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giovedì 26 settembre 2024

SAN VINCENZO DE' PAOLI


 

4 commenti:


  1. Antifona

    Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato
    con l’unzione, mi ha mandato ad annunciare ai poveri il lieto messaggio
    e a risanare chi ha il cuore affranto. ( Lc 4,18)

    O Dio, che per il servizio ai poveri e la formazione
    dei tuoi ministri hai ricolmato di virtù apostoliche
    il santo presbitero Vincenzo [de’ Paoli],
    fa’ che, animati dal suo stesso spirito,
    amiamo ciò che egli ha amato
    e mettiamo in pratica i suoi insegnamenti.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.

    Dal libro del Qoèlet
    Qo 3,1-11

    Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
    C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
    un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
    Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
    un tempo per demolire e un tempo per costruire.
    Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
    un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
    Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
    un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
    Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
    un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
    Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
    un tempo per tacere e un tempo per parlare.
    Un tempo per amare e un tempo per odiare,
    un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
    Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
    Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 143 (144)

    R. Benedetto il Signore, mia roccia.

    Benedetto il Signore, mia roccia,
    mio alleato e mia fortezza,
    mio rifugio e mio liberatore,
    mio scudo in cui confido. R.

    Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore?
    Il figlio dell’uomo, perché te ne dia pensiero?
    L’uomo è come un soffio,
    i suoi giorni come ombra che passa. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
    e dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45)

    Alleluia.

    Vangelo
    Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto.

    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 9,18-22

    Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
    Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
    Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

    Parola del Signore.

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    Risposte

    1. Parole del Santo Padre

      È una domanda che possiamo farci anche noi: cosa dice la gente di Gesù? In genere cose belle: molti lo vedono come un grande maestro, come una persona speciale: buona, giusta, coerente, coraggiosa… Ma questo basta per capire chi è, e soprattutto basta a Gesù? Sembra di no. Se Egli fosse solo un personaggio del passato (…) sarebbe solo un bel ricordo di un tempo che fu. E questo a Gesù non va. Perciò, subito dopo, il Signore pone ai discepoli la domanda decisiva: «Ma voi – voi! –, chi dite che io sia?» (v. 15). Chi sono io per voi, adesso? Gesù non vuole essere un protagonista della storia, ma vuole essere protagonista del tuo oggi, del mio oggi; non un profeta lontano: Gesù vuole essere il Dio vicino! Cristo, fratelli e sorelle, non è un ricordo del passato, ma il Dio del presente. Se fosse solo un personaggio storico, imitarlo oggi sarebbe impossibile: ci troveremmo davanti al grande fossato del tempo e soprattutto di fronte al suo modello, che è come una montagna altissima e irraggiungibile. (…) Invece Gesù è vivo: ricordiamo questo, Gesù è vivo, Gesù vive nella Chiesa, vive nel mondo, Gesù ci accompagna, Gesù è al nostro fianco, ci offre la sua Parola, ci offre la sua grazia, che illuminano e ristorano nel cammino. (Angelus, 27 agosto 2023)

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  2. FAUSTI – In questi versetti Luca lascia risuonare in piena scioltezza tutti i temi della prima parte del Vangelo e intona quelli della seconda, concludendo quanto è stato aperto e accennando quanto sarà svolto. Infatti si risponde alla domanda . “Chi è costui?” in modo definitivo e da tutti i punti di vista – gente, discepoli, Gesù , il Padre. Contemporaneamente si è introdotti nella conoscenza dell'enigma..Con il primo annuncio della Passione comincia ciò che si compirà sulla Croce.
    Luca omette l'indicazione topografica, Cesarea di Filippo, l unico luogo geografico che interessa da qui in poi è Gerusalemme.Aggiunge invece il luogo teologico da cui ha inizio il cammino, la sua sorgente : “ l'essere in preghiera”.
    Come dopo il Battesimo, prima di “battezzarsi nella realtà umana, così qui Lo vediamo in preghiera , prima di battezzarsi, immergersi, nella Volontà del Padre.
    La preghiera è il luogo solitario e intimo dell'Amore di Gesù verso il Padre, quell'Amore del quale è venuto a renderci partecipi. E' il luogo dove incontra tutti i fratelli appunto perchè presso il Padre.
    Questa preghiera nella solitudine col Padre, alla quale il Pane ci associa, è il luogo dove Lui ci interpella e si rivela.
    Fin'ora era l'uomo che si interrogava su Gesù e Lo interrogava.
    Ora è Lui stesso che prende l'iniziativa.
    Qui cessa la nostra domanda , per ascoltare la Sua. Egli esige la nostra risposta.
    Solo se Gli rispondiamo, inizia il dialogo ed Egli risponde.
    I discepoli son chiamati “voi” in netta distinzione dalla folla.
    Il “voi” è ecclesiale, la risposta a questa domanda fa la Chiesa.
    Pietro risponde, esprimendo la fede della Chiesa.
    La sua risposta riconosce in Gesù il Cristo il Messia atteso, Colui che deve venire secondo la promessa di Dio. Anche se dice “di Dio” la sua attesa in realtà è ancora più secondo i desideri dell'uomo che secondo la promessa di Dio.
    Ma Dio compie la Sua promessa, , non i nostri desideri!Egli infatti non è l'atteso dall'uomo.
    E' il Cristo che viene da Dio e torna a Dio e porta con Sé noi a Lui.
    I discepoli non possono svelare la Sua messianicità senza la correzione che Lui vi apporta con la Sua Morte e Resurrezione.
    Il Mistero della croce come Via alla Vita è lo specifico della Sua Messianicità, il “pensiero di Dio” contrapposto al “pensiero dell'uomo”.
    I discepoli lo capiranno lentamente, e solo dopo la Pasqua!
    Le tentazioni , che Gesù ha affrontato per Sé nel deserto e vincerà sulla Croce, ora sono nel cuore dei discepoli e della chiesa, nel tempo che va dal Battesimo alla Gloria. Per questo la parola della Croce deve sempre esorcizzare la Chiesa da ogni falso Messianismo.
    Gesù qui rivela il Mistero del pensiero di Dio che l'uomo non può pensare né accettare.
    Il problema non è ormai più che Gesù sia il Cristo di Dio , ma “come” lo sia.
    Egli è “di Dio” proprio perchè non salva Se stesso , ma perde e dona Se stesso per noi.
    Questa è la Via della gloria, l'esperienza di Gesù che la Chiesa ha nel Pane spezzato.
    Il “bisogna” indica il compimento della Volontà di Dio, rivelata nella Scrittura.
    Tale Volontà non è un arbitrio capriccioso : deve morire in Croce per noi , perchè ci ama e noi siamo sulla croce!
    La sofferenza del Servo che ama il Padre e i fratelli è il mistero di Gesù.
    La croce è il nostro male che Lui si addossa perchè ci vuole bene .
    È il Suo perdersi per salvarci.
    La Sua sofferenza è prodotta da tutte quelle forme di male che noi, nella nostra paura , abbiamo escogitato per salvarci.

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  3. S. VINCENZO DE' PAOLI - (1581-1660) Sacerdote che influì sul rinnovamento del cristianesimo , prendendo coscienza della miseria del suo tempo, con immensa energia e massima dedizione aiutava i bisognosi ed insegnava agli altri a fare altrettanto. S. Francesco di Sales fu il suo maestro spirituale . Fondò una congregazione di devoti che si alternavano per l'assistenza dei bisognosi in parrocchia , la prima Charité era composta dalle serve dei poveri , che si recavano presso le baracche , seguendo l' esempio del Santo , che insegnava a vedere Cristo nei poveri e a praticare la carità verso di loro, specie verso i bimbi abbandonati. Fondò anche la congregazione dei Lazzaristi, sacerdoti che dovevano occuparsi dei seminari e seguirlo nella evangelizzazione della gente , recandosi da un paese all'altro . Le Charité si moltiplicarono presso le dame nobili e anche presso le povere figlie di Charité che lavoravano presso i poveri delle parrocchie. Egli si dedicò alla formazione di molti sacerdoti , si oppose alla dottrina jansenista e venne riconosciuto come colui che cambiò il volto della Chiesa di quel tempo.
    Leone XIII lo nominò nel 1885 patrono universale di tutte le opere di carità.
    A proposito di lui, Papa Francesco ricorda: “San Vincenzo de Paoli ha generato uno slancio di carità che dura nei secoli” Egli disse :
    "La carità è l’anima delle virtù
    La carità quando dimora in un’anima occupa interamente tutte le sue potenze; nessun riposo; è un fuoco che agita continuamente: tiene sempre in esercizio, sempre in moto la persona una volta che ne è infiammata."

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