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giovedì 4 settembre 2025

S. MADRE TERESA DI CALCUTTA








4 commenti:

  1. PENSIERI DELLA SANTA


    Il giorno più bello? Oggi
    L’ostacolo più grande? La paura
    La cosa più facile? Sbagliarsi
    L’errore più grande Rinunciare
    La radice di tutti i mali? L’egoismo
    La distrazione migliore? Il lavoro
    La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento
    I migliori professionisti? I bambini
    Il primo bisogno? Comunicare
    La felicità più grande? Essere utili agli altri
    Il mistero più grande? La morte
    Il difetto peggiore? Il malumore
    La persona più pericolosa? Quella che mente
    Il sentimento più brutto? Il rancore
    Il regalo più bello? Il perdono
    Quello indispensabile? La famiglia
    La rotta migliore? La via giusta
    La sensazione più piacevole? La pace interiore
    L’accoglienza migliore? Il sorriso
    La miglior medicina? L’ottimismo
    La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto
    La forza più grande? La fede
    La cosa più bella del mondo? L’amore.

    Cosa puoi fare per promuovere la pace nel mondo? Vai a casa e ama la tua famiglia.

    Qual è la peggiore sconfitta? Scoraggiarsi!
    Quali sono i migliori insegnanti? I bambini!

    Io posso fare cose che non tu non puoi, tu puoi fare cose che io non posso. Insieme possiamo fare grandi cose.

    Ama la vita e amala seppure non ti da ciò che potrebbe, amala anche se non è come tu la vorresti, amala quando nasci e ogni volta che stai per morire. Non amare mai senza amore, non vivere mai senza vita.

    Non dobbiamo permettere a nessuno di allontanarsi dalla nostra presenza, senza sentirsi migliore e più felice.

    La vita è un’opportunità, coglila.
    La vita è bellezza, ammirala.
    La vita è beatitudine, assaporala.
    La vita è un sogno, fanne una realtà.
    La vita è una sfida, affrontala.
    La vita è un dovere, compilo.
    La vita è un gioco, giocalo.
    La vita è preziosa, abbine cura.
    La vita è una ricchezza, conservala.
    La vita è amore, godine.
    La vita è un mistero, scoprilo.
    La vita è una promessa, adempila.
    La vita è tristezza, superala.
    La vita è un inno, cantalo.
    La vita è una lotta, vivila.
    La vita è una gioia, gustala.
    La vita è una croce, abbracciala.
    La vita è un’avventura, rischiala.
    La vita è pace, costruiscila.
    La vita è felicità, meritala.
    La vita è vita, difendila.

    Non possiamo parlare finché non ascoltiamo. Quando avremo il cuore colmo, la bocca parlerà, la mente penserà.

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  2. PAROLE DEI PAPI
    La speranza è un dono, è un regalo dello Spirito Santo e per questo Paolo dirà: ‘Mai delude’. La speranza mai delude, perché? Perché è un dono che ci ha dato lo Spirito Santo. Ma Paolo ci dice che la speranza ha un nome. La speranza è Gesù. Non possiamo dire: 'Io ho speranza nella vita, ho speranza in Dio', no: se tu non dici: 'Ho speranza in Gesù, in Gesù Cristo, Persona viva, che adesso viene nell’Eucaristia, che è presente nella sua Parola', quella non è speranza. E’ buon umore, ottimismo.
    Gesù, la speranza, rifà tutto. E’ un miracolo costante. Non solo ha fatto miracoli di guarigione, tante cose: quelli erano soltanto segni, segnali di quello che sta facendo adesso, nella Chiesa. Il miracolo di rifare tutto: quello che fa nella mia vita, nella tua vita, nella nostra vita. Rifare. E questo che rifà Lui è proprio il motivo della nostra speranza. E’ Cristo che rifà tutte le cose più meravigliosamente della Creazione, è il motivo della nostra speranza. E questa speranza non delude, perché Lui è fedele. Non può rinnegare se stesso. Questa è la virtù della Speranza. (P. Francesco Omelia da Santa Marta, 9 settembre 2013)


    La folla fa ressa attorno a Gesù, mentre alcuni pescatori delusi, tra cui Simon Pietro, lavano le reti dopo una notte di pesca andata male. Ed ecco che Gesù sale proprio sulla barca di Simone; poi lo invita a prendere il largo e a gettare ancora le reti (cfr Lc 5,1-4). […] Non era un’ora adatta per pescare, era pieno giorno, ma Pietro si fida di Gesù. Non si basa sulle strategie dei pescatori, che ben conosceva, ma si basa sulla novità di Gesù. Quello stupore che lo muoveva a fare quello che Gesù gli diceva. È così anche per noi: se ospitiamo il Signore sulla nostra barca, possiamo prendere il largo. Con Gesù si naviga nel mare della vita senza paura, senza cedere alla delusione quando non si pesca nulla e senza arrendersi al “non c’è più niente da fare”. Sempre, nella vita personale come in quella della Chiesa e della società, c’è qualcosa di bello e di coraggioso che si può fare, sempre. Sempre possiamo ricominciare, sempre il Signore ci invita a rimetterci in gioco perché Lui apre nuove possibilità. E allora accogliamo l’invito: scacciamo il pessimismo e la sfiducia e prendiamo il largo con Gesù! Anche la nostra piccola barca vuota assisterà a una pesca miracolosa.
    (P. Francesco Angelus, 6 febbraio 2022)

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  3. Antifona
    Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno:
    tu sei buono, o Signore, e perdoni,
    sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 85,3.5)

    Colletta
    Dio onnipotente,
    unica fonte di ogni dono perfetto,
    infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome,
    accresci la nostra dedizione a te,
    fa’ maturare ogni germe di bene
    e custodiscilo con vigile cura.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
    Col 1,15-20

    Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
    primogenito di tutta la creazione,
    perché in lui furono create tutte le cose
    nei cieli e sulla terra,
    quelle visibili e quelle invisibili:
    Troni, Dominazioni,
    Principati e Potenze.
    Tutte le cose sono state create
    per mezzo di lui e in vista di lui.
    Egli è prima di tutte le cose
    e tutte in lui sussistono.
    Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
    Egli è principio,
    primogenito di quelli che risorgono dai morti,
    perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
    È piaciuto infatti a Dio
    che abiti in lui tutta la pienezza
    e che per mezzo di lui e in vista di lui
    siano riconciliate tutte le cose,
    avendo pacificato con il sangue della sua croce
    sia le cose che stanno sulla terra,
    sia quelle che stanno nei cieli.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 99 (100)

    R. Presentatevi al Signore con esultanza.
    Oppure:
    R. Benedetto il Signore, gloria del suo popolo.

    Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
    servite il Signore nella gioia,
    presentatevi a lui con esultanza. R.

    Riconoscete che solo il Signore è Dio:
    egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
    suo popolo e gregge del suo pascolo. R.

    Varcate le sue porte con inni di grazie,
    i suoi atri con canti di lode,
    lodatelo, benedite il suo nome. R.

    Buono è il Signore,
    il suo amore è per sempre,
    la sua fedeltà di generazione in generazione. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
    chi segue me avrà la luce della vita. (Gv 8,12)

    Alleluia.

    Vangelo
    Quando lo sposo sarà loro tolto, allora in quei giorni digiuneranno.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 5,33-39

    In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
    Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
    Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

    Parola del Signore.


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  4. Le Parole dei Papi
    La domanda sul proprio destino è molto viva nel cuore dell’uomo. È una domanda grande, difficile, eppure decisiva: “Che sarà di me domani?”. C’è il rischio che cattive risposte conducano a forme di fatalismo, di disperazione, o anche di orgogliosa e cieca sicurezza. […] Nella Lettera ai Colossesi troviamo che la verità della “predestinazione” in Cristo è strettamente congiunta con la verità della “creazione in Cristo”. “Egli - scrive l’apostolo - è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose...” (Col 1, 15-16). Così dunque il mondo, creato in Cristo, eterno Figlio, fin dall’inizio porta in sé, come primo dono della Provvidenza, la chiamata, anzi il pegno della predestinazione in Cristo, a cui si unisce, quale compimento della salvezza escatologica definitiva, e prima di tutto dell’uomo, finalità del mondo. […] Comprendiamo così un altro aspetto fondamentale della divina Provvidenza: la sua finalità salvifica. Dio infatti “vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” (1 Tm 2, 4). In questa prospettiva è doveroso allargare una certa concezione naturalistica di Provvidenza, limitata al buon governo della natura fisica o anche del comportamento morale naturale. In realtà, la Provvidenza divina si esprime nel conseguimento delle finalità che corrispondono al piano eterno della salvezza.
    (San Giovanni Paolo II – Udienza generale, 28 maggio 1986)
    Sempre avremo la tentazione di buttare questa novità del Vangelo, questo vino nuovo in atteggiamenti vecchi… E’ il peccato, tutti siamo peccatori. Ma riconoscerlo: ‘Questo è un peccato’. Non dire questo va con questo. No! Gli otri vecchi non possono portare il vino nuovo. E’ la novità del Vangelo. E se noi abbiamo qualcosa che non è di Lui, pentirsi, chiedere perdono e andare avanti. Che il Signore ci dia, a tutti noi, la grazia di avere sempre questa gioia, come se andassimo a nozze. E anche avere questa fedeltà che è l’unico sposo è il Signore”. (P. Francesco S. Marta, 6 settembre 2013)
    Possiamo allora chiederci: io – ognuno di noi – ho la disponibilità del discepolo? O mi comporto con la rigidità di chi si sente a posto, di chi si sente per bene, di chi si sente già arrivato? Mi lascio “scardinare dentro” dal paradosso delle Beatitudini, o rimango nel perimetro delle mie idee? E poi, con la logica delle Beatitudini, al di là delle fatiche e delle difficoltà, sento la gioia di seguire Gesù? Questo è il tratto saliente del discepolo: la gioia del cuore. Non dimentichiamoci: la gioia del cuore. Questa è la pietra di paragone per sapere se una persona è discepolo: ha la gioia nel cuore? Io ho la gioia nel cuore? Questo è il punto. (P. Francesco Angelus, 13 febbraio 2022)

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