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mercoledì 16 ottobre 2024

S. IGNAZIO DI ANTIOCHIA


 

4 commenti:

  1. Antifona

    Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me.
    Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato
    e ha consegnato se stesso per me. (Gal 2,19-20)

    Colletta

    Dio onnipotente ed eterno,
    che nella testimonianza dei santi martiri
    edifichi il corpo mistico della tua Chiesa,
    fa’ che la gloriosa passione,
    che meritò a sant’Ignazio una corona immortale,
    doni a noi protezione perenne.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.

    Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
    Ef 1,1-10

    Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Èfeso credenti in Cristo Gesù: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
    Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
    che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
    In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
    per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
    predestinandoci a essere per lui figli adottivi
    mediante Gesù Cristo,
    secondo il disegno d'amore della sua volontà,
    a lode dello splendore della sua grazia,
    di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
    In lui, mediante il suo sangue,
    abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
    secondo la ricchezza della sua grazia.
    Egli l'ha riversata in abbondanza su di noi
    con ogni sapienza e intelligenza,
    facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
    secondo la benevolenza che in lui si era proposto
    per il governo della pienezza dei tempi:
    ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
    quelle nei cieli e quelle sulla terra.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 97 (98)

    R. Il Signore ha rivelato la sua giustizia.

    Cantate al Signore un canto nuovo,
    perché ha compiuto meraviglie.
    Gli ha dato vittoria la sua destra
    e il suo braccio santo. R.

    Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
    agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
    Egli si è ricordato del suo amore,
    della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.

    Tutti i confini della terra hanno veduto
    la vittoria del nostro Dio.
    Acclami il Signore tutta la terra,
    gridate, esultate, cantate inni! R.

    Cantate inni al Signore con la cetra,
    con la cetra e al suono di strumenti a corde;
    con le trombe e al suono del corno
    acclamate davanti al re, il Signore. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
    Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Gv 14,6)

    Alleluia.

    Vangelo
    Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.

    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 11,47-54

    In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
    Per questo la sapienza di Dio ha detto: "Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno", perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
    Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito».
    Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

    Parola del Signore.

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    Risposte

    1. Parole del Santo Padre
      La persecuzione non è una contraddizione al Vangelo, ma ne fa parte: se hanno perseguitato il nostro Maestro, come possiamo sperare che ci venga risparmiata la lotta? Però, nel bel mezzo del turbine, il cristiano non deve perdere la speranza, pensando di essere stato abbandonato. Gesù rassicura i suoi dicendo: «Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati» (Mt 10,30). Come dire che nessuna delle sofferenze dell’uomo, nemmeno le più minute e nascoste, sono invisibili agli occhi di Dio. Dio vede, e sicuramente protegge; e donerà il suo riscatto. C’è infatti in mezzo a noi Qualcuno che è più forte del male, più forte delle mafie, delle trame oscure, di chi lucra sulla pelle dei disperati, di chi schiaccia gli altri con prepotenza…
      Qualcuno che ascolta da sempre la voce del sangue di Abele che grida dalla terra.
      Questo portare via la capacità di capire la rivelazione di Dio, di capire il cuore di Dio, di capire la salvezza di Dio - la chiave della conoscenza -, possiamo dire che è una grave dimenticanza. Si dimentica la gratuità della salvezza; si dimentica la vicinanza di Dio e si dimentica la misericordia di Dio. E quelli che dimenticano la gratuità della salvezza, la vicinanza di Dio e la misericordia di Dio, hanno portato via la chiave della conoscenza. Per loro Dio è quello che ha fatto la legge. E questo non è il Dio della rivelazione. Il Dio della rivelazione è Dio che ha incominciato a camminare con noi da Abramo fino a Gesù Cristo, Dio che cammina con il suo popolo. E quando si perde questo rapporto vicino con il Signore, si cade in questa mentalità ottusa che crede nell’autosufficienza della salvezza con il compimento della legge. La vicinanza di Dio. (Omelia da Santa Marta, 19 ottobre 2017)

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    2. Dalla «Lettera ai Romani» di sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire
      Sono frumento di Dio:
      sarò macinato dai denti delle fiere
      Scrivo a tutte le chiese, e a tutti annunzio che morrò volentieri per Dio, se voi non me lo impedirete. Vi scongiuro, non dimostratemi una benevolenza inopportuna. Lasciate che io sia pasto delle belve, per mezzo delle quali mi sia dato di raggiungere Dio. Sono frumento di Dio, e sarò macinato dai denti delle fiere per divenire pane puro di Cristo. Supplicate Cristo per me, perché per opera di queste belve io divenga ostia per il Signore.
      A nulla mi gioveranno i godimenti del mondo né i regni di questa terra. È meglio per me morire per Gesù Cristo che estendere il mio impero fino ai confini della terra. Io cerco colui che è morto per noi, voglio colui che per noi è risorto. È vicino il momento della mia nascita.
      Abbiate compassione di me, fratelli. Non impeditemi di vivere, non vogliate che io muoia. Non abbandonate al mondo e alle seduzioni della materia chi vuol essere di Dio. Lasciate che io raggiunga la pura luce; giunto là, sarò veramente un uomo. Lasciate che io imiti la passione del mio Dio. Se qualcuno lo ha in sé, comprenda quello che io voglio e mi compatisca, pensando all’angoscia che mi opprime.
      Il principe di questo mondo vuole portarmi via e soffocare la mia aspirazione verso Dio. Nessuno di voi gli dia mano; state piuttosto dalla mia parte, cioè da quella di Dio. Non siate di quelli che professano Gesù Cristo e ancora amano il mondo. Non trovino posto in voi sentimenti meno buoni. Anche se vi supplicassi, quando sarò tra voi, non datemi ascolto: credete piuttosto a quanto vi scrivo ora nel pieno possesso della mia vita. Vi scrivo che desidero morire.
      Ogni mio desiderio terreno è crocifisso e non c’è più in me nessun’aspirazione per le realtà materiali, ma un’acqua viva mormora dentro di me e mi dice: «Vieni al Padre». Non mi diletto più di un cibo corruttibile, né dei piaceri di questa vita. Voglio il pane di Dio, che è la carne di Gesù Cristo, della stirpe di David; voglio per bevanda il suo sangue che è la carità incorruttibile.
      Non voglio più vivere la vita di quaggiù. E il mio desiderio si realizzerà, se voi lo vorrete. Vogliatelo, vi prego, per trovare anche voi benevolenza. Ve lo domando con poche parole: credetemi. Gesù Cristo vi farà comprendere che dico il vero: egli è la bocca verace per mezzo della quale il Padre ha parlato in verità. Chiedete per me che io possa raggiungerlo. Non vi scrivo secondo la carne, ma secondo il pensiero di Dio. Se subirò il martirio, ciò significherà che mi avete voluto bene. Se sarò rimesso in libertà, sarà segno che mi avete odiato.

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  2. FAUSTI – Mentre i profeti annunciano la Parola di Dio, i legisti la vanificano, soffocandola in infinite prescrizioni. Se i loro padri hanno ucciso i profeti per non convertirsi, questi uccideranno la Parola Stessa. La loro sapienza è di perdizione : invece di aprire all'invocazione della misericordia, chiude nell'autosufficienza della presunzione.
    I legisti, invece di essere testimoni della Sapienza di Dio, portano a consumazione il mistero di iniquità dei loro padri, come loro e come tutti “insensati e tardi di cuore a credere a quanto dissero i profeti”(24,25).
    La Sapienza di Dio da sempre sa di essere perseguitata e uccisa : è la Sapienza della Croce, del bene che vince il male, portandolo.
    Alla generazione di Gesù, il profeta e il Giusto, verrà chiesto conto del sangue di tutti i giusti e di tutti i profeti dall'inizio del mondo.
    E sarà Lui a pagare il conto!
    Infatti il mistero di iniquità si consuma nell'ora della Sua Passione. Ma qui si compie anche il mistero della bontà del nostro Dio!
    L' ”Ahimé” che Gesù rivolge ai legisti, è veramente un “Ahi me per voi!”.
    Questo “ahimè”è la Sua stessa Croce , dove porta su di Sé tutta la maledizione della Legge e paga il conto di ogni delitto nostro.
    Se il sangue di Abele, il primo giusto ucciso, grida dalla terra a Dio, quello di Suo Figlio la lava da ogni macchia.
    Se Zaccaria, l'ultimo profeta ucciso,muore dicendo :”Il Signore veda e ne chieda conto”, Gesù Crocifisso dirà :”Padre, perdona loro”.
    Anche Stefano , il primo figlio della Sapienza, mentre viene ucciso, dirà :”Signore, non imputare loro questo peccato” (At 7,60).
    La giustizia della Legge infatti denuncia e fa vedere il peccato davanti a Dio ;
    la Sapienza del Vangelo invece lo perdona e se ne fa carico.
    La chiave della conoscenza richiama la casa della conoscenza o casa dello studio, dove si impara la Parola di Dio. I legisti ne hanno in mano la chiave. Ma ne stanno fuori, e defraudano i semplici della conoscenza dei misteri.
    Ma la Sapienza di Dio userà la loro insipienza : la Croce che essi leveranno sarà la chiave stessa offerta a tutti per entrare nella conoscenza di Dio.
    Gesù ha messo in crisi con questo discorso l'establishment religioso . Non resterà impunito.
    Comincia così a realizzarsi quanto è appena stato predetto.
    Gesù porta su di Sé la maledizione della giustizia e della sapienza della Legge.
    Gli “Ahimé” ricadendo su di Lui, Lo porteranno al Calvario e alla Croce.
    Lì sarà dato a noi di vedere la THEORĺA di Dio, che confonde la sapienza dei sapienti.
    Per questo il legista Paolo dirà di non conoscere altro se non “ Cristo, e questi Crocifisso”(1Cor 2,2).

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