingere, distruggere, ma non può parlare. Lo Spirito invece parla. Egli è l’ispiratore e il consolatore nelle ore difficili degli apostoli e della Chiesa: altra qualificazione della sua azione, altra luce accesa sul mistero della sua Persona. (San Giovanni Paolo II – Udienza generale, 19 settembre 1990)
Dunque, i bambini sono in sé stessi una ricchezza per l’umanità e anche per la Chiesa, perché ci richiamano costantemente alla condizione necessaria per entrare nel Regno di Dio: quella di non considerarci autosufficienti, ma bisognosi di aiuto, di amore, di perdono. E tutti, siamo bisognosi di aiuto, d’amore e di perdono! ( P. FRANCESCO Udienza Generale, 18 marzo 2015)
FAUSTI - 11, 25a “Ti benedico, Padre” Dopo il lutto per chi non accoglie la Parola, c'è la danza per chi l'accoglie. Odio del male e amore del bene, tristezza per il primo e gioia per il secondo, vanno sempre insieme, anche se sono ben distinti. Quel momento è anche sempre “questo” , contemporaneo all'evento. Gesù riconosce davanti a tutti il dono del Padre. L'ebraico “Abbà” corrisponde al nostro appellativo affettuoso “papà” E' il primo balbettare del bambino. Abbà è la Parola piena di amore, con la quale il Figlio dice il Padre. La Sua dolcezza la capisce solo chi la dice e chi l'ascolta : esprime il mistero di Dio che è Padre e Figlio, nell'unico Amore. Questa Parola è il centro del cristianesimo. Lo Spirito del Figlio, effuso nei nostri cuori, grida in noi: “Abbà!” (Rom 5,5). Il credente è colui che ha conosciuto e creduto l'amore che Dio ha per lui. (1Gv 4,16). Ciò che Dio è, anche noi siamo; per il dono del Figlio siam davvero figli di Dio (1Gv 3,1). E' il grande mistero, già ora rivelato, anche se come in uno specchio e in modo enigmatico (! Cor 13,12). Soltanto alla fine Lo vedremo faccia a faccia, e conosceremo perfettamente, come siam conosciuti (1 Cor 13,13). Quando il figlio nasce, si stacca dalla madre e gli pare di morire, invece viene alla luce e vede il suo volto. Quando ci staccheremo dalla vita terrena, verremo alla luce del Volto del Padre e saremo simili a Lui, perché Lo vedremo come Egli è (! Gv 3,2). Già ora però, riflettendo la Gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine , secondo l'azione dello Spirito del Signore (2Cor 3,18). - Abbà è la Parola piena di amore, con la quale il Figlio dice il Padre. La Sua dolcezza la capisce solo chi la dice e chi l'ascolta : esprime il mistero di Dio che è Padre e Figlio, nell'unico Amore. Questa Parola è il centro del cristianesimo. Lo Spirito del Figlio, effuso nei nostri cuori, grida in noi: “Abbà!” (Rom 5,5). Il credente è colui che ha conosciuto e creduto l'amore che Dio ha per lui. (1Gv 4,16). Ciò che Dio è, anche noi siamo; per il dono del Figlio siam davvero figli di Dio (1Gv 3,1). E' il grande mistero, già ora rivelato, anche se come in uno specchio e in modo enigmatico (! Cor 13,12). Soltanto alla fine Lo vedremo faccia a faccia, e conosceremo perfettamente, come siam conosciuti (1 Cor 13,13). Quando il figlio nasce, si stacca dalla madre e gli pare di morire, invece viene alla luce e vede il suo volto. Quando ci staccheremo dalla vita terrena, verremo alla luce del Volto del Padre e saremo simili a Lui, perché Lo vedremo come Egli è (! Gv 3,2). Già ora però, riflettendo la Gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine , secondo l'azione dello Spirito del Signore (2 Cor 3,18). “Signore del cielo e della terra” Il nostro Papà, così vicino e tenero, è il Dio Altissimo e Onnipotente, Signore del cielo e della terra! Di Dio si parla solo per opposti , per non ridurlo a un idolo: è vicino e altissimo, tenero e onnipotente, piccolo e grande, misericordioso e giusto. Il rapporto ineffabile di conoscenza reciproca tra Padre e Figlio, rivelato agli infanti, è nascosto agli altri, sapienti e intelligenti. La Sapienza del Figlio è quella delle beatitudini ; i sapienti non la capiscono, gli intelligenti se ne difendono. Gli infanti non solo ignorano e sono poveri . Neanche parlano. A loro, senza parole, è rivelata la Parola : “Abbà!”. Anche in noi, oltre le tante parole, c'è una sapienza silenziosa, propria del povero. E' la “dotta ignoranza “ del puro di cuore, al quale Dio si fa vedere., ben diversa dalla sapienza ignorante del furbo, al quale Dio resiste.
---->Lui non è oggetto di rapina della nostra intelligenza, ma principio e fine del nostro amore : non si affaccia alla finestra della nostra mente, ma bussa alla porta del nostro cuore.Gesù è contento di questo . È “sì” non solo al Padre, ma anche ai fratelli. Tutto quanto il Padre è, è dono al Figlio. Il Padre è Dio che tutto dà. Tutto quanto il Figlio è , è dono del Padre . Da Lui riceve la Sua natura, il Suo Amore e Se stesso, in unione indissolubile con Lui nella Sua distinzione da Lui. Il Figlio è Dio che tutto riceve. Gesù è il Figlio che chiama Dio “Padre Mio”. Se siamo in Lui , diventa anche “Padre Nostro”. Le “cose” nascoste a sapienti e intelligenti, la conoscenza mutua tra Padre e Figlio, il Loro Amore, il Loro unico Spirito, che è la Vita di ambedue, è comunicato dal Figlio agli infanti che Lo accolgono. La Parola “Abbà” è l'eredità dei piccoli. Al di là di ogni pretesa sapienza, in ogni uomo ci sono la ricchezza ineffabile dell'infante, la dignità del figlio. Il piccolo le conosce . Vive di dono, amore, e di grazia.
L'esultanza nello Spirito, la voce di Gesù che si rivolge al Padre nella Lode per la Sua rivelazione ai piccoli! Parole di meraviglia e di svelamento del Loro reciproco conoscersi … Ci ricordano la Trasfigurazione di Gesù sul monte, quando , davanti ai Suoi tre Apostoli, svela la Sua Luce nel Padre che Lo riconosce come Figlio e dice :Ascoltatelo! Momenti in cui risplende l'Amore Trinitario, per i prescelti da Lui, Teofanie della Gloria di Dio! (Mt17,1...)
Antifona
RispondiEliminaBeata sei tu, o Vergine Maria,
che hai portato in grembo il creatore dell’universo;
hai generato colui che ti ha creato,
e rimani Vergine in eterno.
Colletta
Ci assista, o Padre,
la materna intercessione della gloriosa Vergine Maria,
perché sorretti dalla sua protezione
possiamo giungere felicemente al santo monte,
che è Cristo Signore.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura
L’angelo del Signore apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto.
Dal libro dell’Èsodo
Es 3,1-6.9-12
In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb.
L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?».
Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono.
Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!».
Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 102 (103)
R. Misericordioso e pietoso è il Signore.
Oppure:
R. Benedetto il Signore, salvezza del suo popolo.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cf. Mt 11,25)
Alleluia.
Vangelo
Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-27
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Parola del Signore.
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RispondiEliminaL’azione dello Spirito Santo è la fonte della più profonda gioia interiore. Gesù stesso sperimentò questa particolare “esultanza nello Spirito Santo” quando pronunciò le parole: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto” (Lc 10, 21; cf. Mt 11, 25-26). Nel testo di Luca e Matteo seguono le parole di Gesù sulla conoscenza del Padre da parte del Figlio e del Figlio da parte del Padre: conoscenza che viene comunicata dal Figlio proprio a quei “piccoli”. È dunque lo Spirito Santo che anche ai discepoli di Gesù dà non solo la potenza della vittoria sul male, sugli “spiriti maligni” (Lc 10, 17), ma anche la gioia soprannaturale della scoperta di Dio e della vita in lui mediante il suo Figlio. La rivelazione dello Spirito Santo mediante la potenza dell’azione che riempie tutta la missione di Cristo accompagnerà anche gli apostoli e i discepoli nell’opera che svolgeranno per divino mandato. Lo annuncia loro Gesù stesso: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni . . . fino agli estremi confini della terra” (At 1, 8). Anche quando sulla via di questa testimonianza incontreranno persecuzioni, carcerazioni, interrogatori in tribunali, Gesù assicura: “Vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (Mt 10, 19-20). A parlare sono le persone; una forza impersonale può muovere, spingere, distruggere, ma non può parlare. Lo Spirito invece parla. Egli è l’ispiratore e il consolatore nelle ore difficili degli apostoli e della Chiesa: altra qualificazione della sua azione, altra luce accesa sul mistero della sua Persona. (San Giovanni Paolo II – Udienza generale, 19 settembre 1990)
Dunque, i bambini sono in sé stessi una ricchezza per l’umanità e anche per la Chiesa, perché ci richiamano costantemente alla condizione necessaria per entrare nel Regno di Dio: quella di non considerarci autosufficienti, ma bisognosi di aiuto, di amore, di perdono. E tutti, siamo bisognosi di aiuto, d’amore e di perdono! ( P. FRANCESCO Udienza Generale, 18 marzo 2015)
FAUSTI - 11, 25a
RispondiElimina“Ti benedico, Padre” Dopo il lutto per chi non accoglie la Parola, c'è la danza per chi l'accoglie.
Odio del male e amore del bene, tristezza per il primo e gioia per il secondo, vanno sempre insieme, anche se sono ben distinti.
Quel momento è anche sempre “questo” , contemporaneo all'evento.
Gesù riconosce davanti a tutti il dono del Padre.
L'ebraico “Abbà” corrisponde al nostro appellativo affettuoso “papà” E' il primo balbettare del bambino.
Abbà è la Parola piena di amore, con la quale il Figlio dice il Padre. La Sua dolcezza la capisce solo chi la dice e chi l'ascolta : esprime il mistero di Dio che è Padre e Figlio, nell'unico Amore.
Questa Parola è il centro del cristianesimo. Lo Spirito del Figlio, effuso nei nostri cuori, grida in noi: “Abbà!” (Rom 5,5). Il credente è colui che ha conosciuto e creduto l'amore che Dio ha per lui. (1Gv 4,16).
Ciò che Dio è, anche noi siamo; per il dono del Figlio siam davvero figli di Dio (1Gv 3,1). E' il grande mistero, già ora rivelato, anche se come in uno specchio e in modo enigmatico (! Cor 13,12). Soltanto alla fine Lo vedremo faccia a faccia, e conosceremo perfettamente, come siam conosciuti (1 Cor 13,13).
Quando il figlio nasce, si stacca dalla madre e gli pare di morire, invece viene alla luce e vede il suo volto. Quando ci staccheremo dalla vita terrena, verremo alla luce del Volto del Padre e saremo simili a Lui, perché Lo vedremo come Egli è (! Gv 3,2).
Già ora però, riflettendo la Gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine , secondo l'azione dello Spirito del Signore (2Cor 3,18).
- Abbà è la Parola piena di amore, con la quale il Figlio dice il Padre. La Sua dolcezza la capisce solo chi la dice e chi l'ascolta : esprime il mistero di Dio che è Padre e Figlio, nell'unico Amore.
Questa Parola è il centro del cristianesimo.
Lo Spirito del Figlio, effuso nei nostri cuori, grida in noi: “Abbà!” (Rom 5,5).
Il credente è colui che ha conosciuto e creduto l'amore che Dio ha per lui. (1Gv 4,16).
Ciò che Dio è, anche noi siamo; per il dono del Figlio siam davvero figli di Dio (1Gv 3,1). E' il grande mistero, già ora rivelato, anche se come in uno specchio e in modo enigmatico (! Cor 13,12). Soltanto alla fine Lo vedremo faccia a faccia, e conosceremo perfettamente, come siam conosciuti (1 Cor 13,13).
Quando il figlio nasce, si stacca dalla madre e gli pare di morire, invece viene alla luce e vede il suo volto. Quando ci staccheremo dalla vita terrena, verremo alla luce del Volto del Padre e saremo simili a Lui, perché Lo vedremo come Egli è (! Gv 3,2).
Già ora però, riflettendo la Gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine , secondo l'azione dello Spirito del Signore (2 Cor 3,18).
“Signore del cielo e della terra” Il nostro Papà, così vicino e tenero, è il Dio Altissimo e Onnipotente, Signore del cielo e della terra! Di Dio si parla solo per opposti , per non ridurlo a un idolo: è vicino e altissimo, tenero e onnipotente, piccolo e grande, misericordioso e giusto.
Il rapporto ineffabile di conoscenza reciproca tra Padre e Figlio, rivelato agli infanti, è nascosto agli altri, sapienti e intelligenti.
La Sapienza del Figlio è quella delle beatitudini ; i sapienti non la capiscono, gli intelligenti se ne difendono. Gli infanti non solo ignorano e sono poveri . Neanche parlano.
A loro, senza parole, è rivelata la Parola : “Abbà!”.
Anche in noi, oltre le tante parole, c'è una sapienza silenziosa, propria del povero.
E' la “dotta ignoranza “ del puro di cuore, al quale Dio si fa vedere., ben diversa dalla sapienza ignorante del furbo, al quale Dio resiste.
---->Lui non è oggetto di rapina della nostra intelligenza, ma principio e fine del nostro amore : non si affaccia alla finestra della nostra mente, ma bussa alla porta del nostro cuore.Gesù è contento di questo . È “sì” non solo al Padre, ma anche ai fratelli.
EliminaTutto quanto il Padre è, è dono al Figlio.
Il Padre è Dio che tutto dà.
Tutto quanto il Figlio è , è dono del Padre .
Da Lui riceve la Sua natura, il Suo Amore e Se stesso, in unione indissolubile con Lui nella Sua distinzione da Lui.
Il Figlio è Dio che tutto riceve.
Gesù è il Figlio che chiama Dio “Padre Mio”.
Se siamo in Lui , diventa anche “Padre Nostro”. Le “cose” nascoste a sapienti e intelligenti, la conoscenza mutua tra Padre e Figlio, il Loro Amore, il Loro unico Spirito, che è la Vita di ambedue, è comunicato dal Figlio agli infanti che Lo accolgono. La Parola “Abbà” è l'eredità dei piccoli. Al di là di ogni pretesa sapienza, in ogni uomo ci sono la ricchezza ineffabile dell'infante, la dignità del figlio.
Il piccolo le conosce . Vive di dono, amore, e di grazia.
L'esultanza nello Spirito, la voce di Gesù che si rivolge al Padre nella Lode per la Sua rivelazione ai piccoli! Parole di meraviglia e di svelamento del Loro reciproco conoscersi … Ci ricordano la Trasfigurazione di Gesù sul monte, quando , davanti ai Suoi tre Apostoli, svela la Sua Luce nel Padre che Lo riconosce come Figlio e dice :Ascoltatelo! Momenti in cui risplende l'Amore Trinitario, per i prescelti da Lui, Teofanie della Gloria di Dio! (Mt17,1...)
RispondiEliminaPREGHIERA: FIORE DEL CARMELO
RispondiEliminaFior del Carmelo, vite fiorita, splendore del cielo, tu solamente sei vergine e madre.
Madre mite, pura nel cuore, ai figli tuoi sii propizia, stella del mare.
Ceppo di Jesse, che produce il fiore, a noi concedi di rimanere con te per sempre.
Giglio cresciuto tra alte spine, conserva pure le menti fragili e dona aiuto.
Forte armatura dei combattenti, la guerra infuria, poni a difesa lo scapolare.
Nell’incertezza dacci consiglio, nella sventura, dal cielo impetra consolazione.
Madre e Signora del tuo Carmelo, di quella gioia che ti rapisce sazia i cuori.
O chiave e porta del Paradiso, fa’ che giungiamo dove di gloria sei coronata. Amen.