Translate

mercoledì 30 luglio 2025

SANT'IGNAZIO DI LOYOLA


 

5 commenti:

  1. Antifona
    Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra,
    e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. (Fil 2,10-11)

    Colletta
    O Dio, che hai chiamato sant’Ignazio [di Loyola]
    a operare nella Chiesa per la maggior gloria del tuo nome,
    concedi anche a noi, con il suo aiuto e il suo esempio,
    di combattere in terra la buona battaglia della fede
    per ricevere con lui in cielo la corona dei santi.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    La nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora.
    Dal libro dell’Èsodo
    Es 40,16-21.34-38

    In quei giorni, Mosè eseguì ogni cosa come il Signore gli aveva ordinato: così fece.
    Nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora. Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; poi stese la tenda sopra la Dimora e dispose al di sopra la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato.
    Prese la Testimonianza, la pose dentro l’arca, mise le stanghe all’arca e pose il propiziatorio sull’arca; poi introdusse l’arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all’arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
    Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora.
    Per tutto il tempo del loro viaggio, quando la nube s’innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le tende. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d’Israele, per tutto il tempo del loro viaggio.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 83 (84)

    R. Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!

    L’anima mia anela
    e desidera gli atri del Signore.
    Il mio cuore e la mia carne
    esultano nel Dio vivente. R.

    Anche il passero trova una casa
    e la rondine il nido
    dove porre i suoi piccoli,
    presso i tuoi altari,
    Signore degli eserciti,
    mio re e mio Dio. R.

    Beato chi abita nella tua casa:
    senza fine canta le tue lodi.
    Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio,
    cresce lungo il cammino il suo vigore. R.

    Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
    che mille nella mia casa;
    stare sulla soglia della casa del mio Dio
    è meglio che abitare nelle tende dei malvagi. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Apri, Signore, il nostro cuore
    e comprenderemo le parole del Figlio tuo. (Cf. At 16,14b)

    Alleluia.

    Vangelo
    Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 13,47-53

    In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
    Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
    Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

    Parola del Signore.

    RispondiElimina
  2. Le Parole dei Papi
    Nel Vangelo, Gesù parla del discernimento con immagini tratte dalla vita ordinaria; ad esempio, descrive i pescatori che selezionano i pesci buoni e scartano quelli cattivi; o il mercante che sa individuare, tra tante perle, quella di maggior valore. O colui che, arando un campo, si imbatte in qualcosa che si rivela essere un tesoro (cfr Mt 13,44-48). (…) Nel giudizio finale Dio opererà un discernimento - il grande discernimento - nei nostri confronti. Le immagini del contadino, del pescatore e del mercante sono esempi di ciò che accade nel Regno dei cieli, un Regno che si manifesta nelle azioni ordinarie della vita, che richiedono di prendere posizione. Per questo è così importante saper discernere: le grandi scelte possono nascere da circostanze a prima vista secondarie, ma che si rivelano decisive. Per esempio, pensiamo al primo incontro di Andrea e Giovanni con Gesù, un incontro che nasce da una semplice domanda: “Rabbì, dove abiti?” – “Venite e vedrete” (cfr Gv 1,38-39), dice Gesù. Uno scambio brevissimo, ma è l’inizio di un cambiamento che, passo a passo, segnerà tutta la vita. A distanza di anni, l’Evangelista continuerà a ricordare quell’incontro che lo ha cambiato per sempre, ricorderà anche l’ora: «Erano circa le quattro del pomeriggio» (v. 39). È l’ora in cui il tempo e l’eterno si sono incontrati nella sua vita. E in una decisione buona, giusta, si incontra la volontà di Dio con la nostra volontà; si incontra il cammino attuale con l’eterno. Prendere una giusta decisione, dopo una strada di discernimento, è fare questo incontro: il tempo con l’eterno. (Papa Francesco - Udienza generale, 31 agosto 2022)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. - Tutti dobbiamo passare per la morte, ma una cosa è passare per questa esperienza con una appartenenza al diavolo e un’altra cosa è passare per questa esperienza dalla mano di Dio. E a me piace sentire questo: ‘Siamo nelle mani di Dio dall’inizio’. La Bibbia ci spiega la Creazione, usando una immagine bella: Dio che, con le sue mani ci fa dal fango, dalla terra a Sua immagine e somiglianza. Sono state le mani di Dio che ci hanno creato: il Dio artigiano, eh! Come un artigiano ci ha fatto. Queste mani del Signore… Le mani di Dio, che non ci hanno abbandonato. ( P. Francesco Santa Marta, 12 novembre 2013)

      Ai nostri giorni, tutti lo sappiamo, la vita di alcuni può risultare mediocre e spenta perché probabilmente non sono andati alla ricerca di un vero tesoro: si sono accontentati di cose attraenti ma effimere, di bagliori luccicanti ma illusori perché lasciano poi al buio. Invece la luce del Regno non è un fuoco di artificio, è luce: il fuoco di artificio dura soltanto un istante, la luce del Regno ci accompagna per tutta la vita.
      Il Regno dei cieli è il contrario delle cose superflue che offre il mondo, è il contrario di una vita banale: esso è un tesoro che rinnova la vita tutti i giorni e la dilata verso orizzonti più vasti. Infatti, chi ha trovato questo tesoro ha un cuore creativo e cercatore, che non ripete ma inventa, tracciando e percorrendo strade nuove, che ci portano ad amare Dio, ad amare gli altri, ad amare veramente noi stessi. Il segno di coloro che camminano su questa strada del Regno è la creatività, sempre cercando di più. E la creatività è quella che prende la vita e dà la vita, e dà, e dà, e dà... Sempre cerca tanti modi diversi di dare la vita.
      Gesù (…) non può che suscitare la gioia, tutta la gioia del mondo: la gioia di scoprire un senso per la propria vita, la gioia di sentirla impegnata nell’avventura della santità. (P. Francesco Angelus, 26 luglio 2020)

      Elimina
  3. FAUSTI - E' vero che la Chiesa non è una setta di giusti . È la grande rete, gettata nel mare, che pesca i fratelli dall'abisso. Guai se non fosse così! Ma chi ha ottenuto misericordia, la vive con impegno nei confronti degli altri. La bontà di Dio è stimolo a corrispondervi, non alibi alla cattiveria : la salvezza è essere come Lui!
    In modo particolare lo “scriba” è responsabile di capire tutto e trasmetterlo integralmente , con attenzione al nuovo e all'antico, all'interpretazione e alla tradizione. Deve tener presente il Nuovo e l'Antico Testamento, mostrando la verità delle promesse alla luce di Gesù , che è il compimento.
    E' impossibile comprendere il compimento senza conoscerne la promessa, ma anche cogliere la promessa senza conoscere il compimento.
    Il velo dell'Antico Testamento è tolto solo da Cristo (2Cor 3,14-16).
    La Bibbia è il tesoro di famiglia, dal quale, a tempo debito, lo scriba, amministratore fedele dei misteri del Regno, distribuisce a ciascuno la sua razione di cibo.
    Beato quel servo che il padrone, al suo ritorno, troverà ad agire così.
    Diversamente appartiene al numero di quelli che chiudono il Regno dei cieli davanti agli uomini : non vi entrano e impediscono agli altri di entrare.
    Il Signore, come si fa trovare da chi Lo cerca (Is 66,6), così dice : “Eccomi” facendosi trovare anche da chi non Lo cerca (Is 55,1).
    Lui è la Sapienza che imbandisce il banchetto della vita : la gioia di averlo incontrato è la forza per decidere di seguirlo.
    Ognuno è responsabile di vivere concretamente alla luce di questo amore.
    Lo scriba, in modo particolare, è chiamato a trasmettere bene questo tesoro, antico nella novità e sempre nuovo nella sua radice antica, con intelligenza e completezza.
    Responsabilità in misura diversa, comune a ciascuno; volesse il cielo che tutti fossimo scribi nel regno di Dio!.
    Il tesoro è Cristo.
    In Lui è nascosto ogni tesoro della sapienza e della scienza, abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità.
    Lo scriba è innanzitutto preoccupato della novità, che è Lui, il Nuovissimo, l'Omega perché l'Alfa di tutto.
    Alla Sua Luce coglie la verità delle promesse antiche.

    RispondiElimina
  4. https://salmiognigiorno.blogspot.com/2024/11/salmo-84-b-c.html

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.