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domenica 22 settembre 2024

SAN PIO DA PETRALCINA


 

5 commenti:


  1. Antifona

    I tuoi sacerdoti, o Signore, si rivestano di giustizia
    ed esultino i tuoi santi. (Cf. Sal 131,9)
    Colletta

    Dio onnipotente ed eterno,
    per grazia singolare
    hai concesso al santo presbitero Pio [da Pietrelcina]
    di partecipare alla croce del tuo Figlio,
    e per mezzo del suo ministero
    hai rinnovato le meraviglie della tua misericordia;
    per sua intercessione concedi a noi,
    uniti costantemente alla passione di Cristo,
    di poter giungere felicemente alla gloria della risurrezione.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Il Signore ha in orrore il perverso.

    Dal libro dei Proverbi
    Prv 3,27-34

    Figlio mio:
    non negare un bene a chi ne ha il diritto,
    se hai la possibilità di farlo.
    Non dire al tuo prossimo:
    «Va’, ripassa, te lo darò domani»,
    se tu possiedi ciò che ti chiede.
    Non tramare il male contro il tuo prossimo,
    mentre egli dimora fiducioso presso di te.
    Non litigare senza motivo con nessuno,
    se non ti ha fatto nulla di male.
    Non invidiare l’uomo violento
    e non irritarti per tutti i suoi successi,
    perché il Signore ha in orrore il perverso,
    mentre la sua amicizia è per i giusti.
    La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio,
    mentre egli benedice la dimora dei giusti.
    Dei beffardi egli si fa beffe
    e agli umili concede la sua benevolenza.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 14 (15)

    R. Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore.

    Colui che cammina senza colpa,
    pratica la giustizia
    e dice la verità che ha nel cuore,
    non sparge calunnie con la sua lingua. R.

    Non fa danno al suo prossimo
    e non lancia insulti al suo vicino.
    Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
    ma onora chi teme il Signore. R.

    Non presta il suo denaro a usura
    e non accetta doni contro l’innocente.
    Colui che agisce in questo modo
    resterà saldo per sempre. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
    perché vedano le vostre opere buone
    e rendano gloria al Padre vostro. (Mt 5,16)

    Alleluia.

    Vangelo
    La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.

    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 8,16-18

    In quel tempo, Gesù disse alla folla:
    «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
    Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
    Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

    Parola del Signore.

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  2. S PADRE - Ma che bella è questa missione di dare luce al mondo! È una missione che noi abbiamo. E’ bella! E’ anche molto bello conservare la luce che abbiamo ricevuto da Gesù, custodirla, conservarla. Il cristiano dovrebbe essere una persona luminosa, che porta luce, che sempre dà luce! Una luce che non è sua, ma è il regalo di Dio, è il regalo di Gesù. E noi portiamo questa luce. Se il cristiano spegne questa luce, la sua vita non ha senso: è un cristiano di nome soltanto, che non porta la luce, una vita senza senso. Ma io vorrei domandarvi adesso, come volete vivere voi? Come una lampada accesa o come una lampada spenta? Lampada accesa! E’ proprio Dio che ci dà questa luce e noi la diamo agli altri. Lampada accesa! Questa è la vocazione cristiana. (Angelus, 9 febbraio 2014)
    SANTO PADRE
    E questo è uno dei tratti del cristiano, che ha ricevuto la luce nel Battesimo e deve darla. Cioè, il cristiano è un testimone. Testimonianza. Una delle peculiarità degli atteggiamenti cristiani. Un cristiano che porta questa luce, deve farla vedere perché lui è un testimone. Quando un cristiano preferisce non far vedere la luce di Dio ma preferisce le proprie tenebre, esse gli entrano nel suo cuore perché ha paura della luce e gli idoli, che sono tenebre, gli piacciono di più, allora gli manca: gli manca qualcosa e non è un vero cristiano. La testimonianza: un cristiano è un testimone. Di Gesù Cristo, Luce di Dio. E deve mettere quella luce sul candelabro della sua vita. (Santa Marta, 28 gennaio 2016)

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  3. FAUSTI – Gesù ha prima spiegato come le parabole siano un primo approccio di annuncio missionario, pongono l'interrogativo e sono uno stimolo per domandare ulteriormente e così conoscere i misteri del Regno. Si descrivono poi (v 11-15)
    le difficoltà che la Parola incontra e che le impediscono di fruttificare.
    Ora si dice come l'ascolto della Parola sia una luce che accende il discepolo, perché faccia luce a chi è ancora nelle tenebre : lui stesso ha il compito di aiutare gli altri a compiere il passo di entrare nella cerchia del “voi” ecclesiale di cui Gesù parla (v 10).
    E' la coscienza missionaria della Chiesa di Luca.
    Prima la Parola era un seme, forza vitale spontanea che richiama la necessità di un buon terreno.
    Ora Essa è Luce, naturale necessità di illuminare gli altri.
    Queste parole sono rivolte ai discepoli perché, dalla loro effettiva testimonianza, possano verificare se hanno davvero accolto la Parola.
    La coscienza missionaria in Luca affiora di continuo, con una stretta connessione tra identità del credente e rilevanza della sua testimonianza : nella misura in cui uno accoglie la Parola,
    ne è illuminato. La missionarietà della Chiesa è un fatto naturale come per la luce illuminare. Se non illumina non è luce.
    In quanto luce è in grado di portare gli altri a entrare nei misteri.
    Cristo Gesù, Luce del mondo, (Gv 8,12), ha acceso la Sua Luce nei discepoli : divamperà fino agli estremi confini della terra.

    BENEDETTO XVI

    "La teologia non adempie debitamente il suo compito, quando si chiude compiaciuta in se stessa e nella propria erudizione; e tradisce ancor più fondamentalmente la sua missione, quando inventa dottrine a suo capriccio' (2 Tim 4,3)dando in pasto agli uomini pietre invece di pane, le sue chiacchiere al posto della Parola di Dio" (Introd. al cristianesimo )

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  4. (Santi e beati) In un paese vicino a Benevento, a Pietrelcina, il 25 maggio 1887, nasce uno dei santi più popolari e invocati del mondo, San Pio. Già da bambino, sente la vocazione verso il sacerdozio: prega per delle ore in chiesa. A sedici anni entra in convento tra i frati francescani cappuccini e indossa il saio
    Nel 1910 diventa sacerdote e viene trasferito a San Giovanni Rotondo (Foggia), alla guida della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove vi resterà per tutta la vita. Padre Pio mangia pochissimo, un po’ di verdura, e confessa tutto il giorno i pellegrini che arrivano da ogni regione d’Italia. Egli sa leggere nei cuori delle persone. Sa essere dolcissimo oppure burbero con i peccatori che non si pentono.
    Nel 1918 su mani, piedi e costato di Padre Pio compaiono le stimmate, i segni della crocifissione di Gesù. Per i fedeli questa è la prova della sua santità. La popolarità di Padre Pio aumenta: tanti i miracoli di guarigione e un intenso profumo di viole accompagna sempre il santo che ha il dono della “bilocazione”, di trovarsi, cioè, in due luoghi contemporaneamente. Grazie alla “Divina Provvidenza” e alle offerte che arrivano dai devoti, fa costruire il grande Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, tuttora operativo, e una nuova basilica che sorge accanto alla piccola Chiesa Santa Maria delle Grazie. Oggi a San Giovanni Rotondo si innalza un grande santuario dove ogni anno confluiscono milioni di pellegrini, provenienti da ogni parte del mondo. Padre Pio muore all’età di 81 anni, il 23 settembre 1968, giorno in cui spariscono le stimmate dal suo corpo.

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  5. "Riflettiamo sulle parole di San Pio :La vita non è che una perpetua reazione contro se stessi e non si schiude in bellezza, che a prezzo del dolore. Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno🙏

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