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lunedì 30 settembre 2024

SANTA TERESA DI GESU' BAMBINO


 

4 commenti:


  1. Antifona

    Il Signore la protesse e ne ebbe cura, la custodì come pupilla del suo occhio.
    Come un’aquila spiegò le ali e la prese,
    la sollevò sulle sue ali. Il Signore, lui solo l’ha guidata. (Cf. Dt 32,10-12)

    Colletta

    O Dio, che apri le porte del tuo regno agli umili e ai piccoli,
    fa’ che seguiamo con fiducia
    la via tracciata da santa Teresa [di Gesù Bambino],
    perché, per sua intercessione, ci sia rivelata la tua gloria eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Perché dare la luce a un infelice?

    Dal libro di Giobbe
    Gb 3,1-3.11-17.20-23

    Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. Prese a dire:
    «Perisca il giorno in cui nacqui
    e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”.
    Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
    e non spirai appena uscito dal grembo?
    Perché due ginocchia mi hanno accolto,
    e due mammelle mi allattarono?
    Così, ora giacerei e avrei pace,
    dormirei e troverei riposo
    con i re e i governanti della terra,
    che ricostruiscono per sé le rovine,
    e con i prìncipi, che posseggono oro
    e riempiono le case d’argento.
    Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
    o come i bambini che non hanno visto la luce.
    Là i malvagi cessano di agitarsi,
    e chi è sfinito trova riposo.
    Perché dare la luce a un infelice
    e la vita a chi ha amarezza nel cuore,
    a quelli che aspettano la morte e non viene,
    che la cercano più di un tesoro,
    che godono fino a esultare
    e gioiscono quando trovano una tomba,
    a un uomo, la cui via è nascosta
    e che Dio ha sbarrato da ogni parte?».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 87 (88)

    R. Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.

    Signore, Dio della mia salvezza,
    davanti a te grido giorno e notte.
    Giunga fino a te la mia preghiera,
    tendi l’orecchio alla mia supplica. R.

    Io sono sazio di sventure,
    la mia vita è sull’orlo degli inferi.
    Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa,
    sono come un uomo ormai senza forze. R.

    Sono libero, ma tra i morti,
    come gli uccisi stesi nel sepolcro,
    dei quali non conservi più il ricordo,
    recisi dalla tua mano. R.

    Mi hai gettato nella fossa più profonda,
    negli abissi tenebrosi.
    Pesa su di me il tuo furore
    e mi opprimi con tutti i tuoi flutti. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
    e dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45)

    Alleluia.

    Vangelo
    Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.

    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 9,51-56

    Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
    Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
    Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

    Parola del Signore.

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    Risposte

    1. Parole del Santo Padre

      …Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme (Lc 9,51). Così inizia il “grande viaggio” verso la città santa, che richiede una speciale decisione perché è l’ultimo. I discepoli, pieni di entusiasmo ancora troppo mondano, sognano che il Maestro vada incontro al trionfo; Gesù invece sa che a Gerusalemme lo attendono il rifiuto e la morte (cfr Lc 9,22.43b-45); sa che dovrà soffrire molto; e ciò esige una ferma decisione. Così Gesù va con passo deciso verso Gerusalemme. È la stessa decisione che noi dobbiamo prendere, se vogliamo essere discepoli di Gesù. In che cosa consiste questa decisione? Perché noi dobbiamo essere discepoli di Gesù sul serio, con vera decisione, non – come diceva una vecchietta che ho conosciuto – “cristiani all’acqua di rose”. No! Cristiani decisi. […] Adesso domandiamoci: noi a che punto siamo? A che punto siamo noi? Davanti alle contrarietà, alle incomprensioni, ci rivolgiamo al Signore, gli chiediamo la sua fermezza nel fare il bene? Oppure cerchiamo conferme negli applausi, finendo per essere aspri e rancorosi quando non li sentiamo? […] Chiediamo allora a Gesù la forza di essere come Lui, di seguirlo con ferma decisione in questa strada di servizio. Di non essere vendicativi, di non essere intolleranti quando si presentano difficoltà, quando ci spendiamo per il bene e gli altri non lo capiscono, anzi, quando ci squalificano. No, silenzio e avanti. (Angelus, 26 giugno 2022)
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    2. DA"Storia di un'anima" di S. Teresina
      Gesù, non posso approfondire la mia supplica, temerei di rimanere schiacciata sotto il peso dei miei desideri audaci. La mia scusa è che sono una bambina, i bimbi non riflettono alla portata delle loro parole, eppure i loro genitori, quando si trovano sopra un trono, se possiedono tesori immensi, non esitano a contentare i desideri dei piccoli esseri che amano quanto se stessi. Per far loro piacere commettono follie, arrivano alla debolezza! Ebbene, io sono la figlia della Chiesa, e la Chiesa è Regina, poiché è tua Sposa, divino Re dei re. Non a ricchezze e a gloria (si trattasse anche della gloria del Cielo) ambisce il cuore del bambino. La gloria, capisce che è, per diritto, dei suoi fratelli, gli Angeli e i Santi. La gloria di lui sarà il riflesso di quella che si irradierà dalla fronte di sua Madre. Quello che chiede, è l'amore, sa una cosa sola, amarti, Gesù! Gli sono interdette le opere clamorose, non può predicare il Vangelo, non può versare il suo sangue; ma che importa, i suoi fratelli lavorano al suo posto, e lui, bimbo piccolo, sta li, proprio vicino al trono del Re e della Regina, ama per i suoi fratelli i quali combattono. Ma in quale modo testimonierà il suo amore, poiché l'amore si prova con le opere? Ebbene, il fanciullo getterà fiori, profumerà il trono reale, canterà con la sua voce argentina il cantico dell'amore...


      I capitoli XII e XIII della prima epistola ai Corinzi mi caddero sotto gli occhi. Lessi, nel primo, che tutti non possono essere apostoli, profeti, dottori, ecc.; che la Chie-sa è composta di diverse membra, e che l'occhio non potrebbe essere al tempo stesso anche la mano. La risposta era chiara, ma non colmava il mio desiderio, non mi dava la pace. Come Maddalena chinandosi sempre sulla tomba vuota finì per tro-vare ciò che cercava, così, abbassandomi fino alle profondità del mio nulla, m'innalzai tanto in alto che riuscii a raggiungere il mio scopo. Senza scoraggiarmi, continuai la lettura, e trovai sollievo in questa frase: «Cercate con ardore i doni più perfetti, ma vi mostrerò una via ancor più perfetta». E l'Apostolo spiega come i doni più perfetti sono nulla senza l'Amore. La Carità è la via per eccellenza che conduce sicuramente a Dio.

      254 - Finalmente avevo trovato il riposo. Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ero riconosciuta in alcuno dei membri descritti da san Paolo, o piuttosto volevo ricono-scermi in tutti. La Carità mi dette la chiave della mia vocazio-ne. Capii che, se la Chiesa ha un corpo composto da diverse membra, l'organo più necessario, più nobile di tutti non le manca, capii che la Chiesa ha un cuore, e che questo cuore arde d'amore. Capii che l'amore solo fa agire le membra della Chiesa, che, se l'amore si spegnesse, gli apostoli non annunce-rebbero più il Vangelo, i martiri rifiuterebbero di versare il loro sangue... Capii che l'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. Allora, nell'eccesso della mia gioia delirante, esclamai: Gesù, Amore mio, la mia vocazione l'ho trovata finalmente, la mia vocazione è l'amore! Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto, Dio mio, me l'avete dato voi!
      Nel cuore della Chiesa mia Madre, io sarò l'amore.
      Così, sarò tutto... e il mio sogno sara attuato!

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  2. FAUSTI - Luca 9, 51-56
    Con il Volto trasfigurato termina la catechesi dell'ascolto.. con questo volto in cammino inizia la catechesi della visione. Il volto si forma secondo la parola che ascolta , ed esprime la persona in relazione all'altro.
    Gesù, perfetto ascoltatore del Padre e tutto rivolto ai fratelli, ci rivela il vero volto dell'uomo : è lo stesso di Dio.
    E' il nuovo Adamo , che può dire .”Chi ha visto Me, ha visto il Padre” (Gv 14,9).
    D'ora in poi il Vangelo non è più soltanto Parola da ascoltare, ma anche e soprattutto Via da seguire per giungere alla contemplazione del Figlio uguale al Padre.
    Essa culmina nella contemplazione della Croce (23).
    Gesù è a tenda definitiva di Dio tra gli uomini, proprio nella solitudine del Suo cammino,; è la Parola da ascoltare, proprio in quanto Figlio dell'uomo che si consegna,; è la Bellezza da contemplare, proprio in quanto Volto indurito nella Misericordia.
    Questo “indurimento” di Gesù è l'esatto opposto della nostra durezza di cuore, è la risolutezza dell'Amore che deve fare la Sua strada..
    Gerusalemme è il fine della Vita di Gesù : Egli è il Pellegrino che, da ogni angolo di perdizione dove ha raggiunto i fratelli, torna alla casa del Padre.
    I Samaritani, gli esclusi, escludono l'escluso! Gesù è l'Inviato del Padre che accoglie tutti, per questo è il più piccolo! Ma i Samaritani, come già i discepoli e poi Giudei non Lo accolgono. “venne tra i suoi e non fu accolto” (Gv 1, 11).
    Non viene accolto perché piccolo e povero, in cammino dalla Samaria verso Gerusalemme, per farsi carico del male dei fratelli.
    Rifiutato dai fratelli per la loro disobbedienza, Egli si consegna loro per obbedienza al Padre, e li salva attraverso la misericordia e la Croce.
    Ora Luca chiama noi a contemplarlo a “viso scoperto” , riflettendo come in una specchio la Gloria del Signore. Così “veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore” (2 Cor 3,18).
    Egli cammina in mezzo a noi e ci apre il ritorno al Padre.
    Seguendolo torniamo ad essere Suoi figli.

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