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domenica 27 ottobre 2024

SANTI SIMONE E GIUDA TADDEO APOSTOLI



 

 

2 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
    Ef 2,19-22

    Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù.
    In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 18)

    R. Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
    I cieli narrano la gloria di Dio,
    l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
    Il giorno al giorno ne affida il racconto
    e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.

    Senza linguaggio, senza parole,
    senza che si oda la loro voce,
    per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
    e ai confini del mondo il loro messaggio. R.

    CANTO AL VANGELO
    R. Alleluia, alleluia.
    Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
    ti acclama il coro degli apostoli.
    R. Alleluia.

    VANGELO
    Ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.



    Lc 6,12-19

    In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
    Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante.
    C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Predicare e guarire: questa è l’attività principale di Gesù nella sua vita pubblica. Con la predicazione Egli annuncia il Regno di Dio e con le guarigioni dimostra che esso è vicino, che il Regno di Dio è in mezzo a noi. Venuto sulla terra per annunciare e realizzare la salvezza di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, Gesù mostra una particolare predilezione per coloro che sono feriti nel corpo e nello spirito: i poveri, i peccatori, gli indemoniati, i malati, gli emarginati. Egli così si rivela medico sia delle anime sia dei corpi, buon Samaritano dell’uomo. E’ il vero Salvatore: Gesù salva, Gesù cura, Gesù guarisce. (ANGELUS, 8 febbraio 2015)

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  2. FAUSTI – Come Mosè salì sul Sinai e discese per comunicare al popolo la Legge, così Gesù sale sul monte e discende per portare la Rivelazione ultima di Dio.
    E' la nuova Alleanza, quella definitiva, che ci dà un cuore nuovo :è infatti fondata sul perdono nel quale tutti conosciamo Chi è il Signore.
    Allora Lui sarà il Nostro Dio e noi il Suo popolo (Ger 31,31-34).
    Tra la Comunione con Dio sul monte e la Sua discesa al piano, Luca pone la scelta dei dodici Apostoli. Sono quelli che avranno la funzione di rendere per sempre attuale la Parola del Signore, trasmettendola in modo normativo alla Chiesa che si fonda sulla loro testimonianza oculare ineliminabile (1,2).
    Mediante la loro bocca, tutti gli estremi confini della terra udranno la Sua Parola, risuonata per la prima volta ai piedi del monte.
    All'elezione dei Dodici in alto, corrisponde il prendersi cura di tutti in basso. Infatti è sceso per comunicare la Parola e guarire l'uomo. In quest'opera gli Apostoli sono associati a Lui, presente in mezzo a loro.
    Come l'antico, così il nuovo Israele è un popolo formato dall'ascolto della Parola, depositario del discorso di Rivelazione.
    Guarita la mano destra, l'uomo può accogliere ciò che deve fare per essere figlio dell 'ALTISSIMO.
    Ora c'è la chiamata di quel nucleo che poi chiamerà gli altri, continuando l'opera di Gesù.
    Sono poche persone, dodici, ma inviate a tutti, appunto alle dodici tribù del popolo di Dio.
    Con la chiamata dei Dodici e il discorso evangelico che segue si crea il nuovo popolo che vive nell'oggi di Dio : fatto dalla Parola, fa la Parola.
    Qui si compie tutto il lavoro di Gesù : è il mondo nuovo, l'umanità che nell'ascolto entra nel giorno di Dio e raggiunge il suo riposo.
    I Dodici sono la mano aperta per accogliere il dono di Dio e agire con Lui.
    Sembrano piccola cosa di fronte alla vastità del mondo a cui sono inviati.
    Ma è stile costante di Dio operare tutto attraverso poco.
    La Sua Azione è sempre Sacramentale : in un piccolo segno d'amore, dona una realtà infinita, Se stesso come Amore.
    Questa sacramentalità, per cui l'infinito opera nella piccolezza, è necessaria perché Dio è infinito e l'uomo finito, ma fatto per l'infinito.
    Ma è anche necessaria per rispettare la libertà dell'uomo che Dio ama e dal quale vuole essere amato in libertà.
    Il piccolo non si impone, solo si propone, e può essere accolto o meno.
    La chiamata all'apostolato, mattino della piccola Chiesa che sta sorgendo, nasce dalla notte di preghiera di Gesù.
    Come a dire che la chiamata che fonda la Chiesa nasce dalla Sua Comunione con il Padre fin dentro la notte, cioè dall'obbedienza e dall'amore a Lui fino alla morte.
    Ed è una chiamata alla stessa Comunione,fine di ogni apostolato.

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